| inviato il 27 Maggio 2016 ore 16:31
“ Bisogna essere proprio catastrofisti per vedere la debacle di Nikon dietro l'angolo, causa rifiuto di Sony a fornire sensori. Avete una pallida idea delle strategie di copertura in acquisto adottate dalle aziende di tali dimensioni? Avete idea della logica con cui vengono stipulati contratti strategici e di partnership a quei livelli? Faccio un esempio di cui ormai ho abusato. Jaguar e Land Rover sono uscite dal perimetro Ford nel 2008: bene, hanno finito di usare i motori Ford forse due anni fa, e neppure per tutti i modelli. Mi risulta siano ancora appoggiate alla Volvo Logistics (perimetro Ford). Se Nikon decide di adottare componentistica strategica Sony, potete stare sicuri che si copre e si garantisce con contratti a scadenza talmente lunga, da permetterle di riprogettare con comodo la gamma prodotti, testarla, venderla in parallelo e vedere se funziona... Ce li vedete veramente, i top manager della Nikon che convocano urgentemente un board of management con il chairman che apre terrorizzato dicendo:: "Signori, mercoledì prossimo abbiamo finito i sensori: qualcuno ha un'idea?" Se Sony ha preso una tale decisione, riuscirà a dare ad essa piena attuazione tra cinque o sei anni... L'alternativa c'è: paga una penale che Nikon può chiudere e far fare vita da nababbi a tutti i dipendenti... „ l'unico post sensato che ho letto in questo topic. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 21:44
Che Nikon si sia coperta sulle forniture è scontato e siamo d'accordo. Questo non esclude che possa aver esercitato una rescissione anticipata e cambiato partner strategico, virando su Samsung. Vedremo. Certo che se non possiamo permetterci di fare qualche chiacchera da bar nemmeno su un forum torno subito a lavorare .... |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 9:56
“ invece Nikon ha annunciato che taglia su diverse subsidiary estere. „ Sono sempre decisioni difficili da leggere. L'assetto infrastrutturale internazionale spesso è determinato da esigenze e strategie commerciali, direzionali e logistiche più che industriali. In ambito logistico le logiche di globalizzazione, in termini di articolazione ed efficienza delle reti di comunicazione e trasporti, rendono sempre più competitive in ambito internazionale le strutture "hub and spoke" monocentriche piuttosto che multicentriche: minori scorte, minori costi di stoccaggio per garantire l'assortimento, minori rischi di obsolescenza. I costi di traaporto sono sempre più livellati e non compensano tali effetti. A livello manageriale la maggior stratificazione in livelli decisionali e la dispersione generate dalal settorializzazione geografica non gioovano certo alla compattezza e alla reatttività dei processi decisionali, tant'è che praticamente tutte le mulltinazionali sono passate o stanno passando da una gestione su base nazionale a una su base transnazionale per aree omogenee (Nord America, CEE, Nord Africa...). Certo, questo riduce anche i costi, ma sono processi guidati soprattutto dall'evoluzione delle strategie di gestione e di organizzazione interna. I processi di globalizzazione in senso di abbattimento delle barriere burocratiche, doganali e legislative e di agevolazione e semplificazione della circolazione di persone, merci e capitali aiutano... |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 9:57
Nikon è nella bagna profonda, è profondamente in crisi finanziaria: www.nikon.com/about/ir/ir_library/result/pdf/2016/16_4qf_d_e.pdf dati ufficiali Nikon, che per l'anno prossimo sono la radiografia di un dramma, quello è, dopo il calo degli anni passati e del 2016. In quella situazione veramente brutta, drammatica, Nikon ha tagliato i costi di tutto, fa la roba in Cina etc per risparmiare ed è ricorsa ad una riorganizzazione estesa, profonda e molto invasiva del suo management. Qui c'è la lista, ed è veramente lunga, delle funzioni coinvolte nella ristrutturazione: www.nikon.com/news/2016/0520_03.htm Queste ristrutturazioni grosse sicuramente rallentano le società operativamente, e molto, e di solito ci vuole un annetto o più per tornare nuovamente a pieno regime. Il sensore è un componente importante in una fotocamera, i sensori li fanno molte aziende, e la Sony i sensori li fa molto bene: non è affatto detto che altri sensori fatti da altri abbiano le stesse prestazioni dei Sony, ad oggi non è così, i Sony sono migliori degli altri, un domani chissà, ma ad oggi è così. Se Sony gli fa le corna proprio adesso, Nikon si deve trovare qualcun altro o decidere di farsi la roba in casa, che già sarebbe un lavoro impegnativo, ma in piena ristrutturazione i tempi si allungano ed i rischi industriali aumentano, e non di poco: ecco le mie nubi oscure all'orizzonte di Nikon, sicuramente oggi sciagurata. |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 10:05
Bah, sembra che più che ristrutturare abbiano investito in nuove competenze: la logica del campbiamento pare quella di ridistribuire e ridurre le deleghe al management di massimo livello, focalizzando gl uomini chiave sulle funzioni strategiche di più elevata valenza. Contemporaneamente sono state inserite numerose figure manageriali di livello medio-alto con la missione di gestire e sviluppare i settori. Sostanzialmente pare che Nikon non abbia snellito ma accentuato il focus dei manager sulle aree di responsabilità. A spanne, sono comparsi manager pe una decina di milioni all'anno di costo aziendale...non so quanto costassero prima delle promozioni, e quanto costino gli eventuali rimpiazzi. |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 10:12
Ad ogni modo ristrutturare quando i dati sono negativi con un'incidenza maggiore del mercato di riferimento è un segnale positivo e non negativo. Se il nuovo assetto dei vertici adotterà strategie efficaci tra un anno circa si inizieranno a vedere i frutti. In un mercato che si sta riducendo dopo il boom credo che si debba tornare ad investire in qualità, del prodotto e di tutta la filiera che porta ad avere dei clienti affezionati e soddisfatti del marchio. |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 10:16
Guardate che I sensori non li fa solo Sony, quelli buoni dico. Samsung ha lo stesso know how se non superiore ed e' uscita, quasi, dal mercato delle fotocamere digitali. Tanto rumore per nulla. Se dovessi mettere 100 euro su chi sara' ancora sul mercato tra Sony e Nikon tra 15 anni, li metterei ad occhi chiusi su Nikon. |
| inviato il 30 Maggio 2016 ore 11:46
Scocco, che i sensori migliori siano i Sony non è al momento opinione di pochi o molti, è dato di fatto. Dopo che altri si facciano valere è fuori discussione; così non fosse, a bordo campo, nel bianco dominante, qualche puntino nero lo si vedrebbe anche. In termini generali, ché discutere nello specifico di quanto non si conosce è ozioso, due considerazioni mi sembrano emergere: l'obsolescenza del modello reflex che, continuamente sottolineata, sembra avere una traduzione iniziale in difficoltà commerciali non esclusivamente Nikon e l'impatto sorprendente, per me, di quelli che sopra sono stati definiti extracosti, legati a difetti imprevedibili in uscita di qualche prodotto. Basta tanto poco (o non è poco)? Probabile forse un effetto somma. |
| inviato il 31 Maggio 2016 ore 17:10
www.fotografidigitali.it/news/terremoto-di-kumamoto-gli-effetti-sulla- pare che, causa terremoto, la Sony A6300, la Olympus E-PL8 e le Nikon DL tarderanno l'uscita sul mercato... speriamo non si presenti una situazione simile a quella degli hard disk e l'alluvione del 2011 (i prezzi sono schizzati alle stelle, e ci sono rimasti per anni). |
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