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Prima esperienza con l'analogico, consigli?


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avatarjunior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 9:28

Grazie mille per i vostri pareri e consigli! Dalla discussione è emerso esattamente ciò che speravo: il laboratorio di cui mi sono avvalso (e a cui continuerò a rivolgermi) ha svolto un buon lavoro.

A questo punto, vorrei chiedervi un altro parere riguardo la scansione dei negativi. Secondo voi, ci sono differenze sostanziali in termini di qualità finale tra affidarsi alla scansione fatta dal laboratorio, che utilizza uno scanner professionale come il Fujifilm Frontier SP-3000, e fare la scansione in casa con uno scanner commerciale, come pootrebbe essere un Epson V600?


avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 9:46

Secondo voi, ci sono differenze sostanziali in termini di qualità finale tra affidarsi alla scansione fatta dal laboratorio, che utilizza uno scanner professionale come il Fujifilm Frontier SP-3000, e fare la scansione in casa con uno scanner commerciale, come pootrebbe essere un Epson V600?
********** **********

Certamente si... e per usare un eufemismo dubito che siano a favore della soluzione autarchica.



avatarjunior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 9:52

Ok! è meglio affidare il lavoro ad un laboratorio che lavora bene

avatarjunior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 9:54

A questo punto, vorrei chiedervi un altro parere riguardo la scansione dei negativi. Secondo voi, ci sono differenze sostanziali in termini di qualità finale tra affidarsi alla scansione fatta dal laboratorio, che utilizza uno scanner professionale come il Fujifilm Frontier SP-3000, e fare la scansione in casa con uno scanner commerciale, come pootrebbe essere un Epson V600?


Assolutamente si, il Fuji è un prodotto specifico per la scansione delle pellicole, anche se ormai obsoleto. Mentre uno scanner piano viene adattato a fare quel lavoro. La differenza diminuisce se si utilizza pellicole medio formato ma rimane comunque. Il discorso più che altro va visto in termini di costi / benifici, se hai intenzione di scattare molto, servirsi da un laboratorio diventerebbe un salasso, mentre a fronte di un investimento iniziale per lo scanner, rientreresti abbastanza velocemente della spesa.

Il mio consiglio è inizialmente di farsi fare le scansioni da un laboratorio. Più avanti potrai valutare se a quel punto sia conveninte dotarsi di un sistema di scansione tuo, in base a quantità e qualità richiesta (occhio che scansionare a casa non vuol dire automaticamente minore qualità) e li si apre un mondo

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 9:54

Per una scansione seria il minimo sindacale, a mio modesto avviso, resta il Nikkor Coolscan 5000 ED.
Se si vuole qualcosa di meglio, e avendone la possibilità, meglio rivolgersi a chi, come Diego, dispone di uno scanner Hasselblad a tamburo virtuale.
Il massimo resta ancora oggi lo scanner a tamburo... ma è una ipotesi più teorica che reale ;-) visto e considerato che trovarne uno funzionante, al momento, è una ipotesi alquanto peregrina.

avatarjunior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 10:01

scansionare a casa non vuol dire automaticamente minore qualità


Il discorso varrebbe anche nel caso in cui si utilizzassero scanner relativamente economici? Prendo sempre come esempio un Epson V600.

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 10:02

La pellicola va stampata e anche bene.
********** **********

Ed è questo il problema.
Ecco perché, a prescindere dalla preferenza personale, suggerisco sempre una buona pellicola per diapositive.
E successiva proiezione beninteso.

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 10:04

Secondo voi, ci sono differenze sostanziali in termini di qualità finale tra affidarsi alla scansione fatta dal laboratorio, che utilizza uno scanner professionale come il Fujifilm Frontier SP-3000, e fare la scansione in casa con uno scanner commerciale, come pootrebbe essere un Epson V600?


No, se lo scanner professionale non viene usato in maniera professionale.
Chiedi a che risoluzione ti possono offrire le scansioni.
Io ho comprato i miei scanner dopo aver visto le scansioni dei laboratori (che sicuramente avevano una attrezzatura professionale)
Però preparati ad un salasso... le scansioni "fatte bene" costano care.
Io mi orienterei su uno scanner valido dedicato al 135 tipo Plustek o Reflecta (i Nikon costano cari)
I flatbed (Epson V600/700/750/800/850) non danno gli stessi risultati di quelli "dedicati" e andrebbero presi in considerazione solo se usi anche il formato 120 (o superiore)

avatarjunior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 10:21

No, se lo scanner professionale non viene usato in maniera professionale.


Certo non cè dubbio, ma se chi scansiona sa fare il suo lavoro cè differenza, anche solo per come vengono invertiti i negativi, che nel Frontier sono dei profili standard per ogni pellicola (e quindi ripetibili e sempre con le stesse caratteristiche).

Credo che @Lorenzo ti abbia consigliato due scanner dedicati al 135 che funzionano bene.

Il discorso varrebbe anche nel caso in cui si utilizzassero scanner relativamente economici? Prendo sempre come esempio un Epson V600.


No il limite di degli scanner piani sta nel fatto che ne userai sempre una piccola porzione, e di conseguenza una risoluzione nettamente inferiore alla nativa






avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 10:46

Il discorso varrebbe anche nel caso in cui si utilizzassero scanner relativamente economici? Prendo sempre come esempio un Epson V600


Discorso complesso...

Il problema degli scanner 'casalinghi' è la limitata gamma tonale.

Spiego: in una diapositiva, molto spesso i neri profondi e le luci contengono ancora dettagli che gli scanner 'consumer' non sono in grado di riprodurre.
Non c'è soluzione, o passi a scanner professionali oppure rinunci ad avere la perfezione (sempre che ne valga la pena)

Io scansiono i negativi con un Canon FS 4000US, che per lo scopo è più che degno e penso che otterrei lo stesso risultato di quello usato dal tuo laboratorio.
Le dia le digitalizzo con un processo abbastanza complesso: le fotografo con una FF 45mpix con soffietto e lente macro allo stato dell'arte, in questo modo ottengo risultati migliori rispetto allo scanner, ma è un processo complesso che sconsiglio a chi è alle prime armi. Ho provato a farlo anche per i negativi con risultati pessimi, meglio lo scanner.

Quello che è certo è che gli scanner flatbed in genere non danno risultati soddisfacenti come uno scanner tipo il mio Canon. Perlomeno sul formato 35mm

ora... io direi che... su questo argomento, come fai sbagli (per tutti)

La pellicola negativa nasce per essere stampata su carta, non scansionata.
Io sono del parere che tu stia affrontando 'l'esperienza con l'analogico' nel modo più improprio e cioè:

-fotografi con la pellicola
-la fai scansionare -in qualità bassa-
-cerchi di capire se va bene guardando il risultato a video

E' tutto il contrario di quello che dovrebbe essere.

Due-tre raccomandazioni:

Se fai negativo colore fallo stampare.
Se fai diapositiva falla sviluppare, guarda i risultati con un buon lentino 8x e fai scansionare le migliori
Se fai negativo B/N -secondo me- potresti provare subito a farlo scansionare e poi eventualmente stamparlo in casa con una buona stampante.

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 10:57

Se fai negativo colore fallo stampare.

Fallo stampare come?
Se deve farlo stampare da una scansione fatta con i piedi è meglio risparmiare i soldi (tanto lo sappiamo che ad oggi i laboratori lavorano così)
Andrebbe fatto stampare con l'ingranditore, allora sì che avrebbe il massimo della qualità (se il lavoro viene fatto ad arte)... al limite potrebbe farlo stampare da una buona scansione... ma in entrambi i casi prevedo che andrebbero spese cifre "importanti" (che non tutti sono disposti a spendere)

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 11:26

ma in entrambi i casi prevedo che andrebbero spese cifre "importanti" (che non tutti sono disposti a spendere)
********** **********

Che poi è il vulnus della fotografia chimica.

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 11:37

Tuttavia, la mia prima impressione nel vedere i risultati non è stata molto positiva: la qualità del dettaglio non mi ha particolarmente colpito, nonostante le foto non presentassero problemi di messa a fuoco o mosso e fossero state realizzate con ottiche di qualità.


Ciao Steuzz,

da non molto anch'io scatto in analogico e continuo a scattare in digitale.

Non mi è chiaro però per quale motivo tu abbia deciso di farlo, se , come sembra , hai come aspettative quelle di una resa (a valle della scansione ) simile a quella di una macchina digitale peraltro di ultima generazione , dispositivi che si avvalgono anche del software per correggere / migliorare le prestazioni delle ottiche attuali, oltre alla stabilizzazione e a tutto ciò che il progress mette a disposizione.

L'analogico riesce sicuramente a sfornare risultati di qualità eccelsa se si usano medi e/o grandi formati e pellicole, scansioni e/o stampe professionali . Economicamente poco sostenibile per un hobbista.

La resa di uno scatto analogico e digitalizzato è comunque diversa da uno scatto nativo digitale, se non ti piace c'è poco da fare.

Secondo me , se non l'hai ancora fatto, dovresti guardare i lavori di chi scatta in analogico per capire se quello che vedi ti piace o se invece ti appaga esclusivamente il digitale.

Ti metto qualche link :
www.kylemcdougallphoto.com/an-american-mile
www.calebknueven.com/
graincheck.darkroom.com/














avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 11:46

Che poi è il vulnus della fotografia chimica.


Infatti... però mi sembra "ovvio" che sia così Paolo... se vogliamo usufruire di qualcosa che non è più utilizzato dalle masse è palese che i costi lievitino (fin troppo, dirai tu)
Ecco perchè l'utente medio alla fine si deve "accontentare"...
Fa una scansione fatta bene (per quel che gli permette la sua attrezzatura) e fa stampare le sue foto ad una cifra tutto sommato contenuta...
(se si parla di "solo stampa" da file digitale i prezzi non sono esagerati... soprattutto per grandi quantità)

Insisto con le mie scansioni...
Questa volta da negativo colore...
(F401 + AF 35-70 + Fuji Superia 200)




Una stampa da una scansione così non ti fa storcere il naso... spendi poco e hai la tua foto in mano...

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2024 ore 11:47

In generale si sta facendo una confusione su ogni cosa.
La prima è voler cercare attraverso vari passaggi di arrivare a quello che è stato di fatto abbandonato pur avendo qualità eccelsa. Ovvero la scansione di una pellicola. Questo era necessario quando le fotocamere digitali non c'erano e si doveva stampare per l'editoria e la stampa in litografia o rotocalco ed altri sistemi di stampa.
Il procedimento di scansione in digitale è nato per eliminare il procedimento chimico in un ambiente pulito e per una organizzazione industriale basata su standard per l'ottimizzazione di tempi e costi. Quello che poi ha portato allo scambio di file per la stampa in PDF.
Con le fotocamere digitali arrivate ad una qualità entro gli standard ed anche superiore, tutto il mondo professionale della scansione ha fatto la fine della pellicola, ovvero è andato man mano scomparendo visto i costi di gestione delle attrezzature.

Detto questo, serve una precisazione sulla scansione della diapositiva, che ho già fatto in altro post nella pagina precedente.

Quindi quando si parla di scansione della pellicola, il parametro che serve per la qualità della scansione, è la possibilità di leggere la trasparenza della pellicola. Questo si misura in Dmax che allora era di 4,2.
La gamma dinamica allora era di 16bit per canale ovvero 48bit che sono sufficienti per la riproduzione.
Ora viene da ragionamento logico capire che anche se ho una possibilità di gamma dinamica anche infinita, se quando leggo la pellicola non ho una capacità di Dmax alta il collo di bottiglia è la possibilità di lettura della trasparenza.

Come diceva Paolo la pellicola è strettamente basata sulla luce che riceve per essere impressionata.
Così è anche la scansione della pellicola ha bisogno di una lettura profonda della sua trasparenza.

Per il discorso scansione del negativo, la cosa è un poco più complicata di come la si è voluta semplificare dai venditori di scanner sia piani che a tamburo. Di fatto un negativo non ha di base tutta la densità di una diapositiva, quindi il risultato poi va gestito tramite software che se non ha elementi oggi li ricostruisce con l'AI.
Per darvi un esempio negli anni 70/80/90 quando si doveva scansire un negativo si preferiva stampare il negativo in F.to 50x60 cm e poi scansita la stampa.

Ora ogni uno è libero di fare quello che crede, ma qui è già stato detto anche da altri, se avete un negativo stampate direttamente da negativo (esistono laboratori che lo fanno, basta cercare in internet).
Per il discorso diapositive, la proiezione è la sua giusta lettura.

@Lorenzo1910 il tuo risultato di scansione della diapositiva anche se per come è stato fatto è un buon risultato, ha la presenza di artefatti dovuti al software ed una profondità di lettura della trasparenza che nelle ombre in zona 1 presenta la mancanza di sfumature non dovuta alla gamma dinamica ma alla mancanza di lettura della trasparenza (Dmax).
Questo è inevitabile in tutti gli scanner piani ed anche in alcuni scanner a tamburo.

Buona Luce a tutti...

PS: Inoltre se si guarda bene la scansione fatta con scanner piani, c'è un altro problema ovvero il fuoco dello scanner che non è preciso e non lo può essere visto che la regolazione va fatta sulla gelatina della pellicola. Quindi nel file risulta quel senso di sfuocato nei particolari che non è dovuto alla nitidezza della scansione o del file, ma appunto dal non fuoco fatto sulla gelatina della pellicola.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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