| inviato il 31 Maggio 2015 ore 23:25
Concordo in toto con quello che scrive Jeronim sui costi e sulla qualità della stampa "fai da te". Ho appena eseguito uno "stupido" test mandando gli stessi file, compresa una classica immagine di test (fonte outbackphoto), a 3 laboratori diversi: Photocity, Digitalpix e White Wall. Ho inviato gli stessi file JPG in sRGB senza utilizzare i profili colore forniti dagli ultimi due laboratori, un po' come farebbe un utente diciamo "standard". Le stesse immagini sono poi state stampate con una Epson 1500 (dye) su carta lucida premium e su una Epson 3880 (il b/n). La prima cosa che si nota mettendo vicino le stampe, nonostante venga usata da tutti e 3 i lab la classica Fuji Cristal Archive, è che non ce n'è una uguale all'altra. Il b/n presenta in qualsiasi laboratorio una dominante (ma questo me l'aspettavo). Se dovessimo fare un podio (rapporto qualità/prezzo) direi primo Digitalpix, secondo White Wall, terzo Photocity. Quest'ultimo soffre particolarmente nei pasaggi tonali. La vincitrice assoluta è comunque la Epson, soprattutto nell'immagine di test. Secondo me come dice Jeronim per stampe da "tutti i giorni" ocnviene trovare un laboratorio affidabile, abituarsi a come stampa, ed andare via lisci.. Se invece uno vuole l'orgasmo di vedere una stampa A3 uscire dal vivo... non gli resta che avventurarsi nella stampa homemade. Tente presente della pletora di carte che avrete a disposizione, e della possibilità di scegliere quella più confacente all'immagine da stampare. Come primi "ostacoli" da superare c'è sicuramente la difficoltà di ottenere in stampa ciò che si vede a monitor e combattere a volte con driver un po' capricciosi. Per quanto riguarda la mia esperienza finora ho lasciato entrambe le stampanti inattive anche per un mese e all'accensione non hanno dat alcun problema. Meglio comunque, come suggeriva Alessandro, eseguire una stampa ogni settimana. Come fornitore di carta e di profili io utilizzo Photoactivity, il cui titolare, Alberto è una persona disponibilissima. Per un socio del circolo fotografico ho stampato una serie sulla transumanza in Val Senales su carta Felix Schoeller Glacier con inchiostri dye e il risultato era da !! Una cosa che mi manca, come avevo già scritto in passato, è di capire a fondo, magari anche con esempi pratici, la preparazione di un file per la stampa... SOno abbastanza soddisfatto di quello che ottengo ma mi piacerebbe capire se si può lavorare meglio il file (quanta nitidezza, dove mascherare, quale software utilizzare per le varie fasi). Se qualcuno (vai Jeronim !) volesse partire da un file raw e poi spiegare i vari passaggi... sarebbe di grande aiuto. Grazie e scusate per questi pensieri sparsi... Marco |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 8:38
Ragazzi ne è venuto fuori un piccolo gioiello di discussione... Grazie a tutti quanti hanno dedicato del tempo a scriverci su... naturalmente rimane aperto ad altre testimonianze e a chiunque voglia dire la sua. |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 8:46
Per Franco (Jeronim): ti ringrazio soprattutto per l'indicazione del rivenditore di carte, effettivamento molto completo nell'assortimento e con prezzi assolutamente concorrenziali: lo proverò sicuramente. Tu quali utilizzi in genere?. Sono perplesso circa il costo della cartucce della Pro10 che tu indichi su Amazon in circa 11-12 euro: io spendo di più per le mie Chromalife 100+ della Pro100. Sicuro su Amazon? Per Stefano Ruzza: io amo le Epson e le ho utilizzate a lungo, ma la sensazione (è una sensazione) è che comunque la durata delle cartucce Canon sia maggiore e si stampi di più. Sì, il passaggio dal nero matto al lucido in Epson è fastidioso: era così anche per la R2400. Grazie anche a te per l'indicazione di venditori dove trovare gli inchiostri. Infine, anche tu attualmente che carta utilizzi? Saluti a tutti, Claudio |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 9:24
“ La prima cosa che si nota mettendo vicino le stampe, nonostante venga usata da tutti e 3 i lab la classica Fuji Cristal Archive, è che non ce n'è una uguale all'altra. „ @Rutzer questo perché non è curata la gestione colore, anche se usi la stessa carta non è detto che usano la stessa stampante, e gli stessi ink, quindi solo calibrando avrai un uscita uguale su tutte le stampanti. Ovvio che per essere uguali le devi restringere in uno spazio colore dove tutte le stampanti possono lavorare. Io comunque x le stampe casalinghe resto un po' dubbioso, almeno come dice Jeronim che fa stampe anche per mostre, un utente che si prende una stampante x fare qualche quadretto per casa non riesce a pareggiare i costi di attrezzatura. |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 9:32
Grazie agli amici che hanno inserito i link per l'acquisto di carte e inchiostri a prezzi concorrenziali. Gianni |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 9:33
Scusate ma qual è la differenza tra canon pro 10 e pro 10 S ? Se c'è differenza poi.. |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 9:38
Una domanda sul BN. Leggendo i manuali online della Epson al riguardo della stampa in BN loro consigliano di usare il loro driver e non passare da Photoshop qualcuno sa dirmi se è così? Grazie. Gianni |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 10:48
@Claudio Non conosco i prezzi delle cartucce per la Pro 100. Qui www.amazon.it/gp/product/B009DL0X5O?psc=1&redirect=true&ref_=oh_aui_bi trovi il prezzo attuale di Amazon per una cartuccia per la Pro 10. Con le confezioni da 5 cartucce si risparmia un po'. I miei ultimi acquisti risalgono a qualche mese fa, ora mi sembra ci sia stato un piccolo aumento e siamo sui 12/13 euro a cartuccia. Altri rivenditori praticano più o meno gli stessi prezzi (questione di centesimi, almeno quelli che ho trovato io). Per la scelta delle carte, inutile ripetere ancora una volta che dipende da cosa dobbiamo farci. Ma non è comunque una cosa banale perchè l'offerta è vastissima e fare test e prove può diventare dispersivo e costoso. Ogni carta richiede infatti, oltre al caricamento dei profili ICC e/o eventuale profilatura ad hoc, un certo periodo di apprendimento e conoscenza. A mio giudizio, una certa standardizzazione è necessaria. Non posso negare che, in questo campo, i laboratori professionali hanno sicuramente il vantaggio di poter disporre sempre di molte tipologie di carte. Tuttavia, se non ci sono esigenze particolari, non è difficile, dopo qualche prova iniziale, individuare un paio di marchi e tipi di carta che coprano la grande maggioranza delle nostre esigenze (interessanti, a tal proposito, gli economici kit di prova offerti da molte case produttrici). Io ero (e sono) interessato, come ho scritto svariate volte, a puntare alla massima qualità. Nel mondo fine art i supporti più utilizzati (ma non i soli!) sono le classiche carte opache e le semilucide, dette anche "baritate" perchè ricordano molto le stampe analogiche tradizionali. Le marche leader sono la Canson francese e soprattutto la Hahnemuhle tedesca. Attualmente, per le citate esigenze di economicità e standardizzazione del flusso di lavoro, uso la Canson Baryta Photographique 310gr/mq per le stampe semilucide e la Hahnemuhle Photo Rag 308gr/mq (vero must nel mercato fine art) per le opache. Entrambe sono al top delle rispettive categorie e, per 25 fogli A3+, costano circa 100 euro la Canson e 120 euro la Hahnemuhle. La prima è una carta in fibra di cellulosa che ha una maggior profondità nei neri e si presta molto bene per immagini ad alto contrasto e/o colori vivaci. La seconda, in fibra di cotone, è più tenue ed ha una superficie quasi materica al tatto. E' adattissima ad immagini dai colori e contrasti più morbidi. Quest'ultima, per assenza di riflessi e grande angolo di visione, è anche ideale per esposizioni in luce non controllata. @Husqy “ Io comunque x le stampe casalinghe resto un po' dubbioso, almeno come dice Jeronim che fa stampe anche per mostre, un utente che si prende una stampante x fare qualche quadretto per casa non riesce a pareggiare i costi di attrezzatura. „ . Io non sono dubbioso, ne sono CERTO! Credo di averlo scritto fino alla nausea. Ripeto (per l'ultima volta!!) che l'economicità è direttamente proporzionale alla quantità e qualità di quello che vogliamo stampare in casa. Per 4 quadretti in casa non c'è ragione razionale per acquistare stampante A3, carte, inchiostri. Ma se ci tieni ad inframmezzare la discussione col tuo leitmotiv fuori tema, non so più che farci... |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 11:00
@Fabrizio Zompi “ Scusate ma qual è la differenza tra canon pro 10 e pro 10 S ? Se c'è differenza poi.. „ Le due stampanti differiscono solo per la connettività icloud presente nella sola Pro 10s. Per il resto sono perfettamente identiche (anche esteticamente) montano le stesse cartucce, stessi driver etc. Personalmente, a fronte di un risparmio concreto, non avrei dubbi nello scegliere la Pro 10 anzichè la "S". |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 11:49
Jeronim, perché non vorrei che passasse il presupposto che basta avere una stampante per fare ottime stampe di qualità, bisogna spendere, se si è disposti ok, ma si va a tentativi, compri una carta sul web senza vederla/toccarla? se non ti piace butti via soldi, se non rende bene con i tuoi inchiostri butti via soldi e via dicendo. Il post è iniziato come "stampa laser" quindi si presuppone un risparmio, il mio era + un consiglio x non far buttare soldi al vento, però se volete fare le cose per bene vi occorre: - Monitor buono e tarato - Stampante calibrata su carta (da calibrare una volta al mese) - Carta di qualità, consiglio 1/2 tipi al max (vedi calibrazione e costi) a questo punto si comincia a ragionare di qualità, in altro modo è andare per tentativi buttando carta e ink, ed il risultato non sarà mai riproducibile a distanza di tempo. p.s. non ho aggiunto il rip, si può fare anche senza, ma occorre comunque uno spettrofotometro, o qualcuno che ve lo presta. stampare senza calibrare è stampare a caso, buttando il + delle volte quantità di inchiostro su carta maggiori dell'assorbimento ideale, colori casuali e non ripetibili nel tempo |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 12:00
per Jeronim: paradossalmente attualmente Amazon vende ad un prezzo leggermente inferiore le Lucia per la tua pro-10 rispetto ai 13,90 delle cartucce della mia pro100: un euro in meno. Sono convinto anche io della bontà delle carte baritate: ho usato spesso quelle Ilford per il passato. Io amo moltissimo la finitura perla (ex Ilford) o semigloss, non mi piacciono assolutamente le carte lucide (hanno anche un aspetto poco professionale anche se, in certe condizioni, possono dare una sensazione di maggiore nitidezza). Anche per le opache (che fanno tanto professionista), non so, non mi danno un particolare piacere: le Canson Baryta le devo provare assolutamente (io spesso uso le Photosatin). Tu dici che il loro semilucido appare piacevole? Invece la superficie delle Hahnemuhle Photo Rag come è ? Potresti descrivermela? D'accordo con te anche sull'acquisto della pro 10 e non S, ma credo che ormai il mercato offra l'ultimo modello. Ciao |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 12:52
“ Io amo moltissimo la finitura perla (ex Ilford) o semigloss, non mi piacciono assolutamente le carte lucide (hanno anche un aspetto poco professionale anche se, in certe condizioni, possono dare una sensazione di maggiore nitidezza). „ Le carte lucide hanno + nitidezza, le carte opache invece ne hanno meno, la via di mezzo sono le semimatte o semigloss che sono la stessa cosa, però molte hanno un effetto "satinato" a volte troppo pronunciato che fa brillare troppo la stampa e le trovo poco piacevoli da vedere |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 15:16
@Husqy “ Jeronim, perché non vorrei che passasse il presupposto che basta avere una stampante per fare ottime stampe di qualità „ Non ho mai detto questo. La qualità esige attenzione, cura ed un minimo di impegno. Ci tengo però a sfatare il vero e proprio terrorismo (tutto troppo complicato e costoso!) che spesso si legge sul web. Un monitor di qualità dovrebbe far parte di ogni attrezzatura con qualche ambizione anche senza prevedere la stampa. Un rip è fuori portata e dello spettrofotometro si può fare a meno, almeno inizialmente. Già con i software delle stampanti e qualche provinatura si ottengono risultati soddisfacenti. Mi è capitato di stampare la stessa immagine a distanza di mesi, con cartucce nuove, ed ottenere risultati, ad occhio, identici (basta salvare il file con tutti gli interventi fatti precedentemente). La stessa cosa non mi è MAI successa con i laboratori (anche super professionali!). Sarà un caso? Sarò stato fortunato? Non lo so e non chiedo a nessuno atti di fede. Ho solo condiviso, senza alcun secondo fine, la mia esperienza. |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 15:24
non fo terrorismo di stampa casalinga dico solo che non è facile come sembra. Lo spettrofotometro invece se vuoi qualità è fondamentale, i rip basici, che non hanno molte funzioni ma che comunque ti danno la possibilità di non impazzire con i driver delle stampanti non costano molto, ma si con lo spettrofotometro ne puoi fare a meno, anche se diventa tutto + articolato. che i laboratori super professionali non stampino una prova uguale a distanza di mesi può essere solo che non calibrano la stampante mensilmente, più per voglia che altro... ma qui non li chiamerei + super professionali. p.s. ti capita mai nei neri di vedere lucidare la carta? |
| inviato il 01 Giugno 2015 ore 19:05
Io stampo mediamente cinque foto al mese con la P600 e finora non ho avuto problemi di intasamento. Come costi ho calcolatoche un a3+ mi costa circa tre euro di inchiostro. Come carte io mi trovo molto bene con la epson semi glosspremium che ha anche un buon prezzo. Il bn viene benissimo e quando ho qualche foto speciale uso la traditional photo paper per il bn ma costa molto di più. |
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