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Non voglio credere che la fotografia italiana sia finita con Ghirri


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avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 12:00

L'aveva buttata lì talmente con nonchalance che non c'avevo fatto caso neppure io Canti. MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 12:16

Mi sono dimenticato di citare Linea di Confine. C'è una mostra in corso a Reggio:
www.itinerarinellarte.it/it/mostre/on-borders-11752

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 14:23

Luigi Ghirri ha fotografato pezzi d'italia, soprattutto una parte, con lo scopo di andare oltre il bianco e nero e lo stile reportistico italiano. Ha sviluppato una sua poetica e una sua teoria concettuale piu che un racconto dell''Italia.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 14:47

Mi sono dimenticato di citare Linea di Confine. C'è una mostra in corso a Reggio


Ale Z, non divagare, voglio sapere del tuo incontro con Ghirri: when, where, what e why.
Ti ordino di aprire un apposito topic...
Devi obbedirmi per la seconda legge della robotica! Sorriso

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 15:37

Con Max1975 mi sono pentito di essere intervenuto un po' duramente.
Mi sento in dovere di approfondire la giustificazione del mio intervento.
Il motivo è che mi sono francamente rotto i cabasisi di sentirmi chiedere e dovere spiegare per quale motivo sia bella e mi piaccia la fotografia di, che so, i New Topographers o Gerry Johansson, mentre nessuno di costoro che a me chiedono lo sforzo di spiegare ritengono di fornire spiegazioni del motivo per cui a loro invece piacciano le foto di, che so, Michael Kenna o quelle della Val d'Orcia o i bei tramonti sul mare o quelle del gattino. Si dà per scontato che tutte queste rispondano ad un canone universale di bellezza e dunque il motivo per cui piacciono non necessiti né di spiegazione né di giustificazione e non ci si pone il problema di dove finisca il bello e dove inizi il kitsch. La cosa ha del paradossale.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 16:09

Ha sviluppato una sua poetica e una sua teoria concettuale piu che un racconto dell''Italia.


Esatto,non avrei saputo dirlo in maniera migliore

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 17:08

Lo indovino io dove Ale Z ha conosciuto Ghirri e percome:
frequentava la scuola in cui Ghirri insegnava fotografia

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 19:21

Lo indovino io dove Ale Z ha conosciuto Ghirri e percome:
frequentava la scuola in cui Ghirri insegnava fotografia


Non credo, parla di "un pomeriggio passato con Ghirri", la scuola di fotografia durò ben più di un pomeriggio.
Poi uno che ha fatto la scuola con Ghirri avrebbe acquistato qualità messianiche come un allievo della scuola di Barbiana.

Penso piuttosto che abbia avuto occasione di conoscerlo in un post-mostra, quando si va in gruppo da qualche parte. Oppure ha avuto modo di accompagnare qualcuno che già lo conosceva. Oppure lo ha incontrato per caso da qualche parte e per qualche motivo è nato un discorso tra i due (questo è successo a un fotoamatore romano che si è trovato, del tutto ignaro, a parlare d'arte con Luigi Ontani). Oppure... certo che se Ale Z raccontasse questo succoso aneddoto sarebbe bello ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 19:46

Ale Z, non divagare, voglio sapere del tuo incontro con Ghirri: when, where, what e why.
Ti ordino di aprire un apposito topic...


Cool
E' una storia molto breve e molto semplice, direi banale. Chiedo scusa per questa parentesi personale. Saltate oltre per favore...

Alla fine degli anni '80 avevo una piccolissima azienda di produzioni video, in società con due care amiche registe. Erano gli anni in cui Viaggio in Italia era già un "monumento", c'era già stata la mostra Esplorazioni sulla via Emilia e leggevamo Celati dalla mattina alla sera. Non avevamo ancora trent'anni. In questo clima nasce tra noi l'idea di scrivere una sceneggiatura per un film ambientato sul delta del Po. Celati aveva scritto Verso la foce.
Ci serve vedere subito dei possibili luoghi. Salta fuori l'idea di telefonare a Ghirri... (mai incontrato prima). Telefoniamo e lui non fa una piega: ci invita a casa sua a Fiorano per il giorno dopo.
Arriviamo, abbastanza intimoriti, e lui ci accoglie con grande semplicità come fossimo amici.
Lui e la moglie Paola preparano il caffè e intanto noi raccontiamo il "progetto"... Ghirri ci ascolta in silenzio, poi va un attimo di là.
Torna con una grande scatola di cartone che rovescia sul tavolo. E' piena di provini, ritagli, stampine a colori e bn, appunti scritti sul retro... ci dice che sono le prove e gli scarti usciti dai "suoi giri" nella pianura e ci invita a rovistare alla ricerca di qualcosa che ci può piacere.
C'è di tutto: dallo zuccherificio Eridania di Codigoro alla Rocca di Stellata. Molto emozionante.
Ovviamente in un paio d'ore noi raccogliamo un bel bottino di spunti, oggi si direbbe "locations".
Ci siamo lasciati con la stessa cordialità e con l'auspicio di rivederci. Cosa che non è mai accaduta.
Mi ricordo ancora oggi che mi colpì molto come un fotografo affermato e in carriera, quindi con un "nome" da tutelare, non avesse avuto remore a mostrare a tre perfetti sconosciuti i suoi scarti, le prove, le cose "venute male"... Materiale che io ritengo "molto personale".
Quando pochi anni più tardi arrivò (rapidissima!) la notizia della sua improvvisa morte, mi ricordo ancora il senso di profonda perdita che provai. Che peccato.

avatarsupporter
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 20:30

Non voglio credere che la fotografia italiana sia finita con Ghirri

Non ho letto i contenuti della discussione ma faccio una semplice osservazione.
L'Italia è sempre stata terra di artisti. La fotografia non rappresenta certo un'eccezione. Questa affermazione, al di là di qualsiasi considerazione si possa fare, è falsa o quantomeno riflette una visione estremamente angolata e parziale.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 20:31

E' una storia molto breve e molto semplice, direi banale. Chiedo scusa per questa parentesi personale. Saltate oltre per favore...


E volevi tenere per te questo bellissimo ricordo... Ale Z sei un mito! Ti accosto per 'mitaggine' (la mitezza è un'altra cosa) a Trystero autore di copertine di dischi che porterò sempre incollate all'anima. Lode, altissima lode a Ale Z!


avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 20:35

Claudio potresti argomentare meglio facendo riferimento ad autori italiani contemporanei e come il loro stile sia impattante per la fotografia attuale?

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 21:28

La SISF non la cito, ma un giro sul sito ogni tanto andrebbe fatto... Sorriso
www.sisf.eu/

avatarmoderator
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 21:36

Capisco l'esigenza di sintesi del giornalista ma dall'84 a oggi alcuni nomi che hanno rappresentato l'italia con uno sguardo particolare e personale non li puoi non ricordare (Basilico, Fontana ....)
L'articoletto mi pare più una provoicazione che un'analisi puntuale da prendere sul serio.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 22:04

Capisco l'esigenza di sintesi del giornalista


Non è esigenza di sintesi, tutta la storia giornalistica di Langone è basata sulla provocazione costi quel che costi.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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