| inviato il 11 Settembre 2013 ore 22:43
Ho letto quanto mi sono perso sino ad ora e ringrazio chi ha accolto il mio invito a valutare una delle mie gallerie, pur senza la presenza del link! Ho riflettuto sulla proposta di Jeronim di commentare da parte degli autori le proprie foto per far emergere le ragioni che lo hanno portato allo scatto. A mio modesto avviso forse può essere un esercizio stimolante (o forse necessario) fatto prima di postare l'immagine, ma dopo non dovrebbe essere l'immagine stessa ed al limite il titolo scelto a parlare delle nostre intenzioni? Mi sembra che il sentire di molti che stanno cercando un percorso di crescita all'interno del forum, sia piuttosto basato sull'esigenza contraria: non l'autore, ma gli spettatori dovrebbero fare lo sforzo di produrre commenti articolati. Perchè mi piace? Perchè non mi piace? Cosa mi trasmette? Non sarebbe questo un esercizio per imparare a leggere le proposte degli altri prendendo consapevolezza di tecniche ed idee che possono tornarci utili nelle prossime occasioni? Non servirebbe questo più di ogni altra cosa a capire se un'immagine che abbiamo pensato e magari amato funziona anche agli occhi degli altri e magari anche capire a chi effettivamente si rivolge? Tornando ad esempio all'immagine proposta da Jeronim, non sento il bisogno di tutte le spiegazioni che l'accompagnano per poterla giudicare, per quanto conoscere certi risvolti sia interessante. Non vorrei essere frainteso: voglio dire che troverei più stimolante un percorso di lettura basato sul confronto tra pareri motivati di persone diverse, non influenzate inizialmente dalla soluzione dell'autore. Magari quest'ultimo potrebbe dire la sua in caso di pareri contrastanti o per chiarire dubbi... Grazie ancora all'autore di questa discussione, che spero porti ad un approccio diverso nell'uso del forum, con più coraggio, da parte mia per primo, quando si commenta una foto! |
| inviato il 11 Settembre 2013 ore 22:46
@Max73 Ho guardato con attenzione i tuoi scatti "istantanee di viaggio". Sono foto che, mi pare, vanno viste insieme come una serie. Questa è una cosa molto buona perché sottende il desiderio di trasmettere un racconto ed è, forse, il modo migliore per trovare un proprio stile. Viste singolarmente non dicono molto, ma in una serie ben studiata possono trovare il loro perché. Come sai non sono un fanatico della tecnica e della definizione, ma uscire dalle regole è difficile perché è necessario trovare (e far capire) che quelli che appaiono errori sono scelte consapevoli per dare significato all'immagine. Tutto deve contribuire a rendere armonica ed evidente la "mission" della foto (o della serie). Nelle tue foto il cielo ha sempre un ruolo preponderante: è una scelta? A mio modesto giudizio, si percepisce più il desiderio di enfatizzarne l'effetto piuttosto che descrivere l'atmosfera del viaggio. Se il tema del viaggio ti piace, prova a riguardare le foto con attenzione. Pensa alle tue sensazioni, alle visioni che ti hanno colpito emotivamente e cerca di tradurle in linguaggio fotografico. Scatta altre foto e poi scegli, aggiungi, scarta. Soprattutto pensa! Ti accorgerai che è difficile e lungo, ma ti darà più soddisfazione di quello che immagini. Aspetterò le tue nuove foto.... Max, ho postato senza leggere il tuo ultimo intervento. Capisco il tuo punto di vista, ma credo sia riduttivo, specie qui dove siamo tutti poco abituati a giudicare le foto degli altri e, ancora peggio, le nostre. Ti consiglio un esercizio: fai una foto o una serie che ti piace. Poi prova a scrivere una paginetta word per descriverla. Ti accorgerai di quanto sia difficile. Un mio amico, ottimo fotografo, dice che per fotografare bene bisogna imparare Microsoft Word! È un paradosso naturalmente, ma neppure tanto. Spiegando, innanzi tutto a noi stessi, le nostre foto, riusciamo a chiarirci le idee, a difendere le nostre scelte e, soprattutto, a capire se il risultato finale rispecchia il nostro pensiero, il motivo che ci ha portato a scattare. Gli altri, guardando la foto, saranno indirizzati, è vero, ma anche stimolati a ritrovare le tue idee nell'immagine. Questo, se fossimo tutti HCB o affermati critici fotografico (forse) non servirebbe. Ma siamo hobbisti che cercano di imparare! |
| inviato il 11 Settembre 2013 ore 23:15
@Sabba Ho apprezzato molto il tuo intervento. Mi fa piacere che un principiante senta, da subito, l'esigenza di affrontare certi aspetti della fotografia. Non c'è problema nel chiedere commenti anche per delle serie di fotografie a patto che facciano parte appunto di una serie, di un racconto. Aspettiamo i tuoi scatti! |
| inviato il 11 Settembre 2013 ore 23:19
@Jeronim Ti ringrazio per il commento e raccolgo il tuo invito precisando un paio di cose in merito alla mia serie che hai citato. Il titolo esatto è "istantanee IN viaggio" ed è stato il mio goffo tentativo di comunicare la mia percezione di elementi naturali ricchi di fascino come i cieli nuvolosi al tramonto, attraverso il filtro di "pezzi" di case, di strade, di recinzioni, della mia stessa auto, durante un viaggio. Grazie per gli spunti di riflessione che mi hai offerto: non vedo l'ora di aver il tempo per fare un po' di esercizio! |
| inviato il 11 Settembre 2013 ore 23:34
">www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=582880 „ Vi sottopongo un altro scatto della serie homeless a Lisbona. Tre sguardi raccolti dall'obbiettivo, quello vuoto e finto di un modello, dentro la vetrina di un elegante negozio, lo sguardo espressivo del cane e quello vacuo annebbiato dall'alcol, stanco e triste di un uomo a cui la vita ha negato tutto, tranne l'amicizia fedele del suo compagno a quattro zampe. |
| inviato il 11 Settembre 2013 ore 23:45
@Stefano Morbelli Caro Stefano, avevo già visto la tua foto, ma ora l'ho osservata con maggior attenzione cercando di immedesimarmi nel pensiero che hai descritto. A mio parere ci sono alcuni aspetti che non mi convincono, soprattutto pensando alle tue intenzioni: Il taglio verticale mal si adatta ad una situazione "onirica". Dà un impressione di maggior dinamicità rispetto alla più pacifica e tranquillizzante visione orizzontale. La barca è piccola ed il mondo dal quale isolarsi è grande. Per questo avrei preferito la barca resa più piccola in uno sfondo che desse maggiormente l'idea dell'immensità. Ancor più tenendo tutto il resto del fotogramma nero che incombe, con poco spazio "vitale" ai lati dx e sin. Forse avrei tenuto i soggetti al centro per accentuarne l'isolamento e l'atmosfera sospesa. Il forte contrasto infine, giustificato dalla tua idea e dalla necessità di avere il nero profondo, mi porta a situazioni più drammatiche rispetto a quello che hai descritto. In questi casi, o si accentua l'effetto grafico, stilizzando ancora di più l'immagine, o bisogna trovare una soluzione per avere toni più morbidi e d'atmosfera. È solo la mia opinione Stefano. Vediamo che ne pensano gli altri. |
| inviato il 11 Settembre 2013 ore 23:51
@Pisolomau Ho visto questa e le altre 2 foto che hai segnalato. Volevo scrivere diverse cose ma ora, mi scuserai, sono cotto e mi devo alzare presto. Domani appena posso lo faccio di sicuro. Per tutti gli altri: È chiaro che i commenti e le segnalazioni le possono fare tutti eh? |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 8:33
@Stefano Morbelli Anche a me la foto non convince rispetto al messaggio. Prima di tutto il problema sono le due persone il cui linguaggio del corpo non è allineato al tuo pensiero. Ovviamente non potevi farci nulla, ma ti hanno rovinato l'idealizzazione che avevi del loro momento. In secondo luogo anche la post produzione è contrastante. La ricerca dell'isolamento dei soggetti attraverso l'aggiunta di così tanto nero profondo (dove si vede che la foto è in pieno giorno data l'illuminazione sui soggetti) conferisce a mio parere un senso di "artefatto" che rovina la poesia che volevi creare. Ovviamente... parere di un principiante. Potrei aver scritto una marea di cretinate, ma per me è un esercizio anche questo ;) @Max73 Spesso leggo anche su questo forum che "una foto dovrebbe parlare da sola" ma a mio modo di vedere è una visione limitante della fotografia. Essendo la fotografia un linguaggio, così come una foto che accompagna un testo può aiutare nella comprensione dello stesso non vedo perché il contrario non debba essere vero. Ci sono ovviamente eccezioni, così come ci sono testi (messaggi) che non hanno bisogno di una foto per essere compresi. Il corretto uso dei due linguaggi non è una sconfitta ma una evoluzione verso una comunicazione più articolata. |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 11:36
@Stefano Morbelli Caro stefano, con lo spirito critico che mi sono proposto di avere in questo topic, provo ad analizzare l'immagine che hai proposto. Tralascio le scelte tecniche che ha già magistralmente analizzato Jeronim per focalizzarmi sul significato che mi trasmette questa immagine: la solitudine e lo straniamento dei nostri tempi. Lo sguardo della ragazza e quello del compagno non si incrociano e manca qualsiasi segnale di complicità ancorchè di intimità. Lui sembra addirittura intento a guardare il suo telefonino (sembra stia facendo schermo con la mano alla luce del sole sul display...). Ecco allora emergere un forte contrasto tra quella che è una situazione che tipicamente e per tradizione siamo portati a legare a momenti di grande romanticismo, con una realtà fatta di social network e di effettiva solitudine ed individualismo. Letta con questo significato mi pare estremamente efficace e convincente oltre che ben realizzata per composizione e toni. Ho provato ovviamente a rileggere la tua proposta secondo la mia sensibilità e spero di non aver scritto una marea di baggianate! Ti saluto caramente, felice di potermi confrontare con una persona sensibile e capace quale ti dimostri con i tuoi lavori, che in altre occasioni ho avuto modo di apprezzare! |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 11:45
@Pisolamau Ho guardato con attenzione l'ultima foto che hai postato e mi è piaciuta moltissimo l'idea di accostare i tre soggetti. Trovo forse che avrebbe avuto un miglior impatto, relativamente al significato che hai voluto dare, coglier un istante in cui il cane e l'uomo fossero stati più vicini fisicamente. Altra riflessione è riguardo alla scelta del colore: se la tristezza e la solitudine dovevano emergere con forza, non era forse meglio un bn? Sicuramente avrai avuto modo di fare prove e valutare meglio di me le considerazioni che ho abbozzato, quindi ti chiedo scusa se posso essere stato superficiale nella mia analisi! Un saluto e grazie anche a te di aver condiviso questo interessante percorso! |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 11:47
@Massimo Menzaghi Grazie Massimo per la tua analisi e per la sincerità del tuo commento: è ciò che mi interessa e che mi occorre per capire dove ho sbagliato! Sarei felice se tu riuscissi ad evidenziarmi i punti deboli che non ti convincono, ma quanto mi hai detto può bastare! Grazie mille ed un saluto |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 11:50
Ciao Jeronim, il mio nome in borghese è Luca. Sarò forse ripetitivo, ma ribadisco che la fotografia naturalistica è un genere molto particolare, una buona parte, in sottogeneri come l'avifauna e la fauna, la fanno tecnica, attrezzatura e ovviamente la conoscenza di luoghi e abitudini dei soggetti; come hai sottolineato c'è margine per la creatività, ma spesso non è per niente facile, si può giocare con gli sfocati e composizioni particolari che rompano i canoni classici e le regole, anche giocare con gli sfondi (per me sempre naturali); in quest'ottica forse la macro è quella che meglio si presta, i miei tentativi sono sempre stati quelli di far emergere il soggetto in modo insolito, vuoi per composizione, vuoi per sfocatoni, sì, perché la macro ha regole scritte e non, tipo: parallelismo del soggetto, illuminazione omogenea, super dettaglio, che fanno diventare le immagini molto simili tra loro, una sorta di riproduzioni iper dettagliate, per carità, alcune sono bellissime immagini, ma per me non trasmettono "natura", ecco quello che secondo me si dovrebbe prefiggere il vero fotografo naturalista, far sentire il contatto vero e proprio che si ha quando si scatta immerso con i piedi in uno stagno, o sdraiato sull'erba bagnata; non so se sono riuscito a spiegarmi, vi metto un paio di link a un mio scatto canonico e uno in cui ho cercato maggior creatività. Canonico www.juzaphoto.com/me.php?pg=47614&l=it#fot561219 Creativo www.juzaphoto.com/me.php?pg=1465&l=it#fot33073 P.S. Ragazzi non so se riesco a starvi dietro, non riesco a leggere tutto e a commentare. |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 11:52
“ coglier un istante in cui il cane e l'uomo fossero stati più vicini fisicamente. „ ho altre foto di questa copia, una è esattamente così, infatti ero in dubbio su quale mettere, ma questa mi è piaciuta per lo sguardo intenso e magnetico del cane. Grazie delle tue valutazioni. |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 11:53
Luca scusami se non intervengo a commentare le macro, ma sono allergico al genere ..oltre che totalmente ignorante in materia |
| inviato il 12 Settembre 2013 ore 12:59
Non c'è problema Pisolomanu, ti capisco, poi sono convinto che questo thread sia più adatto ad altri generi. Colgo l'occasione per commentare il tuo scatto, credo che quello che volevi trasmettere giunga quasi in toto, forse quello che si nota meno, ma forse è voluto, è lo sguardo del modello, stringendo l'inquadratura, togliendo quindi una porzione sulla sinistra e proporzionalmente in alto, emergerebbe maggiormente il tris di sguardi. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |