JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
@Salt Certamente vero quello che scrivi, infatti non ho dato consigli di felicità! Avere una buona retribuzione non significa fare una vita da ragioniere. Pensare bene a quello che fai, di sicuro non ti dà la certezza di salvarti, tuttavia la stupidità ti dà la certezza della condanna! …in fondo è un bene che la vita sappia anche sorprenderci, prendendoci in contropiede…ma è un discorso diverso rispetto al fornire assist alla sventura!
Mettiamola così: dato che la vita è imprevedibile per sua natura, cerchiamo almeno di non darci la zappa sui piedi. “Campare bene” può voler dire tante cose, dal mio punto di vista significa essere liberi, e la libertà oggi te la dà il grano. Purtroppo lo stipendio da ragionier fantozzi ti permette di campare, ma non di essere libero…
Un ragionier Fantozzi libero non sarebbe un ragionier Fantozzi. La sua condanna è quella di vivere nel mezzo, troppo in basso per potersi permettere di cambiare qualcosa, ma nemmeno così vicino alla disperazione da trovarsi costretto a cercare vie di fuga. Sta lì, con la moglie sicura ma bruttina, con la bianchina, coi soprusi dei colleghi e col sogno di conquistare la signorina Silvani. È uno di quei mediomen di cui parlavo nel mio primo intervento, coi suoi viaggi organizzati dall'INPS, i cenoni agghiaccianti di capodanno, la domenica con la partita, ecc…
Villaggio fu geniale a capire che è questa gabbia di “normalità” il vero dramma contemporaneo. Fortunatamente la maggior parte dei mediomen non si rende conto di vivere da medioman, in questo caso la stupidità può anche salvarti!
Si ma se vuoi avere i soldi devi lavorare un sacco, e se devi lavorare un sacco poi non hai tempo libero. Che te ne fai dei soldi se poi non hai tempo di spenderli? C'è anche la questione psicologica che sei hai tanto hai paura di perdere la tua posizione e ciò ti porta a lavorare sempre. Se hai poco hai poco da perdere, e se si riesce ad essere felici con poco si vive meglio. Accontentarsi è secondo me il segreto.
1. Mi sono separato. 2. Ho cambiato città. 3. Ho comprato casa nella nuova città. 4. Ho venduto l'auto. 5. Ho comprato una moto dopo 20 anni. 6. Ho ricomprato l'auto. 7. Ho cambiato posto di lavoro. 8. Ho venduto tutta l'attrezzatura fotografica per un soggiorno e un bagno Ikea. 9. Ho una nuova compagna.
Il tutto, in un anno scarso. Mi manca solo il cambio di sesso
Scherzi a parte, la mie sono state scelte forzate per nulla semplici sia da affrontare sia da realizzare considerando che ne avrei fatto volentieri a meno, ma non avevo alternative se non rincoglionire su un divano ripensando ai tempi d'oro.
Ora: 1.Ho una nuova vita. 2.Ho la mia "signorina Silvani" 3.Ho delle nuove amicizie. 4.Ho dei nuovi colleghi. 5.Ho un soggiorno e un cesso che costano come una Sony e 4 lenti.
p.s queste cose andrebbero affrontate parlando con uno psicologo. p.p.s se fossi un genitore mi sentire uno schifo ad obbligare mio figlio a non poter scegliere della propria vita (anche in età adulta) perchè deve badare a me....
No.Resta al tuo posto. Hai presente cosa significa:sottile linea rossa?
Trovati un ubi consistam.
Con tutto quello che ne consegue. Desideri un cavallo alato e ti ritrovi un somarello pigro e goffo nella sua testardaggine. Poi,certo,molti escono dai confini nazionali per esigenze occupazionali.
“ parlando con uno psicologo. „
Avete presente la scena dallo psichiatra/piscologo interpretata da Matt Damon in:Will Hunting - Genio ribelle? Giocare con due mazze.Grande. Al diavolo gli strizzacervelli.
Ciao Gianluca, un po' mi ritrovo in quello che scrivi, ti posso dare la mia opinione.
Già avendo stilato una "lista" sei a buon punto, ma non avere paura o vergogna a rivolgerti ad uno specialista se i problemi dovessero peggiorare. Io ho dato la colpa di questa situazione alla FOMO generale che caratterizza più o meno tutti gli ambienti. Siamo bombardati da milioni di input ogni giorno e vogliamo arrivare dappertutto e quando non ci riusciamo ci sentiamo male. Penso spesso a cosa vorrei un domani e cerco soluzioni per arrivarci, ma mi perdo il presente che è la cosa più importante, ma soprattutto non mi gusto il "viaggio" per raggiungere il traguardo prefissato. L'euforia per il raggiungimento di qualcosa è effimera, vivere il cammino per arrivarci invece ti resta dentro. Alle volte, al giorno d'oggi, è difficile rallentare e seguire il proprio ritmo, ma è la cosa migliore da fare.
Vivi seguendo passioni e non ossessioni, non lasciarti condizionare dal pensiero altrui, ascolta, ma non farti influenzare. Se ti piace il lavoro che fai, ma viene sminuito, fregatene. Sei insoddisfatto del trattamento economico o dall'equilibrio vita/lavoro? Combatti per cambiare.
no.. il grano ti da' potere. Non liberta'. Porta con se uno stuolo di yesman e leccac uli. E quando sei circondato da quella risma di persone, tutto sei tranne che libero.
“ Non so... Ogni tanto ho l'impressione che anche questa sia una soluzione non dico abusata, ma quanto meno sovradimensionata. Espatriare ti porta a resettare molto di quello che hai costruito, è vero, soprattutto diversi aspetti immobili da tempo. „
Sicuro? Siamo in una società permeata di egoismo,cattiveria,ignoranza,superficialità,mediocrità,invidia (e potrei continuare). Siamo così assuefatti che ormai è diventata la nostra normalità senza che ce ne rendiamo conto ma questo ti assicuro che influisce pesantemente sul nostro modo di essere e di sentire. Ovviamente in che misura varia da persona a persona.
“ Per cui il voler cambiare, il voler espatriare, il voler modificare tutto quanto ci sta attorno, sono tutti palliativi per illudersi di poter cambiare se stessi. Ma non ci si puo' separare da se' stessi. „
Infatti. Cambi tutto, ma non te stesso. Allora forse è meglio rimaner fermi, e provare a cambiare il nostro modo di essere, compatibilmente con quello che siamo.
“ Il tutto, in un anno scarso. Mi manca solo il cambio di sesso „
Un annetto movimentato, direi...
Però ripensavo alle tue ultime parole:
“ la mie sono state scelte forzate per nulla semplici sia da affrontare sia da realizzare considerando che ne avrei fatto volentieri a meno „
Non rischi che, magari, in un momento un po' così, questa forzatura ti costringa a riveder le scelte fatte?
“ queste cose andrebbero affrontate parlando con uno psicologo. „
Ti dirò... mi son sempre sentito strano a dover pagare qualcuno che non mi conosce per ascoltare i miei problemi. Di mio è tutta la vita che ho a che fare con i medici (per una cardiopatia) e ho capito che la media aritmetica è l'unica cosa sensata quando hai a che fare con la medicina e con le diagnosi: c'era chi diceva: operiamo, e chi diceva: operare? Mai! C'era chi diceva di non fare sport, e chi diceva che bisognava farlo. Questo perchè siamo talmente complessi che subentra, oltre lo strato della cultura, lo studio e la preparazione, quello della persona che mette in pratica quegli studi, con le sue idee e i suoi modi di essere. Insomma: a farla breve, mi piacerebbe anche, ma prima dovrei capire se quello specialista sia o meno in grado di dirmi chi sono, non tanto tentare di correggere quello che sono. È dalla prima elementare che mi sento dire di parlare con uno psicologo, ma boh, fin'ora non ho trovato, tra i miei amici che sono stati in analisi, persone che siano riuscite a trovare il bandolo della matassa (pure spendendo cifre moooolto importanti).
“ se fossi un genitore mi sentire uno schifo ad obbligare mio figlio a non poter scegliere della propria vita (anche in età adulta) perchè deve badare a me.... „
Vero. Infatti me ne guarderei bene dal dirglielo. Diciamo che è una sorta di "do ut des", una forma di riconoscenza. Poi, oddio, bisogna pur sempre vedere se è una cosa fattibile.
“ Trovati un ubi consistam. „
Si, ma poi arriva l'analista di turno a dirti che bisogna uscire dalle comfort zone! E dalle sicurezze che ci siamo imposti! Però si, anche trovarsi un buon punto d'appoggio non è una idea da scartare, anzi!
“ Penso spesso a cosa vorrei un domani e cerco soluzioni per arrivarci, ma mi perdo il presente che è la cosa più importante, ma soprattutto non mi gusto il "viaggio" per raggiungere il traguardo prefissato. „
Esatto. Sta cosa l'ho pensata oggi pomeriggio, mentre rientravo da veloce giretto in bici prima che facesse buio. Si pensa così tanto al domani da giocarci il presente. Ci roviniamo l'oggi per un domani che non è detto possa arrivare, e se mai dovesse farlo, beh, potrebbe esser diverso da come ce lo siamo immaginati.
“ Alle volte, al giorno d'oggi, è difficile rallentare e seguire il proprio ritmo, ma è la cosa migliore da fare. „
Questo credo d'esser riuscito a metterlo in pratica: dopo anni di autogestione, beh, difficilmente riesco a farmi invischiare in tempistiche altrui. Anche perchè, beh, è già successo. Ti rendi così conto che accontentare tutti è la via più sicura per la malattia, e che tanto, per quanti sforzi uno possa fare, non riuscirà mai ad avere tutti feedback positivi: il rompimaroni mai contento esisterà sempre. Tanto vale farsene una ragione, e tirare avanti a prescindere. Non possiamo accontentare tutti, come non possiamo piacere a tutti. Ma possiamo piacere a qualcuno, proprio per quello che siamo di nostro.
“ È sempre sciocco dar consigli: ma dare buoni consigli è fatale. „
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.