| inviato il 18 Marzo 2025 ore 23:51
Se mi permettete un suggerimento, lascerei proprio da parte il concetto di "equivalenza": è solo un artificio mnemonico, che forse nelle intenzioni dovrebbe facilitare i conti, ma sembra piuttosto che spesso confonda parecchio le idee, e soprattutto è abbastanza inutile quando si sa cosa si sta facendo e si ragiona direttamente sulle grandezze reali in gioco, cioè la focale dell'obiettivo e le dimensioni del sensore. Detto ciò, c'è da notare che l'industria fotografica usa abitualmente la famigerata "focale equivalente sul 35mm" anche nel caso di sensori con proporzioni diverse da 3:2, sempre facendo convenzionalmente riferimento alla diagonale del formato: www.panasonic.com/ca/consumer/cameras-camcorders/interchangeable-lense cdn.hasselblad.com/datasheets/xcd-lenses/XCD80-Datasheet-en.pdf |
| inviato il 19 Marzo 2025 ore 9:07
“ però nella pratica sul campo funziona, forse in maniera approssimativa come la regola del 16 per l' esposizione o l' iperfocale per la messa a fuoco ma io mi sono sempre trovato bene su vari formati di sensore. „ Mi sono un po perso nel ragionamento ed in tutta sincerità ho mollato prima della fine dal momento che poi, alla fine, quanto ho quotato è la cosa più importante! “ piccola nota sul punto c)....e il "fattore equivalente" che è legato a formati della stessa forma ma di diverse dimensioni... sicuramente questo assunto vale per l' angolo di campo diagonale, ma siamo sicuri che vale anche per l' angolo di campo orizzontale ? „ Se la matematica, la geometria e la trigonometria non sono una opinione si. ed è verificabile se vuoi. |
| inviato il 20 Marzo 2025 ore 20:50
“ ed è verificabile se vuoi. „ spero veramente che qualcuno riesca a farmi capire che il fattore equivalente è legato a formati della stessa forma (ma di diverse dimensioni) anche per l' angolo di campo orizzontale... perchè è da giorni che mi assillo e non mi spiego come sia possibile, faccio un esempio semplice semplice: quando monto il mio 28mm sulla fuji GFX con sensore 4:3 di dimensione 44x33 ottengo un determinato angolo di campo orizzontale, ma se decido di variare il rapporto d'aspetto e seleziono il formato 3:2 di dimensione 44x29 (che è il ragionamento al contrario al punto "b" del commento precedente) ottengo che l' angolo di campo orizzontale, quindi la visuale da dx a sx non cambia perchè il cono d' immagine proiettata sul sensore dal mio 28mm è sempre quello. Infatti la base dei 2 rettangoli in questione (4:3 e 3:2) è sempre 44, quello che cambia però la diagonale e il lato corto e quindi ottengo 2 rettangoli con formati diversi eppure l' angolo di campo orizzontale è sempre lo stesso |
| inviato il 20 Marzo 2025 ore 21:25
La diagonale dei vari formati sono: Full frame radice quadrata (24×24+ 36×36) = 43,27 APS-C radice quadrata (23,6×23,6+15,7x15,7)= 28,36 APS-C QUADRATO radice quadrarata (15,7x15,7+15,7x15,7) = 22.1 Mico 4/3 radice quadrata (17,3×17,3+13×13) = 21,65 Il rapporto delle diagonali da il fattore di ingrandimento 43,27 : 28,36 circa 1.5 x 43,27 : 22,1. circa 2 x Siamo intorno al micro 4/3. |
| inviato il 20 Marzo 2025 ore 22:07
“ perchè è da giorni che mi assillo e non mi spiego come sia possibile, faccio un esempio semplice semplice „ Ho letto l'esempio, però non ho capito quale sia il dubbio! Gli angoli sono tre, e in quel caso quello orizzontale rimane naturalmente invariato. Sottolineo di nuovo, nel caso possa essere un elemente utile per capire la faccenda, che nelle schede degli obiettivi la malefica "focale equivalente sul formato 24x36" viene regolarmente indicata anche con formati che hanno proporzioni diverse da 3:2, e si riferisce sempre all'angolo diagonale. Ad esempio, per il sistema GFX viene indicato un "crop factor" di 0.79, dato dal rapporto tra la diagonale del formato 24x36, sqrt(24^2+36^2) = 43.2 mm, e quella del sensore della GFX, sqrt(43.9^2+32.9^2) = 54.8 mm. www.fujifilm-x.com/en-us/series/fundamentals-of-photography/focal-leng |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 10:07
“ spero veramente che qualcuno riesca a farmi capire che il fattore equivalente è legato a formati della stessa forma (ma di diverse dimensioni) anche per l' angolo di campo orizzontale... „ Proviamo a uscire dalla matematica e scendere nel campo empirico. L'angolo di campo è una proiezione su una superficie. Immagina un proiettore (lunghezza focale della lente) che emana un fascio di luce circolare (perchè la lente è circolare) di una DIA circolare verso una superficie (sensore) Immagina che la dimensione della superficie dove viene proiettata la luce sia rettangolare. Il fascio di luce (della lente) sarà comunque circolare ma andrà ad illuminare la superficie in base alla forma di quella che riceve la luce. Se la superficie illuminata dalla luce è più grande della superficie della proiezione (a forma di cerchio) vedrai solo la forma della proiezione (cerchio). Se la superficie illuminata dalla luce è più piccola della superficie della proiezione ( a forma di cerchio) vedrai solo la forma della proezione (rettangolo) perchè il resto della luce va oltre i bordi. Una terza opzione è la proiezione in parte circolare su alcuni lati o angoli perchè quella circolare va a coprire solo parzialmente l'intera proiezione (vignettatura). Per determinare quando sia più grande o più piccola dobbiamo considerare che: Per poter essere completamente illuminata una superficie quadrilatera sarà necessario che il fascio di luce circolare abbia il diametro almeno uguale alla misura della diagonale della superficie quadrangolare (che sia rettangolo, quadrato o trapezio scaleno.. ). La superficie circolare della proiezione in eccedenza rispetto alla superficie del sensore andrà dispersa oltre. Questo però non significa che a parità di misura della diagonale (misura lineare cm) si abbia la medesima superficie (cmXcm) Se sono della stessa forma ha senso prendere la diagonale perchè la superficie sarà in proporzione eguale tra le misure lineari del rapporto tra i lati Se sono di forme diverse prendendo la diagonale ha meno senso perchè la proporzione tra la superficie sarà diversa tra le misure lineari (parzialmente o totallmente) dei lati per il diverso rapporto tra gli stessi. In altre parole l'inquadratura tra superfici di forme diverse non sarà mai uguale a parità di angolo di campo. Mi pare persino banale scriverlo dal momento che quello che vedo in quadrato non sarà mai perfettamente uguale a quello che vedo in rettangolo (o in rettangolo con diversi rapporti tra i lati) ma vedrò sempre di più o di meno. (poi ci sono i fish ma usciamo da un sistema rettilineare ) “ quando monto il mio 28mm sulla fuji GFX con sensore 4:3 di dimensione 44x33 ottengo un determinato angolo di campo orizzontale, ma se decido di variare il rapporto d'aspetto e seleziono il formato 3:2 di dimensione 44x29 (che è il ragionamento al contrario al punto "b" del commento precedente) ottengo che l' angolo di campo orizzontale, quindi la visuale da dx a sx non cambia perchè il cono d' immagine proiettata sul sensore dal mio 28mm è sempre quello. Infatti la base dei 2 rettangoli in questione (4:3 e 3:2) è sempre 44, quello che cambia però la diagonale e il lato corto e quindi ottengo 2 rettangoli con formati diversi eppure l' angolo di campo orizzontale è sempre lo stesso „ Ed è infatti il caso dell'apertore iniziale in cui un lato (quello corto orizzontale) non cambia. Perchè a parità di misura lineare (cm) la proeizione sarà sempre la stessa. Cambierà invece la quantità di superficie (cm quadrati) se le misure e forme sono diverse. In pratica nel tuo esempio l'angolo di campo è quello che vedi nel mirino rettangolare. Se usi il formato quadrato stai semplicemente perdendo (o tagliando) la proeizione ai lati. Il c.d. fattore crop (che vuol dire sempre ritaglio) va invece ad agire spostando la superficie, avvicinandola (o allontanandola). Quando si avvicina andiamo verso il formato apsc, micro, cellulare). Avvicinando la superficie si ha un ingrandimento dell'immagine con perdita però di quanto, mano a mano, viene perso fuori dalla proiezione. Questo ingrandimento (o riduzione) è in rapporto di proporzione equivalente (per superficie) solo se usiamo la stessa forma. Se le forme sono diverse ( ossia vi sia un diverso rapporto tra i lati ) le superfici non saranno mai in un rapporto proporzionale, al massimo potrà esserci una proporzione lineare quando coincidente con un lato. Spero di non aver scritto troppe sciocchezze.. |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:29
“ Proviamo a uscire dalla matematica... „ E meno male che volevi uscire dalla matematica |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:35
“ E meno male che volevi uscire dalla matematicaMrGreen;-) „ Non c'è nemmeno un numero ne una formula.. |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:36
“ Il c.d. fattore crop „ E' univocamente definito solo per formati uguali come proporzioni ma diversi come dimensioni; in questo caso puoi prendere qualsiasi di questi rapporti: - rapporto fra i lati lunghi - rapporto fra i lati corti - media dei due rapporti precedenti - rapporto fra le diagonali - radice quadrata del rapporto fra le superfici (non mi vengono in mente altri possibili parametri sensati ma forse ci sono) ed il fattore sarà sempre lo stesso. Per proporzioni diverse tutti i fattori elencati sono diversi fra loro, tutti hanno un senso, e nessuno può essere secondo me considerato IL fattore crop. Ad esempio, fra un FF (36*24mm) ed un m4/3 (17.3*13mm), si hanno i seguenti fattori crop per le varie possibilità di definizione: - rapporto fra i lati lunghi = 2.081 - rapporto fra i lati corti =1.846 - media dei due rapporti precedenti = 1.964 - rapporto fra le diagonali = 1.999 - radice quadrata del rapporto fra le superfici = 1.960 Direi che un fattore 2 accontenta tutti. Per il formato quadrato inscritto in un 3:2 (quesito iniziale) la differenza di forma è più grande e quindi i parametri differiscono maggiormente: - rapporto fra i lati lunghi = 1.500 - rapporto fra i lati corti =1.000 - media dei due rapporti precedenti = 1.250 - rapporto fra le diagonali = 1.275 - radice quadrata del rapporto fra le superfici = 1.225 In questo caso qual è il fattore crop che si può assumere? Tutti e nessuno in particolare, dipende da cosa si fotografa. Io la vedo così. |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:37
Letto tutto. Credo che tutti voi abbiate bisogno di fotografare di più e "pipponare" di meno (autore del post incluso). L'unica risposta degna di nota l'ha data Mirko Fambrini a pagina 1 |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:41
“ Letto tutto. „ Hai sicuramente perso più tempo tu a leggere tutto che io (che non ho letto tutto) a scrivere i miei due interventi. |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:46
Ahahaha certamente |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 11:54
“ Ad esempio, fra un FF (36*24mm) ed un m4/3 (17.3*13mm), si hanno i seguenti fattori crop per le varie possibilità di definizione: - rapporto fra i lati lunghi = 2.081 - rapporto fra i lati corti =1.846 - media dei due rapporti precedenti = 1.964 - rapporto fra le diagonali = 1.999 - radice quadrata del rapporto fra le superfici = 1.960 Direi che un fattore 2 accontenta tutti. Per il formato quadrato inscritto in un 3:2 (quesito iniziale) la differenza di forma è più grande e quindi i parametri differiscono maggiormente: - rapporto fra i lati lunghi = 1.500 - rapporto fra i lati corti =1.000 - media dei due rapporti precedenti = 1.250 - rapporto fra le diagonali = 1.275 - radice quadrata del rapporto fra le superfici = 1.225 „ Treggatti vedi qui ci sono i numeri.. “ In questo caso qual è il fattore crop che si può assumere? Tutti e nessuno in particolare, dipende da cosa si fotografa. Io la vedo così. „ Certo. E' ovvio che la diversità tra un 2:3, un 4:3 o un 6;7 meriti che ragionevolmente una approssimazione vada comunque bene perchè le differenze sono minime. Diverso è per un pari lati o un formato panoramico perchè i valori si discostano assai di più. “ Credo che tutti voi abbiate bisogno di fotografare di più e "pipponare" di meno (autore del post incluso). „ Vero. Magari. “ L'unica risposta degna di nota l'ha data Mirko Fambrini a pagina 1 „ Ma dai.. con tutto il tempo che ho dedicato a quello sopra! |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 12:07
“ Non c'è nemmeno un numero ne una formula.. „ Non ci saranno numeri, però... “ Per poter essere completamente illuminata una superficie quadrilatera sarà necessario che il fascio di luce circolare abbia il diametro almeno uguale alla misura della diagonale della superficie quadrangolare (che sia rettangolo, quadrato o trapezio scaleno.. Sorriso). „ “ Questo però non significa che a parità di misura della diagonale (misura lineare cm) si abbia la medesima superficie (cmXcm) Se sono della stessa forma ha senso prendere la diagonale perchè la superficie sarà in proporzione eguale tra le misure lineari del rapporto tra i lati „ “ Se sono di forme diverse prendendo la diagonale ha meno senso perchè la proporzione tra la superficie sarà diversa tra le misure lineari (parzialmente o totallmente) dei lati per il diverso rapporto tra gli stessi. „ “ Perchè a parità di misura lineare (cm) la proeizione sarà sempre la stessa. Cambierà invece la quantità di superficie (cm quadrati) se le misure e forme sono diverse. „ A casa mia questa è matematica, geometria se preferisci, che è pure sempre una branca della matematica. Che è matematica lo deduco da quanti secondo impiego a rendermi conto che non sto capendo una mazza Comunque, al di llà delle battute per scherzare, davvero non capisco l'utilità di tanti calcoli ed equivalenze, io direi che, come ha detto Pierfranco, la cosa migliore sia uscire a fotografare e impratichirsi con la visualizzazione e previsualizzazione delle varie lunghezze focali, invece di stare a fare calcoli a casa. Tali discorsi sulle equivalenze ai tempi della pellicola non li ho mai sentiti, eppure essitevano molti formati, probabilmente più di oggi. |
| inviato il 21 Marzo 2025 ore 12:32
“ Tali discorsi sulle equivalenze ai tempi della pellicola non li ho mai sentiti, eppure essitevano molti formati, probabilmente più di oggi. „ Esatto. Il fatto è che in linea di massima chi li usava (soprattutto i formati più grandi) sapeva cosa stava facendo e conosceva la focale dell'obiettivo e le dimensioni della pellicola, che è tutto quello che serve. L'idea di formalizzare il bizzarro concetto di "focale equivalente sul 24x36" e l'usanza di indicarla nelle schede tecniche è nata per ragioni di mercato con l'introduzione delle fotocamere APS (pellicola), indirizzate a un pubblico poco esperto e abituato al 24x36, e si è poi ulteriormente radicata con la diffusione dei numerosi formati di sensori. |
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