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“ c'è stato un taglio di Fontana o è una arte piu' fluida? „
tornando in argomento, non credo ci sia stato, ma la fotografia è qualcosa di molto più giovane rispetto alla pittura e non so se nè esiste davvero la necessità. Io credo che non sia necessario l'originalità ad ogni costo, si può fare un lavoro con modi e tecniche magari già viste, ma comunque importante. La cosa fondamentale è non confondere mezzo e fine, ma appunto aver ben chiaro questo e lavorare per arrivarci
“ c'è stato un taglio di Fontana o è una arte piu' fluida? ?
tornando in argomento, non credo ci sia stato, ma la fotografia è qualcosa di molto più giovane rispetto alla pittura e non so se ne esiste davvero la necessità. „
Kazimir Malevič, Quadrato nero , 1915
Sì, c'è stato, ma per iniziare sposterei il riferimento pittorico molto più indietro di Fontana, esattamente al 19 dicembre 1915 quando all' Art Bureau di Nadeshda Dobychina, a Pietrogrado, fu esposto il Quadrato nero . La vera frattura con l'universo del pittorico, il punto di non ritorno, è quella operata da Kazimir Malevič. Il Quadrato nero cancella l'idea di una pittura che sia finestra sul mondo, trasformando l'universo illusorio delle forme nello zero "della trasfigurazione di tutto quel che è oggettuale in non-oggettuale".
Prego i soliti noti di astenersi dai ricorrenti insulsi commenti del tipo "Questo lo sapevo fare anch'io, è tutta una t*fa per far soldi" ricordando loro che l'autore ci guadagnò la galera e l'ostracismo del regime sovietico e che il dipinto è in condizioni catastrofiche poiché gettato in un magazzino statale per decenni (quei segni che si vedono sulla tela sono solo la testimonianza del distacco della superficie pittorica). Consiglierei di astenersi anche a quelli che "Mia cuggina fa dei quadri più belli" invitandoli a leggersi, oltre a Topolino , anche un qualsiasi manuale di storia dell'arte, giusto per sapere di cosa stiamo parlando.
Ugo Mulas, L'ingrandimento. Il cielo per Nini , da Le Verifiche 1971-1972
Quanto all'equivalente fotografico di tale biffure direi di guardare e leggere con estrema attenzione le Verifiche di Ugo Mulas che, non ha caso, si concludono con un'immagine che rimanda all'impossibilità di fotografare, e in particolare di osservare L'ingrandimento. Il cielo per Nini : ingrandendo una foto del cielo fino al massimo possibile e poi ingrandendo ulteriormente un particolare "di poco più di tre centimetri fino a tre mezzo e mezzo" Mulas ci mostra come il soggetto dell'immagine siano alla fine soltanto "i coaguli d'argento, la grana".
ot per la solita storia del "lo sapevo fare anche io " mi ricordo una brevissima diatriba a una mostra a parigi tra un mio amico critico di arte e un altro mio amico . la discussione si concluse quando il mio amico critico disse all'altro : " ah si? fallo! " fine della discussione e dell'ot
grazie degas per la solita illuminante descrizione .
devo fare il mea culpa su Ugo Mulas : era un artista che fino a un mese fa non conoscevo per niente , ma ho rimediato appena in tempo fino a comprare 3 libri . uno veramente avanti .
ps: vi suggerisco questi libretti di una piccola casa editrice che sto saccheggiando : piccoli formati con foto di viaggio sconosciute ai piu' di grandi fotografi .
“ per la solita storia del "lo sapevo fare anche io " mi ricordo una brevissima diatriba a una mostra a parigi tra un mio amico critico di arte e un altro mio amico . la discussione si concluse quando il mio amico critico disse all'altro : " ah si? fallo! " „
“ Prego i soliti noti di astenersi dai ricorrenti insulsi commenti del tipo "Questo lo sapevo fare anch'io, è tutta una t*fa per far soldi" ricordando loro che l'autore ci guadagnò la galera e l'ostracismo del regime sovietico e che il dipinto è in condizioni catastrofiche poiché gettato in un magazzino statale per decenni (quei segni che si vedono sulla tela sono solo la testimonianza del distaccamento della superficie pittorica). Consiglierei di astenersi anche a quelli che "Mia cuggina fa dei quadri più belli" invitandoli a leggersi, oltre a Topolino , anche un qualsiasi manuale di storia dell'arte, giusto per sapere di cosa stiamo parlando. „
Stavo per fare la solita famigerata citazione da Aldo, Giovanni e Giacomo: "con trentamila lire il mio falegname lo faceva pure meglio", ma dopo la menzione alla cugggina ho deciso di lasciar perdere...
Ho dato una scorsa alla voce "Kazimir Malevich" su Wikipedia in inglese (quella in italiano è troppo stringata) en.wikipedia.org/wiki/Kazimir_Malevich e ho letto "In autumn 1930 he was arrested interrogated by the KGB in Leningrad, accused of Polish espionage, and threatened with execution. He was released from imprisonment In early December." A parte l'imprecisione della sigla KGB al posto di NKVD (che, scorporato dal servizio per la sicurezza interna, avrebbe assunto la denominazione di KGB solo dopo l'esecuzione di Berija negli anni '50); apprendo che a Malevič venne posta la prospettiva di una fucilazione (qualcosa di simile a quel che accadde a Dostoyevsky circa 70 anni prima nella stessa città). A quel punto ci voleva un nonnulla per finire in uno di quei Gulag da cui i più non tornavano. Ma, almeno in quella circostanza, gli andò bene e poté sopravvivere per altri cinque anni, per morire di cancro nel '35. "On his deathbed Malevich had been exhibited with the Black Square above him, ... " e in seguito il quadro, come sappiamo, venne sbattuto in un magazzino per decenni, e meno male che è sopravvissuto, sia pure danneggiato.
En passant dirò che, nelle riproduzioni in cui l'ho visto sinora, non avevo mai notato con tanta evidenza, sul quadrato nero, quella trama che a me provoca un'associazione d'idee con i Cretti che Burri avrebbe realizzato negli anni '70. Prendetela come una battuta. In realtà la poetica di Burri è lontanissima da quella di Malevič e quei reticoli sono un grave danno, senza se e senza ma.
Chiudo l'ot ricordando che nel 1918 Malevič realizzò anche un "Quadrato bianco su fondo bianco" www.didatticarte.it/Blog/?p=6426 www.artesvelata.it/kazimir-malevic/ e questo non so se la mittticca cugggina e l'ancor più mittticco falegname avrebbero saputo farlo meglio...
Erano tempi durissimi, il sogno si trasformò rapidamente in incubo, e gli artisti ci andarono di mezzo: suicidi, marginalizzazioni, minacce, deportazioni. Sempre per la serie "tutti fannulloni fancazzisti".
ho visto oggi questa relazione di Toni Thorimbert ( fotografo italiano di moda ) il video è decisamente autoreferenziale , lunghissimo pero' è decisamente istruttivo , interessante e divertente ( e finalmente non politicamente corretto ). e visto che il tempo libero abbonda ve lo consiglio .
Non avendo nulla da apportare al topic e tutto da imparare, intervengo solo per un doveroso ringraziamento per gli spunti di riflessione, apprendimento ed approfondimento che mi (ci) state dando. Grazie. Davvero.
“ ..... intervengo solo per un doveroso ringraziamento per gli spunti di riflessione, apprendimento ed approfondimento che mi (ci) state dando. Grazie. Davvero. „
comunque guardando il quadro di Malevic mi è venuto in mente Onore al nero di Mustafà Sabbagh, fotografo qui in italia un po' sottovalutato, ma molto conosciuto all'estero
Matteo , per costruire un falso contraddittorio , non pensi che queste bellissime foto di questo artista( a me sconosciuto ma bravissimo ) sia un livello diverso dalla fotografia classica e vada piu' verso le istallazioni artistiche e le performance?
per costruire la provocazione ... questa che fotografia è? a che sezione è riconducibile ?
Mi è capitato di seguire un Ws con Sabbagh, quello che ti posso dire è che è un uomo di grande cultura, che ha lavorato molto tempo nella moda, ma che ora si dedica principalmente a progetti personali. E' indubbio che questi suoi lavori sono più orientati alla mostra. Tempo fa gli fu dedicato uno speciale da sky arte forse si trova ancora, è molto bello da vedere
questa casa editrice è andata oltre il concetto di libro classico . ha riprodotto le cartelle con cui i fotografi portano le stampe alle case editrici .
per cui troviamo delle raccolte in formato a3 a4 di monografie ( nei primi numeri vi erano accolmulati vari artisti ma ora non piu' ) di artisti con qualche stampa di alta qualità' di fari formati . il tutto numerato con splendide veline e piccole didascalie .
costano tanto , ma come tutte le cose costose valgono in intero il loro prezzo .
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