| inviato il 16 Aprile 2025 ore 11:42
Proviamo così: immaginiamo il diaframma come l'ugello di una pistola a spruzzo ed il tiraggio come la distanza fra pistola/ugello e la superficie da verniciare. L'ugello determinerà la luminosità, il tiraggio il cerchio di copertura. |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 11:51
Ettore siamo sempre lì.... Tu terrai premuto il pulsante per 1 secondo ma se riuscirai a coprire una superficie di 10 cm/QR non riuscirai a farlo per una più grande di 40 perché non ti basta allargare il getto, Come ragioni tu con. 1 kg di colore si dovrebbe pitturare indifferentemente 10 metri quadri come 100 metri quadri.... E poi sto parlando di cerchio di copertura....il tiraggio è la distanza ...secondo le leggi più aumenta più hai caduta di luce |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 12:03
“ Nei sensori il buco (diaframma) è lo stesso sia per un m4/3 che per una lastra 10x12 cm.....cambia solo il cerchio di copertura che sta a valle del buco „ Il fatto è che per lo stesso buco (diaframma) possono entrare infiniti fasci (cono entrante e cono uscente, con base del cono corrispondente al foro del diaframma) di raggi con inclinazioni diverse, senza che interferiscano fra loro come se i fasci fossero d'acqua. Se hai due obiettivi con focale uguale ed apertura anche uguale (quindi foro uguale), quello con copertura maggiore prende luce da un campo maggiore (infatti con la stessa focale un sensore MF restituisce un'immagine più ampia di un FF) e quindi può illuminare tutto il cerchio di copertura con la stessa intensità (data dal numero f). Non è che la stessa luce in entrata viene distribuita su una superficie maggiore, c'è semplicemente più luce in entrata (perchè proviene da un campo più largo). |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 12:08
@Speedking Non avrai lo stesso livello ma avrai la stessa quantità di acqua entrata se il buco che lasci nel telo della piscina sarà pari a quello del bicchiere. Ma questo genere di paragone non sta a mio avviso in piedi, anche se capisco dove sta il tuo dubbio restando nell'analogia, nel caso reale tutta la luce che non colpisce il sensore andrà sprecata, non è che si deposita anche dove la luce non arriva (torniamo a noi, un sensore è composto da milioni di pixel, se non colpiti dalla luce questi NON registrano nulla, per questo che non c'è una ridistribuzione come sarebbe restando nell'esempio della pioggia). In questo specifico caso il sensore più piccolo sarà più efficiente nello sfruttare la luce disponibile in quanto userà tutta la luce che gli arriva, la lastra 10x12, la nostra piscina, così ne sprecherà molta a causa del buco (diaframma) per restare nel tuo ragionamento. Ma appunto vedi sopra un sensore non è una piscina, lì la similitudine è utile per capire il concetto di quantità di luce per unità di area, ma non oltre ;) |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 12:45
Mmc no no La luce...entrando dallo stesso buco illumina con la stessa intensità sia il sensore piccolo che quello grande basta cambiare il cerchio di copertura Se usi un obiettivo per 10x12 la luce andrà persa nel caso del sensore piccolo ma in quello grande sarà usata tutta....e abbiamo usato lo stesso diaframma... Come ho detto sarà la natura fisica della luce che permette questo ...con altri elementi non è possibile .. |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 12:54
@Speedking ora però non ti seguo più, il tuo dubbio esattamente dove sta? Ora è un discorso di intensità? Perché chiaro che luce e acqua si comportano diversamente. Per l'acqua parliamo di particelle che disperdendosi perdono di intensità, per la luce se parliamo della sua natura ondulatoria e pertanto come onda elettromagnetica si espande mantenendo l'intensità. Ma non vorrei partire per la tangente... |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:02
Il dubbio/pensiero appunto era venuto su come con la luce non si può ragionare come usualmente facciamo.... E naturalmente come ho scritto è il fatto di essere ignorante in fisica della luce che mi ha "impallinato" il cervello" su sta cosa Tutto a posto comunque ... |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:06
Scusa Speedking, io non possiedo le conoscenze di ottica per rispondere in maniera tecnicamente ineccepibile ma provo con questo ragionamento. Prendi un obiettivo luminoso per FF che soffra di evidente vignettatura a tutta apertura e lo imposti a f/8. Chiuso così la vignettatura è scomparsa. Perché? Perchè hai escluso i raggi periferici dalla formazione dell'immagine. Poi gradualmente lo apri fino ad arrivare alla massima apertura, es. f/1.4. Che cosa noti? Che gradualmente aumenta la vignettatura fino ad essere molto visibile agli angoli quando sei a tutta apertura. Perché? Gradualmente viene aumentato il contributo dei raggi periferici fino al punto che la struttura dell'obiettivo fa da limitazione all'ingresso degli stessi, come se facesse ombra sull'immagine. Vuol dire che la luminosità è stata tirata un po' per i capelli, è stata dichiarata una luminosità che quell'obiettivo non può garantire su tutta l'immagine, oppure che, visto in altro modo, il cerchio di copertura è un po' al limite per quell'obiettivo. Se ora usassi al posto del primo obiettivo, un secondo di uguale focale e luminosità ma con copertura per MF, allora il problema non lo avresti e potresti estendere l'immagine proiettata oltre i quattro lati del formato FF (quindi aumenterebbe l'angolo di campo inquadrato) e l'uniformità di esposizione sarebbe migliorata anche a tutta apertura (eventualmente la vignettatura potrebbe ripresentarsi agli angoli del MF). La spiegazione che mi do io sta nel fatto (non è un fatto, è una mia ipotesi che mi pare l'unica ragionevole) che la struttura interna del secondo obiettivo, quello per MF, è "più abbondante" e non taglia i raggi periferici che venivano tagliati (oscurati, ombreggiati, dilla come vuoi) dalla struttura interna del primo obiettivo, quello per FF. In quale posizione del sistema ottico si verifichi questa limitazione, quest'ombra, non lo so, ma mi pare ragionevole pensare che sia così. Tu che ne pensi? Ti convince? Se poi ci fosse un esperto di ottica che volesse aggiungere, modificare, correggere, sia benvenuto. |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:07
Ok allora ci si è capiti :) Comunque mi piacciono sempre questi topic cervellotici e siamo stati bravi anche a insistere su più o meno forzati paragoni senza mettere strane formule (e io lì mi sarei chiamato fuori perché sarei arrivato solo fino a un certo punto , a Valgrassi gli si vuole bene ) |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:16
Si ma Valgrassi lo spiegherebbe sicuramente bene.....ma bisogna essere in grado di stargli dietro ai concetti che esprime .... |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:20
eh eh esattamente! Mi ricordo un topic di ormai tanto tempo fa che era partito con una serie di formule e ho dovuto salvarmi il suo messaggio e mettermi lì mezzo pomeriggio riprendendo nozioni del tutto dimenticate per stare dietro al suo ragionamento, ovviamente corretto, ma ci tenevo a capire pure io il perché e starci dietro con i calcoli Difatti ammetto che un po' ho temuto ad entrare nel topic anche per questo |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:25
M mc12 Con me vai tranquillo so i miei limiti... Tu hai parlato di natura elettromagnetica e ondulatoria della luce .....comprendere bene sta cosa non è banale..... |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:33
Ci vorrebbe un disegnino fatto ad hoc. Chi si offre volontario? |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 13:41
Speedking, ma quello che ti ho scritto sopra lo hai letto? Ti avevo chiesto che ne pensi. |
| inviato il 16 Aprile 2025 ore 14:12
Si ma io ho tutto chiaro....ho letto..... La risposta è una sola ...la diversa natura fisica della luce... |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |