| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:39
@Filiberto @Beckerwins ottimi gusti musicali ragazzi |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:56
Dario, ovvio questa foto non ha bisogno di spiegazioni: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2058565 però magari altre sì. Spero che tu convenga con me che per capire meglio il lavoro di un artista (pittura, fotografia, scultura, illustratori, ecc.), spesso si abbia bisogno di leggere. Possiamo cercare su internet, su libri, ci informiamo e capiamo il modo di lavorare di qualcuno. Ad ogni modo, sui libri fotografici, quasi sempre è presente un'introduzione che spieghi il lavoro. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 11:58
Se l'autore lo ritiene opportuno si. E' lui che decide il messaggio che vuole dare. Una foto con didascalia è diversa da una foto sola, come è diversa una foto messa insieme ad altre foto. Il reportage rappresenta molto bene quest'esigenza. Che poi ci siano titoli inutili (o sbagliati) e didascalie inutili (o sbagliate) che tentano di "rinvigorire" una foto che di suo vale niente, è un altro paio di maniche. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:16
@Dario, io su quel genere di foto ..una spiegazione la vorrei... |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:20
Infatti alle mostre introduzione c'è sempre |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:29
Peró dall'introduzione ad una mostra alla spiegazione di una foto c'é una bella differenza. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:32
Allora in esempio fatto da me il dl senso è legato a lavoro o meglio al luogo. Ma certi fotografi fanno foto che vivono di vita propria come singola opera. Quindi dipende |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:37
“ @Dario, io su quel genere di foto ..una spiegazione la vorrei... „ anche io, soprattutto se contiene indirizzo e numero di telefono ci sono generi fotografici che più si adattano a didascalia/spiegazione/introduzione altri invece vivono anche di "luce propria". lasciamo all'artista la scelta. “ Spero che tu convenga con me che per capire meglio il lavoro di un artista (pittura, fotografia, scultura, illustratori, ecc.), spesso si abbia bisogno di leggere. „ basta che ci sia la volontà di farsela un po' di "cultura". invece quello che proprio non tollero è il volere appiccicare teorie e teoremi ad opere solo perchè altrimenti sarebbero di una banalità unica. |
user14286 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:48
credo sia stata fatta un pò di confusione sul termine "spiegare": se intendiamo una spiegazione integrale del senso della foto, allora, effettivamente, essa non ha ragione di essere, altrimenti tanto varrebbe darsi alla prosa. ma, come è stato detto da più parti (compresa la mia) a volte un minimo di descrizione ad indirizzare lo spettatore sul senso del progetto/foto ci sta. Dipende dal progetto/foto, dipende dalle intenzioni dell'autore, se vuole che il proprio messaggio venga recepito pienamente o se voglia lasciare al pubblico libera interpretazione; di solito vale la prima possibilità... |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 12:52
L'immagine (senza commento) attiva percezioni che sono per la maggior parte soggettive: dipende dal background di ciascuno. L'elaborazione è legata solo in minima parte a memoria collettiva e, anche in quel caso dipende dal gruppo a cui si appartiene e l'ambiente da cui si proviene. Una spiegazione dell'immagine risulta più razionalizzante: può essere utile, interessante, istruttiva ma non toccherà minimamente l'emozione. Ergo "la bellezza è negli occhi del visitatore", il resto è cultura |
user14286 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 13:04
Mi viene in mente una campagna di Toscani, di qualche tempo fa: puna foto ritraeva un veicolo distrutto da un incidente. Poi, una sintetica descrizione recitava: "modello quattro pìrla in meno". quelle poche parole hanno cambiato totalmente la percezione e il senso dell' immagine... Questo tanto perchè le foto non vanno mai spiegate... |
user39791 | inviato il 17 Gennaio 2017 ore 13:14
Veleno quella era una campagna pubblicitaria/educativa........ ti posso dimostrare facilmente che potrei scriverci 10 messaggi diversi e dare 10 sensi diversi a quella foto. Capisco che uno mi debba spiegare il lavoro dei coniugi Bacher, ma questa è un'immagine adattata a uno scopo, una qualsiasi immagine di un incedente stradale era la stessa cosa. A proposito di titoli prendo alcuni gli ultimi ep, non me ne vogliano gli autori, che cosa aggiunge titolare: il viandante, sunset, borgo medioevale, ghiaccio, volpe...........? |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 13:17
Non molto tempo fa ho letto un libro sulla spiegazione di un dipinto di Piero della Francesca che, a chi è appassionato di storia dell'arte o Arte potrebbe anche interessare. Si intitola "L'enigma di Piero". Scritto da Silvia Ronchey. Forse dopo un'attenta lettura si potrebbe rivedere il fatto "SE" le opere vadano escritte oppure no. Certo che non tutti possono avere un bagaglio culturale come la scrittrice, ma chi ha frequantato la scuola sa benissimo che a "Italiano" c'era Dante con la Divina Commedia e gli facevano un mazzo così se non davi la giusta interpretazione su ogni riga. Va forse letta senza la giusta interpretazione? Guarda lo spettacolo di Benigni, quante persone con la sua spiegazione ha incantato. Tutti a dire ... "così mi piace moltissimo!!" Il mio modestissimo parere è che se non si hanno gli strumenti per poter decifrare un'opera, non lo si può fare. Rimane il senso estetico ... ma è molto, molto poco. Guardare una tela di Fontana (famosi tagli sulla tela) e non aver studiato Arte per anni, è come far leggere l'Odissea scritta in greco ad un Cinese analfabeta. Dirà .. che bei segnetti ... Questo comunque secondo il mio modestissimo parere. |
| inviato il 17 Gennaio 2017 ore 13:19
Veleno: così ci sta. E' un'introduzione all'immagine, un'altro conto che mi si voglia spiegare cosa si è voluto dire con quell'immagine. Almeno questo lasciamolo all'interpretazione di chi la guarda, se poi questo coincide con quanto ha voluto trasmettere l'autore ok altrimenti (insisto) è una foto sbagliata! |
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