| inviato il 27 Giugno 2025 ore 0:10
“ Ecco, questo è il classico esempio, ci si ferma ai pixel punto. Il nuovo sensore è SOLO un aumento di pixel. Dopo anni dall'uscita siamo ancora fermi qui..ai SOLI 40 mpxl. Ma io mi chiedo, le macchine le provate per parlarne o ne parlate solo per sentito dire/letto/sentito dagli youtubers? Beata ignoranzaSorry „ Il soggetto del discorso che hai quotato erano i mpx Ma io mi chiedo, i messaggi li leggi o commenti tanto per? |
| inviato il 27 Giugno 2025 ore 7:03
“ Il soggetto del discorso che hai quotato erano i mpx „ Esatto, il soggetto sono 40mpxl perchè da quanto si legge ci si è fossilizzati lì da anni creando un circolo ottuso premeditato (appunto dalla sola caratteristica 40 mpxl)dimenticandosi l'elettronica di contorno ed il risultato finale che è un bel passo avanti rispetto al sensore precedente, così nasce il pensiero comune: a che servono i 40mpxl? se non croppo ecc. Se solo si provasse a dimenticare la quantità di pixel e focalizzarsi invece sul risultato finale forse si farebbero discussioni più interessanti...forse. |
| inviato il 27 Giugno 2025 ore 7:40
Comunque basta ridimensionare se son troppi e usarli tutti solo quando serve..... Poi essendo una macchina più a scopo ludico artistico e non professional-giornalustico....c'è tempo lo fa il PC intanto che ti bevi un caffè. |
| inviato il 27 Giugno 2025 ore 8:32
Supponiamo di fotografare la vecchia maglia bianconera della Juventus a strisce verticali alternativamente bianche e nere. La prima considerazione è che la striscia nera è dove la luce è (teoricamente) assorbita al 100% e quindi il nero non è un colore, è mancanza di colore. La striscia bianca ammettendo che rifletta al 100% sono tutti i colori dell'iride che insieme fanno il bianco. Un sensore al silicio (Si) come segnale registra il bianco, il nero è un non-segnale. Interviene l'esposimetro supposto interno alla macchina. Esposizione media o valutativa significa che sarà riportata la luminance MEDIA della scena. Se si usa lo spot su una delle strisce: puntando il bianco il nero viene più sottoesposto, al contrario puntando il nero salteranno le alte luci. La gamma dinamica della scena è quella che è, si può cambiarla solo cambiando la illuminazione. Di conseguenza neri e bianchi senza rumore o tagli tonali dipendono dalla dinamica della macchina. La gamma dinamica si misura in modalità ETTR. Si rileva che ad esempio a parità di tutto il resto una aps-C ha meno dinamica di una FF (vedi p2p di Claff). Cosa c'entra il ritaglio? Che rappresenta lo scatto FF (per fissare le idee) portato ad aps-C (per esempio). Il ritaglio avrà meno dinamica e più rumore? No, il ritaglio avrà meno dettagli, quello sì, e ingrandendo si avranno più limitazioni. Ho portato un 20 mm Nikkor a 200 mm Nikkor partendo da FF. Ho visto gli stessi colori e rumore solo che mi sono precluso forti ingrandimenti. Con dettagli molto minuti sotto 5 Mpx si vedono i guasti nell'ingrandire. |
| inviato il 28 Giugno 2025 ore 9:37
Ecco però da 20mm a 200mm abbiamo ingrandito 10 volte o 10x, se ingrandisco 1,5x da 23 a 35mm la differenza è minima, poi se parto teoricamente da 93mpx ed ho ancora 40mpx, prima di visualizzare il degrado posso spingere il 23mm a 33mm(20mpx 50mm equivalente) ed anche a 46mm(70mm equivalente) ed avere ancora 10mpx, difatto sui sensori Fuji si può ingrandire in camera ( jpg) 1,4x e 2x con ancora una qualità molto molto buona. |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 10:29
“…qui su Juza la maggioranza pensa che un sensel piccolo sia la causa del micromosso. In altre parole pensa che una differenza nella dimensione del sensel causi il micromosso...” •••••••••••••••••••••••••••••• Niente, è inutile, è una battaglia persa. Mi viene l'orticaria ogni volta che in una stessa frase leggo le parole “sensore denso” e “micromosso” P. S.: e allora perché non anche “microsfocato?” |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 10:47
@enrico la teoria MTF suggerisce che a parità del resto un sensel più piccolo sente meno la diffrazione, di poco ma è così. Qui su Juza prevale la scuola di pensiero per cui un formato più piccolo esalti la diffrazione. No: tutto dipende dalle dimensione del sensel oltre che del sensore. Se vai a vedere che scuole hanno fatto quelli che la pensano così ti accorgi o che hanno fatto l'alberghiero o sono dropout di ingegneria. Naturalmente esiste anche il buonsenso, non occorrono lauree per capire le cose. Al contrario, molti laureati sono troppo pieni del loro titoli e pensano di saperla più lunga degli altri. Chi ha superato esami universitari ricorda bene che non c'era esame dove uno constatasse "ho capito tutto!" |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 12:02
La diffrazione è un difetto, come tutti i difetti si vede meglio se ingrandisci( ritagli, croppi) sui sensori crop si vedrà meglio. |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 12:37
“ Qui su Juza prevale la scuola di pensiero per cui un formato più piccolo esalti la diffrazione. „ Valgrassi.. la teoria e' una cosa, la pratica un'altra. In genere i fisici teorici esordiscono con: "in un sistema perfetto, privo di errori..." e poi proseguono (giustamente) nella teoria. Nella pratica pero' le dimensioni contano. Se devo ingrandire o scalare una pellicola gli effetti di diffrazione registrati sulla pellicola, distorsione etc verranno moltiplicati per il fattore di scala. E' vero, piccolo e' bello ma a parita' di dimensioni finali la differenza tra i formati si vede. |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 12:56
Piccolo con tanti mpx equivale alla possibilità di ingrandire di più, ad oggi una fx da 93mpx non esiste, é ovvio che servono gli obiettivi buoni. Con una ff da 24mpx si ha un crop 1,5x da 10mpx é matematico che averne 40 partendo da una fx da 93 ipotetica, ti dà la possibilità di ulteriori ingrandimenti. |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 13:29
Quando si dice che un formato piccolo favorisce la diffrazione ( che secondo me è l'ultimo dei problemi dei fotografi) ci si riferisce alle dimensioni del sensore e non dei sensel |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 13:43
“ Piccolo con tanti mpx equivale alla possibilità di ingrandire di più „ no... non esattamente. Piccolo significa che hai piu'risoluzione, piu' dettaglio. Ma l'obiettivo resta quello, se genera dieci di diffrazione, tu capti dieci (magari sparso su piu' unita' sensibili se sono piccolissime). Poi moltiplichi e insieme moltiplichi l'errore. |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 13:45
Ci sono i calcolatori di diffrazione online, ti chiedono dimensioni del sensore e numero di pixel, effettivamente se inseriamo gli stessi valori di pixel e cambiamo il formato con i sensori più piccoli il calcolatore ci darà valori più bassi di f rispetto a sensori più grandi di pari risoluzione, si legge spesso che I sensori con pixel più piccoli sono più sensibili alla diffrazione perché i raggi di luce, piegandosi, hanno una maggiore probabilità di "scontrare" e interferire con i pixel adiacenti. Questo si traduce in una perdita di dettaglio e nitidezza, specialmente quando si chiude il diaframma. Però dico io se è un fenomeno ottico che ne sa la luce su che sensore è montato l'obiettivo? SALT per me l'errore è solo più visibile perché il sensore è crop, ma è uguale su tutti i formati più croppi più è visibile, ovviamente secondo me |
| inviato il 29 Giugno 2025 ore 14:30
@Salt meglio intendersi. Dei formati mi manca l'm4/3. Ho anche una Merrill per cui la diffrazione è diversa rispetto ai Bayer. E ho fatto molti scatti di prova. Mi spiace, ma non penso che uno che non ha mai fatto ricerca abbia le idee chiare sulle prove da fare. Non so che studi hai fatto, ma quello che conta è se hai mai pubblicato dopo essere stato approvato da una serie di esperti nel campo. Questo non significa che io pensi che tu non hai mai pubblicato ricerche serie, lo puoi sapere solo tu. Se vai in giro sul sito trovi chi dice che con un sensore da 1" non si deve andare oltre f/5.6. Se vai su Articoli qua trovi addirittura uno che a proposito della Canon 5DS intima che non si dovrebbe andare oltre f/8 a causa della diffrazione. Ma stiamo scherzando? |
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