| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 10:22
Prendiamo ad esempio l'arte religiosa. E' sincera? Supponendo che le cose siano andate come la religione ci dice, possiamo dire che i lineamenti della Madonna e di Cristo di una delle pietà di Michelangelo siano rispondenti a canoni di veridicità storica? Possiamo sostenere che Dante fosse sincero quando ha scritto la Divina Commedia, e non mi riferisco all'allegoria, ma al messaggio politico, a Bonifacio VIII, collocato artificiosamente tra i dannati (futuri) quando era ancora in vita, c'era forse qualcosa di personale tra i due? Il cinema di clit Eastwood è conservatore, non progressita, ma ci sono delle perle di arte cinematografica riconosciuta quasi unanimemente. Lo stesso soggetto fotografato da due persone diverse può avere messaggi opposti. Pensiamo ad un panorama con presenza di manufatti umani, immortalato da un ecologista integralista avrebbe una connotazione diametralemnte opposta rispetto allo stesso soggetto ripreso da un fotografo fiducioso nel progresso e amante dell'ingegneria. Che poi individualmente si possa considerare artista, l'autore che crea messaggi affini al nostro modo di vedere, quindi percepiti come sinceri è plausibile, ma a quel punto l'arte perderebbe il senso di universalità citato nei post precedenti. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 10:42
“ In quel caso ritengo molto più onesto e sincero il fotoamatore che si accontenta di scattare una bella foto imitando le foto di qualcun altro, ma dichiarando bellamente di fregarsene di fare arte, ma di scattare perché gli piace così. „ Eccola... è tutta qua, senza andare a scomodare complessi discorsi sociologici... Gli artisti precorrono.... il resto del mondo insegue.... Personalmente considero la fotografia l'espressione di un messaggio, quindi sono molto più sensibile alla veridicità del suo messaggio che alla veridicità dell'immagine che rappresenta. |
user46920 | inviato il 10 Gennaio 2015 ore 11:01
Tra le foto vincitrici del NG Italia 2014, c'è proprio una notturna di una miniera all'Elba, con cielo stellato e via Lattea, ma non è ben evidente |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 12:32
eh, ma il filone è quello. Le foto notturne oramai son quelle più quotate. Comunque imho, m'importa poco. Fotografo per passione e non per lavoro o per vendere foto, e ciò che provo nel fotografare, nel vedere l'immagine finita e nel stamparla, mi appaga più di ogni altra cosa, al di la che sia un tramonto, un'alba o una notturna :D Certo, è un discorso che forse in italia si può fare solo in ambito paesaggistico, genere fotografico dove workshop a parte, è duro fare qualche soldo, ma son felice così'. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 13:00
Perché e dura fare soldi? Hai mai provato a dare una risposta? Provo a darti qualche spunto: 1) non c'è la cultura fotografica che c'è in altri paesi 2) la foto wow è alla portata di tanti, e molti di essi si accontentano di dare il lavoro gratis in cambio di una citazione, e ci compra ne è consapevole e ci marcia 3) se si fa foto da stock (settore s×to per i motivi di cui sopra) è impossibile pensare che lo stesso lavoro possa essere pagato come arte, c'è molta più offerta rispetto alla domanda. 4) in qualsiasi settore artistico (economico in generale) quelli che ci guadagano sono i primi, chi arriva dopo raccoglie le briciole e diventa comunque un imitatore, seppur bravo. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 14:12
Ma Fabio è cosi per tutto. Noi paesaggisti oramai siamo etichettati come ''copia e incolla'', ''photoscioppari'', ''artefattari'' ecc, ma io vedo che è un problema generale. Vedo tante foto di reportage che a prima acchito mi sembrano tutte uguali, ma se mi soffermo a riflettere, riescono a trasmettermi molto. Secondo me è anche sbagliato dire che la foto wow è alla portata di tanti. Ti parlo da paesaggista, dietro ogni fotografia c'e' uno studio dietro, che va dalla ricerca della miglior condizione meteorologica, di location, angolazione della luce ecc, alla ricerca della composizione. Eliminare tutti gl'impegni lavorartivi e familiari per raggiungere un luogo che hai studiato da tempo perché tutto coincide con i tuoi studi; ti sembra roba alla portata da tutti? potrebbe, ma in quanti son disposti a sacrificare la propria vita privata per amore di una fotografia? |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 16:05
Antonio, liberissimo di fotografare quello che vuoi, quando vuoi e come vuoi, non sarò certo io a dirti cosa fare nel tuo tempo libero. Quello che fai ti gratifica, bene continua a farlo. Del resto penso che le foto che facevi qualche anno fa siano diverse da quelle che fai ora, e quelle che farai tra qualche anno saranno ancora diverse da quelle odierne, fa parte del tuo percorso e se ti soddisfa vuol dire che stai raggiungendo i tuoi obiettivi. La foto wow è a portata di tanti perché è più facile farsi sentire urlando che parlando a voce bassa. Poi c'è chi urla dicendo cose sensate e chi sussurra dicendo fesserie, ma il discernere è più un affare di chi ascolta che di chi cerca di comunicare. Indubbiamente ci sono canoni che in questo periodo vanno per la maggiore e bene o male è quello che il mercato richiede. Ma concorderai con me che due scatti di reportage esteticamente ineccepibili hanno un valore diverso se provengono dalla mano di un McCurry che ha dedicato la sua vita a documentare o da un qualsiasi signor nessuno che va a fare un "safari" antropologico in 15 giorni di vacanza fotografando la povertà per le strade di una qualsiasi città indiana. Tornando al paesaggio credo che una bella foto, anche di paesaggio, si possa ottenere con meteo avverso, in una location non scenografica e a centro giornata. Quello che serve è aver qualcosa da comunicare, poi viene tutto il resto. L'oggetto del topic, nelle intenzioni dell'autore, era quello di andare oltre, cercare di capire cosa c'è oltre alla fotografia plasticosa, cosa sarà il futuro della fotografia, in particolare quella di paesaggio. Non la condanna senza appello a chi scatta per piacere fotografie troppo sature. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 17:32
Fabio, a me sembra di leggere un pó di sdegno nei tuoi confronti verso i fotografi paesaggisti. Su molte cose che hai detto concordo, ma su altre, specialmente alla fine, mi sembra di leggere questo. Riguardo al paragone di Mc Curry, se il fine è lo stesso, anche la foto di un reporter hobbysta potrebbe avere un valore etico ed estetico identico di un fotografo che lo fa per professione, ma come dici tu alla fine viene ripagato chi ha già un nome... O chi forse concede le cose gratis. Per me oltre la fotografia plasticosa c'è una storia, un emozione, una voglia di scoprire, una voglia di studiare. Vi do ragione che la tendenza sembra quella della fotografia preconfezionata, ma chi crea le tendenze? che poi la fotografia di paesaggio non è fatta solo di colori supersaturi e controluce, quello è ciò che uno vuol andar a cercare sui vari profili.. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 18:20
Leoconte, nutro qualche dubbio sulla sincerità dell'arte, perlomeno da un punto di vista tecnico e iconografico (per quanto riguarda il messaggio e le convinzioni che ci sono dietro, è un altro discorso). Dubito che le vedute di William Turner rappresentassero tutte ciò che lui aveva realmente visto, anziché essere dei "collage mentali" di tante esperienze, particolari ecc., eppure abbiamo di lui la considerazione di colui che ha elevato la paesaggistica al livello della pittura maggiore. Di Leonardo ancora si discute dove abbia realmente osservato le montagne rappresentate sullo sfondo di alcuni suoi ritratti; finora nessuno le ha riconosciute con sicurezza. Eppure Leonardo è sempre Leonardo. Non parliamo poi di Ansel Adams, che comunque considero un mito fin dai tempi in cui mi avvicinavo alla camera oscura. Secondo me possiamo distinguere tra maestri e imitatori, tra ciò che è di moda e ciò che rimarrà, ma nessuna di queste categorie è mai stata esente da modifiche, ritocchi o vere e proprie invenzioni di realtà solamente immaginate. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 18:30
Nessun astio e sdegno nei confronti del paesaggio. Vivendo anche di quello mi ci confronto tutti i giorni, e la situazione che trovo è triste, non perché la gente scatta foto "preconfezionate" bensì perché il cliente medio non sa andare oltre, e come si sa alla fine ha sempre ragione. (Ho trascurato volontariamente quelli che cercano di avere il lavoro gratis) Per cui, come quasi tutti, per campare ci si adegua, e non sto parlando di like su un forum o su Fb, ma dei soldi con cui si pagano bollette, si fa fare una vita decente alla famiglia, si investe in attrezzatura e progetti che possano dare qualche soddisfazione magari non solo economica. |
user20639 | inviato il 11 Gennaio 2015 ore 9:32
In ogni caso bisogna campare....ma lo scopo sommo è quello di essere felici. Mi torna in mente Seneca.....ora mi documento.... |
user20639 | inviato il 11 Gennaio 2015 ore 14:33
Lucio Anneo Seneca - Lettere a Lucilio .....questa persona fu un grande, oltre a essere quel che era, era anche molto ricco e consigliere dell'imperatore. Diceva.....Posso mangiare da ricco sfondato e spendere migliaia di euro in un mese per le prelibatezze, ma ho scelto di mangiare con 50 euro al mese, per cui vivo con pane, latte e tutti i frutti della terra. Questo, non mi farà aumentare di peso, resterò in salute, allontanando molte malattie e sicuramente avrò guadagnato molto in tutti i sensi. La nostra spasmodica ricerca di avere e trovare le sostanze materiali (attrezzature all'ultimo grido), spesso è sbagliata, la ricerca va fatta dentro di noi, sui nostri sentimenti più semplici, vorrei dire che è dentro di noi che si trovano i grandi filoni d'oro della fotografia. Saranno anche ovvietà, ma da quello che accade non sembrerebbe. Comunque il nostro scopo è quello di indagare cosa c'è di nuovo, ora. |
user46920 | inviato il 11 Gennaio 2015 ore 14:56
“ ....la ricerca va fatta dentro di noi, sui nostri sentimenti più semplici... „ ...grazie per averlo ricordato, ogni tanto fa bene !!! Di nuovo, ci sarà una sempre maggiore nitidezza, precisione dei colori ed una gamma dinamica di 16-18 EV (prevedo ). |
| inviato il 11 Gennaio 2015 ore 18:33
“ ....la ricerca va fatta dentro di noi, sui nostri sentimenti più semplici... „ anche, ma non solo |
user20639 | inviato il 11 Gennaio 2015 ore 19:39
Un'altra chiave di lettura per interpretare meglio il presente, ossia in maniera razionale, secondo me è quella di Simon Wail. Che dice: non bisogna guardare il mondo come se l'uomo fosse il centro di tutto, ma bisogna sentirsi parte del tutto. Si capisce che questa affermazione ci potrebbe dare un'altra visione del paesaggio. |
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