| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:28
Rinnovo la mia domanda, che si era persa nell'altra parte Nelle zone rosse le aziende stanno lavorando o sono chiuse? |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:31
Una delle sedi della multinazionale per cui lavoro si trova a Lodi. L'azienda è chiusa e si sta procedendo con lo smart working, per quanto possibile. Purtroppo, a differenza della mia sede dove c'è l'ingegneria e collaudo, a Lodi c'è la produzione, e non possono durare in eterno. P.S. Tra le altre cose, quella sede già non se la passava tanto bene prima, avendo un pò di esuberi.. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:34
Lunatic avete consegne nel breve periodo? Avete già indicazioni su come gestirete i ritardi? |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:40
La sede di Lodi produce trasformatori AT, lavoriamo nel campo dell'energia. E' una sede slegata rispetto alla nostra, ma nel nostro caso, abbiamo grossi progetti che sono partiti da poco e che, inevitabilmente avranno grossi ritardi. Tra le altre cose, alcuni nostri dispositivi, risentono molto dello stop in Cina, visto che molte componentistiche arrivano da quelle parti. Adesso produciamo carta, riusciamo a portare avanti debug, test in collaudo, ma ci fermiamo lì. Inoltre abbiamo contratti di manutenzione e service che al momento abbiamo difficoltà a rispettare. Alcuni colleghi continuano a viaggiare, perché in certi casi è impossibile fare diversamente, un mancato nostro intervento potrebbe portare anche a pericolosi black-out sulla rete elettrica nazionale, in questi casi che smart working vuoi fare? |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:46
Condivido pienamente. Io lavoro nell'Oil&Gas. Abbiamo milioni di € di commesse da far uscire nei prossimi mesi e non abbiamo margini per fermare la produzione. Uno stop di 15 giorni ci metterebbe veramente in grossi problemi. Noi occidentali non credo riusciremmo ad accettare (e sopportare) una quarantena forzata come in Cina. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:47
Io sono a casa in congedo paternità fino a settimana prossima, sono molto curioso di vedere come la mia azienda se la sfangherà se il governo inglese decide di elevare le misure di contenimento... il mio lavoro lo posso fare benissimo anche in remoto ma la nostra attività richiede che i tecnici siano in laboratorio ogni giorno, se non ci sono loro non si fa niente. Per di più la mia compagnia è proprietà di un'azienda molto più grande il cui core è nella vendita retail, con filiali in tutto il Regno Unito, in Germania e in Olanda... se si fermano quelle stiamo nella mXXXa davvero. PS intanto in Inghilterra si è registrata la prima vittima, un'anziana con problemi di salute pregressi... www.bbc.co.uk/news/uk-51759602 |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:51
E pensare che fine anno scorso abbiamo gioito per lo sblocco di oltre 6 miliardi di euro da investire per la decarbonizzazione in Italia, sono sicuro che gran parte di quei fondi, non saranno più disponibili. Avete idea di quante aziende satelliti chiuderanno? Quanta gente in mezzo ad una strada? Mi rendo conto che la salute è sicuramente la prima cosa, ma anche questi risvolti economici, mieteranno vittime e distruggeranno famiglie. |
| inviato il 05 Marzo 2020 ore 23:54
Io sono convinto che i costi economici e sociali saranno molto maggiori in caso di uno stop forzato che in caso di un aumento (quasi) sproporzionato di casi/decessi. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 0:03
Penso che la gente sopporterà per un po' fino a che si tratta di limitare gli spostamenti, ma se qualcuno si azzararda a parlare di patrimoniali per sostenere chissà cosa scoppierà la rivolta. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 0:04
I danni economici a livello globale saranno probabilmente enormi, ma è anche vero che se il danno è generalizzato su tutto il pianeta la ricchezza relativa potrebbe restare più o meno invariata, ci sarà un rallentamento generale della produzione per un periodo, consumeremo tutti meno, e poi si ripartirà. Ma se arriviamo alla situazione di Wuhan, cioè intere famiglie che muoiono a casa senza alcuna possibilità di assistenza, il danno economico sarà nulla rispetto al danno sociale, cioè sarà proprio in gioco la tenuta del sistema democratico e della civile convivenza. Da una crisi così non ci si riprende facilmente, non ci si deve arrivare e non ci si arriverà, costi quel che costi. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 0:08
Sierra, hai ragione, ma ne conosco pochissimi con la lucidità di rinunciare oggi per salvare il domani.hai presente l'uovo e la gallina? In Italia poi? Siamo troppo individualisti. Conseguenze ne pagheranno solo i meno abbienti, gli altri hanno già le contromisure in campo.... La BCE ormai è impotente perché il QE se l'è giocato da tempo. Noi di fieno in cascina non ne abbiamo mai messo, faremo un debito colossale che sulle prime sarà tollerato e appena le cose si riprenderanno verremo massacrati dai mercati. Perché siamo un paese strutturalmente fragile da decenni, gli italiani lo hanno voluto così. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 0:25
il problema e' mondiale… mica italiano. noi siamo una cacca di mosca. se si fermano i cinesi (soprattutto come consumi) viene giu' tutto. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 0:30
“ il problema e' mondiale… mica italiano. noi siamo una cacca di mosca. se si fermano i cinesi (soprattutto come consumi) viene giu' tutto. „ E a quel punto pensa la cacca di mosca che fine farà ... (cacca di mosca che noi abbiamo voluto così nella convinzione che fosse pure gran cosa) |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 0:42
Salt, il debito/pil italiano accoppiato a bassa produttività, demografia asfittica, ascensore sociale bloccato, ecc.. ce l'ha solo l'Italia, e su questo non si discute. Posto che prima o poi se ne uscirà, l'Italia o quel che ne resterà sarà in un fosso. Perché l'hanno voluto gli italiani. Anche gli altri paese subiranno un colpo fortissimo, ma avranno più margine. Questo margine garantirà anche più tenuta sociale. Il tempo per prepararsi è finito, adesso è giunta l'ora di pagare le conseguenze. Ed anche questo l'hanno voluto gli italiani. Dire che viene giù il mondo ci sta pure, ma non sarà uguale per tutti: alcuni si faranno male, mentre altri verranno spappolati. Da un certo punto di vista questa situazione rappresenta un'opportunità: vedere l'inferno da vicino potrebbe fare riflettere sulle cose giuste da fare..... macché, sarà colpa dell'Europa come al solito. |
| inviato il 06 Marzo 2020 ore 5:13
“ L'Italia se non riuscirà a contenere le infezioni, sarà la nuova Cina. „ L'Italia ha ad oggi percentualmente più morti della Cina. La Cina ha i suoi esiti maggiori concentrati a Wuhan come noi li abbiamo nel lodigiano e dintorni, ma la mortalità da covid-19 rapportata alla popolazione cinese è + bassa di quanto non sia la mortalità da covid-19 rapportata alla popolazione italiana. Questo dal giorno 5 marzo, data in cui c'è stato il sorpasso da parte dell'Italia nei confronti della Cina. _____________________________________ Mondo: conteggiati 98.424 --- deceduti 3.386 |
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