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La completa mancanza di conoscenza dell'analisi logica con frasi lunghissime, sbrodolate qua e là da virgole. Interfrasi slegate e/o accavallate che rendono incomprensibile il senso del discorso.
A volte senza neanche le virgole.
Non me ne voglia Remember ma questo è un esempio:
"Non lo dico in funzione di questi scambi, ma cosa pensata già al tempo in cui comparvero, per fortuna pochi, ma mi chiedo chi li ha adottati non si è mai accorto di quanto siano fastidiosi da vedere e alla vista, con il loro movimento continuo gli avatar-gif? Oculata scelta voluta e fatta apposta? "
Oltre ad interfrasi accavallate faccio notare che non è necessario dire:"ma mi chiedo" è sufficiente dire: "mi chiedo". Il "ma" è inutile e ridondante.
Tralasciando l'etimo latino della parola negro, che il correttore del mio intellifono continua a modificare con "nero", ciò che rende corretto l'uso del termine è la seguente domanda: Di che colore è la tua pelle?
Il colore è: nero, bianco, ecc.
Quindi il colore non è "negro" ma "nero.
Questo senza alcuna avversione razziale o scorrettezza.
user175007
inviato il 11 Ottobre 2019 ore 23:34
gli ignoranti grammaticali di cui io mi annovero vanno accettati, rompere loro sempre i coglioni per gli errori serve a poco, continueranno a farli, io ancora oggi tra gli enigmi della vita mi chiedo, dove casso metto la virgola
Anche il termine "discussione" in un forum dove si "scrivono" i pareri è improprio. Infatti la discussione è da intendersi in termini "verbali" e non scritti.
Anche se tale termine è improprio nell'ambito di un forum "informatico", lo ritengo accettabile.
user175007
inviato il 12 Ottobre 2019 ore 0:16
preferisco non metterle se possibile e lasciare la scelta, io sono democratico
e chi sono io per decidere quando va la pausa, ma uno sarà libero di farla quando vuole
“ gli ignoranti grammaticali di cui io mi annovero vanno accettati „
Ragazzi (parlo per me naturalmente) ma abbiate pietà anche dell'età. Io a scuola ho sempre avuto ottimi voti in grammatica, ma ora mi ritrovo spesso nel dubbio di come va scritta una parola o una frase...
E' comunemente adottato come preferibile, se non più congruo, che si scrivi "un'osservazione" piuttosto che "una osservazione".
Non scorderei anche di segnalare nel discorsivo: "oh RAGA". Raga, che ne dite? Ma non mi rivolgo a voi, ma alle raganelle.
P.S. - @ Oldpentax. :
“ faccio notare che non è necessario dire:"ma mi chiedo" è sufficiente dire: "mi chiedo". Il "ma" è inutile e ridondante. „
Potrebbe teoricamente essere inutile in molte circostanze, ma non in questo caso dove il "ma" è stato volutamente aggiunto come rafforzativo di obiezione.
Il prof. è stato rimandato non a Settembre, ma alla prossima...
P.P.S. - In ultimo a proposito delle interfrasi accavallate..
(nelle mie che hai quotato ho omesso solo un "E'" dato dalla fretta dello scrivere di getto un P.S. senza rileggere, visto che non sono alle prese con testo il cui fine ed utilizzo lo rendano accortamente necessario, per cui la frase voluta in realtà risulta essere "ma E' cosa pensata già al tempo in cui comparvero")
.. dicevo in merito alle interfrasi che si presume siano accavallate (ma che in realtà non lo sono) darei un'occhiata, o meglio una lettura, casualmente al testo del link per verificare se mai se ne riscontrino tracce, nel qual caso fossi nel nostro, mi prodigherei per segnalarglielo ed indurli a correzione ():
“ “ gli ignoranti grammaticali di cui io mi annovero vanno accettati ? „
non solo, ci sono altre questioni da considerare per aumentare la tolleranza. in casa si parla la langue, te la trovi da bambino, non la scegli. Per motivi dialettali e/o di langue alcuni nel periodo di formazione delle aree linguistiche del cervello (aree di Broca e del Wernicke) imparano modi verbali errati cioè i famosi errori dei congiuntivi cui lo meniamo tanto anche ai politici. C'è chi nasce in famiglie dove si parla pane/ematocrito e perequazione, e chi nasce in famiglie dove si parla pane/scialpa e cortello. Tutto questo peserà molto nella formazione individuale, nella facilità ad apllicare una grammatica ed un lessico corretti, che per alcuni sono una cosa naturale (in realtà gran culo dalla nascita), per altri sono un processo lento di apprendimento dove occorre applicare continui correttivi alla langue, che interviene spesso per fare sbagliare e non per rendere fluida l'espressione.
così si spiega che talvolta chi ha studiato poco ma è nato in una famiglia di persone istruite può avere un linguaggio "spontaneo" + corretto di chi ha 2 lauree ma proviene da una famiglia che possedeva una langue parecchio in contrasto con la lingua.
in pratica si può essere figli di papà non solo per i soldi ma anche per la normale attitudine all'uso corretto dell'italiano.
Questo non esclude che chi non ha avuto una formazione linguistica famigliare possa impegnarsi a migliorare nel prosieguo della sua vita.
Personalmente ho avuto due genitori di fomazione culturale superiore ma sono stato allevato in età prescolare (da 0 a 6 anni) dagli zii materni (mio zio classe 1906 - sesta elementare, mia zia classe 1914 - quinta elementare) e dalla mia nonna (classe 1893 - terza elementare). In quei sei anni ho imparato solo il dialetto piemontese. Il 90% delle persone con le quali avevo rapporti parlavano esclusivamente in dialetto.
In prima elementare, il mio primo pensierino di circa sei parole conteneva quattro errori tra cui: l'a radio che a l' auto parlante ...
Il maestro convocò i miei per sapere se ero subnormale!!
Mi sono sentito veramente ignorante, ho provato vergogna.
Messomi di buona lena e con grande impegno ho cercato di migliorare le mie conoscenze.
Conservo ancora qualche forma dialettale che ogni tanto emerge. Spesso mi sorprendo a pensare in dialetto ... a causa dell'influenza infantile che hanno ricevuto le aree di Broca e del Wernicke.
Ritengo, comunque, che conoscere e parlare il dialetto sia una fortuna.
Quello che mi sorprende è che molte persone sgrammaticate cocciutamente si impegnino per rimanere tali anche quando sono posti di fronte ai loro errori.
Del resto è normale che queste persone vadano ad insultare gli insegnanti dei propri figli che si sono meritati una grave insufficienza.
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