user46920 | inviato il 25 Novembre 2015 ore 14:09
“ Eh..... Meglio non vederle. .... „ intendi le mie o quelle di Andros ? ieri sera è venuto mio nipote e ha guardato un po' delle mie foto (stampe) ed io con lui ... oltre ai ricordi c'è veramente un mondo, che non è ancora finito secondo me, la pellicola e soprattutto le diapo sono ancora un buon riferimento. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 14:13
Sì Andros, ma i telaietti in cartone delle mie Kodachrome oggi si sono aperti tutti quanti e si stanno sfaldando... Intendo questi
 Ho dovuto ri-montare i fotogrammi nei telaietti di plastica della Hama... |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 16:35
Esatto,proprio loro.Ti diro che le mie non presentano ancora questo inconveniente.Ho invece qualche problema con certe dia in telaietti di plastica,per via del graduale incurvamento della pellicola. Un tempo si usavano quelli con i vetrini,ma la loro fragilità li ha fatti scomparire ben presto,tanto che io non ho nessuna,e le mie prime dia sono del 1983.Io cmq,le dia,appena ritirate le ponevo subito negli appositi contenitori da 50 pezzi e non le toccavo piu.Ma ora mi hai messo la classica pulce nell'orecchio,e darò uno sguardo alle Kodachrome. Ciao,Alessandro. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 16:38
Meglio non vederle perché ci fanno capire i veri colori quali sono.... |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 16:49
Alessandro, ho provato anche i telaietti con i vetrini ma talvolta si presentavano i cosiddetti anelli di Newton e li ho abbandonati (c'erano anche vetrini anti Newton ma abbassavano la nitidezza perché leggermente lavorati da un lato). Anche tra i telai in plastica ci sono comunque delle differenze. Tra quelli grigi/neri da un lato e bianchi dall'altro, più sottili e quelli tutti bianchi, più spessi. Io preferisco questi ultimi (il fotogramma é incollato leggermente sul lato delle perforazioni e non si muove). |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 16:59
Per il 35mm si può tranquillamente fare a meno del vetro. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 17:05
Esatto,un'altro inconveniente dei vetrini era quello che hai descritto.C'era un elemento di disturbo,il vetro,appunto.Ho ancora in giro una scatola di telaietti della GEPE,di quelli che usavamo io e altri due amici quando sviluppavamo noi le nostre dia.Poi,una volta sciolto il sodalizio è rimasta roba un po a tutti e tre.A me i telaietti.Erano bianchi e grigi,non particolarmente robusti,ma per contenere i costi,si decise per questi.Però,hanno fatto il loro dovere. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 17:08
Certo, Roby, con il formato 120 la vedo dura a far rimanere piano il fotogramma, col calore della lampada poi, nonostante il vetro anti-calore del proiettore... |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 19:51
C'era pure il Leitz 90mm. 2,5 CF.... obiettivo per proiezione curved field per risolvere il problema del fuori fuoco ai bordi del fotogramma. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 19:53
Tra il supercolorplan 90mm. e gli altri obiettivi da proiezione c'era una notevole differenza qualitativa. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 19:57
Giuliano, ma a tutti; anche nella proiezione i Leitz facevano una differenza significativa?...ad es. confrontati agli Zeiss? |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 19:59
...scusate non avevo letto Giuliano, mi ha già risposto sopra. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 20:19
Mi ricordo che quello che si avvicinava di più al Leitz era un Rollei . Nella proiezione il "sistema Leitz" era imbattibile.E' stato la mia fortuna perché ho potuto vendere parecchio materiale Leitz ai Canonisti e Nikonisti che venivano da me per dei confronti. Ho passato uun'esistenza a vedere se nel KB c'era qualcosa di meglio dei Leitz..... nulla,neanche gli Zeiss che mi sono sempre piaciuti poco. |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 20:26
Bisogna dire che gli obiettivi dei proiettori dia non avevano una qualità ottica eccezionale.Lessi diversi articoli su varie riviste,e ci rimasi anche un po male,visto che pensavo che il mio Zeiss Perkeo fosse dotato di un obiettivo degno del nome.Certo,Leitz primeggiava anche lì,ma non stracciava i rivali.Per la messa a fuoco e la sua correzione durante le proiezioni,molti,tra cui anche gli Zeiss,avevano un correttore automatico per compensare la curvatura della dia durante la proiezione,curvatura data anche dal calore che veniva dalla lampada per illuminare la proiezione,che malgrado il raffreddamento di una ventola era sempre presente.Se la proiezione si protraeva,era continuo via vai dello spostamento della lente di messa a fuoco,che era tra l'altro manovrabile anche dal telecomando,a cavo nel mio caso,del proiettore stesso.Insomma,c'era da fare sempre qualcosa,non ci si annoiava,durante la visualizzazione.Come qualità generale,per certe proiezioni erano preferiti i Kodak Carousel,con caricatori circolari da 100 dia,molto usati anche nelle proiezioni con 2 proiettori sincronizzati per avere un piacevole effetto di alternanza tra due immagini.Qui si comincia a lavorare di memoria,e magari metto qualche cosa inesatta. Chiedo venia se dovesse succedere |
| inviato il 25 Novembre 2015 ore 20:30
Esempio concreto: tra uno Zeiss Talon 85 2,8 ed un Colorplan Leitz 90 2,5 c'è differenza visiva?...anche un neofita se ne accorgerebbe? O roba solo da intenditori? |
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