| inviato il 31 Marzo 2017 ore 18:47
È l'approccio fiorella, il pregiudizio... Non è un ragionamento legato a chi scrive qui....ma soprattutto agli ambienti che ho frequentato... Paesaggisti della vecchia cge montano 100 filtri colorati digradanri polarizzati ecc ecc davanti ad una lente...che scattano in jpeg con impostazioni i macchina fatte da qualcuno e che poi demonizzamo photoshop.... A loro è rivolto il mio discorso |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 18:57
Un fotografo illustre disse che il colore distrae. Ed è così che tante foto insulse (le mie in primis) diventano belle ed interessanti. Concordo con te Sudsette. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 18:57
Io concordo... Però quando demoliscono i tuoi lavori con frasi qualunquiste e idiote ti assicuro che l'atteggiamento accomodante non riesci più a tenerlo....questa esperienza la ho vissita numerose volte.... Fortunato gatto pco fa gaceva giustamente notare come spesso la post sia usata in modo "ignorante" o "ruffiano".... Vale anche l'estto opposto.... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 20:10
beh c'è anche da dire che con la tendenza di fissi super luminosi con sfocati cremosi a fuoco c'è solo l'occhio che a momenti sembra vitreo al punto che non è più uno sguardo ma un gadget tecnologico P.S. spero di non aver offeso nessuno con questa ultima affermazione ... del resto non sono un ritrattista quindi forse vedo le cose da fuori dalle tendenze attuali e per mio gusto. |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:33
Condivido Backerwins. E aggiungo che non è tanto e soltanto la tendenza a usare colori ipersaturi e contrasti fortissimi, ci sono anche la tendenza ad "anticare" di tutto e di più, la tendenza opposta a desaturare producendo tinte irreali tanto quanto quelle ipersature, la tendenza a fare desaturazioni selettive portando tutto in B/N salvo una tinta e via dicendo. Più in generale si può parlare di tendenza all' "effettismo" inutile (l'effettismo è sempre inutile e maschera la mancanza di espressività). Un effettismo che viene incontro al gusto facile, per usare una metafora alimentare, il junk food con l'abuso di sostanze dolcificanti o salate o di artificiali esaltatori di sapidità che mascherano la totale assenza di sapore autentico. Per continuare la metafora musicale di Beckerwins citerei anche il moderno abuso della distorsione elettronica: oggi vai a sentire un qualsiasi concerto jazz ed a ogni strumento viene abbinato uno scatoletto che produce "effetti" elettronici il più delle volte assolutamente inutili perché nulla aggiungono allo strumento nudo e crudo. E' come se ci fosse la necessità di "drogare" qualsiasi esperienza sensoria, la natura non basta più. Natura ed artificio. A saperli usare nel modo giusto i due termini della questione produrrebbero anche cose interessanti ma il più delle volte non è così. |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 22:10
Un saluto a tutti voi! Mi è sembrato, dopo la lettura di tutti i simpatici e arguti interventi, che a volte venisse confuso, correggetemi se sbaglio, il concetto di CONTRASTO con il concetto di DENSITA'. Da vecchio stampatore (professionista), prima in bacinella e ora (pensionato) anche in digitale, mi sembrava ovvia (dal lato tecnico) la differenza concettuale tra i due termini. Sono sicuro che i miei dubbi su eventuali errori di concetto, nell'ambito di questa "guerra di ingegni si graziosa", siano infondati e che il contrasto sia CONTRASTO e la densità resti DENSITA', il colore per ora in questo caso lo lasciamo volutamente in disparte. franco santi |
user15476 | inviato il 03 Settembre 2017 ore 22:20
Contrasto inteso come escursione dalla massima alla minima densità di stampa. In effetti, sulle riviste e in alcune mostre, la densità è minima - come il rapporto di contrasto - rispetto a quello che si vede a monitor. |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 23:52
@Franco Santi: io sono ignorante in materia, cosa intendi per contrasto e densità? |
| inviato il 04 Settembre 2017 ore 8:49
Dipende... diciamo che ognuno sceglie uno proprio stile in base anche al genere... ad esempio in macro il dettaglio che esce fuori da microcontrasto nello specifico è necessario, su un ritratto preferisco di gran lunga la resa dei vecchi vetri poco contrastati.. questione anche di gusti. |
| inviato il 04 Settembre 2017 ore 10:12
Buon giorno! @ Pironman: Il Contrasto (medio) viene espresso come il rapporto tra valori progressivi. E' rappresentato, su coordinate bidimensionali, come il rapporto (numerico) ordinata e ascissa, quindi una curva (detta curva caratteristica) o retta, con una certa inclinazione (gamma). La densità(media) è la capacità di bloccare la luce espressa in spessore del campione. Queste le definizioni. In parole povere: la densità (elevata) propone un'immagine "mediamente" scura, il contrasto è il rapporto tra la parte più scura e la parte più chiara dell' immagine. Potremo quindi trovarci con un'immagine molto densa (mediamente scura) ma con basso contrasto, e per contro un'immagine chiara (mediamente poco densa) ma con alti contrasti. Rif. Fondamenti di Fotografia (Stroebel-Compton) Zanichelli pag.108 spero di non esser stato troppo noioso. franco santi |
| inviato il 04 Settembre 2017 ore 11:51
Tutto chiaro, grazie! Praticamente lo stile McCurry è alta densità alto contrasto |
user148740 | inviato il 08 Marzo 2018 ore 0:10
E' strano che sto post sia poco più in su di un post di Franco Fontana e nessuno ne abbia fatto il naturale collegamento. visto che del colore saturo e del contrasto fra i colori ne ha fatto bandiera. se volete sapere la mia come tutto dipende. l'importante è che il linguaggio utilizzato non sia predominante sul significato. E che la nostra visione sia il più possibile personale. Poi ognuno è libero di esprimersi come vuole. Ma attenzioni allo sclerotizzarsi che vale in campo artistico come in qualsiasi campo. |
| inviato il 22 Marzo 2018 ore 9:35
E' un pò il problema che ho affrontato anch'io nel thread sulla nitidezza, più o meno |
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