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Crops estremi: chi li usa e perchè?


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avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 17:55

Sarò allora l'unico che, usando un 20mm dinnanzi ad una fila di edifici, scatta due foto diverse a seconda che lo si faccia in piedi o inginocchiati...
(senza allontanarmi o avvicinarmi).

Il supercrop, in questo caso enfatizza o penalizza la scelta prospettica.
Sempre tornando a Bosch:
guardate le due anime percorrere il tunnel verso la luce, con tutto il tunnel dietro di loro, e poi provate a isolarli, con la sola uscita davanti ad essi.
Stessa cosa? (a pari prospettiva)

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:01

i crop si sono sempre fatti, una volta si croppavano le fotografie con le forbici.MrGreen
ma era un'idea un po' diversa, non tanto crop estremi ma rifiniture, un taglio un po' diverso, salvo eccezioni.

Adesso il crop può essere visto in un altro modo, io spero come una risorsa.
Sarebbe bello se dicessero la loro tanti avifaunisti...
Una volta avevi il vincolo della focale, adesso la puoi moltiplicare senza moltiplicatore, se non triplicare e in futuro quatruplicare.
è una concezione nuova, che troverà favorevoli e contrari, sia dal punto di vista filosofale, sia per quello pragmatico.

Il mio amato mirino ottico resterà vincolato al campo pieno, credo che possibili operazioni di magnificazione sul mirino possano essere anche inserite direttamente sulla fotocamera ma le vedo più macchinose.
Nella funzione live view e nei mirini elettronici invece la soluzione è molto più semplice e immediata.

In alcuni casi sarà utile vedere lo stesso il campo intero, come nell'esempio citato da Facip
Inoltre se fotografi azione, animali in combattimento, se non hai un poco di margine per croppare molte foto sono da buttare perché hai tagliato qualche particolare.


Si è gridato spesso all'inutilità di tanta risolvenza e dei millemila pixel. In questo ambito sia uno sia l'altra cosa servono.

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:08

Ma certo!
Ci siamo ingolfati sulle grandezze grandangolari spinte, secondo me.
È ovvissimo che un crop estremo su un fotogramma ripreso a 200mm cambia percettibilmente di poco/niente, rispetto ad un crop (sempre estremo, non dimentichiamolo) fatto su un 14mm, ad esempio: in questo secondo caso la resa prospettica (dovuta alla riduzione di PDC) è una variabile aggiuntiva che bisogna preventivare, onde evitare 'candeggi' o 'vasectomie' artistiche.

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:19

se croppi un 200 f4 come se fosse un 600 avrai un pdc maggiore rispetto al 600 f4 (stessa distanza dal soggetto). è regola. come è regola che non cambi la prospettiva, e non cambia minimamente.
La stessa cosa tra un 14 e un 50.
L'esempio del 20 inclinato significa che le 2 differenti prospettive che puoi ottenere stando in piedi, con un 20 orizzontale e a 45° le puoi ottenere anche (sul crop del 20) con un 200mm, solo che con il 200mm non è sufficiente stare in piedi, dovresti stare sopra un palo della luce.
so che la questione non ti convince Caneca, ed è anche ot oltretutto. MrGreen
per questo ti invito a fare delle prove.
Monta la camera su cavalletto e fai immagini con al centro sempre lo stesso soggetto. usa la focale più wide che hai e poi la più lunga.
fai dei crop sullo wide alla dimensione dell'immagine tele. vedrai che dal punto di vista prospettico non cambierà assolutamente nulla, che la camera sia sempre in asse o sempre ugualmente inclinata.
guarda le foto a pag www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1617228&show=12
e ti posto una prova fatta da Zentropia che trovi allo stesso topic, anche lui non si capacitava che la prospettiva non cambia, ma non cambia.




avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:35

Conta anche l'altezza di scatto!
L'immagine é bidimensionale ma la realtà è tridimensionale MrGreen
Se una la fai in piedi e una in ginocchio cambiando l'altezza di ripresa cambi la prospettiva... pur non inclinando la focamera.
Con un tele si nota molto meno (o anche niente) con un 20mm si nota e molto!

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:38

nella mia profonda ignoranza credo che cambi...e tanto. estremizzando arriveremo a fare una carellata con una cam da 8k e 200 frame per secondo e ce ne andremo dopo pochi istanti. la fotografia sarà una ripresa di pochi secondi. a casa sceglieremo i fotogrammi che ci interessano...magari con l'aiuto di un software che ci permetterà di non scaricare nemmeno i fotogrammi non perfetti (sfocato, sotto/sovraesposto troppo...). poi crop di quello interessante.. e in automatico il software farà il crop di quella porzione dai fotogrammi simili.... in ogni caso..memoria di massa da petabyte. :-)

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:41

Sarò allora l'unico che, usando un 20mm dinnanzi ad una fila di edifici, scatta due foto diverse a seconda che lo si faccia in piedi o inginocchiati...
(senza allontanarmi o avvicinarmi).


Niente di strano: diverso punto di ripresa, diversa prospettiva.

Il supercrop, in questo caso enfatizza o penalizza la scelta prospettica.
Sempre tornando a Bosch:
guardate le due anime percorrere il tunnel verso la luce, con tutto il tunnel dietro di loro, e poi provate a isolarli, con la sola uscita davanti ad essi.
Stessa cosa? (a pari prospettiva)


Certo che no! Leggendo gli ultimi interventi sospetto ci sia un'incomprensione dovuta al fatto che si sta parlando di due cose diverse (ed entrambe vere): quello che Ooo e Giuliano V. stanno dicendo è che il ritaglio dall'immagine di un 28mm corrispondente all'inquadratura di un 100mm, per esempio, ha la stessa identica prospettiva dell'immagine di un 100mm ripresa dallo stesso punto (cioè, la prospettiva dipende solo dal punto di ripresa, anche se periodicamente spunta ancora qualcuno che non ci crede); tu stai dicendo che il ritaglio di un'immagine ha sull'osservatore un effetto diverso dall'immagine più ampia, anche se la prospettiva è la stessa.

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:46

tu stai dicendo che il ritaglio di un'immagine ha sull'osservatore un effetto diverso dall'immagine più ampia, anche se la prospettiva è la stessa.

accidenti! certo che si. ma anche se ritagli l'occhio della Gioconda hai un'effetto diverso che guardare il quadro intero.MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:50

Appunto!
Nessuno mi deve convertire ideologicamente, e far digerire le dimostrazioni fisico/empiriche Sorriso
Grazie Iron per la mediazione, ti devo un caffè virtuale.

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 18:51

Basta!
Siete noiosi! Vado a cucinarmi uno stufatino CoolMrGreen

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 19:03

Prima, quando c'erano soltanto rullini, pochi potevano ritenersi fotografi.
Ora con l'avvento del digitale tutti improvvisamente si sentono fotografi! ( me compreso)
Per poi discutere se croppare o no una foto.....mah....direi che non c'è nulla di male, rientra nella post produzione.
Anche i grandi fotografi del passato ingrandivano e ritagliavano le stampe.
Quello che non mi piace è la spinta estrema che si fa in post per dare degli effetti irreali, contrasti incredibili, colori pompati e via dicendo....
Il corp è solo un ritaglio di una foto più o meno riuscita, per me!

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 19:40

Caneca, nella prima risposta sono stato criptico perchè pensavo che fosse un sondaggio tipo "lo usi o no" Sorriso
Cercando di argomentarlo un pò ti dico che il crop nella fotografia commerciale professionale e' abitudine usare macchine con molti pixel (spesso MF) per un' esigenza editoriale; le foto che arrivano in redazione ai vari editori subiscono crop consistenti e talvolta estremi per adattare l'immagine alle esigenze editoriali, dove il grafico adatta l'inquadratura all'impaginato editoriale al fine di inserirci scritte,titoli o altro; un esempio classico è lo scatto orizzontale che deve diventare verticale per esigenza di impaginato;questo avviene quotidianamente e se l'immagine non ha molti pixel per reggere l'ingrandimento desiderato a 300 dpi risulta di una qualità non stampabile o comunque di una qualità non accettabile per lo standard della testata giornalistica.
Poi ci sono le immagini con milioni di pixel che hanno uno scopo multimediale,non di stampa , come l'immaginone delle Alpi (se non mi ricordo male) dove potevi ingrandire fino a vedere lo sciatore sulle piste, ma sono progetti particolari, spesso fatti per musei o comunque, come gia detto, per specifici progetti multimediali.
Ciao

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2016 ore 21:40

...una volta si croppavano le fotografie con le forbici...

Le dia con i telaietti Gepe che fornivano formati e forme dei più diversi.

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2016 ore 8:33

Giusto per aggiungere acqua sul fuoco:
se si fotografa un guardrail con un 14mm, da vicino, focheggiando sul punto piu' vicino a noi, avremo come risultato il focal point bello nitido e scandito, e tutto il resto che digrada man mano che si allontana dal primo piano.
Se si ritaglia 'selvaggiamente' la scena, isolando la parte focalizzata e lasciando giusto un piccolo moncone di parte sfocata, il risultato finale e' decisamente diverso, a parita' di prospettiva, che chiaramente resta invariata, e anche a parita di profondita' di campo, che rimane la stessa, ma troncata dal ritaglio (cosi' come le linee di fuga, del resto).
Il senso della fotografia grandangolare spinta e' tutto qui, altrimenti tra un 16mm e un 24mm ci sarebbe solo una questione di 'piu' o meno roba inclusa nella scena'.
Il Cristo Morto di Mantegna e' un grosso falso prospettico, probabilmente perché e' 'compresso' in un riquadro troppo stretto? O perché il tronco e la testa sono irrealmente piu' grandi e vicini allo spettatore rispetto alle piante dei suoi piedi?
Questa mia foto, l'ho ritagliata, ma di poco, proprio per preservarne il 'potere prospettico'
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1738074
(se avessi estrapolato soltanto il viso del ragazzino principale, la prospettiva sarebbe rimasta invariata, ma sarebbe stato come neutralizzarla completamente).
L'esempio della Gioconda, quindi non e' perfettamente pertinente, in quanto la prospettiva di quella scena e' pressoche' piatta (tranne che nello sfondo), e se fosse stata fotografata anziché ritratta su tela, quella foto sarebbe stata scattata con un...58mm?
Il senso della mia domanda (crops 'estremi'...) era finalizzata a capire cosa e quanto si sia disposti a sacrificare di una fotografia in virtu' della ricerca di un dettaglio in essa contenuto. E ribadisco: scattare una panoramica di Roma, vista dal Gianicolo e poi ritagliare lo 0.3% della scena, isolando il solo Altare della Patria, non e' come riprendere uno skater da sotto, mentre salta da una rampa, per poi isolare soltanto il dettaglio della rotella anteriore della tavola.
'Potere' prospettico, neologismo? Perché no! Il senso lo si capisce!
Avere 100.000euri custoditi in casa, e portarseli dietro per fare compere, non cambia il potenziale di quella somma di denaro, ma il loro utilizzo stabilisce una differenza importante.

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2016 ore 9:14

La fotografia è, essenzialmente, comunicazione, non una gara con delle regole a cui sottostare per ottenere un premio o delle lodi. Se qualcuno trova la giusta inquadratura croppando nella post produzione, invece che durante l'inquadratura in fase di scatto non si può dire che abbia imbrogliato: l'importante è ottenere un prodotto finale che sia in grado di svolgere la sua funzione, ovvero di comunicare qualcosa allo spettatore.
Fotografo gli uccelli e le foto che scatto mi servono molte volte per documentare la presenza di un pennuto, magari raro e magari molto, molto lontano: visto che lo scopo è quello di far vedere bene l'animale, non vedo per quale motivo non dovrei croppare, anche all'estremo, e non dovrei applicare tutta la tecnologia offerta da Photoshop pur di farlo vedere e riconoscere bene.
Il crop è uno dei tanti strumenti che un fotografo ha nelle sue mani per ottenere un'immagine che comunichi qualcosa, al pari del mirino che consente di inquadrare e "croppare" in fase di scatto.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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