| inviato il 08 Settembre 2015 ore 13:48
Shambola su Caravaggio sono d'accordo con te,che sia ben chiaro,ma parlando d'impatto un quadro di Caravaggio senza avere nozioni tecniche ti piace.Puoi chiedere a mille persone miste tra la folla e Caravaggio ed a impatto piacera'di piu'.Proprio per il fatto che i suoi quadri parevano fotografie..,erano talmente reali da farti restare folgorato.Con Picasso a primo impatto potresti dire.."ma che e'questo scarabocchio..!!".Volevo rimarcare questo concetto! |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 13:48
Questo è semplicemente un luogo comune, ragazzi... Ok che la fotografia è come Na barzelletta eh, però insomma... |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 14:19
Posso dire che "se la fotografia (e l'arte) va spiegata allora qualcosa non va" è una enorme vaccata? Se guardo un'opera futurista senza sapere una mazza di futurismo, posso pensare di capire? davvero? Posso dire mi piace, non mi piace (ok, siamo nell'epoca del pollicione su), ma è davvero tutto qui? Non è più importare capirci qualcosa delle cose che osserviamo? Chiaro, deve essere stimolato un interesse, se ci frega zero passiamo oltre e non ci sono problemi. Se so chi è Mapplethorpe, sarà più facile comprenderne le opere, fermo restando che possono continuare tranquillamente a non piacermi. Io penso ci sia una grossa differenza tra un mi piace e il cercare di capire, e io sono uno a cui andrebbero spiegate un sacco di opere. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 14:23
“ Non sono affatto convinto che "Gli Autori" stessi considerino necessario conoscere la loro vita, opere e miracoli per capire il contenuto di una loro opera altrimenti vi allegherebbero il libretto d'istruzioni per l'uso. „ Quello è compito del curatore infatti. “ Se so chi è Mapplethorpe, sarà più facile comprenderne le opere, fermo restando che possono continuare tranquillamente a non piacermi. „ Esatto, non deve piacere per forza. Quoto tutto il tuo intervento. |
user67843 | inviato il 08 Settembre 2015 ore 14:32
“ Se so chi è Mapplethorpe, sarà più facile comprenderne le opere „ Mah... secondo me conoscere l'artista non aiuta a capire le opere... ma conoscere le opere aiuta a capire l'artista! |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 14:52
“ Mah... secondo me conoscere l'artista non aiuta a capire le opere... ma conoscere le opere aiuta a capire l'artista! „ E' la stessa cosa. Come ho scritto sopra, non vi è differenza tra opere e creatore. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 14:59
Intanto complimenti a Matteo Fiorelli per il 3D, ho seguito le discussioni di questi giorni e proprio non hai più resistito!! Rischi pero' di farti una nutrita schiera di oppositori cone Franco (Jeromin)!! Tornando al tema, di sicuro ci sono delle opere che non hanno bisogno di tante spiegazioni come altre che per essere comprese fino in fondo ne hanno bisogno tante e questo vale anche per la fotografia. Di sicuro conoscenze relative all'autore, al contesto storico e in generale dell'argomento, secondo me, fanno apprezzare in modo più completo la foto, il quadro, la scultura o il monumento che stiamo guardando. Io sono un appassionato di musica, con migliaia di ore passate ad ascoltare dischi e concerti, mi documento sempre su quello che ascolto ma quando a volte sono con amici che hanno studiato musica, che suonano uno strumento mi fanno notare ed apprezzare delle cose che io non avevo proprio preso in considerazione. Ma davvero siamo ancora qui a chiederci se leggere un buon libro sulla fotografia sia utile o no? Che possa inquinare la nostra vena creativa? Se un giorno ascolto il disco del concerto di Woodstock sicuramente posso esprimere un giudizio, bello, brutto, mi piace, non mi piace etc... ma se prima mi documento per bene sugli artisti, sul contesto storico e politico, su quello che quel concerto ha rappresentato per una intera generazione e sulle idee di quegli anni, (oltre ad ampliare le mie conoscenze in generale) queste informazioni mi permetteranno di esprimere un giudizio molto più ricco e articolato del semplice mi piace, non mi piace. Per quanto mi riguarda leggere, leggere, leggere! |
user67843 | inviato il 08 Settembre 2015 ore 15:11
“ E' la stessa cosa. Come ho scritto sopra, non vi è differenza tra opere e creatore. „ Se fosse la stessa cosa avrei scritto due volte la stessa frase. Certo che c'è differenza tra opera e creatore! Non si possono nemmeno paragonare le cose. L'opera è, e rimane! Il creatore si evolve, cambia, muta... Le prime opere di Picasso non hanno nulla a che vedere con lo stile artistico per il quale è diventato famoso. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 15:44
@Blackdiamond “ Fontana dice sempre che noi vediamo a colori e che il colore secondo lui è la fotografia da interpretare e questi colori saturi sono la sua interpretazione della realtà... ora serviva la spiegazione di Fontana? „ Si la spiegazione di Fontana serve eccome!! Certo se detta in due parole e sintetizzata come sopra diventa banale se posta all'interno del suo contesto invece non lo è affatto. Lo stesso lo puoi fare con qualsiasi foto, quadro, scultura, ecc... Mettere l'opera nel suo contesto ci serve ad andare oltre a quella che è la prima emozione, interpretazione e a caratterizzarla più approfonditamente. Se bastasse dire che quelli di Fontana sono dei bei paesaggi che mi danno un emozione anni e anni di studio e ricerca critica sull'arte potrebbero classificarsi come inutili e superflui. Il che non vuol dire che un l'interpretazione istintiva e personale sia da buttare ma solo che dietro un'opera c'è molto di più. Se così non fosse i paesaggi di Fontana sarebbero a colori perché quella è la sua visione, Salgado fotograferebbe in B/N perché il colore distrae Banalizzando ulteriormente i girasoli di Van Gogh sarebbero semplicemente un bel paesaggio a colori saturi e forti pennellate, certo questo tipo di lettura è possibile ma direi che rimane spesso in superfice e rischia di essere banale. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 15:59
“ Le prime opere di Picasso non hanno nulla a che vedere con lo stile artistico per il quale è diventato famoso. „ ed è il motivo per cui vanno contestualizzate. Ed è imprescindibile che facciano parte della crescita dell'artista. “ Se un giorno ascolto il disco del concerto di Woodstock sicuramente posso esprimere un giudizio, bello, brutto, mi piace, non mi piace etc... ma se prima mi documento per bene sugli artisti, sul contesto storico e politico, su quello che quel concerto ha rappresentato per una intera generazione e sulle idee di quegli anni, (oltre ad ampliare le mie conoscenze in generale) queste informazioni mi permetteranno di esprimere un giudizio molto più ricco e articolato del semplice mi piace, non mi piace. Per quanto mi riguarda leggere, leggere, leggere! „ ecco. Ma per caso qualcuno è a Savignano sul Rubicone nel week end o ha modo di andare? Provate a chiedere questi dubbi a qualcuno dei vari fotografi che fanno letture portfolio, conferenze, mostre, eventi. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 16:01
“ " E' la stessa cosa. Come ho scritto sopra, non vi è differenza tra opere e creatore. " Se fosse la stessa cosa avrei scritto due volte la stessa frase. Certo che c'è differenza tra opera e creatore! Non si possono nemmeno paragonare le cose. L'opera è, e rimane! Il creatore si evolve, cambia, muta... Le prime opere di Picasso non hanno nulla a che vedere con lo stile artistico per il quale è diventato famoso. „ E' auspicabile che un artista possa evolversi e cambiare. Ciò non toglie che un opera di un giovane Picasso parli di lui in un determinato momento e sia fatta così perché è creata in quel periodo. Quelle prime opere parlano e dicono molto su chi era Picasso in quel periodo e perciò si potrebbe dire semplificando che sono parte di lui. Inoltre conoscere le prime opere di un autore, vedi Picasso, la sua storia, il periodo in cui è vissuto, le correnti artistiche che ha seguito o che ha contribuito a sviluppare ecc. sono tutte cose che ci aiutano a conoscere non solo l'autore ma le sue opere, il suo messaggio, la sua "poetica" e a interpretarlo. Senza tutto questo processo "Guernica" per esempio sarebbe un opera famosa di un artista, Picasso, frutto di un momento di genialità, è una lettura fantastica ma anche sbagliata. Infatti "Guernica" non è un singolo ma un punto a cui il pittore è arrivato passando per tanti altri punti che ne hanno segnato l'evoluzione. Si può tranquillamente vedere Guernica senza sapere nulla di Picasso o di arte ma in questo caso perderemmo molto di quello che è quell'opera. Se bastasse la lettura istintiva ed emozionale di un'immagine anni e anni di studio e ricerca critica sull'arte potrebbero classificarsi come inutili e superflui. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 16:07
Il vero problema è che oggi l'opportunità di capire è data a tutti o quasi. Ma coloro che la sfruttano sono (sempre troppo) pochi. Se state leggendo questo messaggio, verosimilmente avete davanti uno strumento connesso ad internet. Ergo, potete accedere gratuitamente, o a costi decisamente bassi, a quasi qualsiasi tipo di formazione. Dai corsi universitari (Coursera), a quelli tematici (udemy, o lo stesso teacher in a box). E poi montagne di siti, forum, interi libri, musei, quadri ecc. Si può imparare una lingua, o certificarsi su qualche prodotto tecnologico, si può scoprire l'esistenza di un fotografo e comprarne libri usati su ebay o su abebooks a pochi euro, guardare interviste e documentari su youtube... insomma avete capito cosa intendo. La scelta di farlo o meno è nostra. E certi giorni mi sento colpevole di non sfruttare al mio massimo tutto ciò che una volta era impossibile anche solo da pensare. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 16:15
Shambola, non so se è opera tua, ma il confronto tra Caravaggio e LaChapelle è geniale... |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 16:24
“ La scelta di farlo o meno è nostra. E certi giorni mi sento colpevole di non sfruttare al mio massimo tutto ciò che una volta era impossibile anche solo da pensare. „ già |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 16:25
@shambola Quoto ogni tua singola parola |
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