| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 10:51
Non capisco bene perché il discorso è sempre incentrato sul fatto di trovare il confine fra l'Arte e la non-Arte. Perché dobbiamo a tutti i costi trovare i parametri che definiscano cosa sia Arte e cosa no? Alla fine ciò che è veramente importante è che l'oggetto prodotto o l'installazione, la foto o la serie di foto siano interessanti e possano dare qualcosa al "fruitore". Anche qualcosa di negativo, perché no. O semplicemente aprire un dibattito, ma non sul fatto che sia o meno un oggetto artistico: questo tipo di dibattito è perfettamente inutile. Che sia Arte o meno interessa solo all'autore che in questo modo si sente appagato, e interessa ai galleristi, che hanno un motivo per far soldi. Il fatto è che questo confine non è per nulla assoluto e stabile, e quindi la sua definizione rimane una continua e inutile bagarre. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 11:08
No i dubbi su cio che è arte e come riconoscere l'arte sono nati con l'art pour l'art di cui il primo esempio storico è l'ellenismo...da quando l'arte si è svincolata dal ruolo sociale la discussione è cominciata e continua ancora oggi senza che nessuno sia riuscito a dare una risposta valida ...almeno per l'arte occidentale... Questo non vuol dirr che non se ne puo discutere o che cio sia inutile anzi al contrario è molto interessante ammesso che il formato forum sia adatto ad altro che delle espressione lapidarie. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 11:17
Beh, allora dubito che riusciremo noi a trovare una risposta valida... Discuterne è comunque interessante, hai ragione! Anche se alla fine si arriva sempre al nocciolo: ma allora IO sono un artista o no?!? Ciò è un po' stupido e banale. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 11:36
No non si torna sempre lì ma l'idea è centrale, l'estetica è piegata a questo, ho citato vari fotografi ignorato bellamente perché sfuggono alla tua teoria che sei tu che continui a riproporre William Eggleston, Martin Parr, Shore, ma anche altri non fotografo il "bello", l'esteticamente piacevole e funzionano benissimo, Thomas Ruff non cerca la foto bella da guardare, fa dei lavori con un senso. Ma si ignora non si discute di foto praticamente si va sempre su massimo sistemi perché alla fine il mondo della fotografia è vasto ma ci si incapponisce nei nostri 2 parametri Poi è ovvio che non si abbandoni il prima ma lo si rielabora se no non ci sarebbe mai un'evoluzione ma solo stagnazione, che un fotografo evolve certe opere sono più riuscite di altre, basta vedere le foto di salgado fatte sul po'... Meh... Nulla di che Poi è ovvio che parliamo di arte visuale l'estetica ha grande importanza ma subordinata all'idea, ripeto non puoi dire che i ritratti di Ruff dell'84 sono insensati perché non cercano un'estetica spettacolare o piacevole. |
user158139 | inviato il 29 Gennaio 2019 ore 11:48
“ Beh, allora dubito che riusciremo noi a trovare una risposta valida... „ Credo che l'importante non sia trovare risposte valide ma porsi domande valide . |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 11:49
Nelle società dove l'arte ha una funzione reale (spesso religiosa e/o tradizionale) essa è immediatamente riconoscibile da chiunque e la questione cos'è l'arte o come riconoscerla non si pone nemmeno, queste questioni cominciano a porsi dal momento che l'arte perde le sue funzioni essenziali e diventa un fatto a parte...ma si continua a parlarr di arte, forse si dovrebbero chiamare artefatti... |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 11:50
Matteo, apprezzo molto il tuo sforzo nel proporre autori particolari. Devo dire che sei una mosca bianca |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 12:01
Leo45 non ha tutti i torti; in questo momento storico l'arte non ha più una funzione sociale unitaria e marcata come in passato, ma sembra tendere piuttosto a frammentarsi in una miriade di percorsi corrispondenti ad altrettanti "particolarismi concettuali" dei singoli autori o delle rispettive nicchie socio-culturali di riferimento, con conseguenti difficoltà ad essere riconosciuti al di fuori di queste nicchie, dove i linguaggi espressivi hanno imboccato altre strade, o dove sono rimasti ancorati a schemi precedenti. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 12:08
Non ho comunque citato nomi tanto sconosciuti, shore è tra i fondatori dei New Topographics, Parr è tra le altre cose da anni nell'agenzia magnum, Ruff è uno dei più conosciuti esponenti della scuola di dusseldorf |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 12:27
Non sei tu che le definisci, sono definite opere e esposte in un museo e non frega a nessuno di come la pensi. Questo è quanto, puoi non apprezzarlo ma non cambi la realtà delle cose quindi come vedi il tuo illuminante ragionamento non è condiviso, ma non da me che non conto un × ma dai curatori che se lo contendono Il tuo riferimento alle figurine è stupido e superficiale, vuoi giudicarlo? Bene studiatelo e vedrai che hanno un senso, lo ha l'anno di pubblicazione non casuale e lo hanno perché sono fatte seguendo un modello ben preciso Quindi prima di scrivere cose buttate li a c. Azzo magari una letturina al senso del lavoro e al contesto dovresti darla. |
user158139 | inviato il 29 Gennaio 2019 ore 13:53
“ in questo momento storico l'arte non ha più una funzione sociale unitaria e marcata come in passato „ "questo momento" sono almeno gli ultimi cent'anni, va detto. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 14:01
Ometto di parlare d'arte; è noto ai partecipanti che è come discutere sul sesso degli angeli (senza intento denigratorio); stringendo sul titolo, io sono un convinto sostenitore dell'uno conta uno. Il grande Eco non mi trova d'accordo. Il valore dell'uno è dato dagli argomenti e dalle motivazioni edotti. Lui conta come uno ma i suoi argomenti valgono di più, ed il "a me piace/non piace è 'na schifezza o strunzxxx" vale zero. Però conta sempre uno. La presunzione d'intelligenza sempre presunzione rimane, peraltro sconfina nel presuntuoso. Ho avuto più volte occasione di vedere che chi sa e conosce una materia, non ha alcun problema ha riportare ciascuna parte al proprio ruolo (non riferito alla mia persona). Gli argomenti e le motivazioni sono l'unico metro di confronto. L'autorevolezza può risultare pericolosa e infeconda. Buon proseguimento. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 14:24
“ Ometto di parlare d'arte; è noto ai partecipanti che è come discutere sul sesso degli angeli (senza intento denigratorio); „ Idea che faccio fatica a condividere. Si discute da sempre su cose che non hanno una risposta certa. Pertanto dovremmo smettere di discutere su queste cose? “ Ho avuto più volte occasione che chi sa e conosce una materia, non ha alcun problema ha riportare ciascuna parte al proprio ruolo (non riferito alla mia persona). Gli argomenti e le motivazioni sono l'unico metro di confronto. L'autorevolezza può risultare pericolosa e infeconda. „ L'autorevolezza è una chimera per chi si limita ad esporre idee degli altri, che ha studiato accademicamente o non. Questi famosi altri, l'autorevolezza l'hanno acquisita per merito riconosciuto e condiviso da comunità autorevoli che si specializzano in una determinata branca del sapere o dell'attività umana. Non ci vedo nulla di pericoloso. Spesso in queste conversazioni, per altro molto interessanti, noto il fantasma del "complottismo", del "quella cosa x lì funziona perchè qualcuno (chi i poteri forti?) ha deciso che funzioni" sottointendendo che quella determinata cosa x in realtà non ha nessun valore. Questo è pericoloso, secondo me, perchè svaluta l'autorevolezza del pensiero, non dei singoli, ma di intere comunità autorevoli. Una sorta di negazionismo del positivo, che spesso nasce dall'ignoranza in determinata materia, e il ritorno a categorie naif quali il gusto edonistico dinnanzi a un linguaggio specifico. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 15:11
Simgen, attualmente lavoro come Assistente di laboratorio in un museo di geologia, in precedenza insegnavo chimica e tecnologia in un Istituto d'Arte, ma ho una Laurea in Architettura e un diploma di Maturità d'Arte applicata; insomma, come forse direbbe qualcuno ho una carriera lavorativa un tantino ... eclettica Dimenticavo: per un anno ho persino gestito una rosticceria |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 15:13
“ Idea che faccio fatica a condividere. „ Sei giovane. “ Non ci vedo nulla di pericoloso. „ Sei giovane. “ Spesso in queste conversazioni, per altro molto interessanti, noto il fantasma del "complottismo" „ Fuori tema. “ ...autorevolezza del pensiero... intere comunità autorevoli... ritorno a categorie naif quali il gusto edonistico dinnanzi a un linguaggio specifico. „ Si prestano molto a facili strumentalizzazioni ed a argomentazioni al contrario, ma siamo anche qui siamo fuori tema. Ciao. |
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