| inviato il 12 Marzo 2024 ore 19:13
“ no non lo è, però per me è sempre un ritratto, posato e con scopo diverso dal racconto della persona, „ Visto che nella ricerca del ritratto perfetto abbiamo sconfinato anche nella pittura. Citerei il ritratto dei coniugi Arnolfini. Dove piu che i coniugi, che comunque son ritratti con molta cura, conta la simbologia degli oggetti e dei particolari. ma sopratutto l'innovazione introdotta dal pittore. Per la prima volta ritratto pure lui nel quadro (riflesso nello specchio). Un ritratto in definitiva non e' sempre solo una rappresentazione fedele della persona fotografata. Puo' essere anche molto di piu'. Dovrebbe, a mio avviso, attraverso l'immagine della persona, trasmettere anche il punto di vista del fotografo. Altrimenti non sarebbe un ritratto. Sarebbe una semplice registrazione. Un datalogging. |
| inviato il 12 Marzo 2024 ore 19:20
“ Dovrebbe, a mio avviso, attraverso l'immagine della persona, trasmettere anche il punto di vista del fotografo. „ Certamente, un buon ritratto secondo me non mostra la persona ritratta come essa vorrebbe apparire (a meno che il ritrattista non sia pagato profumatamente e abbia bisogno di soldi, nel qual caso anche questo sarebbe un buon ritratto, da un certo punto di vista...). Un buon ritratto potrebbe anche mostrare qualche lato della personalità del soggetto che quest'ultimo preferirebbe magari tener celato. Un ritratto può essere una raffinata forma di adulazione o un insulto sanguinoso, con tante vie di mezzo... e i ritratti migliori (per me) sono quelli che ci fanno vedere la persona per quel che è, in modo semplice ma implacabile. |
| inviato il 12 Marzo 2024 ore 19:23
dovreste vedere i ritratti che faccio a mia suocera... sono indiscutibilmente vere opere d'arte. Anche se non pubblicabili. Basti dire che abitualmente monto il 20mm fisso.... |
| inviato il 12 Marzo 2024 ore 20:13
“ Un buon ritratto potrebbe anche mostrare qualche lato della personalità del soggetto che quest'ultimo preferirebbe magari tener celato. Un ritratto può essere una raffinata forma di adulazione o un insulto sanguinoso, con tante vie di mezzo... e i ritratti migliori (per me) sono quelli che ci fanno vedere la persona per quel che è, in modo semplice ma implacabile. „ Mi viene in mente questo:
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| inviato il 12 Marzo 2024 ore 20:20
Miopiartistica trovo la discussione con degli spunti e vorrei chiederti se mi fai un esempio di ritratto implacabile. Te lo chiedo perché per me in una foto vediamo quello che siamo pronti a vedere, in una foto di una persona che conosciamo rivediamo un atteggiamento che associamo a una caratteristica conosciuta, ma gli altri non vedranno la stessa cosa. In una foto di uno sconosciuto tendiamo a vedere o caratteristiche eclatanti perché molto evidenti oppure caratteristiche che si riconducono alle nostre esperienze, ma non necessariamente al soggetto Questo non toglie che alcune foto rappresentano bene certe persone nella loro apparenza Mi piacerebbe discutere di questo |
| inviato il 12 Marzo 2024 ore 20:58
“ in una foto di una persona che conosciamo rivediamo un atteggiamento che associamo a una caratteristica conosciuta, ma gli altri non vedranno la stessa cosa. „ Ah, certo... voglio dire che il fotografo deve andare dritto allo scopo che si prefigge. Poi magari può anche sbagliarsi, ovviamente. fotocult.it/oppenheimer-philippe-halsman/ |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:45
@robbot... i miei ritratti sono molto piu' impietosi... fidati Parlando sempre di ritratto io apprezzo molto il lavoro di Tiziana Baldizzone.. qui un esempio. www.artphotobonomo.it/transmissions_people_to_people_fotografie_tizian Ho anche un suo libro: Visages fatto in collaborazione con Boris Cyrulnik che trovo molto ben fatto Ad ogni modo per rispondere a Miopia mi vien voglia di parafrasare una frase celebre di Talleyrand: A quoi nous sert le visage?.. A dissimuler ce que nous pensons.... A cosa serve il nostro viso? A dissimulare quello che pensiamo. |
user207727 | inviato il 13 Marzo 2024 ore 15:02
Mah, secondo me, quando si scatta un ritratto dovremmo sempre chiederci: perché? Non nego che il più delle volte è la bellezza (in senso generale) del soggetto o della scena a catturare l'attenzione, soprattutto questo vale per il fotoamatore tipo. Per capire come possiamo impiegare il ritratto per comunicare, trovo che l'autoritratto aiuti molto. Essere da entrambe le parti dell'obiettivo permette di avere un controllo totale sul contenuto della foto. Per contro, se ci si abitua a questo, poi risulta difficile "impiegare" altri per veicolare il nostro messaggio e ci accorgiamo dei grossi limiti e difficoltà che ci impone la ritrattistica in questo senso. |
user258183 | inviato il 13 Marzo 2024 ore 15:17
A me non piacciono i ritratti dove i soggetti vengono messi in posa, magari studiando anche le luci, come penso siano i tre, molto belli, mostrati all'inizio da Matteo Groppi. Preferisco ritratti fatti al volo in qualsiasi contesto e situazione con quello che le persone, il contesto e la situazione ti danno in quel momento. Ma sono come sempre gusti personali |
user258183 | inviato il 20 Marzo 2024 ore 13:34
Slow-Foto ma perché devo farmi delle domande ? Scatto ritratti perché mi piace farlo in generale, o mi piace la persona, o me lo chiedono ecc. |
user207727 | inviato il 20 Marzo 2024 ore 15:59
“ Scatto ritratti perché mi piace farlo in generale, o mi piace la persona, o me lo chiedono ecc. „ questo penso sia abbastanza ovvio, nessuno si dedica ad un passatempo o ad una passione (immagino la tua non sia una professione) se non ti piace farlo. Il punto è che potresti anche riflettere sul perché ti piace scattare ritratti e cosa in particolare apprezzi di questo aspetto della fotografia. Io, ad esempio, il senso di molte mie foto l'ho capito dopo averle fatte ed ho capito (credo) perché ho sentito l'esigenza di scattare certe foto. Certo non è obbligatorio porsi domande, ma porsi domande, spesso, porta a risposte e se anche la riposta non è una risposta chiara o è semplicemente una non risposta, ritengo comunque importante che alla base ci sia stata una riflessione. |
user258183 | inviato il 20 Marzo 2024 ore 16:12
Guarda ho già dovuto pensare, riflettere e pormi delle domande durante la mia vita professionale che adesso ne ho abbastanza. Fotografo d'istinto e di pancia ma evidentemente ognuno fa come vuole |
user207727 | inviato il 20 Marzo 2024 ore 17:13
“ Fotografo d'istinto e di pancia ma evidentemente ognuno fa come vuole „ capisco perfettamente, lo faccio pure io. Però quando riguardo le foto non riesco a non pensare solo a bella, brutta, sfocata, nitida... Poi capisco che ciascuno viva questa esperienza a modo suo. Anche perché farsi domande può risultare scomodo. |
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