user46920 | inviato il 12 Ottobre 2016 ore 23:13
Credo che l'evoluzione di un fotografo passi assolutamente anche attraverso l'attrezzatura ... e chi ha provato ad esempio un banco ottico, ha già capito di cosa parlo. Però c'è indubbiamente anche l'altra faccia del fotografo, ma secondo me è più una normale evoluzione personale ... se di evoluzione si può parlare. |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 1:02
credo cigno, che l'evoluzione di un fotografo passi soprattutto nel saper ammettere i propri errori evitando di bloccare chi te li fa notare. cosa che tu hai fatto poco fa con me. l'attrezzatura in questo caso passa in secondo piano, conta molto di più il valore della persona e la sua capacità di poter crescere in una community. |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 10:39
Ragazzi, ma quand'è che la smettete di scornarvi? |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 10:58
Sì, vero, basta litigare! Comunque leggo ora questo interessante argomento con i vari contributi. Io non ho una risposta alla domanda, ma posso portare la mia esperienza. Ho avuto e sto avendo una grossa crescita con il cambio di fotocamera, che però è avvenuto molto lentamente. Dopo una parentesi con pellicola, la mia prima fotocamera digitale è stata la Canon 300D. L'ho avuta per 12 anni. L'ho amata e conosciuta nei singoli dettagli e sono cresciuto via via. Conoscevo a fondo i limiti del sensore e di tutto. Poi arrivò la mia seconda e attuale fotocamera, la Sony A7RII. Il cambio è stato enorme, e ancora, dopo un anno, ne sto esplorando le potenzialità. La mia vecchia Canon funziona egregiamente e un po' la cosa mi dà fastidio. La nuova però mi permette di fare cose prima impossibili. Spero solo duri almeno altrettanti 12 anni. Se mi si chiede se l'attrezzatura mi abbia fatto evolvere non posso che rispondere di sì. Ma posso anche dire che in quei dodici anni con la Canon sono evoluto altrettanto, anche se forse a ritmi diversi. Non faccio il discorso delle lenti perché sennò scriverei un tema. |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 11:21
Alla domanda rispondo che il fotografo evolve tecnicamente quando riesce a fotografare con qualunque attrezzatura abbia in mano, assogettandosi a questa per ottenerne il meglio. Discorso molto diverso è la sezione artistica, dove solo il talento e il lavoro portano a buoni risultati. |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 11:32
Pensavo anche al salto avanti che ho avuto con un PC/tavoletta grafica. Parlo di un misero Asus EP121 di vari anni fa, un tablet da 12 pollici con penna Wacom nello schermo. Mille difetti, ma lo uso ancora e la tavoletta Wacom a schermo mi ha fatto fare un'evoluzione quasi pari al passaggio dal mouse alla tavoletta grafica classica (quest'ultimo cambiamento credo nel 2004). |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 11:49
bisogna vedere cosa intendi , e cmq ognuno ha il suo stile dove può farsi bastare anche poco, ma un fotografo in evoluzione, o un professionista che deve soddisfare richieste esigenti di diverse tipologie di clienti e stili, credo debba attrezzarsi meglio, a meno che non imponga quel suo unico stile ai clienti e gli dice "IO FOTOGRAFO COSI', SE TI VA BENE E' COSI", ma in questo caso, anche se ha trovato un nuovo modus operandi, a lungo termine è destinato a declinare. Ripeto, se professionista, altrimenti uno per se può fare un unica cosa nella vita e basta. Un esempio?... tempo fa seguivo dei fotografi matrimonialisti, ma da anni ed anni. Nel corso di questi anni ho visto come si sono evoluti restando al vertice delle richieste. Erano partiti con 2 fotografi ed un videomakers, oggi contano diversi studi in italia ed usano le più svariate attrezzature... DRONI compresi |
| inviato il 16 Ottobre 2016 ore 16:17
Penso che quel che dici sia in parte oggettivo ed in parte soggettivo.. Quindi in parte per alcuni può essere vero e per altri no. Posso parlare per esperienza personale e spero possa essere utile: - la prima volta che son cresciuto in fotografia è stato all'Università di architettura ad un corso, quindi ancora non avevo "attrezzatura", è stata solo una crescita intellettuale. Ricordo che rimasi affascinato nel conoscere la storia della fotografia.. Tanto che poi decisi di approfondire gli studi, ed inseguito acquistai la mia prima reflex (la piccola Canon EOS 1000D in kit 18-55 e 75-300). Dunque in questa prima fase l'attrezzatura è arrivata dopo la crescita. - la seconda volta invece è stata quando la mia ragazza mi ha regalato il mio primo fisso (il 50ntino). Mi ha colpito molto lo sfocato del diaframma 1.8 (come a tutti penso la prima volta), così ho cominciato ad appassionarmi di ritratto. In questa seconda fase quindi è capitato il contrario della prima: l'attrezzatura mi ha spinto a crescere. - in seguito ho cominciato a sperimentare diverse cose, alcune hanno portato a crescere nel mio percorso, perché mi ci sono trovato bene, altre sono state dei flop. Tra quelle utili: Il mio primo fisheye, col quale ho sperimentato nuove tecniche; Il passaggio a FF, col quale ho perso feeling nel ritratto col 50ntino (che perdendo il crop è diventato utile al ritratto ambientato) ma grazie al quale ho scoperto nuovi obiettivi da ritratto: il 100 ed il 200; Tra i flop: il passaggio da uno zoom standard ad un'altro f/2.8 (non cambiava le mie foto non influenzando la mia tecnica). Penso quindi che la crescita come dici possa essere "anche" influenzata dall'attrezzatura, ma soprattutto che la cosa sia più al contrario, ovvero cambio attrezzatura perché ne ho bisogno per sperimentare una nuova tecnica Daniele |
| inviato il 16 Ottobre 2016 ore 18:24
“ Penso quindi che la crescita come dici possa essere "anche" influenzata dall'attrezzatura, ma soprattutto che la cosa sia più al contrario, ovvero cambio attrezzatura perché ne ho bisogno per sperimentare una nuova tecnica „ Concordo, Daniele. Per me è anche parte del divertimento. Scopro un genere che mi piace, il ritratto. Capisco che mi serve qualcosa di più specifico. Mi informo, mi appassiono, chiedo su Juza...compro. Oppure vado ad una mostra dove vedo scatti di reportage. Che bello quel ritratto ambientato, così vicino al soggetto e dentro la scena. Ma come ha fatto a sfuocare lo sfondo così, con un grandangolo, che ottica ha usato?... |
| inviato il 16 Ottobre 2016 ore 19:16
Direi di si. Nel senso che con l'aumento della nostra esperienza, e soprattutto della nostra capacità fotografica, gli eventuali limiti della nostra attrezzatura si vedono ... e questa constatazione ci invoglia a cambiarla. Questo normalmente ... se poi la questione è che si hanno tanti soldi da spendere e quindi ogni occasioni per farlo è quella buona allora è un altro paio di maniche! |
| inviato il 16 Ottobre 2016 ore 22:28
Esatto |
| inviato il 16 Ottobre 2016 ore 23:46
@raffaelefranco mi spiace tantissimo per il furto dell'attrezzatura,comunque personalmente la mia opinione,che chiaramente non fà testo è questa.Sei totalmente fuori strada,come lo sono tutti quelli che pensano che acquistando il 50 si scopre il bokeh,il 70-200 2.8 il ritratto.io credo che il tuo passaggio evolutivo come quello di tutti i fotografi l'ha fatto l'esperienza,hai iniziato con la d50(entry level per poi passa a D700pro).Non ti sei reso conto ma le stesse foto le varesti fatte anche con la entry level e lente consumer,nel periodo di tempo che sei passato alla lente e corpo pro ti sei fatto esperienza educato l'occhio.Conosco tanti fotografi famosi che se guardi le riviste c'è scritto tante volte lavorano con lente 1.2 corpo da 6 mila euro(e te credo son pagati fior di quattrini come testimonial),poi magari con quella fotocamera o quella lente non ci hanno mai lavorato,ricordo un caro amico che ci ha lasciato ad aprile a chiunque gli chiedeva che lente aveva e che fotocamera aveva rispondeva(CANON)nome a caso sia ben chiaro,poi canon non l'aveva mai tenuta in mano in vita sua.Molti fotografi famosissimi che pubblicano libri in tutto il mondo,peccato facciano correggere ogni foto dei loro libri a società che offrono servizi di post produzione e che lavorano su ogni foto non meno di 10 ore,finchè non raggiungono la perfezione niente da fare non si pubblica.Sebastiao nè è una prova lampante.Poi che sebastiao se gli dai una lomo da 50 euro ti spara una foto che tu e tanti altri non riusciranno mai a fare questa è un'altra storia.l'evoluzione passa soprattutto per cosa un fotografo ha studiato(chiaramente non sui libri di fotografia) che non servono a nulla ed alla frequentazione dei workshop,tempo perso e soldi buttati nel cesso.La fotografia che si voglia accettare o meno è un linguaggio,come lo è l'arte,se non conosci l'arte parti limitato già in partenza e non ti evolverai mai. |
| inviato il 17 Ottobre 2016 ore 0:35
Mi spiace ma non sono d'accordo. I fotografi pro hanno sempre usato il materiale migliore che offriva l'epoca in cui lavoravano. 30 anni fa usavano la F1, F3, F4, Contax o Leica, ed anche oggi usano il meglio che offre il mercato. Poi si appoggiano come dici tu a fenomeni della postproduzione per OTTIMIZZARE lo scatto. Ma il file di base è gia'ottimo. Che i fotografi migliori usino la entry level col plasticotto, non solo mi sembra poco plausibile, ma anche una scelta che nessuno farebbe, dovendo vendere immagini per vivere. Se poi pensi che la maggior parte dei più grandi fotografi mondiali neanche la pagano l'attrezzatura, perchè sponsorizzano, usandola, le varie Canon, Nikon, Sony ecc., che senso avrebbe per loro ripiegare su uno strumento amatoriale? |
| inviato il 17 Ottobre 2016 ore 0:45
Professionista è anche il fotografo sotto casa...... Nel calcio non è solo Ronaldo un professionista. C'è chi vive con la fotografia anche con un modesto zoom di plastica. |
| inviato il 17 Ottobre 2016 ore 1:11
Certo, alla Laurea di mio cognato il fotografo scattava con un 18-200, flash frontale e ogni foto voleva 6 Euro a foto. Ma non erano proprio delle opere d'arte. “ Conosco tanti fotografi famosi che se guardi le riviste c'è scritto tante volte lavorano con lente 1.2 corpo da 6 mila euro(e te credo son pagati fior di quattrini come testimonial),poi magari con quella fotocamera o quella lente non ci hanno mai lavorato,ricordo un caro amico che ci ha lasciato ad aprile a chiunque gli chiedeva che lente aveva e che fotocamera aveva rispondeva(CANON)nome a caso sia ben chiaro,poi canon non l'aveva mai tenuta in mano in vita sua.Molti fotografi famosissimi che pubblicano libri in tutto il mondo,peccato facciano correggere ogni foto dei loro libri a società che offrono servizi di post produzione e che lavorano su ogni foto non meno di 10 ore,finchè non raggiungono la perfezione niente da fare non si pubblica.Sebastiao nè è una prova lampante „ Tu, Giuliano ad esempio non mi pare usi solo il plasticotto per scattare i tuoi splendidi ritratti |
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