| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 18:54
si infatti il problema era che il telefono era freddissimo perchè nuovo e appena arrivato con il corriere, per la fretta di provarlo l'ho spacchettato e appena l'ho preso ho visto che si inumidiva, così l'ho asciugato e rimesso nella scatola e tirato fuori solo dopo diverse ore, spero di non aver fatto danni. cioè non vorrei che si fosse formata condensa dentro ed ovviamente gli effetti si vedrebbero non subito, ma non credo essendo stato un tempo breve. |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 19:13
da quello che dici non credo possano essersi creati problemi ... cmq credo che i telefoni abbiano una cartina che si colora con l'umidità. serve ai centri assistenza per non farti passare la garanzia |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 19:27
Giovanni hai sicuramente ragione e questo post lo tengo come oro Ma personalmente ho visto tantissima gente che tiene il cellulare nello zaino quando sta sulle piste e lo tira fuori appena entra in baita è mai visto problemi, poi magari qualche caso ci sarà anche stato. |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 20:19
a prescindere da dove gli sciatori tengano lo smartphone, se nn si forma condensa è solo perché nn c è stato sbalzo termico sufficiente. probabilmente entra il fatto che il cel si scalda sempre un po' da acceso. |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 20:43
Guardate che ip68 vuol dire che il telefono lo puoi usare sott'acqua....perciò problemi zero. È completamente sigillato! |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 20:47
Approfitto per darvi una dritta, che con me ha funzionato alla grande con due Smartphone completamente bagnati: se ormai il danno è fatto, comprate in un qualsiasi supermercato la lettiera del gatto e ficcateci dentro la macchinetta per una notte. Quasi sicuramente, se non è passato troppo tempo, rimedierete al danno fatto. P.s. ovviamente col tappo sul sensore. |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 21:17
Interessante la lettiera... E il silica gel? |
| inviato il 19 Dicembre 2018 ore 21:20
il mio dubbio deriva dal fatto che il telefono fosse spento e gelato. |
| inviato il 01 Febbraio 2019 ore 22:12
stamani mi è presa bene ed ho aggiunto una nuova parte ... C) Ed OLTRE i MENO 30° ? Ci sono giornate che sono estreme anche in artico ed in cui è così freddo che qualunque cosa diventa difficile o addirittura impossibile. Negli ultimi due inverni ho sperimentato, in un paio di occasioni, cosa vuol dire fotografare a 40 gradi sotto zero, e devo ammettere che è stata dura. Allo stesso tempo sono state occasioni in cui ho fatto foto splendide e ne è valsa la pena soffrire un pò. La cosa interessante, è che a queste temperature l'attrezzatura fotografia inizia a comportarsi in modo strano. La prima cosa che si nota è che tutto rallenta, l'accensione, l'auto-focus, la raffica, il passaggio in LV, ma in generale è l'esperienza d'uso della macchina che cambia. Entrare nei menù, cambiare le impostazioni, scattare, scattare ancora … è tutto dilatato nel tempo. Si percepisce proprio che la macchina “soffre”. Ad un certo punto anche i display iniziano a soffrire. Non tanto quello principale a colori, ma quelli secondari a cristalli liquidi si, così che non riescono a mostrare più nessuna informazione, come se fossero spenti (dopo tutto i cristalli liquidi si attivano con il calore). A queste temperature poi, si inizia a formare spontaneamente una specie di brina, su tutte le superfici, quindi anche la fotocamera, l'obbiettivo, i filtri ed il cavalletto. In pratica l'umidità dell'aria, se pur minima, si appoggia ai corpi freddi ed i cristalli di neve iniziano ad accrescersi sempre di più, fino a che tutto è ricoperto di bianco. Il respiro poi peggiora ancora le cose, crea ampie zone di vero ghiaccio duro e solido, in prossimità della bocca (quindi tipicamente nell'angolo in basso a sx del corpo macchina). Tutte le parti metalliche di supporto e meccanismi (penso a piastre e teste) con l'accrescersi di questi cristalli, diventano via via più difficili da maneggiare e da gestire. Infatti i cristalli si formano anche all'interno delle cavità. Quindi attenzione a come impostate il tutto perchè ad un certo punto potrebbe non essere più possibile inquadrare, rimuovere la fotocamera dalla testa, o estendere le zampe del cavalletto. In queste condizioni è anche impossibile sostituire le batterie o le schede di memoria. Anche usare i filtri è quasi impossibile, perchè bastano pochi istanti prima che siano ricoperti dai primi cristalli. La soluzione è quindi, uscire al freddo con le idee chiare, tirare tutto fuori rapidamente dallo zaino, fare le foto che si vuole fare e poi continuare finchè si riesce, ma appena si capisce che le cose si stanno per bloccare, che c'è troppa “brina”, è il caso di tornare in un ambiente meno estremo, magari in auto, dove fa un pò meno freddo. Spesso mi viene chiesto come si comportino le batterie in queste condizioni. Non male, pensavo peggio. Direi che non fa molta differenza scattare a -10, -20 o -40°. Certamente si ha la possibilità di fare meno scatti, ma non così tanti meno come si potrebbe immaginare. Io con le batterie Canon stimo un 50% degli scatti a temperatura normale. Un'altro inconveniente, importante da evidenziare, nasce dal fatto che le superfici sono tanto fredde che toccandole con la pelle nuda si rischia di restarvi appiccicati e quindi di ferirsi. Ovviamente si usano i guanti, o meglio vari strati di guanti uno dentro l'altro, ma ad esempio la punta del naso, che di solito è scoperta può toccare la fotocamera e “bruciarsi”. Cercate quindi di non esporre la pelle a corpi fred |
| inviato il 23 Giugno 2021 ore 15:18
Complimenti per la guida davvero dettagliata, ne terrò conto sicuramente. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |