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<< Studiare decine di libiri ti riempie di nozioni inutili. Un po' come studiare kayak sui libri... l'eskimo ti viene solo a furia di bevute in acque ferme... se provi a farlo in rapida avendolo solo studiato sui libri, facilmente affoghi. >>
Qui e' condensato un punto importante, almeno a mio parere: il fotografo/ fotoamatore vuole inconsciamente porsi come autore della foto in discussione. Lo spettatore genuino osserva la fotografia cercando di conoscere (si informa) e capire l'autore vero (non se' stesso) della fotografia in questione
Beh si... spesso e' bello prendere un libro, dimenticare di avere un apparecchio foto e cominciare a sfogliare foto di grandi fotografi. Diventare spettatori.
Ma essere fotografi significa essere dall'altra parte della barricata. Essere chi PRODUCE la foto.
Ora, uno spettatore fa bene a esplorare e leggere libri. E' il suo obiettivo.
Un Fotografo, secondo me, unavolta imparati i rudimenti dell'arte, deve decollare e camminare con le sue gambe.
Inutile conoscere a menadito l'opera del depravato giapponese. NON MIGLIORERA' IL TUO MODO DI FOTOGRAFARE.
Sei troppo occidentale. Troppo diverso per capire e produrre qualcosa di equivalente. Se pensi che possa insegnarti qualcosa, SBAGLI.. Ti sta solo caricando di spazzatura che potrai al massimo scimmiottare. Semplicemente perche non porti con te la sua cultura.
Voglio dire.. uno dei problemi di chiunque crei qualcosa e' esattamente quello di liberarsi dal gia' visto, dal gia' suonato, dal gia disegnato.
Alla fine quella e' spazzatura che ti intasa la testa ed ottunde la tua capacita' creativa.
E' un fenomeno molto evidente nei compositori. Ascoltano un motivo distrattamente e questo si insedia, invisibile, per poi saltare fuori anni dopo in un motivo che tu credi originale ed invece e' copiato.
Questa non e' solo teoria mia. E' una nuova linea di pensiero che sta radicandosi nelle universita' piu' avanzate. Se vogliamo progredire piu' velocemente, dobbiamo disporre degli strumenti necessari, ma dobbiamo essere liberi e non condizionati da cio' che e' stato fatto da altri.
Anche perche' di fare il lavoro inspirandomi ad un giapponese, senza avere alle spalle la sua esperienza di vita e le contraddizioni tipiche del suo modo di vivere, non puo che trasformarmi in un "giapponese de noartri" rendendomi piu ridicolo di cio' che normalmente sono.
Mi pare che si stiano confondendo due piani diversi. Qui qualcuno era partito con l'idea che si possa fare una analisi di cosa sia fotografia d'arte (e per converso di cosa non lo sia). Io ritengo che il problema sia mal posto e che sia anche poco interessante, un po' come quando si pretende di incasellare certe opere letterarie o musicali o pittoriche o cinematografiche in generi prefissati. È chiaro che nessuno può qui e adesso avere la pretesa di saper discernere cosa rimarrà nei libri di storia della fotografia. Ma da questo argomento si è scivolati mi sembra, se ho interpretato bene, in uno che non mi pare abbia nulla a che fare, e cioè la disputa se occorra o meno leggere o, più in generale, avere cultura per fare foto o se sia meglio o addirittura sufficiente la pratica. A parte il fatto che sarebbe da specificare meglio: per fare quali foto? Per fare foto d'arte? O per fare foto professionali? O per fare foto amatoriali? In buona sostanza non capisco cosa c'entri questo argomento con il primo. E comunque sia mi domando perché le due cose dovrebbero essere in contraddizione: non riesco a comprendere perché la pratica di fare foto debba escludere quella di leggere sull'argomento e viceversa. Mi pare di tutta evidenza che le foto migliori saranno (a parità di talento) quelle di chi ha saputo unire l'esperienza alla cultura, la pratica alla grammatica, ma questo mica solo per la fotografia vale per il kajak e anche per il nuoto. State pur certi che un buon allenatore o istruttore di nuoto sarà quello che ha saputo unire ore di pratica in vasca a nuotare con una grossa "cultura dell'acqua" ed continui approfondimenti teorici. Ma questo è un piano diverso da quello proposto da chi ha aperto la discussione. P.S. se poi Lollus ti avanza il tempo di redigere l'elenco delle letture sconsigliate facci sapere...
Non si capisce bene perché un fotografo giapponese, esistono solo fotografi giapponesi e un occidentale che voglia fotografare giocoforza è portato copiare un giapponese: e perché mai? Dante e la Divina Commedia: in base a questa tua teoria Dante avrebbe potuto scriverla anche meglio se solo avesse ignorato tutta quanta la cultura letteraria e filosofica che lo aveva preceduto e che invece per sua disgrazia conosceva bene. ... e comunque siamo ancora scivolati rispetto al tema della discussione
Certo che la grammatica serve, ma ho visto diverse foto del manipolo di cortocolti che imperversa qui, dando dell'ignorante a destra e a manca: mi pare evidente che qualcosa manca e credo proprio che siano la pratica e le idee. Alcuni fra i più presuntuosi non riescono a mettere in fila tre parole senza errori blu, con un notevole effetto comico; fortunatamente non è il tuo caso. Ad ogni modo le nozioni NON bastano per costruirsi una cultura e le sciocchezze dei critici per vendere porcherie ai gonzi sono tutto tranne che cultura. Visto che domandi (quasi) educatamente ti rispondo: comincia a sbattere via qualunque cosa sia stata scritta dai soliti sessantottini. Procurati qualche libro di storia dell'arte ante '68 o, meglio, ante '45; oppure qualche manuale senza pretese tipo "drawing with the right side of the brain", "designing a photograph", "photographic composition". Per le pretese c'è sempre tempo. Consiglio anche un paio di manuali di Joe McNally sull'illuminazione: no luce, no foto - tua luce, tua foto.
Ma infatti l'intervento di Salt non c'entra una fava col thread. Il fatto è che qua, libri o non libri, cultura o non cultura, non si ha nemmeno la curiosità o il dubbio di chiedersi se alle proprie convinzioni non sfugga qualcosa che per ottusità o disinteresse non vogliamo nemmeno considerare. Fare delle sparate così tagliate con l'accetta di fronte a qualcosa di complesso come l'arte (che non è, ripetiamolo, qualcosa di sganciato dalla vita stessa), non può che renderci piccoli e terribilmente tristi all'interno di una discussione.
Beh... mettiamola cosi'... tagliandola un po' con l'accetta:
Evidentemente un pittore ha bisogno di tecnica e di manualita' prima di essere pittore. Ma tecnica e manualita non ne fanno un artista. Fanno uno che sa realizzare copie tecnicamente perfette. Una macchina insomma.
Per essere artista deve esserci qualcosa di piu. Innanzitutto la capcita' di vedere. Quella di sintetizzare e quella di trasmettere.
Ora, e' evidente che un europeo che sfogli un libro di Araki possa in qualche modo "vedere" e ricevere cio' che l'autore vuole trasmettere. E' altrettanto evidente pero' che un fotografo possa riutilizzare poco del materiale fornito da Araki.
In giappone il corpo e' considerato in modo molto diverso che in Europa. E' INCONCEPIBILE per un europeo il punto di vista di un giapponese sul sesso.Ma anche sulla morte e sul VALORE di un corpo.
Qui consideriamo il corpo sacro e si cerca di preservarlo con norme di sicurezza e protocolli. La' le seggiovie non hanno neppure la barra di protezione.. se non ti aggrappi e cadi... pazienza.. sei morto da stupido.
No non e' obbligatorio che un occidentale copi un giapponese.. dico solo che un fotografo che si formi su un libro di Araki non ne ricavera' nulla di utile per produrre qualcosa di veramente personale. Perche anche se volesse rifarsi al "maestro", otterrebbe solo una scopiazzatura malfatta.
Questo succede in tutti i campi... anche nella tecnologia.. un maestro europeo di kayak, e' vero ti da i rudimenti. Ma poi ti insegna ad andare in torrente. Acqua bianca dolce, rapide scoscese. Un maesto eschimese ti insegnera' a navigare con lo stesso kayak, acqua piatta salata ed evitare gli iceberg. Oltre che ad orientarti per tornare a casa.
Un torrente lo percorri solo in una direzione.. in discesa.. un mare polare lo si naviga in tutte le direzioni.
Tutta la enorme esperienza e cultura accumulata dal maesto eskimese, se trasferita nella navigazione della rapida della Balmuccia del Sesia, diventa inutile. Il maestro affoga.
In fotografia non si affoga.. ma si resta prigionieri...
@Rombro tu sei grande e allegro invece? Uhm :-) Tante volte la mancanza di curiosità o di interesse per qualcosa deriva dall'esperienza. Forse certe cose che oggi interessano a te e non ad altri, fra un po' di tempo, ti annoieranno o ti disgusteranno. Le "sparate così tagliate con l'accetta" (cit. Rombro) portano spesso su terreno sdrucciolevole.
Scusa, quale esperienza, su questa terra, ti può dare, come essere umano, la certezza di avere la sintesi di ciò che vale e ciò che non vale? Certo che ci sono cose che se in un punto della vita ti stimolano, più in là potrai superarle o averne repulsione. Senza quella cosa però, che non è una legge scritta o dettata da nessuno, ma anche solo una deviazione mentale o un pensiero che stravolgono un percorso di vita, non saresti arrivato alla tua visione attuale. A me pare solo che qui ci siano utenti (che definire persone onestamente mi spaventa) che invece di porsi delle domande si danno delle risposte che, per fortuna, sono totalmente discutibili.
Ognuno ha una sintesi di buono e cattivo, anche tu ci hai appena raccontato una delle tue sintesi. È normale: senza impiegheremmo ore perfino a fare la spesa, perché non sapremmo decidere! Magari quelle persone (addirittura vuoi disumanizzarli? Andiamo...) hanno vissuto esperienze che gli hanno fatto vedere, per esempio, Rothko come nichilista e aberrante. Magari le stesse persone lo trovavano geniale a sedici anni.
Ma io non mi sognerei mai di venire a dire, anche se fosse ad una sola persona, guarda che tutta l'arte contemporanea è fuffa e business, l'arte vera invece è questa o quell'altra. È un'approssimazione talmente assurda e pretenziosa che non riuscirei a prendermi sul serio nemmeno io che lo dico. A me Rothko, ad esempio, non stimola granché per i suoi quadri. Ma amo Feldman per quel che ci ha tirato fuori musicalmente ispirandosi a lui. Dovrei dire che Feldman è un vendifumo perché c'è un collegamento fra loro? No. Sarebbe una cazzata.
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