| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:24
La Monochrom ha tuttavia i suoi vantaggi; attenzione a non essere integralisti verso questo o quello. I sensori monocromatici non hanno bisogno della demosaicizzazione o del WB e catturano più radiazione. I vantaggi ci sono... bisogna però vedere se alla fine della catena ciò si traduce in una qualità effettivamente superiore o no. Ci sono spesso dei dettagli che vengono ignorati poi. Ad esempio il Raw della Monochrom Typ 246 è a 12bit; quindi è falso affermare che possa produrre più grigi di una fotocamera Bayer che ha un Raw a 14bit o a 16bit. Altro caso; bisognerebbe vedere la sensibilità spettrale del sensore. Perché se un sensore concepito per il colore ha sicuramente una sensibilità limitata allo spettro del visibile (o poco più), esistono anche dei sensori monocromatici full-spectrum come l'Achromatic di PhaseOne che offrono delle capacità che sono fisicamente oltre quelle offerte dalle normali fotocamere. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:25
“ Però così mi rinunci a poter girare gonfiando il petto con al collo una badilata di migliaia di euro, non si fa così!!MrGreen „  |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:30
“ La Monochrom ha tuttavia i suoi vantaggi; attenzione a non essere integralisti verso questo o quello. I sensori monocromatici non hanno bisogno della demosaicizzazione o del WB e catturano più radiazione. I vantaggi ci sono... bisogna però vedere se alla fine della catena ciò si traduce in una qualità effettivamente superiore o no. Ci sono spesso dei dettagli che vengono ignorati poi. Ad esempio il Raw della Monochrom Typ 246 è a 12bit; quindi è falso affermare che possa produrre più grigi di una fotocamera Bayer che ha un Raw a 14bit o a 16bit. „ Qualche vantaggio lo avrà pure, ma vedo davvero tanti contro...... poi mi sono guardato le caratteristiche quì su Juza, non è che quel sensore abbia grandi performances agli alti ISO, non so la GD..... e poi se lavora appena a 12 bit..... |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:30
“ O almeno questo è quello che afferma chi usa Monochrome veraci, che siano tutti snob? „ Non dico che sia cos', ci mancherebbe... Ma dopo che hai fatto un mutuo per una fotocamera del genere, che dici, "va come una 6d"? Battute a parte, non sono tutti snob e ci mancherebbe. Ma un buon bianconero, salvo rari casi, non nasce e ha poco bisogno di sottigliezze. E si è fatta roba da museo anche senza Monochrom, sempre con tutto il rispetto |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:36
ho qualche dubbio che quel teorico vantaggio ci possa essere...soprattutto ho qualche dubbio che Leica abbia fatto un sensora apposta....credo più facilmente che abbia semplicemente tolto la matrice di bayer da uno dei sensori normali E dubito ancor più fortemente che qualsiasi eventuale vantaggio di gamma, definizione o altro possa sopravvivere se poi ci si piazza sopra uno dei tanti filtrini granulosi stile instagramm che la Leica mette a disposizione per far rivivere l'emozione della fotografia analogica |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:37
@Walther59 Ecco.. mettiamola così: io non mi ci giocherei la casa su questa certezza. Il BN è una di quelle cose che sembra facile, ma non lo è affatto. L'approccio Leica nella costruzione della Monochrom non è stato semplicemente del tipo "facciamo una fotocamera molto molto costosa che fa solo una desaturazione e freghiamo i fessi". Hanno costruito un filtro colore con una risposta spettrale specifica da piazzare sopra al sensore; è quello che costituisce il grading della Monochrom, non si tratta di un semplice slider della saturazione. Lo schema della Monochrom nella piattaforma Adobe è questo : La lente forma l'immagine -> Azione del filtro colore -> Campionamento a 12bit -> Lettura Raw -> Curva ACR standard sui dati monocromatici Questa cosa vale 7000€ ? Dipende... La risposta è soggettiva. Io sono riuscito a replicare il grading della Monochrom facendone il reverse engineering; ma solo perché il suo sensore non è full-spectrum. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:45
“ Questa cosa vale 7000€ ? Dipende... La risposta è soggettiva. „ Il bianconero, giustamente dici, non è facile. Ma non per questione di sensori e di filtri, ma di concezione. Se non si guarda alla fotografia per quel che è, ma come a una sorta di esercizio tecnico, allora ci sta tutto. Ma diversamente, ci si può girare intorno e metterla giù in termini di tifoseria da una parte o dall'altra, ma acquistare una Monochrom è prima di tutto rispondente a un bisogno di prestigio piuttosto che di fotografia in quanto tale. E lo dico col massimo rispetto di un marchio che della fotografia ha fatto la storia, di fronte al quale mi tolgo il cappello |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 17:51
“ Scattare con sensore monocromo è forse piacevole, ma a livello di risultato è ben distante dall'essere migliore, perchè parti da un'immagine che è già stata privata delle informazioni sul colore in un modo arbitrario, ma soprattutto fisso „ Allora, magari adesso dico qualcosa in maniera molto terra terra e sono sicuro che sia Raamiel che Valgrassi potranno correggermi. Mi hanno insegnato che il colore digitale è una brutta bestia Il sensore non registra i colori, ma l'intensità della luce, quindi sempre in scala di grigi, per ogni canale: quindi non misura il rosso o il verde, ma quanta luce arriva nel canale rosso e in quello verde; poi, il problema sta nel fatto che il canale del verde non è dello stesso tipo in tutti i sensori, poi ci sono i software che devono interpretare le informazioni fornite dai vari canali e metterle insieme, poi bisogna anche riprodurli sugli schermi e ognuno fa un po' quello che gli pare: il mio schermo non riproduce esattamente gli stessi colori del tuo e così via... Quindi, registrando il colore digitale, in realtà mi sto allontanando dalla realtà e in maniera arbitraria, cioè decisa nei vari passaggi: l'esatto contrario di quello che avverrebbe nell'affidarsi alla ora misura dell'intensità della luce “ soprattutto ho qualche dubbio che Leica abbia fatto un sensora apposta....credo più facilmente che abbia semplicemente tolto la matrice di bayer da uno dei sensori normali „ Ovviamente non sono certo un conoscitore dell'argomento, ma così, a naso, non credo che la cosa sia così semplice... |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:02
Nei sensori sensibili al colore è il profilo che deve cercare di fare il match con le funzioni dell'osservatore standard. L'hardware ha il solo compito di discernere una differenza cromatica; cioè offrire una adeguata separazione. Immagina di fotografare due campioni di colore molto molto simili; quasi alla soglia di percezione. Un sensore ottimo non è quello che ti fornisce il colore esatto di uno di questi colori, ma quello che riesce a conservare l'informazione sulla loro differenza. Leica non ha costruito un sensore apposito per la Monochrom; si tratta di un comune CMOS. Ma la matrica di Bayer non è semplicemente stata rimossa, è stata sostituita da un filtro colore non a mosaico. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:31
Ecco un altro link a Greg di Vancouver www.ultrasomething.com/2014/04/sigma-vs-nerd-part-1/ indubbiamente un "magnato" del BN. La P1 Achromatic è molto più ambiziosa della magnifica Leica Monochrom, si prefigge di coprire dall'ultimo violetto al vicino infrarosso NIR (near infrared, il vero infrarosso è mid IR). E usa filtri opportuni per questo. Come ha già spiegato Raamiel, Leica ha dovuto usare un filtro IR davanti al sensore e naturalmente ha scelto un filtro secondo la sua idea del BN, che poi Raamiel è stato capace di decrittare. Ecco il canale G di una Sony A7R con Planar T* 45/2 e il canale B di una SIGMA dp2m 30/2.8 45 mm eq.
 Sono 9 Mpx per il verde Bayer e 15 Mpx per il blu Foveon. Oltre al filtro anti-IR, Leica può avere scelto uno spessore totale del sensore CMOS (CCD) opportuno e anche avere creato un gradiente di drogaggio, sono caratteristiche raramente pubblicate. Da questo punto di vista il Foveon è più versatile: a parità di filtro IR (improbabile), si possono mischiare i tre canali RGB del Foveon fino a riprodurre il profilo Leica, cosa che Raamiel ha ottenuto con altri metodi. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 18:56
“ Questa cosa vale 7000€ ? Dipende... La risposta è soggettiva. „ Dipende molto dalle possibilità economiche se ce la si può permettere, o meglio ancora se ci si può permettere la Phase One, perché non prenderla per avere maggiori possibilità nel BN? Io purtroppo sono ben lontano dal permettermele |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 21:03
Partiamo dal presupposto che tutti i sensori nascono "monocromatici", per ottenere sensori a "colori" viene applicata una matrice di Bayer ovvero dei filtri colore per ogni fotodiodo così suddivisi 1/2 verde, 1/4 blu, 1/4 rosso. Ora se applicassimo dei filtri selettivi per determinate lunghezze d'onda, o semplificando dei filtri colorati che per loro natura fanno passare determinate lunghezze d'onda, risulta evidente che il sensore registrerà meno informazioni, ovvero uno spettro di onde eletromagnetiche più risterette con conseguente diminuzione del potere risolutivo del sensore. Tutto questo per dire che nel digitale, se il sensore è a colori, è molto meglio registrare tutto lo spettro elettromagnetico nel visibile, senza filtri, per poi intervenire in postproduzione su un file che ha il 100% dell'informazione. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 21:51
Questa è l'unica spiegazione che ho capito, quindi mi compiaccio con Bruno. Ma... Torniamo al dunque: la foto che ho linkato (sinceramente) si può dichiarare senza ombra di dubbio che è palesemente visibile il decadimento di qualità rispetto ad una post produzione al PC? Non voglio schierare alcun esercito di fan di questo o quel metodo, tanto si è capito che un filtro in vetro toglie informazioni probabilmente utili, semplicemente vorrei capire quanto DAVVERO i deficit siano così palpabili. |
| inviato il 19 Aprile 2019 ore 22:35
In effetti anche le P1 Achromatic alla fine mettono giù al massimo 256 toni di grigio in JPEG, evidentemente li mettono nei posti giusti... |
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