user52615 | inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:13
“ Balalaika, io non guardo mai a un thread. Guardo a Ballaika, Rino, Pino, Gino... ;-) „ Ma dove li hai visti Rino, Pino e Gino!? Vuoi vedere che si saranno nascosti ai Zarden Margarétta in attesa che passi la Flèvia. |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:15
ehm.. sì, a me è sfuggito, volevo partecipare alla discussione, ma mi sono trovato come la mattina al lavoro, dove dici "buongiorno" e dall'altra parte ti rispondono "buongiorno un caz.." |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:18
Comunque per tornare a bomba, l'analogico è stato per me un buon esercizio. Ora mi sono digitalizzato al 100%. Non so se sia indispensabile passare per l'analogico. Senz'altro utile poiché aiuta ad esplorare le basi della tecnica fotografica, specialmente se si usa una fotocamera semplice, senza esposimetro. |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:20
Grims, vai trank! e come dice Guccini: in Italia il 68 è arrivato nel 69. Io ero in 3a elementare e giocavo con le macchinine e comunque del 68 non mi è mai fregato nulla. Il 70 è stato però un anno importante: ho scattato le prime foto, in analogico... mannaggia |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:27
Anche io, nel mio niente, sono molto d'accordo con Lippoassoluto, e totalmente in disaccordo su quello che dice Colo500 , o chi come lui dice : "poi giustamente scatti a più non posso fino ad ottenere il risultato desiderato, tanto il costo é praticamente nullo. " . Per esperienza mia diretta (parlando delle mie foto) ,fare anche 1 milione di foto non porta assolutamente a niente , ma solo a una quantità infinita di foto magari esposte bene, ma totalmente banali o banalissime. Se non c'e' un minimo di ragionamento, un minimo tentativo di "vedere" la foto prima di scattarla, le nostre foto non sanno davvero di niente . Poi è sicuramente vero che il digitale mettendoci a disposizione il raw, ci da una possibilità quasi illimitata di sviluppare la nostra foto come meglio crediamo e tutta una quantità irrinunciabile di vantaggi che il continuo progresso stanno portando, come la sensibilità sempre più grande dei sensori, e tantissime altre questioni tecniche,prima tra tutti il suo possibile uso quasi infinito e totalmente gratuito . E' pur vero anche che un semplice rullino da 36 costa ormai come o di più di una memoria (che ha una durata teorica infinita). Però ,sempre secondo me, qualunque sistema ci porti a pensare prima di scattare è sicuramente un esercizio molto utile, che sia scattare con la nostra vecchia e molto affascinante macchina analogica oppure , magari , anche scattare con un obiettivo fisso e la digitale . Io poi devo confessare che in piena era digitale, circa nel 2010, ho comprato una nuova macchina analogica che anni prima guardavo nelle riviste e sognavo per la sua bellezza , ma che prima non potevo comprare perchè era ritenuta una ammiraglia e quindi molto costosa. Con l'avvento del digitale è diventata (per qualcuno) un ferrovecchio e me la sono comprata, nuova |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:32
Lavoro nel tessile, progetto e realizzo tramite uno staff abbastanza giovane dei pizzi, quelli delle mutandine e dei reggiseni, per intenderci. Trovo che chi, come me, ha incominciato con la meccanica, ora è tutto software ed elettronica, non solo sia inesorabilmente più vecchio e rinco, ma sappia meglio comprendere la tecnica di base, che invece manca loro. È un processo inevitabile e corretto quello di studiare il passato e le tecniche per destreggiarsi con consapevolezza nelle nuove tecnologie. È la base della sociologia, della storia, della letteratura e anche delle arti visive, così come della fotografia, sia essa arte o rappresentazione documentaristica. Dare per scontati i concetti non implica non saper fare una cosa ma migliora il modo di farla e non preclude la possibilità di sfruttarne i vantaggi, anzi la amplifica e riempie il nostro cerebro altrimenti non appieno sfruttato di soddisfazione, altro concetto su cui varrebbe la pena di concentrarsi. Ciao, Walter |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:32
Lavoro nel tessile, progetto e realizzo tramite uno staff abbastanza giovane dei pizzi, quelli delle mutandine e dei reggiseni, per intenderci. Trovo che chi, come me, ha incominciato con la meccanica, ora è tutto software ed elettronica, non solo sia inesorabilmente più vecchio e rinco, ma sappia meglio comprendere la tecnica di base, che invece manca loro. È un processo inevitabile e corretto quello di studiare il passato e le tecniche per destreggiarsi con consapevolezza nelle nuove tecnologie. È la base della sociologia, della storia, della letteratura e anche delle arti visive, così come della fotografia, sia essa arte o rappresentazione documentaristica. Dare per scontati i concetti non implica non saper fare una cosa ma migliora il modo di farla e non preclude la possibilità di sfruttarne i vantaggi, anzi la amplifica e riempie il nostro cerebro altrimenti non appieno sfruttato, di soddisfazione, altro concetto su cui varrebbe la pena di concentrarsi un attimino... Ciao, Walter |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:33
@Roberto Così per curiosità posso chiederti di che macchina si tratta? |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 22:39
Ecco un argomento che mi interessa, stavo pensando ad una analogica e addirittura ad una istantanea tanto per sentirmi libero da ogni tecnologia moderna, così per provare... Quale macchina per qualche scatto in analogico sempre considerando lo stile del feticcio ma anche la qualità e semplicità d'uso affidabilità ecc. Non vorrei scattare con pezzi di antiquariato buoni per la vetrina in salotto per intenderci. Ot palese... Mi trasferisco nella sezione adatta... sorry. |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 23:00
Ciao @Skylab59 , qualcuno storcerà il naso, non è una Nikon, non è una Canon ,è una Minolta, la Dynax 7 . Era una macchina considerata professionale per la sua robustezza, la sua resistenza alla polvere, un otturatore capace di scattare fino ad 1/8000 e credo che sia l'ultima costruita da Minolta prima del fallimento e dell'acquisto da parte della Sony (altra bellissima macchina , e non perchè ho visto che ce l'hai anche te ). Una cosa bellissima poi è che non ha programmi, solo p, s, a e M . si può anche togliere il rullino prima che sia finito, ( per utilizzarne per esempio uno di un genere diverso) ,per poi riutilizarlo in seguito senza nessuna perdita dei fotogrammi restanti che si possono quindi riutilizzare . il mirino poi è fantastico, è davvero molto luminoso e comodo, il rumore mentre scatta è una delizia l'ho utilizzata qualche mese fa con un rullino in bianco e nero e devo dire ne sono rimasto molto soddisfatto |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 23:12
Bella, molto raffinata la Dynax 7. Ci sono appassionati che spendono migliaia di Euro per una Leica M3, per il piacere di utilizzarla, per come girano le ghiere per la sua perfezione. Suppongo sia un po' come suonare uno Stradivari. Non ho mai avuto il piacere... La A7 in fondo dà un po' la sensazione di una reflex analogica: niente plastichetta, bella solida, rotelle da girare e nessun flash incorporato. Se poi si monta una lente fissa col fuoco manuale e si lavora in automatico con priorità dei diaframmi, la sensazione non è male. Scusate se sono andato fuori tema... |
| inviato il 27 Settembre 2016 ore 23:54
Mamma mia quanto avete scritto in un giorno, ha riscosso successo... comunque @Lippoassoluto , tirare gli iso (o tirare la pellicola) vuol dire che se scatti, ad esempio, con pellicola da 400 ISO ma esponendo come se fosse che ne so una 800 o 1600 ISO, quindi sottoesponendo di 1 o 2 stop magari selezionando, se la fotocamera ha l'esposimetro, proprio ISO 800 (o 1600) invece di 400, perché poi in fase di sviluppo andremo a recuperare sovraesponendola di tot stop a seconda di quanto è stata "tirata" aumentando il tempo di sviluppo secondo dei valori tabellati. Tecnica usata spesso con pellicola b/n e raramente con il colore che regge malissimo il "tiraggio della pellicola o degli ISO". E' un escamotage diciamo per scattare con "sensibilità più alte", alcune pellicole si prestano meglio altre meno ad essere tirate. |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 6:22
“ Comunque per tornare a bomba, l'analogico è stato per me un buon esercizio. Ora mi sono digitalizzato al 100%. Non so se sia indispensabile passare per l'analogico. Senz'altro utile poiché aiuta ad esplorare le basi della tecnica fotografica, specialmente se si usa una fotocamera semplice, senza esposimetro. „ Io ho fatto il percorso contrario. Il digitale è stato un buon esercizio per imparare e sbagliare a costo zero, ora scatto solamente a pellicola (quasi, diciamo nel 95% delle occasioni). Sviluppo e stampo tutto in casa, nella CO che ho allestito, ad eccezione delle dia colore, che hanno requisiti molto stringenti di temperatura dei chimici, e della stampa colore (ho ingranditore solo b/n). Tra le altre cose, sono state proprio le dia colore (proiettate) a farmi mettere gli ultimi chiodi alla bara del digitale, che oramai uso solo quando sono ""costretto"". “ comunque @Lippoassoluto , tirare gli iso (o tirare la pellicola) vuol dire che se scatti, ad esempio, con pellicola da 400 ISO ma esponendo come se fosse che ne so una 800 o 1600 ISO, quindi sottoesponendo di 1 o 2 stop magari selezionando, se la fotocamera ha l'esposimetro, proprio ISO 800 (o 1600) invece di 400, perché poi in fase di sviluppo andremo a recuperare sovraesponendola di tot stop a seconda di quanto è stata "tirata" aumentando il tempo di sviluppo secondo dei valori tabellati. Tecnica usata spesso con pellicola b/n e raramente con il colore che regge malissimo il "tiraggio della pellicola o degli ISO". E' un escamotage diciamo per scattare con "sensibilità più alte", alcune pellicole si prestano meglio altre meno ad essere tirate. „ Il tiraggio è una sottoesposizione seguita da un sovrasviluppo (non sovraesposizione)... ma il sovrasviluppo non compensa né recupera assolutamente la sottoesposizione effettuata in fase di ripresa, quella c'è e rimane. Il sovrasviluppo serve a riportare i mezzitoni ad un livello "normale", sacrificando le ombre (che rimarranno tappate) e le alte luci (che spareranno a causa del sovrasviluppo, ma con rivelatori compensatori ci si può mettere una pezza). Ovviamente più aumenta il tiraggio (1-2-3-4 stop), maggiormente questi effetti sono evidenti. |
| inviato il 28 Settembre 2016 ore 6:34
“ ...ma le foto le tocco poco. O vengono o non vengono. „ Questa é da incorniciare. Prometto che - adesso che mi sono riavvicinato alla fotografia e ho comprato la mia prima, vera, macchina digitale - me la ripeterò ogni volta che svuoterò la SD nel computer. Per il resto ho notato che chi era bravo con l'analogico é rimasto stranamente bravo anche col digitale, e chi era una schiappa con l'analogico (io) é rimasto una schiappa anche col digitale. Forse un po' meno schiappa, dato che basta una bella passata di livelli automatici su PS e la foto riacquista visivamente quantomeno un po' di spessore. |
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