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Approccio alla Fotografia


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avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:12

Francesco Merenda ne è un ottimo esempio, se si legge quello che scrive e si guarda le sue foto, si vede chiaramente che sono la stessa cosa...

Diciamo che non si può e non si deve mentire a se stessi. Quanto discutiamo è anche in generale "approccio alla vita", lo stare al mondo cercando di esprimere se stessi. Senza nascondersi dietro un effetto, un'immagine, che non si è. Questo sarebbe il punto di arrivo del proprio percorso fotografico. E contrariamente a quanto leggo, in questa chiave, una fine ahimè c'è.

avatarjunior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:18

Caro Nicolas, e non finirò mai di esprimere apprezzamento per il rimando del tuo nick....


Cool

Si crescendo ho imparato quanto un aspetto non escluda l'altro, nel senso che una persona esprime se stesso coltivando e crescendo il proprio essere a 360 gradi appunto. Da lì tizio è sempre tizio, nelle sue foto nei suoi scritti nelle sue parole nelle sue azioni. Questo è sicuramente un seme positivo che va bene per la fotografia ma anche per tutto il resto. Da li la coerenza con se stessi aiuta anche l'espressione di se.
Quindi tornando a bomba sul senso del topic l'approccio alla fotografia a mio parere (è d'obbligo dirlo) è proprio questo, un approccio che se uno le cose le vuole fare per bene è coerente con noi stessi, e ci esprime, forse così potrà anche gratificarci in modo sano.
Così spesso (alleggeriamo un po' vala) apro il cellulare e guardo alcune foto che ho fatto (ebbene si le salvo anche sul cel) e incredibile ma vero mi emoziono ancora un po', e da li ritengo che l'approccio sia giusto.



avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:22

Verissimo Centauro.... A livello personale, certamente preferisco gli aspetti più "filosofici" (effe minuscola ovviamente) legati alla fotografia, e questo è un fatto personale. In qualche caso condiviso in altri no. Come è normale che sia.
Ma a ben guardare, in ogni discussione, anche la più tecnica, entra in gioco un modo personale di stare al mondo, come tu dici.
Un modo non tanto di affrontare quel tema specifico, ma piuttosto di esprimere se stessi, come individui, nella relazione con l'universo esterno.
Esattamente come quando si fotografa.
E questo ci aprrebbe le porte anche per capire perchè certe scelte tecnico-estetiche si affermano come fenomeno quasi di massa, perchè certi modi di fare fotografie diventano quasi dogmatici ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:23

Nicolas.... Sorriso

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 14:24

per conformismo ovviamente. e se cerchi cosa ci sta dietro questa parola trovi di tutto.

user92328
avatar
inviato il 21 Maggio 2016 ore 4:32

il problema è quando si crede che con le ottiche luminose si possa raccontare meglio la vita.
Non perchè buoni strumenti non servano, ma perchè molto spesso si rischia di perdere di vista la fotografia per dedicarsi all'esercizio


Salve a tutti, scusate se m'intrufolo nel discorso, ma siccome, ohimè, è proprio quello che sto vivendo in questo periodo, mi son sentito di dire la mia, collegandomi alle parole dette dal sig Francesco.merenda e del tema in questione...
Premessa: appassionato da sempre di fotografia ma che ho potuto praticare molto poco, fino a che, circa 4 mesi fa ho preso una bridge per fare qualche macro che fosse migliore di una macro da cellulare, ma quello che non avevo messo in conto è stato lo smuoversi di una passione parecchio sostanziosa, che dopo 4 mesi e 5 mila foto, e qui il collegamento al tema principale, passo molto più tempo a spulciare info per decidere quale debba essere la mia seconda macchina, e tutto ciò con la piena consapevolezza di togliere tantissimo tempo "all'esercizio" di cui parla Francesco.merenda, perchè se da un lato è vero che con una macchina migliore posso avere risultati migliori, d'altro canto è anche vero che non è impossibile avere ottimi risultati anche con una bridge se solo spendessi più tempo per lo studio nell'arte della fotografia.... In definitiva, credo che sotto l'alibi di alzare, in primis, la qualità fotografica ed anche per il piacere di un'altra macchina, quello che sto vivendo io sia una dinamica comune vissuta da una percentuale molto alta dagli appassionati di fotografia...
Nonostante abbia fatto 5 mila foto non mi sento di essere cresciuto fotograficamente proprio perchè sto spendendo poco tempo per questo, ma invece molto attento a valutare il nuovo acquisto, con il quale, mi son convinto, potrò poi concentrarmi sul altri aspetti per avere risultati migliori, e se pur consapevole di tutto questo, ohimè non sarò soddisfatto fino a quando non avrò la macchina che mi possa dare quello che penso io...
In sintesi, a parer mio la scimmia si cela, sopratutto, sotto le mentite sfoglie dell'utilitarismo...
Scusatemi se mi sono dilungato..!
Buon proseguo a tutti voi, ciao....

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 10:08

Bei discorsi, e' vero per l'hobby bisogna ritagliarsi innanzitutto tempo e quindi fare delle scelte ma veniamo allo specifico tema dell'attrezzo e allarghiamolo ad un discorso piu' generale. Il vero amore e' economo, due cuori e una capanna ma... all'atto pratico ci vuole pure uno stimolo che vada a coprire i momenti giu' e puo' venire per esempio dall'attrezzatura nuova. Poi sempre in tema di spese. E' vero che la fotografia si puo' fare sotto casa ma lo dicono spesso moltissimi che hanno viaggiato in lungo e in largo per il mondo. E viaggiare checche' se ne dica, costa. Costa tempo e soldi.

Se fotografi per pigrizia col cellulare e' una cosa, se e' il tuo approccio alla fotografia, e' un altra.

OT: Ho avuto una bridge, una signora bridge (Olympus Canedia Zoom c3030) ma ai tempi in cui non c'era molta alternativa col digitale, ma oggi come oggi non comprerei mai una bridge soprattutto per migliorare il mio approccio alla fotografia rispetto al cellulare. Lo vedo un cattivo investimento. Ma e' ovviamente solo una mia opinione visto che c'e' e si vende

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 10:14

E' vero che la fotografia si puo' fare sotto casa ma lo dicono spesso moltissimi che hanno viaggiato in lungo e in largo per il mondo


come non quotareCool

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 10:24

Il concetto di "viaggio" è interessante, se legato alla fotografia, può assumere significati inconsueti. Abito nei dintorni di Catania, il pensiero di non essere mai entrato "fotograficamente parlando" in certi quartieri popolari, vere "città nella città", mi porta a pensare in termini di "viaggio"... Potrebbe essere il prossimo...

user35763
avatar
inviato il 21 Maggio 2016 ore 10:51

La sfida intimista della fotografia è analoga alla ricerca di una visione metafisica Dechirichiana della quotidianita';

cogliere il "numinoso",il mistero percettivo e svelare,cercare una sorta di verginita' nella percezione visiva liberata da
concetti di significato acquisiti.

Riuscire a vedere e far vedere-non semplicemente e superficialmente guardare- anche una sedia,una morandiana bottiglia,un angolo,
un qualsiasivoglia cosa come se fosse la prima volta e non se ne conosca il senso utilitaristico,il carico di nozioni acquisite che ne copre e nasconde l'essenza;

Troppo semplicistico e di superfice pensare che basti andare per il mondo a cercare colori e costumi esotici.
Parafrasando un film dei Vanzina,quel che ne risulta è spesso un "sotto il vestito(colori,costumi,turbanti...)niente"

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 11:11

Sissignori ma l'arricchimento viene dal confronto e questo c'è poco da fare cresce enormemente viaggiando e pure lontano. Senza parlare nello specifico delle situazioni fotografiche nuove. Diciamo che è comodo ed economico fare avifauna nei parchi di Roma (a proposito www.amazon.it/Guida-naturalistica-ai-parchi-Roma/dp/886060186X ve lo consiglio) ma non è proprio un safari. L'approccio mentale fa la differenza ma… niente da fare intimismo, metafisica, Zen e tiro con l'arco... ma vuoi mettere un bel viaggio in Cina o in Giappone?

Quindi fotografia che nasce da dentro ma stimolo che viene da fuori.





P.S. si può viaggiare anche sul divano con una di quelle polverine candide… colori surreali e mosso creativo… garantito ! MrGreen

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 11:13

Appena apro gli occhi, prima ancora di lavarmi i denti e senza gli occhiali da presbite, accendo il PC e vado su Nikonrumors e Sonyalpharumors.
Per poter avere sempre la macchina con me faccio il tragitto casa-lavoro e ritorno con una messenger e due corpi: Nikon D3300+ 18/140 e Sony a6000 + 10/18 un holder e filtri ND+GND+pola. Lascio a casa, riservandola per eventi o uscite particolari la Nikon D610 + 18/35, 80/200-2,8 e tanti fissi, alcuni in polimero altri in metallo e rivestimento goffrato. Ho un mobile pieno di Olympus OM e diversi mf in pregiato metallo, una Fuji GS 645W, un Durst M370 e uno scanner per dia, + reprostand per duplicare in digitale vecchie e nuove pellicole, che regolarmente dimentico di sviluppare perché per finire un rullino posso impiegarci anni. Non ci crederete, non scatto una foto da un mese.
Se vi dicessi come è iniziato tutto questo sfinirei anche i pochi che sono arrivati fin qui.
Eppure ogni singolo oggetto di questa collezione non rappresenta per me un feticcio, o meglio potrebbe esserlo se penso a quanto l'ho desiderato quando ero ragazzo. A quei tempi acquistavo qualunque cosa mi permettesse di portare a termine la foto che avevo in mente, roba usata, roba da rigattiere, roba autocostruita. Avevo una Comet Bencini senza esposimetro e maf occhiometrica, ma avevo soprattutto una modella che stimolava la mia creatività ed il testosterone era alle stelle.
Secondo una certa visione socio-antropologica io avrei iniziato da esperto e sto finendo la carriera di fotografo da neofita.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 11:33

Gerr. mi hai fatto entrare in confusioneMrGreenMrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 11:59

Non era mia intenzione Cool

1. scoperta che quanto vediamo può essere messo in foto.
2. scoperta che 1. non è vero e che armeggiando con la fotocamera cambiano le cose.

Queste due frasi di Ooo corrispondono esattamente al mio percorso, perché non te la prendi con lui :-P
Aggiungo però:
la fotografia cambia il modo di vedere.
Quando esco per una visita con guida devo fare una scelta: o estraggo la fotocamera ed inizia per me lo straniamento, dimentico moglie, figlie in preda al rapimento fotografico.
Oppure interagisco con l'ambiente, ammiro le opere d'arte e poi ricordo perfettamente tutto ciò che ho visto e sentito dalla guida, ma ho portato in giro l'attrezzatura senza tirarla fuori nemmeno per la foto ricordo.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:28

un approccio che se uno le cose le vuole fare per bene è coerente con noi stessi


Lo è comunque coerente (l'approccio)... ognuno le cose la fa a modo suo, bene, male, così così, con impegno, con dedizione, con approccio tecnico scientifico, umanistico, filologico (???)

Qui si sta facendo filosofia della fotografia sin dall'inizio... volevo intervenire per focalizzare il pensiero di Francesco poi l'ho riletto bene (come la Bibbia... come il Papa Cool ) e ho capito quanto sia "avanti" il suo pensiero e quanto si sforzi di condividerlo (sono ateo ma credo nelle persone sincere e altruiste)...

Gli interventi nei forum, al pari della fotografia che esibisce tecnica ed attrezzature ma non comunicano nulla, possono essere anche solo autoreferenziali.... ma per capire quale approccio abbiamo (coerentemente con ciò che siamo) dovremmo chiederci non solo perché o come o quando fotografiamo, ma quale sia l'autentica emozione che viviamo e la sfida che affrontiamo al momento in cui prendiamo in mano una fotocamera!
Nel mio caso? Qual'è la parola chiave?
Una: coraggio
La fotografia per me è trovare il coraggio, vincere timidezza ed imbarazzo, è affrontare la sfida (quale che sia)... è guardare negli occhi le persone, calarsi in una realtà, entrare in una situazione, c a p i r l a per poterla rappresentare!

Questo in effetti può succedere sotto casa dal fruttivendolo o dal barbiere, come in Thailandia... se si organizza e si investe molto in un viaggio si è portati a spremere ogni goccia del nostro coraggio per poi, nel quotidiano, magari rintanarsi nella rituale codardia - pigrizia o nel sufficiente qualunquismo...

www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=66042

Date un'occhiata a questo autore, notate la vicinanza e l'immersione totale nelle scene!
Il coraggio qui non manca di sicuro... ebbene credo che Lui rappresenterebbe e fotograferebbe allo stesso modo al mercato del pesce sotto casa!
Nel suo modo di essere e di fotografare probabilmente non ha bisogno di viaggiare per dimostrare (a se stesso) di avere coraggio o magari, al tempo stesso, nel viaggio trova il coraggio di essere coerente con se stesso!
Cool
Io non ci riesco, ci provo ma non sempre ci riesco, ne sotto casa, ne se viaggio... e il tutto è molto coerente.
La visione socio-antropologica? Non ha rilevanza!
Trattasi di una cosa molto personale e con mille sfaccettature come sono mille i risvolti di una personalità...
Ritornare neofita può voler dire cercare l'essenza e cercare di individuare l'emozione autentica e la sfida che affrontiamo con la fotografia...
Eeeek!!!
Chiedo scusa se non mi sono spiegato bene o sono andato fuori tema.

G.




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