user33434 | inviato il 26 Agosto 2016 ore 13:29
La nostra irruzione di belli, ricchi..... Parla per te soprattutto per la bellezza |
user33434 | inviato il 26 Agosto 2016 ore 13:49
Ma non potreste postare qualche esempio di zoo umano così da arricchire la discussione? |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 14:01
Mauro, personalmente lo zoo umano sono tutte quelle situazioni in cui si ritraggono persone in situazione disagiata, sopratutto bambini...non credo serva postare esempi...basta che su google cerchi reportage India o reportage con un nome di una qualunque localita in cui sappiamo che le condizioni di vita sono molto precarie. |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 14:29
“ Allora i bambini poveri non vanno fotografati del tuwtto? Credo che sarebbe un gran peccato, perché si perderebbe una testimonianza importante, perché si perderebbe un'occasione di turismo (e di migliorare le condizioni di vita di quei bambini), e perché si perderebbe in diffusione di bellezza, che è un nutrimento importante per il nostro spirito e, per quanto mi riguarda, la ragione principale del mio fotografare. „ Dove sta la bellezza in fotografie che diffondono la miseria di piccoli indifesi lasciati alla mercé dell'ipocrisia occidentale? In Francia è stata approvata una legge a maggio che vieta di pubblicare le foto di bimbi anche se figli, con pene detentiva e multe salate. |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 17:02
Beh, se l'hanno fatto davvero, è il segno del disastro in cui stiamo cadendo. Libertà demolite una dietro l'altra sotto il segno del perbenismo da quattro soldi e dell'ipocrisia massima del politically correct. Quanto al non vedere la bellezza dei bambini, anche se poveri, e limitarsi invece al vedere la bruttezza della povertà (ma davvero tutte le povertà sono brutte?), anche questo è un bel segno di abbruttimento mica da ridere! |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 17:07
Vedo ora le risposte precedenti. Anch'io inorridisco di fronte alla speculazione sulla sofferenza cui stiamo assistendo in questi giorni. Non solo per immagini, sia chiaro. Ma qui si parla di dolore, non di povertà. È completamente un'altra cosa. Ma adulti o bambini, ancora una volta, non cambia nulla. |
user33434 | inviato il 26 Agosto 2016 ore 17:43
Silbre è un ottimo esempio ma questa foto e la fama che l'accompagno' furono una molla molto forte per attivare l'attenzione sulle costanti guerre che attanagliavano e ahimè ancora attanagliano l'Africa. È però una foto che ha vinto il pulitzer mi sa che l'autore del thread si riferiva alla pratica di portare turisti in gruppi presso comunità in difficoltà o tribù che a causa della "occidentalizzazione" soffrono la fame. |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 18:01
Dal punto di vista legale è già stato fatto notare, e non è questione da sottovalutare. E non direi che le leggi sono stupide, semmai a volte possono non essere giuste in particolari casi. Dal punto di vista etico bisogna rispondersi a queste domande: -Che succederebbe se tutti facessero foto lì come me? -Le persone coinvolte direttamente ed indirettamente hanno piacere che questa foto sia pubblicata e visibile da chiunque? -Esiste una buona ragione superiore alle precedenti che mi permette di pubblicarla? (è sbagliato ma per un motivo superiore lo faccio ugualmente ) |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 19:15
Si Mauro vero, ma il fotografo vinse il Pulitzer nel 1994 e la vendette un'anno dopo ad un giornale americano che la pubblicò e "l'opinione pubblica" inorridì, tale × indignazione portò l'autore al suicidio e quel bimbo 4 anni dopo morì. |
| inviato il 26 Agosto 2016 ore 21:15
Quella foto è cruda, molto. Tra l altro sul gruppo di fotografi di cui faceva parte kevin carter è stato fatto anche un film. Peró, era un altra epoca, si parla di fotoreporter che andavano in luoghi isolati e ritraevano situazioni che il mondo non conosceva. Si puó dire lo stesso dei terremotati di oggi, per esempio? NO Ci vuole molta presunzione, a fotografare gente che sta soffrendo per colpa di nessuno. |
| inviato il 27 Agosto 2016 ore 9:23
Mi fa sempre pensare quando la gente contrappone parole come "perbenismo" e "politically correct" alla giurisprudenza di un paese, come se il curatore del minore, ponendo al centro l'infante e il suo superiore interesse, sia un × che si sveglia la mattina e sorteggia a caso la prossima libertà da demolire. Compiti, procedure e responsabilità, sono legiferate da organi competenti e non dal qualunquismo alla Facebook, fortunatamente |
| inviato il 27 Agosto 2016 ore 9:53
Il "legislatore", in Italia e altrove, sappiamo bene chi sia. E non da oggi. Si legga la vicenda di Socrate nei dialoghi di Platone. Su temi di questo genere, poi, dà regolarmente il peggio di sé. Si veda ad esempio l'affare "femminicidio". È pur vero che, in termini di pubblicazione delle foto dei minori (ma anche dei maggiori, le differenze stanno a zero), la linea guida dovrebbe essere nell'intelligenza di chi pubblica, e sappiamo quanto sia merce rara. Ma interventi draconiani producono solo un impoverimento generale e, quasi sempre, hanno dietro solo paranoie montate ad arte da campagne stampa. Esattamente come per il femminicidio. |
user33434 | inviato il 27 Agosto 2016 ore 11:38
Credo che si debbano scindere i due argomenti che sono emersi anche se in qualche modo connessi: etica e fotografia da un lato e gruppi di turisti che fanno foto quando sono in giro per il mondo. Nel caso del bang bang club siamo di fronte a giornalisti la cui vita è a rischio per portare testimonianza di cose che non conosciamo o che conosciamo ma di cui non percepiamo l'entità. Il discorso etico strettamente legato alla fotografia passa totalmente in secondo piano perché c'è un'etica superiore che riguarda l'informazione che è un bene primario e indispensabile.
 Questa immagine vale più di 30 comizi di Salvini o della Le Pen o di Trump
 Quest'altra vale più di qualunque discorso sulla democrazia possa mai fare Erdogan Non dimentichiamo che di reporter morti per svolgere il loro lavoro ne sono morti tantissimi, a volte anche per impedire loro di raccontare. Nel caso degli "zoo umani" si parla di turismo che è cosa ben diversa, non sono contrario in linea di principio basta che il fotografo/turista possa proporre alla fine una gran foto, qualcosa che mi faccia riflettere. |
| inviato il 27 Agosto 2016 ore 11:43
Mauro, la prima foto del bambino morto sulle spiagge è stata una delle cose più schifose un fotografo potesse fare, infatti la fotografia è stata costruita, quel bambino non era la in quella posizione ma in un altro punto della spiaggia e la fotografa lo ha fatto spostare e mettere sul bagnasciuga per avere una foto più di effetto...come se la sua morte non fosse già di per se un effetto...quindi a mio parere quella fotografia non è altro che la conferma che ormai la fotografia di reportage e di informazione è diventata una schifezza orribile piena di soli interessi personali |
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