| inviato il 04 Novembre 2024 ore 14:45
www.dptrek.it/direzione-della-fotografia/aberrazioni-ottiche-e-dintorn Interessante ... "L'utilizzo di vetri a bassa dispersione è cruciale per contenere le aberrazioni cromatiche; quando queste sono contenute al di sotto della soglia di percettibilità oculare si parla di obiettivi apocromatici. Purtroppo il termine “Apo” viene continuamente abusato dalle case produttrici nella nomenclatura delle lenti fotografiche e non garantisce in alcun modo il comportamento apocromatico dell'obiettivo cui viene associato ." (cit) |
| inviato il 04 Novembre 2024 ore 20:55
Il Summaron 35 f/3,5 ha una resa piuttosto modesta, altra cosa il Summaron 35 mm f/2,8 con una resa molto simile al mitico Summicron 35 mm primo tipo conosciuto come 8 lenti, tuttavia non ha una grande risolvenza in sintesi un buon obiettivo, ma non mi fa gridare al miracolo |
| inviato il 04 Novembre 2024 ore 20:55
@Max lieto se posso esserti stato utile |
| inviato il 05 Novembre 2024 ore 8:58
Riguardando nello scatolone col materiale acquistato qui a Trento dagli eredi del collezionista, noto con piacere che in un involto c'è anche un Summaron 35/2,8... a vite, che vedo esser stato costruito nel '59 (lotto di 3.000 pezzi). La sua leva di messa a fuoco, non è il solito pulsante, ma una leva ad appoggio per il dito, con sblocco a lunetta. Le sue condizioni esteriori, sono quelle di un obbiettivo che ha lavorato, ma otticamente è in condizioni invidiabili. Cercando nel mio armadio (da utente Contax/Kiev, tengo quest'ultimo materiale più a portata di mano), ho ripreso invece un Summaron 35/3,5 a vite, che recuperai a Genova nel 2010, tra ciarpami vari e rottami ex-Cattaneo, che ingombravano i locali che sarebbero poi stati adibiti a deposito della Casa d'Aste per la quale allora lavoravo: ancora racchiuso nella sua campana di plastica nera e plexyglas, è in condizioni di nuovo. Rilevo che fu fabbricato nel 1952, uno su 5.000 pezzi. Lo portai da SamCa, assieme alla IIIg-rottame che colleghi mi misero da parte durante lo sgombero e, presa in carico la macchina, osservarono il Summaron, lo montarono sui loro misteriosi congegni ed infine, alla mia domanda: " cosa ci sarà da farci? ", la risposta fu, con anda genovese, " ma montarlo sulla macchina e farci le foto: è perfetto! ". Quel giorno, caricai una Zorki-4 con una FP4 e, montatovi il Summaron, feci una passeggiata per Genova, approfittando della bella giornata. Il negativo che in capo a due giorni avevo completato, fu tutt'altro che disprezzabile, anzi! |
| inviato il 05 Novembre 2024 ore 10:28
Summaron 35 2.8 a vite e un pel colpo di c..o |
| inviato il 05 Novembre 2024 ore 11:37
Ne sono infatti molto soddisfatto, come lo sono anche di altri pezzi del gruppo, come un Corpo M3 ed uno M4 ancora muniti del sigillo intatto " L " in cera; di un Summicron Wetzlar 50/2 "silver" e di uno, come nuovo, nero, completo di tappi e paraluce; del 73/1,9 anteguerra, affascinante per la sua stranezza, ma soprattutto per la Leica IIIb del 1939, completata con un Zeiss Jena Sonnar 50/1,5 "Red T" del 1940, nato per Contax, ma magistralmente adattato sul blocco di messa a fuoco di un Summar; quest'ultimo insieme, lo ho ritirato da pochi giorni, dopo che il bravissimo Marco Castelli ha ripristinato e collimato il tutto. Si tratta di un lavoro risalente al tempo di guerra, che credo mi darà soddisfazioni. |
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