| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 21:27
questo è parlare! Ora fuori la ricetta! Domani passo a prendere il riso |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 21:30
no piasce? |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 21:33
Cetto che piasce |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 21:36
con zafferano e vitello al forno (cucinato a parte) |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 22:21
“ con zafferano e vitello al forno „ Sembra strampalato, ma mi sa che ha radici culturali profonde, tipicamente lombarde. In saecula saeculorum il risotto era non solo un ottimo primo, ma nelle sue declinazioni più semplici (in bianco o allo zafferano) anche una base per fare piatto unico con dei secondi di carne. Un esempio su tutti? Il mitico risotto con l'osso buco!! In questo contesto culturale, tutt'altro che banale, ricordo ai puristi che esistono due filosofie di risotto: una più generale e moderna, a mio avviso più gradevole, che lo prevede cotto a copertura e impiattato molto morbido, e una più contadina, antica e meno diffusa, che lo vuole cotto aggiungendo tutto il brodo all'inizio e con un risultato finale più asciutto e con una crosticina di fondo tostata e croccante. Tipico risultato della cottura in pentolame di alluminio. L'abbinamento con carni varie cucinate a parte (come non ricordare anche il risotto con le quaglie? Un pietoso pensiero alla memoria del povero volatile impallinato...) è tradizionale con la seconda filosofia, meno professionale ma più ruspante e contadina. Ultima nota antiecologica ma gastronomicissima, se uno vuole fare varianti del risotto con le quaglie tenere presente il risotto con il colino (specie di simil-quaglia selvatica, più cicciotto e molto più saporito) e il risotto con il tordo. So che verrò radiato da un forum di foto naturalistica, ma il buono è buono... |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 22:25
Con ossobuco... ce l'ho
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| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 22:30
Verso sale sulle ferite. Se avete un amico cacciatore (per motivi evidenti) e un amico che gioca a bridge (per ragioni molto fumose che chiarirò in calce), vi propongouna versione superlativa del tordo per guarnire il risotto. Dunque: si prendono i tordi (rigorosamente morti, eviscerati e pelati, due-tre a testa), si lardellano sapientemente con pancetta dolce o anche con lardo, ma il sapore è un po' più aggressivo, si farciscono con una fettina di fegato grasso d'oca al naturale e si spadellano al vino rosso con adeguate erbe aromatiche, finendo la cottura in arrosto morto con del buon brodo. Quando sono cotti, si trasferiscono su un bel piattone di risotto bianco (brodo di carne, burro e formaggio) e si va a insaporire con il fondo di cottura. Sluuuuurrrrrpppppp!!! A cosa serve l'amico che gioca a bridge? Eccomi. Tutti gli anni nel weekend dell'Assunta (manca un mesetto) si giooca a Milano il torneo internazionale a squadre di bridge. Vengono sempre diverse squadre molto forti di polacchi e ungheresi che, per mitigare le spese di trsferta e soggiorno, si portano degli stock di caviale beluga russo e di fegato d'oca ungherese in scatola, che non è quello francese del Perigourd ma è comunque buonissimo, con due vantaggi: uno si trova, due costa molto meno. Tutto chiaro? |
| inviato il 30 Ottobre 2015 ore 22:31
“ Con ossobuco... ce l'ho „ Condito direttamente con 320 di colesterolo, no?? Almeno si fa prima... |
| inviato il 31 Ottobre 2015 ore 7:51
Tipo il risotto ai formaggi? O la panissa vercellese? |
| inviato il 31 Ottobre 2015 ore 7:56
si certo e ce ne sono un infinità di altri.... Lo stesso riso allo zafferano, anche senza arricchirlo con carni varie, quando è fatto bene per me è uno spettacolo... |
| inviato il 31 Ottobre 2015 ore 8:08
ragazzi l'OMS ha appena detto che praticamente tutto fa venire il cancro e bisogna mangiare solo alghe e bacarozzi, quindi piantatela |
| inviato il 31 Ottobre 2015 ore 8:19
l' uscita sulla carne e gli insaccati l' ho capita poco... Che una quantità eccessiva di carni o insaccati faccia male lo si sa da tempo. Ma come si fa a generalizzare a quel modo ? Parlando con un oncologo ha detto, secondo me giustamente che non si può mettere tutto in uno stesso calderone: se consideriamo un insaccato non si può fare nessuna valutazione seria senza considerare come è stato lavorato, quanti e quali sono i conservanti utilizzati etc. E' uno sparare nel mucchio inutile ed anche dannoso per la prevenzione perché finisce quasi per creare un effetto controproducente con il risultato di togliere credibilità anche ad altre argomentazioni ben più serie e comprovate.. |
| inviato il 31 Ottobre 2015 ore 8:38
l'OMS purtroppo ne esce male da questa storia, un presunto aumento di rischio (in misura ridicola e solo su base statistica) non giustifica affatto questo can can, e' incomprensibile o comprensibile solo dietro pressioni di multinazionali di allevatori di bacarozzi |
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