| inviato il 08 Marzo 2019 ore 19:31
@Gian Carlo, si vero, ma se per caso gli capita tra le mani un caricatore con le diapositive dei nonni magari la curiosità per guardarle controluce o con una mente gli viene |
| inviato il 08 Marzo 2019 ore 21:29
“ ma secondo voi i nostri nipoti vorranno, sapranno, usare un proiettore dia o cinematografico... „ Per i video (super8 ecc ma anche VHS): il problema non è da poco già oggi. (per inciso: dei 5 registratori tra bobine e cassetta che ho in casa, nessuno è più utilizzabile a causa del deterioramento delle cinghie) Per le foto: ti dirò... un paio d'anni fa, mettendo un po' di ordine nella cantina dei miei genitori ho trovato alcune vecchie foto degli anni '40. Naturalmente si trattava di immagini in bianco e nero su un formato quadrato, apparentemente 6x6, ma stampate 'forse' a contatto su carta formato 6x6 -appunto- E' chiaro che non si può parlare di 'microcontrasto' ed altre facezie, ma, pur essendo immagini minuscole hanno un considerevole valore storico (per me) e con uno scanner posso ancora ottenere immagini più grandi e meglio visibili. Ecco che, in un futuro, anche le vecchie dia o negativi saranno fruibili perché sicuramente ci sarà ancora un modo per riprodurle. Sul discorso: “ ma secondo voi i nostri nipoti vorranno, sapranno... „ i nostri nipoti? Ma nemmeno i figli!!! E' per questo che diventa importante lasciare le immagini migliori su un supporto analogico duraturo, proprio perché tra xx (xxx) anni ci sarà sicuramente chi saprà apprezzarle e... sia ben chiaro che per me che faccio immagini da oltre 40 anni, 'fare foto' non è un modo per 'passare alla storia' ma piuttosto un modo -efficace, già verificato ed applicato- di 'passare la storia' |
| inviato il 08 Marzo 2019 ore 21:34
Gsabbio, ho recuperato una foto di mia nonna da ragazza, parliamo del 1900 o giù di lì, una meraviglia!! |
| inviato il 08 Marzo 2019 ore 21:38
Dopo di me, il diluvio ... |
| inviato il 08 Marzo 2019 ore 22:39
Eccola!
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| inviato il 09 Marzo 2019 ore 9:49
non vorrei essere frainteso...io stesso ho stampato, e stamperò, tutte le foto che ritengo importanti, per le ragioni che avete detto anche voi: una foto basta avere gli occhi per poterla guardare, fosse anche praticamente scolorita, semidistrutta ecc. Sulla maggiore e quasi assoluta superiorità in termini di fruibilità di una foto stampata rispetto a qualsiasi altra cosa non ci si scappa, almeno per ora. L'unica cosa che non condivido è la visione così "catastrofica" della futura leggibilità dei supporti informatici, almeno non nel brevissimo tempo di cui si parla. A meno che uno non dimentichi l'HD in soffitta per 40 anni, ma credo sia un caso paragonabile a chi lascia lo scatolone di diapositive in una cantina umida con i topi. Chiunque, in qualsiasi modo, maneggi anche solo una volta all'anno le foto (non fosse che per scaricarci quelle fatte col telefono), quasi automaticamente le trasferirà su un supporto più aggiornato man mano che sarà disponibile. Che sia un NAS, il cloud, l'HD del nuovo PC.... |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 10:23
“ chiunque, in qualsiasi modo, maneggi anche solo una volta all'anno le foto (non fosse che per scaricarci quelle fatte col telefono), quasi automaticamente le trasferirà su un supporto più aggiornato man mano che sarà disponibile. „ Esatto ... muore un supporto? Si appoggia tutto su un altro supporto. |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 10:44
Evidentemente non riesco a spiegarmi; non intendo dire che non è possibile aggiornare files e periferiche mano a mano che invecchiano anche un supporto informatico di oggi, dimenticato per qualche decennio, sarà molto difficile, se non impossibile, da leggere, a differenza di un supporto fisico. Ira non posso, sono in giro, ma appena ho tempo ci racconto una storia incredibile e molto nella capitata a mio papà di recente. Una cosa che con i media di oggi non credo potrà mai capitare in futuro. |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 11:30
no, è abbastanza chiaro...in queste circostanze evidentemente la lettura del supporto informatico è a rischio...ma ad esempio, i supporti informatici possono molto più facilmente essere duplicati per backup...se ti si allaga la casa, o comunque sia si danneggia la carta delle foto o peggio le diapositive, non hai copie di backup se il dato informatico lo mantieni, tra 100 anni sarà ancora perfettamente usabile e integro. il supporto analogico, per quanto duraturo, poi muore. entrambi i metodi hanno pro e contro in termini di durata. in termini di fruibilità, la foto stampata per ora vince. |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 12:07
Angor, anche tu hai ragione, è per questi che delle mie foto (io uso solo pellicola, sia diapositive che negativi b&n), oltre a stampare le migliori, faccio anche scansioni della massima qualità possibile, e queste sono come archiviate su 3 HD conservati in luoghi differenti. |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 19:21
“ Esatto ... muore un supporto? Si appoggia tutto su un altro supporto. „ Vallo a dire alla NASA... oppure a quelle società che archiviavano sui dischi ottici IBM degli anni '80 (tanto per citare un esempio che conosco), e poi: chi lo fa? Chi si farà carico di farlo quando noi non potremo più farlo? Non voglio fare la Cassandra, ma ho la certezza che tra 50 anni (sarò sicuramente già morto allora...) delle immagini che oggi archivio su dischi rigidi non resterà nulla per queste ed altre ragioni: Alterazione del supporto magnetico. Invecchiamento dei materiali in particolare materiali plastici. Ossidazione. Mancanza di hardware di lettura compatibile. Obsolescenza dei componenti elettronici e conseguente mancanza di parti di ricambio Perdita del Know how su queste tecnologie obsolete In sostanza: molte migliaia (decine di migliaia) di euro per le mie attrezzature (oggi) all'avanguardia totalmente 'gettati via' alla luce dell'evoluzione a medio-lungo termine. E lo dice uno che 'predica bene ma razzola male' e manda in stampa pochissime immagini digitali. In realtà, se vogliamo/desideriamo che tra 50 anni rimanga qualcosa del 'nostro punto di vista' l'unica soluzione è ancora stampare sulla vecchia cara carta (sempreché qualcuno dei nostri pronipoti non decida di sgombrare la soffitta). Poi, come per tutte le cose di questo universo, tutto ha un principio ed una fine. Pensare che le nostre immagini siano semi-eterne è fanciullesco ed irreale. |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 19:52
Dopo di me, il diluvio ... |
| inviato il 09 Marzo 2019 ore 20:43
Santa Saal pensaci tu! |
| inviato il 10 Marzo 2019 ore 11:08
“ se il dato informatico lo mantieni, tra 100 anni sarà ancora perfettamente usabile e integro. il supporto analogico, per quanto duraturo, poi muore. „ Esattamente, tutto si gioca su quel se che si fa quasi passare in sordina: ad oggi, leggere le schede perforate, una tecnologia di 50 anni fa, risulta complicato, mentre è alla portata di tutti poter leggere un papiro, una tecnologia di più di 3000 anni fa; è un paragone spinto, ma neanche più di tanto: io stesso mi sono trovato a leggere dei fogli, tra le mie mani, del '400 e l'unica difficoltà era la grafia, ma già da quelli del '700 si capiscono benissimo, eppure è tecnologia vecchia vecchia vecchia. La carta non ha necessità di essere mantenuta, ma solo conservata. |
| inviato il 10 Marzo 2019 ore 14:36
Cercando l'articolo che, alcuni lustri fa... parlava dei problemi della NASA per recuperare e leggere i dati delle vecchie missioni spaziali, ho trovato questo interessante pdf sull'argomento, curato da Stefano Allegrezza, dove, tra l'altro, si parla anche dei 'guai' della NASA . Si tratta evidentemente delle slide di una sua presentazione del 2017, perciò alcuni concetti sono un po' ermetici da comprendere, ma il problema della archiviazione e conservazione digitale è ben argomentato. media.regesta.com/dm_0/ANAI/anaiCMS//ANAI/000/1037/ANAI.000.1037.0009. buona lettura |
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