| inviato il 01 Marzo 2015 ore 17:47
Filiberto.... giusto: dopo pagine di chiacchiere, la segnalazione è d'obbilgo! Buona domenica carissimo! F |
user46920 | inviato il 01 Marzo 2015 ore 18:54
“ E' evidente che la tecnologia lascia sempre meno scelte in mano al fotografo. „ non è vero Filiberto, se c'è la consapevolezza del mezzo, la scelta può essere totalmente del fotografo: solo ed esclusivamente la piena conoscenza e le capacità del mezzo, può portare alla realizzazione di ciò che il fotografo ha in mente di fare (entro i limiti delle possibilità oggettive). Questa è la padronanza del mezzo: è impossibile vincere in F1 a Montecarlo, senza saper guidare come un campione. Poi da questo punto, secondo me oggettivo e palese (ovvio), ci si può dirigere verso il discorso della sensibilità del fotografo, della caratterizzazione artistica dell'autore, del messaggio offerto, ecc ... Ma da qui bisogna partire !!! ... altrimenti chiunque è un fotografo, chiunque è un artista e chiunque qualunque cosa faccia produce opere d'arte (secondo me, così sarebbe assurdo ). |
| inviato il 01 Marzo 2015 ore 19:02
Caro Occhiodelcigno, nel tuo passaggio c'è, a mio avviso, il vero cuore di questa discussione, perlomeno per come io ho voluto aprirla. "la scelta PUO' essere...." Ecco, qui c'è tutto. Inutile dire che c'è sempre e comunque, terribile dire che non ci può essere. Ma, affinchè ci sia, occorrono passaggi e crescita di consapevolezze.... |
user39791 | inviato il 01 Marzo 2015 ore 19:15
Sono d'accordo con Francesco, il "può" è il cuore della questione. Anche con il "può" l'approccio al mezzo e cambiato. Chi ha usato per anni una reflex analogica dove l'unico automatismo era una barretta che indicava la corretta esposizione lo sa bene. Anche al giorno d'oggi si può fare tutto manualmente, ma lo considererei più che altro una forma di snobismo. Avere a disposizione un mezzo che se programmato (e qua ci può stare il "può") bene mette a fuoco, espone, regola gli iso, ecc... automaticamente e perfettamente per certi tipi di foto è fondamentale. Le si facevano anche una volta quelle foto, certo ma con risultati diversi. Senza contare il facile paracadute dell'usare i raw e la postproduzione, da utilizzatore di storico di diapositive posso dirti che ti libera da un bel problema in fase di scatto. |
| inviato il 01 Marzo 2015 ore 19:28
Vero Filiberto. L'età della "purezza" l'ho passata: quando arrivò l'autofocus (allora si, avevo il fuoco del purismo ), stetti per un pò tra quelli che sbraitavano per la deriva tecnologica. Memore di ciò, il digitale l'ho accolto con favore da subito (anche se mi sono "convertito" tardi, ma per precise ragioni). Oggi credo si debba tener conto di quel che di potente c'è nel disponibile, anche se lavorare in luce flash con esposimetro esterno e procedimenti "antichi", per fare un esempio, resta plausibilmente attuale, ameno per me. E' però inngabile, perlomeno la mia personale esperienza me lo dice, che "faticare" un pò per realizzare fotografia, è stimolo non da poco, per accrescere le proprie potenzialità. In epoca manual focus, una reflex 35mm era comunque infinitamente più versatile e tecnologica di una medio formato con pozzetto e senza esposimetro incorporato (non top quindi: e chi se la poteva permettere?!? ). Però, usandole entrambe, il risultato era mediamente che con la prima scattavo molto di più, mentre con la seconda realizzavo cose (sempre mediamente) assai più rade, ma spesso migliori. Ma così entriamo nel nostalgico-geriatrico Ritiro tutto! |
user39791 | inviato il 01 Marzo 2015 ore 19:36
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| inviato il 01 Marzo 2015 ore 19:44
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user46920 | inviato il 02 Marzo 2015 ore 1:42
Certo, penso che la scelta può essere totalmente del fotografo, ma solo se c'è la consapevolezza completa del mezzo. Nel frattempo il mezzo è cambiato, ma credo che la sostanza del discorso sia rimasta uguale ... la capacità era necessaria anche con l'analogico. E forse oggi siamo di molto facilitati nella possibilità di "completare" l'opera desiderata in maniera del tutto personale, dall'idea alla realizzazione (la stampa deve solo riprodurre le scelte a video). C'è sempre il punto, di possibilità, di scelta, di consapevolezza ... forse è questo che richiede il topic: ... ho la consapevolezza di questa situazione ??? |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 8:13
Non é importante che il fotografo sappia vedere perché la macchina fotografica vede per lui." Franco Vaccari |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 8:23
“ Non é importante che il fotografo sappia vedere perché la macchina fotografica vede per lui." Franco Vaccari „ Come provocazione, magari in riferimento ai tanti "fotografi improvvisati" per il solo fatto di avere in mano qualcosa che fa click e che restituisce un'immagine, mi sta bene, ma solo come provocazione, altrimenti dovremmo ammettere che i "mostri sacri" della fotografia non si chiamano Weston, Cartier Bresson ecc., ma Nikon, Canon, Leica ... |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 8:39
Non é un fatto tecnico ma una visione artistica, piú o meno condivisibile Spesso scatto pensando ad una certa scena e la macchina in fase di sviluppo me ne propone un'altra, migliore , perché ha visto con il suo occhio che é diverso dal mio Secondo questa visione é molto interessante e potrebbe essere punto. Di partenza per una nuova discussione Ciao |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 9:40
Infatti Occhiodelcigno, la domanda di fondo è esattamente quella Sicuramente, in un forum, dove per definizione si fanno domande e nascono risposte, è una questione anomala, perchè le risposte, in questo caso, ognuno deve darle soltanto a se stesso in fondo. Per cui, diciamo, si tratta più di una riflessione che altro, che ognuno può fare sua nella misura che crede... Tema intreressantissimo Arconudo. Sicuramente adatto a una nuova e differente discussione, giacchè, come dici, la tematica è altra rispetto a quella di questa discussione. Tema difficile comunque, soprattutto se discusso entro i confini di un mezzo per natura limitato nell'approfondimento. Ma spunto considerevole, si! |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 10:15
Non so se ho capito il tema.. la sparo.. poi vedete voi. Un automobile serve a spostarci da un punto A a un punto B, seguendo l'idea che nel punto B ci sia qualcosa di migliore rispetto a quello A. Se percorriamo questo tragitto a piedi avremo la possibilità di capire che nel punto B non c'è nulla di così diverso. Al contempo noi saremo cambiati. Ciò che la tecnologia non contempla è che nell'uomo sia possibile un'evoluzione. La tecnologia è funzionale a raggiungere un risultato riducendo lo sforzo, non tenendo conto che in quello sforzo risiede una possibilità di evoluzione. |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 10:33
Da sempre il Marketing crea e risolve problemi, ti illude di elevarti e raggiungere il tuo scopo grazie a un nuovo prodotto tecnologico, andando ad una velocita' che non ti permette di progredire assieme al progresso, o presunto tale. Cosi' si creano i bisogni indotti, si crea l'ansia di possedere l'ultimo tecnicismo che ci migliora. In realta' si finisce per affidare all'esterno un processo che e' assolutamente intimo. E il bello e' che si apprezzano i fotografi che fanno dei capolavori con una compatta, o con il cellulare, mentre nel post successivo si sbava dietro ad un serie L. |
| inviato il 02 Marzo 2015 ore 15:16
Arconudo, forse ho intuito qualcosa in merito, ma provo a rimuginarci un po' su, in attesa che magari si apra una discussione ad hoc. |
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