| inviato il 09 Marzo 2025 ore 18:21
“ puoi mettere un link o altri riferimenti da dove io possa capire che è così? Perché io non l'ho mai sentito. „ Non saprei, potresti leggere le recensioni dei film sui noti dizionari del cinema dei due critici di cui sopra, però a me sembra che siano termini usati anche nel linguaggio comune quando si vuole distinguere tra una qualità solo formale a cui non corrisponde sostanza e una qualità che caratterizza tutti gli aspetti rilevanti di un'opera... |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 18:31
Se leggo le recensioni resto con quel dubbio che ho espresso: "buono" può significare "un po' meno di ottimo". |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 18:46
“ Se leggo le recensioni resto con quel dubbio che ho espresso: "buono" può significare "un po' meno di ottimo". „ Ma in effetti direi che significa anche quello (se fosse stato "ottimo", avrebbe scritto così), il punto è che si riferisce alla validità del film nel suo complesso. |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 20:22
Mi sembra che venga fuori chiaramente dalle discussioni che "buono" in fotografia si intende normalmente una fotografia eseguita grazie a un pensiero, ad un'analisi, ad un ragionamento che intenda produrre immagini che hanno l'intento di produrre la visione, dei sentimenti ecc dell'autore. L'intento di una comunicazione insomma. È certo che la bellezza è una componente che l'autore può, ma non necessarianente, usare per far sì che le sue immagini siano comunicative. Una scelta dell'autore. |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 21:02
Esatto Gaga io dal punto di vista più "commerciale" credo che il termine più aderente a questo genere di ricerca e produzione sia... "Funziona". Al contrario di quella che è stata l'analisi di Last credo che l'immagine Rock funzioni. 1) Il personaggio in copertina esprime un gesto di sgomento che potrebbe tranquillamente essere riferito sia al Signore che osserva che alla mano che sceglie 2) La simbologia della manualità ricorre anche in chi sta scegliendo il disco 3) Ci sono 6 livelli ben distinti che accompagnano la scena e lo sviluppo della lettura 4) Il semicerchio generato dalla proiezione del portico richiama subliminalmente il format del vinile L'unica scelta che anch'io non condivido è quella del mix tra colori e BN ne svilisce un pò il posizionamento. Per il resto non penso sia un capolavoro ma a me piace e credo che "funzioni" è un'immagine che nel tempo riguarderei volentieri e risolve molte delle regole compositive, che non guasta. Sulla negatività dell'apposizione della firma invece non condivido è poco invasiva e più che legittima. Non lo vedo per nulla come atto di vanità ma come tutela di una eventuale appropriazione (ogni immagine pubblicata potrebbe essere riutilizzata anche in modo malevolo). Se apponi la firma costringi chi se ne appropria a compiere un atto consapevole di uso improprio, appunto. E comunque non incide sul fatto che l'immagine funzioni o meno. |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 21:41
Istoria , perdonami ma in ordine : 1) basta un semplice programma per eliminare il watermark. 2) il watermark non lo hanno mai messo nessun fotografo famoso, ma solo i fotoamatori . Chissà come mai … |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 22:01
Last perdonami ma 1) Sappiamo tutti che basta un programma per toglierlo ma punto primo devi "consapevolmente" intervenire per alterare l'opera originale, quindi stai già commettendo due infrazioni (appropriazione indebita ed alterazione dell'opera con violazione del Diritto d'Autore). Dal punto di vista psicologico in una eventuale causa la cosa rappresenta un'aggravante. 2) Il fotografo famoso pubblica l'opera all'interno dei propri "spazi proprietari" che godono di copertura piena del Copyright. Se pubblico sul mio sito e ti appropri dell'opera stai commettendo illecito penale ed io sono parte in causa diretta del reato. Se pubblico su un sito terzo, invece, mi assoggetto alle sue politiche di condivisione che potrebbero, comunque, arrivare fino alla cessione del diritto di utilizzo (sui social è scritto a caratteri cubitali) anche se non quella della cessione del Diritto d'Autore (che, salvo patto contrario, rimane sempre in capo ad esso). Perciò non ci vedo un atto di vanità nell'apposizione di un simbolo quando la pubblicazione avviene in spazi terzi. Serve a poco? Vero. Però è sempre meglio di niente e chiarisce un minimo l'intento di chi usa l'immagine impropriamente. |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 22:36
Istoria, perdonami per l'ultima volta : qualsiasi file ha dentro se un copyright, i famosi metadati dove oltre alla lettura dell'attrezzatura usata, vi sono anche i dati del fotografo ( nome cognome, mail, telefono , e chi piu' ne ha piu' ne metta ) E' vero che si possono cancellare anche questi, pero' la domanda è : per quale motivo uno va a rovinare una qualsiasi foto ( lo possiamo dire che la foto fa schifo col watermark?) visto che puo' usare i metadati ? Faccio un eccezione verso i professionisti tipo foto sportive che forse hanno un ritorno pubblicitario ( ma anche li da vedere : io se dovessi scegliere un matrimonialista, o uno di foto eventi, scarterei a priori quelli col watermark per cattivo gusto), ma i fotoamatori? Ma realmente pensi che l'opener del post abbia paura che gliele rubino? Ma davvero uno ha paura che gliele rubino quando non hanno questa paura Webb, Salgado, MCCurry, Meyerowitz, Parr, Soth, ecct ecct ? Per quanto riguardo il fattore legale vai a spendere piu' di avvocato che di retribuzione ( e poi sai che retribuzione)... ma poi quanti vanno a denunciare nel 2025 un appropriazione indebita di una foto? Vabbe, penso che siamo molto fuori tema, e la chiudo qua. PS:M.Kenna (che ho anche conosciuto, il 70 enne piu' in forma del mondo), anche se è ben lontano da essere il mio fotografo preferito, è per me molto bravo. Il problema, come per McCurry, sono i suoi cloni. |
| inviato il 09 Marzo 2025 ore 23:57
@Lastprince: a me piace molto Kenna, ma non consideriamo per un momento il piacere, il rapporto che " a pelle" si instaura con un certo autore. Ma, prendendo spunto da quanto emerge dalla conversazione, un paesaggista potrà mai essere "buono"? O solo bello? Abbastanza d'accordo con i cloni ma anche i cloni possono avere i loro momenti. Come mai alcuni libri di Josef Hoflehner, per certi versi clone del più attempato Kenna, si trovano solo in aste con diversi zeri? Conta per uno di noi fotografare paesaggio per il piacere di essere lì, per il piacere di sgombrare la mente piazzando un cavalletto e imprimendo nella mente un luogo , stupendosi come farebbe un bambino? Magari solo per documentare il proprio ambiente?Potrà mai una macro essere considerata una buona foto? Una di quelle foto"che-fanno-riflettere" e bla bla bla? McCurry può essere "buono"? O il suo genere ormai inflazionato potrà al massimo per definizione essere solo "bello"? Qualche giorno fa ero a una mostra di Saretta sull'Asia; foto alla McCurry (spesso il " nostro" Bergamini ne ha di migliori), prefazione del solito Sgarbi. Sarà mai buona? Ci saranno foto "che-fanno-riflettere"? Di quelle che hanno significati o riferimenti reconditi? E la street? Un nome a caso:un Alan Schaller col suo rigore formale con le sue attentissime composizioni, con gli accostamenti geometrici sorprendenti potrà mai dare adito a significati reconditi e colti? Forse in qualche caso.... anche. Ma sarà "buona" fotografia? Nella enorme varietà dei generi fotografici, serve questa distinzione? Ma forse sbaglio io, ma non ho ben chiare certe distinzioni. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 0:22
“ Insomma, Michael Kenna fa belle foto o buone foto? „ a mio avviso né l'una né l'altra cosa, a mio avviso ripeto (non posseggo suoi libri e non ho mai visto sue esposizioni, per formulare questo mio personale giudizio mi baso su quanto disponibile su internet), insomma non mi entusiasma, lo trovo eccessivamente estetizzante e in certo qual modo mellifluo . Quanto all'uso dell'aggettivo bella per definire una foto: sostenere che questo aggettivo si riferisca solo all'aspetto formale mentre l'aggettivo buona sia da preferire perché significhi non solo la bontà delle caratteristiche formali ma pure di quelle comunicative a me non sembra corretto. Non sono un esperto di filosofia estetica ma da quel poco che ne capisco è forse vero il contrario cioè bello è più completo di buono. Comunque sia credo che non si possa ridurre questa discussione alla semplice espressione di pareri e preferenze personali per l'uno e l'altro aggettivo, andrebbero suffragati con l'uso che se ne fa nei testi di estetica a partire da Burke e Kant e a scendere. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 0:24
Claudio hai citato degli autori importanti che hanno tutti un segno distintivo: lo stile. Possono più o meno piacere, ma una cosa è certa che le loro fotografie sono riconoscibili all'istante. Ora veniamo alle note dolenti ( ma solo per gusto della retorica e non per provocazione) : fino a quanto la loro estetica ( decisamente enorme ) rischia di sovrastare il messaggio ? Ecco questo è una discussione che si può affrontare. Dal mio punto di vista riconoscendo a questi autori una grandissima bravura li trovo però molto furbi, al limite dell'essere piacioni. Ma ripeto il problema non sono loro, ma il fatto che le cascate siano ora tutte setose con tempi lunghi, che le donne in India siano tutte ritratte con veli colorati iper saturi e che la cosiddetta street elegante sembri quasi una pubblicità di Armani. Questo è il problema, che si passa da buone foto di Kenna ( che segue il percorso del Po leggendo il territorio) a McCurry che indaga più la luce che i visi con il punto arancione, a Schaller che gioca sulle sfumature del bn inserendoci dentro le figure umane, a una serie di cloni che non leggono tutto questo, ma solo l'effetto wow. E queste foto per me non sono buone foto, perché il fotoamatore mediamente non capisce che una foto street fatta in India è un incastro di cose e persone che travalicano i costumi colorati indiani, che una foto a un fiume più essere fatta anche senza tempo di 10 secondi, e che la street elegante in bn non è necessariamente fatta con persone vestite in abito. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 0:28
Si, vero, sei un pò fuori tema ma soprattutto per il fatto che hai puntualizzato come elemento di "peso" la presenza di un marchio cui probabilmente hai fatto caso solo tu per svilire il valore dell'immagine che presenta delle oggettività che non possono essere messe in discussione. Per rispondere a Santoro si, esiste la possibilità di apporre la propria cifra in ogni contesto citato. Spetta all'autore dare un senso che vada oltre al bello e di conseguenza se non ci si riesce non si può incolpare altri che se stessi. Lo ripeto, la fotografia non è democratica è altamente meritocratica ed anche se per qualche tempo ci illudiamo di essere in grado di creare opere di spessore è molto probabile che con la maturità ci rendiamo, invece, conto del fatto che pensavamo di aver generato una buona foto mentre era semplicemente bella e rivedendola dopo tempo ne possiamo apprezzare al meglio la sua assoluta inutilità ed empiezza. A me è successo proprio in questi giorni ripercorrendo l'archivio di decenni eppure solo oggi ne riesco a percepire le carenze. Ma non rinnego nemmeno uno scatto fatto, altro consiglio che darei all'Autore del post, perchè è proprio grazie a quello che oggi (in realtà è più di un annetto) ho maturato una nuova consapevolezza. Per quanto riguarda McCurry, per me, rappresenta l'emblema dell'estetica decontestualizzata, non in tutte le opere ma nella maggior parte. Propone un taglio molto alla portata del popolino ed il suo indiscutibile successo dipende da quello. Ma per cortesia non accostiamo McCurry a Schaller perchè uno è il top del marketing l'altro è sulla Luna. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 0:36
“ per svilire il valore dell'immagine che presenta delle oggettività che non possono essere messe in discussione. „ Mi spiace istoria che tu la abbia letta così, perché la foto in sé è terribile, in cui c'è il tuo parer soggettivo, non un parere popolare oggettivo. E mi sembra che solo tu la possa trovare buona. Il watermark è solo l'ultima parte di una foto sbagliata, post prodotta in modo assurdo . Ripeto, spero che l'opener non la prenda male, ma qui bisogna ricominciare da zero e riiniziare da capo, perché mancano le basi. |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 0:50
La lettura che ne ho dato ha evidenziato dei tratti oggettivi e non soggettivi. Un parere per essere oggettivo poi non necessità di essere popolare. Che siano presenti quegli elementi è un dato di fatto. Elementi, poi, come la post produzione e la presenza di un marchio non inficiano le caratteristiche compositive. Quell'immagine la puoi post produrre come vuoi. Anch'io ho scorso l'intera galleria ed entrambi siamo giunti alla stessa identica immagine. Io in positivo tu in negativo. Ti sembra un caso? A me no |
| inviato il 10 Marzo 2025 ore 4:56
“ Potrà mai una macro essere considerata una buona foto? „ www.life.com/lifestyle/drama-of-life-before-birth-landmark-work-five-d (le decadi, nel frattempo, sono diventate sei). Nel 1965 quel numero iconico di Life ha venduto otto milioni di copie in 4 giorni ed il libro fotografico "A child is born" dello stesso anno è il fotolibro più venduto di sempre. |
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