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un bel malloppone di di 2 ore e mezza, ottimo per prendere sonno , a parte i primi minuti di introduzione, poi parte subito in quarta per una carrellata dei vari tipi di multiverso, ad ognuno il suo
Estrapolo l'ultimo capoverso dell'articolo di "esquire" postato da Rocco
“ Il più grande successo di questi nuovi ricercatori è rappresentato dalla loro impostazione sperimentale. I risultati sostengono l'irrealtà locale, per così dire, ma gettano anche nuove basi per le persone che utilizzano questi fenomeni quantistici per progettare la teoria del l'informazione e i sistemi applicati. Quelle cose, almeno, sono reali. „
Come possoni essere "reali" i progetti che riguardano la teoria dell'informazione e i sistemi applicati se la realtà locale non è reale? Francamente, credo abbiano ragione quei fisici sperimentali che sostengono che l'attuale stagnazione delle possibilità di verifica sperimentale abbia innescato più una corsa a "dimostrare" (senza sperimentazione? ) l'inesistenza di Dio che non teorie scientifiche autentiche.
“ Dopo oltre sei ore di esecuzione di questa configurazione, con l'obiettivo di dividere i fotoni e neutralizzare ogni possibilità di scappatoie, gli scienziati hanno affermato che i loro dati erano molto chiari (sebbene comunque probabilistici). "Sulla base di un test di ipotesi nulla", hanno scritto nello studio, "il valore p che la possibilità che i nostri risultati possano essere spiegati da teorie realistiche locali non supera 10?16348". In altre parole, ci sono molte più probabilità di vincere alla lotteria. „
“ Ogni ipotesi di realismo imposta alla teoria quantistica d`a luogo a contraddizioni logiche. Pi`u specificamente, il paradosso di Hardy mostra come la teoria quantistica sia in grado di prevedere i risultati delle misure sperimentali con le giuste frequenze (probabilit`a), ma che, in certi casi, rende vano ogni tentativo di usare i risultati delle misure al fine di ottenere informazioni coerenti e non contrad- dittorie sullo stato del sistema antecedente alle misure stesse. Ne segue che un'interpretazione logicamente coerente dello stato di un sistema quantistico in termini di elementi di realt`a ricavati dall'analisi dei risultati sperimentali `e impossibile. In breve, la teoria quantistica `e s`ı predittiva, ma non realistica e coerente allo stesso tempo. Realismo e coerenza logica sono mutuamente esclusive nel mondo quantistico. „
Il vero paradosso insito nel "paradosso di Hardy" è che, se fosse realmente applicabile alla materia come la conosciamo e osserviamo quotidianamente, le prime cose che non potrebbero essere considerate "reali" sarebbero proprio i test per verificare quel paradosso, quindi i casi sono due: o ammettiamo che tutto questo sia applicabile unicamente a particelle subatomiche disaggregate e poste in sistemi isolati, ma NON alla materia "aggregata" così come la tocchiamo con mano da sempre, oppure anche qualunque metodo e strumento atto ad "osservare" (quindi a perturbarne lo stato quantistico) o predire il comportamento delle particelle subatomiche è NON REALE e perciò fornisce dati ed ipotesi inaffidabili. Alla fine è il solito discorso per cui, per ordini di grandezza differenti, dobbiamo mettere in conto il fatto che siano variabili anche le proprietà della materia in base al suo stato di aggregazione.
Per tornare a quell'articolo di "esquire" e al suo titolo tipicamente da stampa sensazionalistica dell'epoca della guerra ispano-americana del 1898, quando William Randolph Hearst e Joseph Pulitzer (proprio quello del famoso premio giornalistico) crearono l'attuale sistema delle fake news, il che è tutto dire, se fosse vero invaliderebbe tutti i metodi di datazione assoluta basati sugli isotopi radioattivi. Sarà mica la risposta di qualche "creazionista" ai tentativi di "provare" l'inesistenza di Dio?
Il punto è che se il mondo come lo percepiamo ed indaghiamo non è reale, nemmeno i meccanismi con cui lo indaghiamo possono essere reali (compresa quindi la matematica che sta alla base di quei meccanismi e che ha già dimostrato di "saper mentire" se presa per oro colato); ne deriva che il paradosso ricadrebbe anche sulla fisica quantistica, dato che non potremmo essere sicuri nemmeno delle scoperte fatte in quel campo, tanto più che nella maggior parte dei casi, checché ne scrivano giornali e riviste più o meno sensazionalistiche, rimangono ipotesi non ancora provate sperimentalmente. Vedi ad esempio proprio il problema della sovrapposizione degli stati quantistici, di cui noi saremmo in grado di osservare "gli effetti", ma non il fenomeno in sé e per sé: dati i trascorsi del pensiero scientifico, questa impossibilità attuale di poter verificare a fondo quell'ipotesi dovrebbe farci astenere dal darla per scontata anche se, al momento, la sua "modellizzazione" matematica sembra essere l'unica che funziona (anche quella aristotelico-tolemaica lo fu per circa 2000 anni, prima che si scoprisse che le cose non stavano così). L'errore più pericoloso è quello di prendere i modelli matematici come "prove" della realtà delle cose, mentre invece ci dicono solo se, sulla carta, quelle ipotesi potrebbero funzionare; se capita (com'è capitato) che vengano elaborati due modelli entrambi funzionanti sulla carta, esprimono entrambi la "realtà" o dovremo verificarli per scartarne uno?
Comunque, una cosa è certa: se l'articolo di "esquire" postato da Rocco ha ragione, su questo forum avranno finalmente fine tutte le aride discussioni sulle foto "reali" contro quelle taroccate
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