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Parlare di/della fotografia - 2







avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 14:52

Berengo Gardin per fare un nome, ma sono stati costituiti anche altri gruppi più o meno importati mi viene per esempio in mente il Cesura

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 14:59

Comunque, si, di grandi fotografi che fecero parte di gruppi più o meno famosi non ce n'erano poi così pochi: tanto per citarne un altro che frequentava il circolo "La Gondola" di Venezia, mi viene in mente Giuseppe "Bepi" Bruno, ma anche Fulvio Roiter

user39791
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inviato il 27 Febbraio 2019 ore 15:02

I foto club non erano delle fucine di artisti ma luoghi dove veniva veicolata la cultura fotografica, oggi non è più così. Sono diventati posti dove si cerca di spillare più soldi possibile ai neofiti della fotografia.

user148740
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inviato il 27 Febbraio 2019 ore 15:23

In effetti la gondola di venezia ha sfornato...
Lo chiedo perchè non lo so e secondo me può essere interessante, qualcuno mi sa dire perchè?
Nasce da un gruppo di "artisti" come poteva essere un caffè letterario parigino del'800 o li ha formati?
ps perchè e vero che la capacità di comunicare può uscire da qualsiasi angolo, ma è anche vero secondo me che attraverso la condivisione questa può crescere, l'arte è spesso legata a movimenti.

user12181
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inviato il 27 Febbraio 2019 ore 16:50

Paolo Longo
Per questo, PERSONALMENTE, diffido da 'genio e sregolatezza', dagli spontaneismi del 'famolo strano'.


Molto kantiano (non ho trovato la trad. italiana, se non a pezzetti)
Der Geschmack ist so wie die Urteilskraft überhaupt die Disziplin (oder Zucht) des Genies, beschneidet diesem sehr die Flügel und macht es gesittet oder geschliffen; zugleich aber gibt er diesem eine Leitung, worüber und bis wie weit es sich verbreiten soll, um zweckmäßig zu bleiben; und, indem er Klarheit und Ordnung in die Gedankenfülle hineinbringt, macht er die Ideen haltbar, eines daurenden zugleich auch allgemeinen Beifalls, der Nachfolge anderer und einer immer fortschreitenden Kultur, fähig. Wenn also im Widerstreite beiderlei Eigenschaften an einem Produkte etwas aufgeopfert werden soll, so müßte es eher auf der Seite des Genies geschehen: und die Urteilskraft, welche in Sachen der schönen Kunst aus eigenen Prinzipien den Ausspruch tut, wird eher der Freiheit und dem Reichtum der Einbildungskraft, als dem Verstande Abbruch zu tun, erlauben.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 17:01

L'Arte fotografica non è più materia per menti semplici ... Confuso

L'immediatezza della sua comunicazione, caratteristica principale della Fotografia, dove va a finire? Eeeek!!!

Non è che la nebbia di tutti questi ragionamenti filosofici offuschi per finire la limpidezza della Fotografia? Confuso

user39791
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inviato il 27 Febbraio 2019 ore 17:17

Non credo proprio che discutere sulla fotografia ne tolga limpidezza, come la definisci tu.

Discutere sulla fotografia aiuta ad avere consapevolezza sulla fotografia e questo non è un ostacolo alla spontaneità.

Almeno che non si consideri la cultura un ostacolo.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 17:27

Filiberto, non fraintendermi: non intendevo questo ;-)
Volevo solo dire che se si entra in ragionamenti troppo contorti non se ne esce più. Si parla e si parla, e alla fine si perde il contatto con il tema iniziale: la Fotografia, che in sè è un'Arte semplice e immediata.

Non volevo rovinare questo interessante 3D e nemmeno far polemica, sia chiaro. Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 17:34

@ Murmunto: non conosco il tedesco, ma potresti forse dirmi di cosa tratta il testo che hai allegato.

@ Skylab: nessuna Arte può fare a meno dell'immediatezza comunicativa. Se così fosse, ogni espressione artistica si ridurrebbe a un immangiabile polpettone di teorie e nozioni. La comunicazione DEVE essere immediata. Semmai la preparazione dovrebbe essere più...'meditata'.
In altri termini: a prelevare un'immagine ci vuole circa un secondo. Ma la scelta del quando e del come, lo sappiamo anche noi dilettanti, implica esperienza e riflessione. Magari quella semplice esperienza fatta a furia di fotografare, che ci permette di comporre l'inquadratura senza gli errori grossolani di un vero principiante e, in aggiunta, con quello che può essere diventato, col tempo, il nostro 'stile'. Pensare a lungo, non significa agire in modo contorto. In sintesi: la preparazione può essere meditata, l'esecuzione immediata, il risultato leggibile con un colpo d'occhio.

Insomma, non vedo perché dovremmo pensare che spontaneità e preparazione siano incompatibili tra loro.

Ripeto, se in questo 3D si parlava di Fotografia come Arte, credo che la si possa definire tale, anche se so che molti critici non sono d'accordo.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 18:30

continuo a leggere con interesse gli interventi, ma mancando una definizione condivisa, non riesco a capirne il senso. Parliamo dei nostri gusti personali?
Un progetto fotografico è più artistico di una singola foto? I club fotografici producono artisti?
Con che logica si sostiene una tesi piuttosto che un'altra?
Bo!, forse è solo un mio problema...
Buona continuazione.

user90373
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inviato il 27 Febbraio 2019 ore 18:50

Spero siate tutti d'accordo almeno sul fatto che la fotografia può anche esser arte , non lo è a prescindere.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 19:03

quella che interessa a me è l'espressione artistica. Ma poi c'è tanto altro.
é una discussione pokeristica.
nessuno ha mai in mano le carte vincenti.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 19:05

A patto di ascoltarsi tutti.
Poi si mettono insieme i pezzi.
E chissà...

user12181
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inviato il 27 Febbraio 2019 ore 20:01

Paolo Longo, traduzione molto libera e imprecisa…
Il gusto è, come la facoltà del giudizio in generale, la disciplina del genio, gli taglia molto le ali e lo rende costumato e levigato; però allo stesso tempo lo guida là fin dove esso deve espandersi per restare conforme al fine

[il fine è il suscitare il piacere estetico, avviando in chi contempla l'opera d'arte un libero gioco tra immaginazione e intelletto, si tratta però di uno scopo da un lato necessario, dall'altro infinito, assoluto nella sua radice, e per ciò stesso sovversivo se fosse totalmente raggiunto, cosa che Kant nega, rimanendo fedele alla sua concezione della natura finita dell'uomo, che però, in quanto appunto finita, conserva un insopprimibile bisogno di infinito, che l'arte si sforza di soddisfare NdT]
; e, mentre esso

[il gusto]
introduce chiarezza e ordine nella sovrabbondanza di pensieri
[questa sovrabbondanza di pensieri è il pre-sentimento dell'assoluto NdT]
, rende le idee solide e durature, capaci di ottenere un consenso durevole e al tempo stesso universale, di avere seguaci, e di far continuamente progredire la cultura. Dunque, se in un prodotto
[opera d'arte]
vi fosse un contrasto fra le due proprietà e si dovesse sacrificare qualcosa, ciò dovrebbe riguardare piuttosto il genio
[Kant vede in sostanza nel genio, che secondo lui è solo l'artista, mai "la grande testa", lo scienziato, un'espressione dell'assoluto, e perciò nel mondo finito un possibile sovversivo che va controllato, disciplinato]
. E la facoltà del giudizio, che in materia di arte bella si esprime secondo propri principi, permetterà di limitare la libertà e la ricchezza dell'immaginazione, piuttosto che ledere i diritti dell'intelletto.
Che Kant e i suoi traduttori italiani mi perdonino.

P.S. Così ha chiuso anche la Conad e mi devo accontentare della zuppa di ceci e farro [ e dado] delle terre libere dalle mafie...

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 20:12

@ Murmunto: grazie davvero !!
Quella zuppa avrà l'acuto sapore della cultura !

In compenso, la visita inaspettata di due nipotine e la loro permanenza a cena ci hanno fatto 'raschiare il fondo'.

Comunque non riesco mai ad avere le idee chiare come Kant, nè mi sento di condividerle in toto.
Ho l'impressione che la 'realtà' riesca sempre a sfuggire e a smentire il sistema.;-)



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