| inviato il 30 Marzo 2017 ore 22:40
“ @Ooo Spero di aiutarti e di non complicarti ulteriormente le idee. Non credo che usare la torcia come riferimento sia davvero utile. Il fascio di luce proietatto non è un esempio di «geometria» pura. La curva fotometrica di un apparecchio di illuminazione dipende dalla sua geometria e/o dalla presenza di vere e proprie lenti. „ e per un'ottica no? |
| inviato il 30 Marzo 2017 ore 22:41
Anch'io non capisco l'esempio della torcia... |
| inviato il 30 Marzo 2017 ore 22:43
è semplice l'esempio della torcia. immaginate che il sensore sia la lampadina e che l'ottica montata davanti convogli la luce. tutto sarà semplice da capire. L'ottica emetterà luce da tutta la superficie della lente frontale, emanerà un fascio, (un 100 un fascio che si allarga meno di un 50mm) La copertura di un determinato cerchio può accadere come nel disegno delle torce. Quando entra la luce nel sensore accade la stessa cosa, solo al contrario. |
user118867 | inviato il 30 Marzo 2017 ore 22:51
Secondo me non puoi affermare che due lenti (torce) con differente angolo di campo, possano inquadrare lo stesso faccione, e solo quello, dalla medesima distanza (indipendentemente dal diametro frontale) a parità di macchina. Ii disegno delle torce ha aggiunto confusione. |
| inviato il 30 Marzo 2017 ore 22:53
ma neanche il disegno delle torce va bene? non possono esistere due torce che dalla stessa distanza hanno un angolo differente? e poichè una rispetto all'altra è un faro, anche se ha un angolo più stretto riesce a coprire lo stesso cerchio ad una certa distanza. comincio a sentirmi sempre meno strano. |
| inviato il 30 Marzo 2017 ore 23:51
Nelle leggi dell'ottica ogni lente e sistema di lenti ha un centro, l'idea che dal diametro della pupilla di uscita, a parità di angolo di campo, possa variare qualcosa nella "disposizione" dell'immagine è sbagliata. Quello che varia è solo la profondità di campo, di cui ho provato a spiegare le conseguenze sull'aspetto finale dell'immagine nel mio precedente passaggio. |
user46920 | inviato il 31 Marzo 2017 ore 6:38
“ ma un sensore può ricevere un disegno prospettico differente a causa di altri motivi, pur non variando inquadratura e distanza? „ si e lo hai visto con le ottiche tele-peri-centriche ecc .. Infatti, un ottica telecentrica ha la capacità di annullare totalmente il classico “ disegno prospettico „ che vediamo normalmente ad occhio nudo. E per questo a volte i produttori descrivono questa facoltà come un "annullamento della prospettiva" ... che logicamente, come abbiamo già capito, è più corretto attribuirle il termine "annullamento della percezione prospettica naturale " (... naturale, o ad occhio nudo). Le lenti rifrangono la luce in base al raggio di curvatura delle superfici, all'angolo di incidenza del raggio di luce e all'indice di rifrazione del vetro usato. Questo insieme convenzionato per i raggi paralleli parassiali, determina la lunghezza focale della lente, la quale in base al sensore determina l'angolo di campo ripreso. I tuoi disegni non hanno senso logico, come l'ispirazione da cui parti a discutere ... ovvero, hanno valore tanto quanto 7+7 = 2 ... ma tu lo stai valutanto come giusto e continui ad insinuarti nel resto del discorso con delle basi errate in mente. Più chiaro di così non riesco a spiegartelo: se parti da delle basi assurde, dove speri di arrivare concretamente? |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 8:13
in questa dispensa delle superiori ci sono i concetti base, anche solo scorrendolo si capisce che l'argomento richiederebbe di essere compreso bene per poi tentare di proporre delle semplificazioni esplicative. Nel sito ci sno anche altre dispense interessanti sulla luce, il colore ecc. www.galileimilano.it/attachments/article/129/ottica03.pdf |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 8:33
NIKO_S secondo te quindi i banchi ottici e gli obiettivi decentrabili non vengono utilizzati per ottenere immagini senza linee cadenti?. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 9:01
“ ma neanche il disegno delle torce va bene? MrGreen non possono esistere due torce che dalla stessa distanza hanno un angolo differente? e poichè una rispetto all'altra è un faro, anche se ha un angolo più stretto riesce a coprire lo stesso cerchio ad una certa distanza. comincio a sentirmi sempre meno strano. „ Io mi comincerei a sentirmi sempre piu' strano Se come dici l'angolo e' diverso significa che hanno o focali diverse o angoli di campo inquadrati diversi ,la torcia piccola ha il sensore piu' piccolo (fa il crop tanto per palrlare di 3d noti) Se stiamo ancora parlando di obiettivi con la stessa focale ma con lenti frontali di diverse dimensioni prenditi la briga di andare a scoprire le loro geometrie. Ti do 2 esempi Canon 200mm f2 e Canon 200mm f2.8 (le lenti frontali hanno sensibili differenze) Se sovrapponi i loro punti nodali scoprirai che inquadrano le stesse cose ma probabilmente le lenti frontali non saranno allineate,perche altrimenti avresti punti di ripresa diversi. Io lascerei perdere e mi prenderei dei buoni libri. Poi se vogliamo menare il can per l'aia... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 9:25
Una lente .. di focale pari a 50mm con lente frontale da 77 avrà un diaframma pari a x .. una.lente 50 mm con diametro pari a 50mm avrà un diaframma paric a y... : se.. le due lenti hanno il medesimo potere ingrandante .. e se la.mosca.si trova alla.stessa distanza oggetto ... dalla lente frontale o meglio dal punto nodale del gruppo e se essa si trova nel medesimo cono di osservazione non vi sono differenze sostanziali a pariTa di diaframma. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 9:51
siccome non so fare i disegni (ma nessuno ha avuto la volontà di rappresentare il transito della luce sulle aree marginali delle lenti completando il disegno che ho presentato o rifacedone un altro ex novo, questo lo devo far notare, poichè sembra che tutti sappiano ma che nessuno si voglia sbilanciare in un disengno per il terrore di essere criticato ), ne prendo uno fatto da altri. Gianluca Li Causi, sperando di non essere cascato male notturni.zenfolio.com/articolo--corso-astrofotografia--5---dentro-la-r e questo è un disegno preso dal suo sito, in cui non è rappresentata solo la solita luce che passa per il centro, ma anche quella che passa per un'area differente dal centro, anche se non proprio marginale.
![](http://notturni.zenfolio.com/img/s/v-3/p75371136-3.jpg) è corretta la sua rappresentazione del passaggio della luce in un'area NON centrale di un'ottica oppure è sbagliata anche questa? |
user3834 | inviato il 31 Marzo 2017 ore 10:19
Ooo il problema è che il tuo ragionamento è partito da due lenti di focale identica (quindi stesso angolo di campo) e ora è diventato lente più grande contro lente più piccola senza più valutare la focale e perdendo quindi ogni senso. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 10:30
@Salt “ NIKO_S secondo te quindi i banchi ottici e gli obiettivi decentrabili non vengono utilizzati per ottenere immagini senza linee cadenti?. „ I banchi ottici e gli obiettivi decentrabili «aiutano» ad evitare le linee cadenti, ma non «raddrizzano» nulla. Per non avere linee verticali inclinate la condizione necessaria è quella che il piano della pellicola (o del sensore) sia parallelo alle verticali (e anche questa è una questione che ha a che fare con la prospettiva). E questo lo si può ottenere con qualsiasi fotocamera (e obiettivo): basta utilizzarla in bolla. Cosa che comunque è necessaria anche con un banco ottico o utilizzando un obiettivo decentrabile. Semplicemente gli obiettivi che normalmente si utilizzano sui banchi ottici e quelli decentrabili hanno un cerchio d'immagine maggiore di quello strettamente necessario a coprire il formato: questo permette - decentrando - di selezionare porzioni diverse da quella centrale. P.S. Credo che molti equivoci nascano soprattutto dalla possibilità di basculaggio che hanno sia le macchine a corpi mobili che quasi tutti i recenti obiettivi decentrabili. Questo porta a pensa che sia questo tipo di movimento a «raddrizzare» qualcosa. In realtà per la fotografia d'architettura si utilizza solo il decentramento. Il basculaggio - come hai pure indicato tu in un post parlando della regola di Scheimpflug - serve a «regolare» il piano di messa a fuoco. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 10:37
non è un ragionamento privo di senso: è dato comune che la prospettiva non cambia se tra pdr e soggetto la distanza è immutata. Inserisco l'idea (forse insana), che potrebbe succedere altro. ovvero senza cambiare pdr, il faccione di Luigino potrebbe essere inserito identicamente nell'inquadratura da due ottiche con angolo di campo differente. Questo sarebbe possibile a causa di una notevole imparità tra ingresso della luce, dove nel caso dell'ottica con angolo + stretto, la lente frontale raccoglie raggi (e mosche :-)), non registrabili da una lente con diametro inferiore. tutto ovviamente dipende dalla distanza di Luigino, che mi immagino molto vicino. Se con differenti focali senza cambiare pdr la faccia di Luigino è inquadrata nello stesso modo (ma a mio parere con rappresentazione prospettica leggermente diversa), credo che il senso ci sia. in ogni caso, nessun disegno creato o implementato da voi dove è rappresentato il passaggio della luce ai bordi delle lenti, nessun commento al disegno tecnico di Gianluca Li Causi per dire se è corretto... meglio non sbilanciarsi? |
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