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Se fotografare o essere fotografati dà sempre fastidio (fosse solo quello il fastidio nell'esistenza tra persone...) insomma a questo punto meglio fotografare i gattini... anzi no, potrebbero risentirsene... meglio la mira per testare eventuale f/b focus o passare allo still life
user158139
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 16:40
“ La discussione è su gli scrupoli morali o etici che si dovrebbe fare un fotografo. „
Se di questo si tratta, in linea di principio un fotografo non dovrebbe ritrarre alcuna persona, nemmeno i congiunti. Lede comunque il suo diritto all'immagine, e soprattutto al controllo dell'immagine nel tempo.
Dopo un divorzio, ciascun coniuge ha il diritto di a mantenere l'album del matrimonio? Tuo figlio, con il quale potresti rompere i rapporti una volta diventato adulto, vorrà che tu tenga ancora le sue foto di quando era un bambino?
Le norme - non quelle in materia di trattamento dei dati personali, che non c'entrano un fico secco se non nel caso dei fotografi professionisti che hanno un archivio con nomi e cognomi, se non altro per motivi contabili - stabiliscono molti limiti e alcune possibilità, ma cristallizzano la situazione al momento dello scatto.
Io fotografo TUTTO e TUTTI e ho la coscienza apposto. Occorre educazione, rispetto (anche dei disgraziati) e quindi, spesso chiedo il permesso. Se questo viene negato allora niente foto. Non ci devo campare! Se viene concesso siamo tutti contenti. Se poi rubo lo scatto senza che nessuno se ne accorga, per me va bene e sto tranquillo. Saluti
Secondo me non è la fotografia , in se stessa, ad essere sbagliata ma l'utilizzo finale che se ne può fare che potrebbe essere amorale ed inopportuno. Un mezzo non è necessariamente sbagliato, è sempre il fine a poterlo essere.
user90373
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 17:11
Credo che chi venga ritratto contro la sua volontà possa, con serafica calma, chiedere di far cancellare le immagini dalla scheda poi, per ulteriore sicurezza visto ci sono sempre i furbetti, interessarsi alle generalità del fotografo tramite esibizione della carta d'identità, questo come prevenzione nel caso dovessero esser rese pubbliche le foto scattate e, in caso di rifiuto, avvertire la forza pubblica. Questione di buona convivenza.
Non esiste il "manuale dell'etica del fotografo" come non esiste quello della persona in generale. C'è chi fa una cosa che a qualcuno non piace e si fa qualche scrupolo e chi non se li fa. D'altronde fotografare un povero senzatetto non equivale a bastonarlo. IO, e ripeto IO non lo fotografo perchè fossi dall'altra parte mi romperebbe non poco i cosiddetti. la cosa deve essere gratificante per chi la fa, se per me non lo è non la faccio. Ciao LC
Non dico mica che non si deve fotografare. Ma se si fotografa una persona con il suo permesso, probabilmente, nella foto trasparirà qualcosa in più, qualcosa che la persona non sempre mette in mostra. Mi sembra giusto che chi fotografa si vergogni di scattare senza permesso. Poi ognuno si regola come vuole.
“ Credo che chi venga ritratto contro la sua volontà possa, con serafica calma, chiedere di far cancellare le immagini dalla scheda poi, per ulteriore sicurezza visto ci sono sempre i furbetti, interessarsi alle generalità del fotografo tramite esibizione della carta d'identità, questo come prevenzione nel caso dovessero esser rese pubbliche le foto scattate e, in caso di rifiuto, avvertire la forza pubblica. Questione di buona convivenza. „
Nessuno, neanche le forze dell'ordine senza uno specifico mandato del giudice, può chiedere di vedere le fotografie che ho scattato e ancor meno chiedermi di cancellarle; per quanto riguarda le generalità e i documenti gli unici autorizzati a pretendere di vederle sono gli agenti di polizia giudiziaria, se poi qualcuno dovesse bloccarmi contro la mia volontà fino all'arrivo della forza pubblica commetterebbe reato di sequestro di persona e verrebbe arrestato in flagranza di reato.
"Non fotografare gli straccioni, i senza lavoro, gli affamati. Non fotografare le prostitute, i mendicanti sui gradini delle chiese, i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte. Non fotografare i neri umiliati, i giovani vittime delle droga, gli alcolizzati che dormono i loro orribili sogni. La società gli ha già preso tutto, non prendergli anche la fotografia. Non fotografare chi ha le manette ai polsi, quelli messi con le spalle al muro, quelli con le braccia alzate, perchè non possono respingerti. Non fotografare la suicida, l'omicida e la sua vittima. Non fotografare l'imputato dietro le sbarre, chi entra o esce di prigione, il condannato che va verso il patibolo. Non fotografare il carceriere, il giudice e nessuno che indossi una toga o una divisa. Hanno già soppportato la violenza non aggiungere la tua. Loro debbono usare violenza, tu puoi farne a meno. Non fotografare il malato di mente, il paralitico, i gobbi e gli storpi. Lascia in pace chi arranca con le stampelle e chi si ostina a salutare militarmente con l'eroico moncherino. Non ritrarre un uomo solo perchè la sua testa è troppo grossa, o troppo piccola, o in qualche modo deforme. Non perseguitare con i flash la ragazza sfigurata dall'incidente, la vecchia mascherata dalle rughe, l'attrice imbruttita dal tempo. Per loro gli specchi sono un incubo, non aggiungere le tue fotografie. Non fotografare la madre dell'assassino e nemmeno quella della vittima. Non fotografare i figli di chi ha ucciso l'amante, e nemmeno gli orfani dell'amante. Non fotografare chi subì ingiuria: la ragazza violentata, il bambino percosso. Le peggiori ×e fotografiche si commettono in nome del diritto all'informazione. Se è davvero l'umana solidarietà quella che ti conduce a visitare l'ospizio dei vecchi, il manicomio, il carcere, provalo lasciando a casa la macchina fotografica. Non fotografare chi fotografa; può darsi che soddisfi solo un bisogno naturale. Come giudicheremmo un pittore in costume bohémien seduto con pennelli, tavolozza e cavalletto a fare un bel quadro davanti alla gabbia del condannato all'ergastolo, all'impiccato che dondola, alla × che trema di freddo, ad un corpo lacerato che affiora dalle rovine?? Perchè presumi che il costume da free-lance, una borsa di accessori, tre macchine appesa al collo e un flash sparato possano giustificarti?"
A. Gilardi
user158139
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 20:18
Insomma, non fotografare la quasi totalità dell'umanità.
("vittime della droga" è una definizione che mi fa imbufalire, peraltro, e di droghe ne ho provate un po' nei decenni scorsi)
user17361
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 20:29
Mi sembra in tema.
user90373
inviato il 19 Dicembre 2018 ore 21:30
@ Signor Mario
“ Nessuno, neanche le forze dell'ordine senza uno specifico mandato del giudice, può chiedere di vedere le fotografie che ho scattato e ancor meno chiedermi di cancellarle; per quanto riguarda le generalità e i documenti gli unici autorizzati a pretendere di vederle sono gli agenti di polizia giudiziaria, se poi qualcuno dovesse bloccarmi contro la mia volontà fino all'arrivo della forza pubblica commetterebbe reato di sequestro di persona e verrebbe arrestato in flagranza di reato. „
Ho un pò calcato la mano, ma lei sta dicendomi che il cittadino non ha nessun mezzo per salvaguardarsi sul momento da potenziali seccatori senza rinunciare alla "serafica calma".
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