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professione fotografo


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avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2024 ore 22:54

@Il Signor Mario mi piace la tua versioneEeeek!!!

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 7:00

in genere..puoi dire di essere fotografo quando finisci sui giornali, o ti comprano le fotografie.
Altrimenti sei un dilettante. (e non c'e' nulla di male nell'esserlo)

@Salt
+1 pubblicare e vendere sono sicuramente molto utili, forse più pubblicare che vendere.

Nella pratica le referenze contano se ti proponi nel settore per il quale hai materiale da mostrare.

Mi sembra che la conversazione si sia spostata sulla definizione letterale del lavoro di fotografo ma ci sono tante cose dietro che determinano l'essere professionale che non hanno a che fare con la tecnica ma con l'esperienza nel prevedere delle situazioni, risolvere dei problemi in corsa e capire le esigenze di chi ti fa lavorare, cose sempre diverse che se fatte bene poi ti rendono affidabile, qualità più ricercata della bravura, almeno nei lavori di fotografia commerciale, poi in altri ambiti le regole sono diverse ovviamente.



avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 8:13

beh.. si pensa sempre che il fotografo debba fare la foto da Pulitzer...
E qualche volta accade.. una su un milione lo e'.

In genere pero' chi viene a commissionare un lavoro da te lo fa perche crede che tu sappia affrontare tutte le difficolta' del caso e, nel frattempo, fare un lavoro al meglio possibile.
Non perfetto... ma sufficiente.

E' difficile immaginare la difficolta' di arrivare in tempo e risolvere tutti i problemi legati ad un event importante (es salone di Parigi, o Salone dell'auto di Zurigo).

Si va dai pass perduti chissadove allo spazio per lo stand che, al momento di montare tutto, risulta piu piccolo o piu grande di 10 centimetri, rispetto al dichiarato. Per cui non ci sta e va segato o va allungato sul momento ed in pochi minuti. (sembra facile)

Un matrimonio, una pagina pubblicitaria, una fotografia di una autorita'.. presuppongono che tu sia la' al momento esatto. Non 30 secondi dopo.
L'intoppo non e' ammesso.

Il professionista dispone di questa capacita' di organizzazione e reazione. Il dilettante, invece, puo' permettersi il tempo di sbagliare e correggere fino a quando non sia soddisfatto.



avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 10:20

sarei curioso di capire, tra quelli che snobbano la fotografia professionale matrimoniale e di eventi ma vorrebbero vivere di fotografia di viaggio, cosa intendano per viaggio: andar in agenzia comprare un pacchetto e far quattro cartoline viste e riviste?

Oggi la fotografia è in pieno fermento e da molte opportunità ma anche un enorme concorrenza; i campi per viverci sono tanti: dal wedding alla moda, dal ritratto familiare agli eventi privati, dallo sport al pubblicitario, editoriale e commerciale, turismo, real estate, food, toy ecc ecc…
Poi c è sempre la possibilità di pubblicare propri libri e arricchirsi con mostre e pubblicazioni, ma in quel caso occorre aver qualcosa da dire e saperlo fare tecnicamente…e non è per tutti


Edit: se è vero che in alcuni ambiti molti si improvvisano senza un minimo di esperienza o capacità, è anche vero che nelle grandi città si sviluppano velocemente figure specialistiche che ottengono risultati di altissimo livello in determinati campi e vista la diffusione di immagini in rete, fungono da spinta evolutiva perchè la clientela chiede e pretende determinati standard sempre più elevati.

Diciamo che è il tranquillo negozietto di stampe e foto tessere che è ormai improponibile per viverci

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:01

; i campi per viverci sono tanti: dal wedding alla moda, dal ritratto familiare agli eventi privati, dallo sport al pubblicitario, editoriale e commerciale, turismo, real estate, food, toy ecc ecc…
Poi c è sempre la possibilità di pubblicare propri libri e arricchirsi con mostre e pubblicazioni


E poi suona la sveglia


avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:14

Le pubblicazioni non sono una discriminante attendibile, o meglio, fondata.
Infatti, nel caso della letteratura, cani e porci pubblicano libri (Vannacci, Fabrizio Corona, Flavia Vento...),
e cosa si dovrebbe dire? Che siano scrittori professionisti in quanto pubblicisti (volendo usare un termine giornalistico)?

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:19

E poi suona la sveglia


per molti qui e fuori di qui senz'altro…
son tutti esperti fotografi e poi vedi improvvisazioni imbarazzanti…

ma questo dipende anche dalle serietà e professionalità dei soggetti e in giro ci son anche persone molto in gamba.
Certo se devi valutar la capacità di vivere di fotografia in base alle discussioni su sto forum allora puoi anche lasciar perde

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:21

@Ayps infatti quello l ho inserito come plus per qualcuno che oltre a “lavorare” ha la fortuna e bravura di creare un progetto di valore e sufficientemente “commerciale” in un dato periodo storico

user259808
avatar
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:35

e cosa si dovrebbe dire? Che siano scrittori professionisti in quanto pubblicisti (volendo usare un termine giornalistico)?


In un certo senso lo sono, ed è la dimostrazione che essere professionisti non vuol dire necessariamente essere bravi e competenti. Vuol dire sostanzialmente saper vendere. Cool

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:50

Non so voi, ma io ricordo che il professionismo è un tipo di esperienza convalidata da un determinato numero di successi professionali conseguiti negli anni di esperienza, ed anche suggellato da dei riconoscimenti o delle onoreficenze.
Le pubblicazioni editoriali sono iniziative individauli dei professionisti, che scelgono di esporsi in quella direzione (solitamente lo fanno per fare la grana, diciamocelo), e non certificano professionalità, conoscenza, o particolari abilità se non quella del fiuto per il commercio.
Sicuramente la pura finalità divulgativa sta al fondo degli intenti di quelle persone, salvo risicate eccezioni.

Le pubblicazioni più veritiere ed attendibili, in senso generale, sono quelle postume, fatte da altri, a commemorazione di un determinato soggetto o fenomeno culturale riconducibile a quella persona.
Ma anche lì... il rischio di sciacallaggio commerciale è abbastanza esposto.

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 11:54

Poche p@lle: professionista è chi ci campa continuativamente. Anche se fa foto di merd@, anche se non capisce un caxxo, ma se uno vive di fotografia (o di musica, o di scrittura creativa, o di pittura o quel che volete) ipso facto lo possiamo definire "professionista". Non importa se vende le foto a Life o ai turisti di Venezia, se ci campa vuol dire che lo fa in modo sufficientemente organizzato e che ha riscontro con la clientela, ergo è un professionista.

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 12:00

"anche se non capisce un càzzo" ??
Beh... certo...secondo la tradizione italica diMMèrda è anche vero,
ma in linea di principio, e culturalmente parlando (in termini di civilizzazione spicciola) NO.

Comunque sia, il 3D s'è irrimediabilmente trasformato nella solita solfa limosa tipicamente JZ-forum oriented Triste

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 12:29

. Brutto a dirsi ma credo occorra anche sapersi vendere, e lo dico senza intenti denigratori: bisogna avere attitudini per le public relations, sapersi adattare, intuire le tendenze del momento eccetera, tutte cose che c'entrano poco con l'essere bravi a far foto, ma sono, credo, molto necessarie.


Concordo, puoi essere un genio, ma se non ti sai vendere e cercare clienti/tendenze difficilmente sbarchi il lunario. E se ti sai vendere la qualità pura del lavoro diventa molto meno importante di quello che si pensa.

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 13:01

"anche se non capisce un càzzo" ??


Beh, sì: magari uno usa solo jpg con tutti gli automatismi possibili, non ha la più pallida idea di cosa succede quando scatta, però ha occhio per l'inquadratura, intuisce cosa vuole il cliente, si sceglie clienti di bocca buona, e ci campa per tutta la vita. Sarà anche un povero pirl@, ma è un professionista (= uno che fa qualcosa per mestiere e ci campa).

avatarsenior
inviato il 09 Novembre 2024 ore 13:45

Le pubblicazioni non sono una discriminante attendibile, o meglio, fondata.
Infatti, nel caso della letteratura, cani e porci pubblicano libri (Vannacci, Fabrizio Corona, Flavia Vento...),
e cosa si dovrebbe dire? Che siano scrittori professionisti in quanto pubblicisti (volendo usare un termine giornalistico)?

Ayps
le pubblicazioni, le cover di riviste, le foto in doppia pagina sono il portfolio di un fotografo e la qualità del lavoro è data anche dalla importanza della testata o della casa editrice, in special modo se sono testate di settore.

quello che scrivi sicuramente vale per le riviste immondizia o le fanzine di notizie lampo come dragospia, sito proposto spesso anche in questo forum come fonte di notizie attendibili

bisogna distinguere tra lavoro ed immondizia e se parli solo di immondizia in un forum di fotografi amatoriali rischi di far passare quelli che lavorano veramente per dei fotografo da dragospia.

le pubblicazioni "sono importanti" e la loro qualità è data anche dai numeri delle riviste o dei libri, dalla nazionalità degli editori e dal settore. tutte cose che ovviamente un fotografo professionista deve conoscere.

sul fatto di saper vendere bene il proprio lavoro, di farsi pagare il giusto, di non litigare con i clienti problematici, di fare lavori con tecniche di sicurezza per portare il lavoro a casa in condizioni estreme. tutte cose importanti quanto l'abilità, forse anche di più e anche fosse che un fotografo ha pubblicazioni di scarsa qualità comunque riuscirà a lavorare se ha le atre che ho citato. e tutto anche senza essere un mago con la camera.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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