| inviato il 15 Novembre 2023 ore 20:27
Mah, mi sembrano tutti discorsi teorici e già affrontati tantissime volte. BIANCONERO: o impari a stamparlo da te ( e pochi lo sanno fare) o devi trovare ( a caro prezzo e con poco divertimento) uno stampatore professionista che ha la tua stessa cura e fa esattamente quello che dici tu. Ma quanti sinceramente hanno a disposizione personale simili stampatori? Spesso si usano laboratori online; insomma, ci si accontenta.Se poi ne fai la scansione, il negativo perde un po' della sua specificità, la qualità si abbassa se usi sistemi domestici di scansione e devi comunque trovare uno all'altezza di stampare. E comunque così la pellicola diventa qualcosa di diverso. COLORE NEGATIVO: lo sviluppo non lo fai praticamente mai tu ( e quindi perdi un po' di divertimento), fai fare tutto ad altri, pochissimi stampano il colore con ingranditore e spesso si ritorna al passaggio con scanner. Quindi, non è più una sequenza analogica pura ma imbas..tardita; può piacere, a volte ci si accontenta, ma non è più la foto a pellicola in senso puro; il risultato è diverso. DIAPOSITIVE: forse l'unico campo in cui la pellicola da le maggiori soddisfazioni, a mio avviso: Se non sviluppi, se non stampi, se non trovi uno stampatore all'altezza ( ma quanto costa e quanti sinceramente possono dire di utilizzarne uno veramente professionale?), se fai scansioni ( spesso rabberciate), tutti i paragoni tra pellicola e digitale restano nel campo quasi sempre dell'ipotetico o dello speculativo. Ho già detto che per me conta il risultato finale e, quindi, tutto è lecito, ma poi non parliamo di paragoni tra due sistemi così spesso tanto" imbas..tarditi" e per quanto riguarda la pellicola, spessissimo traditi. Tanto che è spesso difficile parlare dalla "impareggiabile qualità " della pellicola.Parliamo della fotografia, non di come è stata ottenuta. |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 20:58
Mai visto un singolo confronto a parità di formato dove l'immagine a pellicola sia più dettagliata di un'immagine digitale, figuriamoci superarla fino a quel punto. ************************************** Oddio... guarda che se è solo per questo non stento a crederti. NON è MAI STATO FATTO UN SINGOLO CONFRONTO NEL QUALE IL DIGITALE NON ABBIA VINTO. Il punto però è nel COME sono stati fatti questi confronti... ossia SEMPRE previa scansione* della pellicola. E ovviamente, nonostante la scansione non faccia parte della filiera analogica e sia solo in passaggio ulteriore non necessario e pure dannoso, queste scansioni sono MAI state fatte neppure a tamburo... che forse avrebbe un po' limitato il danno. *) la scansione non fa altro che rendere un negativo, o una diapositiva un pessimo file digitale... e a questo punto è molto meglio adoperare direttamente il digitale. |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 21:15
Oltretutto, come t'ho detto, anche senza ricorrere al sotterfugio della scansione basta fotografare una scena con un basso contrasto, la classica fotografia col Sole alle spalle di una distesa di neve, o anche di sabbia, è lo stesso, e come per incanto i 90 milioni di pixel della Velvia diventano solo 22, e al digitale basta pochissimo per vincere visto che innanzitutto anche con quella illuminazione ha sempre 30, 40, 50 o 60 mega, e per di più ha anche la pp dalla sua parte! |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 21:18
Un confronto con la pellicola, anche fatto apparentemente con tutti i crismi, si troverà SEMPRE il modo di girarlo a favore del digitale |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 21:25
“ In realtà, e questo l'ho già detto più volte, un fotogramma di Velvia formato Leica, o un negativo omologo quale per esempio potrebbe essere l'Ektar 100, registra circa 88,5 milioni di pixel, il problema però è che la pellicola, a differenza del sensore, non registra sempre lo stesso numero di particolari ma, anzi, un numero che varia a seconda del contrasto presente sulla scena ripresa. „ Le lenti che si usano sulla pellicola riescono a risolvere l' equivalente di 88,5Mpixel? |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 21:58
Il numerone viene spesso citato. La pratica suggerisce che ha una valenza molto ipotetica. Ci sono altri aspetti nella struttura del dettaglio fine (rumore, ecc) che fanno sì che la resa effettiva percepita sia pareggiata dai sensori digitali con molta (ma molta) meno risoluzione. Fino a prova contraria quando uscirono le prime reflex da 10 ma anche 6 mpix, la velocità con cui hanno rimpiazzato il 35mm sia in campo professionale che amatoriale é stata pazzesca. E tanto bastavano e avanzavano quelle risoluzioni che noi adesso consideriamo ridicole... Se i 90mpix ipotetici fossero stati "veri", diciamo veri nel senso di davvero paragonabili a un moderno sensore GFX 100mpix che é di poco più grande, tanto per fare un esempio, ci sarebbe stata decisamente più inerzia nella transizione. Tutta sta risoluzione, uno se la sarebbe tenuta stretta, ma evidentemente non era proprio così che andavano le cose... |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 22:28
“ La pratica suggerisce che ha una valenza molto ipotetica. Ci sono altri aspetti nella struttura del dettaglio fine (rumore, ecc) che fanno sì che la resa effettiva percepita sia pareggiata dai sensori digitali con molta (ma molta) meno risoluzione. Fino a prova contraria quando uscirono le prime reflex da 10 ma anche 6 mpix, la velocità con cui hanno rimpiazzato il 35mm sia in campo professionale che amatoriale é stata pazzesca. E tanto bastavano e avanzavano quelle risoluzioni che noi adesso consideriamo ridicole... „ +1 mi ricordo quel periodo, 2003. |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 22:32
Il passaggio a digitale e' avvenuto piu' per praticita', che non per qualita'. La comunicazione non e' piu' attraverso la carta ma il web...la necessita' di digitalizzare la pellicola l'ha resa se non meno bella piu' lenta e dispendiosa rispetto alla fotografia digitale |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 22:37
Ma insomma, una cosa che si diceva quando sono arrivate le reflex digitali era che il risultato sembrava più simile al medio formato che al 24x36. Ed erano solo APSC! Insomma hanno lasciato tutti a bocca aperta. La mia prima è stata la Fuji S2pro, li ho capito che per me la pellicola era morta. |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 22:51
E' stato cosi nella maggior parte dei casi sia in stampa dato che il 35mm veniva ormai trattato da minilab sempre piu' scadenti (economici), sia in una visione a monitor dove quello che si vede della pellicola e' solamente un surrogato, per quanto anche a me possa piacere |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 23:07
All'inizio si stampava molto mi ricordo, abituati alla pellicola. Poi in brevissimo tempo la fruizione è passata sul monitor. Sono arrivati anche i social, ancora non c'era facebook, c'era myspace e andava molto farsi il proprio sito di foto. Tiscali metteva a disposizione uno spazio personale per farsi il sito e così tanti altri. Juza credo sia arrivato anni dopo. |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 23:24
Una cosa è certa, malgrado le meraviglie del digitale si continua il confrontarlo con l'analogico, questo è di per se significativo. |
| inviato il 15 Novembre 2023 ore 23:33
Ettore puntuale e pungente. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 0:01
Io scattavo in analogico e non ci tornerei mai più. Troppo costoso e troppe menate per sviluppare e stampare. Oltretutto con il digitale hai una velocità operativa di scatto e PP impensabile per l' analogico. Rispetto chi continua a scattare a pellicola ma preferisco il digitale. Il mondo va avanti |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 2:03
Si continua a fare il confronto col digitale per lo più per dire che non si tornerebbe mai indietro |
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