| inviato il 13 Giugno 2023 ore 22:34
“ Andare a tentativi è una perdita di tempo oltre ad essere poco professionale davanti alle persone ritratte „ Ti consiglierei questo piccolo esperimento: copri il display posteriore della fotocamera con nastro adesivo nero, poi prova a fare un intera serie di foto nelle quali magari devi mescolare flash e luce ambiente, oppure usare tre flash, misurando soltanto la luce con l'esposimetro. Fai tutte le foto della serie e guardale solo dopo aver terminato l'intero lavoro, come si faceva una volta con l'analogico, che si scattava tutto un servizio e poi si mandava a sviluppare. Se le foto ti soddisfano al 100% perché sono venute esattamente come le avevi in mente allora complimentoni, sei un grande! Io non sarei capace. L'esposizione probabilmente la imbrocchi, ma la qualità della luce come la valuti? Devi avere un'esperienza mica da ridere per valutarla senza vedere il risultato. Provaci e poi dimmi come è andata... (Mica per niente i professionisti ai tempi dell'analogico usavano i dorsi Polaroid...) |
| inviato il 13 Giugno 2023 ore 23:02
La fotografia evolve ed evolve anche il modo di scattare con i flash, oggi si può anche fare a meno di usare un esposimetro. Ormai i flash li comandi direttamente dal trigger ( per i flash più evoluti ) e puoi fare più scatti per trovare la giusta combinazione. Ovvio che sarebbe utile conoscere bene la luce flash e sapere come funziona un esposimetro e ovviamente saperlo usare. |
| inviato il 13 Giugno 2023 ore 23:09
@Miopiaartistica se posso permettermi rispondo con un ni al tuo intervento. Hai ragione, poter guardare il risultato in diretta è una favola in barba alle polaroid. Ma un conto è usare l'esposimetro per dare la giusta potenza al flash in base al numero guida, la potenza impostata, il tipo di diffusore, la distanza dal soggetto ed eventualmente la gelatina applicata davanti al lampeggiatore che influisce sulla potenza; un conto è conoscere il comportamento del tipo di luce. Se voglio fotografare una ragazza in costume e renderla sensuale mi serve a niente l'esposimetro se posso usare soltanto un godox ad600pro nudo e crudo: ne uscirà una foto con ombre durissime tipo a mezzogiorno. Quello è lo step successivo. |
| inviato il 13 Giugno 2023 ore 23:24
@Michaeldesancits evolvono gli strumenti la fotografia è sempre la stessa. Una volta un flash da studio lo usavi solo al chiuso perché era pressoché impossibile portarli in esterno, la luce pilota ti dava un idea delle ombra generate e per far scattare il flash ci voleva un cavetto pc-sync. Oggi hai la possibilità di usare un trigger dal quale puoi impostare la potenza del flash, ma la zuppa è sempre la stessa. In sintesi: sulla 500 vecchia o sul 126bis dovevi fare la doppietta per passare da una marcia all'altra, sulle macchine automatiche/sequenziali non è più necessario ma comunque il sistema delle marce è lo stesso. faccio un ritratto in esterna voglio fare in modo che la luce de flash sul mio soggetto sia bilanciata rispetto allo sfondo, esempio pratico: Sono a scattare su un prato uguale allo sfondo di Windows, alle 16 di pomeriggio. Scatto a luce ambiente il soggetto è esposto correttamente impostando 1/125 f5.6 (sto improvvisando) Posizioni il flash col il diffusore che voglio utilizzare, e con esposimetro imposto la potenza in modo che venga richiesto il diaframma 5.6. A questo punto se voglio sovraesporre lo sfondo imposto 1/60, se voglio sottoesporlo imposto 1/250, io soggetto avrà sempre la stessa esposizione. Ho semplificato parecchio ma la zuppa è questa. Si prende manualità con tutto, ma con un esposimetro ci metto 10 secondi, andando a tentativi diventa molto più lunga. |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 10:27
“ L'esposimetro non è necessario, è fondamentale! „ Mai usato. Anzi, non uso mai neanche quello della fotocamera, scatto sempre in manuale. “ Andare a tentativi è una perdita di tempo oltre ad essere poco professionale davanti alle persone ritratte ;-) „ Io vado solo a tentativi, trial and error. Di solito in tre-quattro azzecco le esposizione corrette per ambiente e flash. |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 10:30
Anzi, delle precisazioni: L'esposimetro lo usavo quando facevo l'assistente in studio, dove fotografavano con le diapositive. Le luci erano continue, e mi facevano indovinare quanti secondi sarebbero serviti, per poi controllare con l'esposimetro. Ai fotografi non serviva, facevano una diapositiva di test e poi compensavano, eventualmente. Con l'esperienza riesco anche a beccare al primo colpo a che potenza devo mettere il flash, nel 90% delle volte in più o meno uno stop. |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 14:41
@Franco Pastorino. Esposizione ESEMPLARE sull'utilizzo del flash di schiarita! Semplice, ma ... bisogna sapere! Bravo! GL |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 14:53
Come detto da altri per esterno meglio roba trasportabile e leggera, il che non vuol dire roba scarsa. Tieni in considerazione che a meno che tu non abbia un assistente che ti sposterà di continuo lo stativo con tanto di flash e softbox, il ritratto ambientato con il flash off camera è un po' uno sbattimento, sarai molto limitato nei movimenti e nel cambio location ma anche nel cambio di pose, dovrai poggiare la fotocamera e andare a spostare le luci, ritornare in posizione e scattare. Consiglio: acquista gli appositi sacchi e riempile di pietre, li tieni in macchina e li scendi solo all'occorrenza (se c'è vento). |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 15:25
... e poi, sempre parlando del MIO modus operandi, cerco sempre di sistemare TUTTE le faccende tecniche PRIMA di essere a tu x tu con la persona che ritraggo. Da quel momento VOGLIO che la totalità della mia attenzione sia concentrata sulla "PERSONA", e che la "PERSONA" si ne renda PIENAMENTE conto! Mi è conseguentemente difficile immaginarmi a gestire punti luce esterni, soft boxes, stativi, razzi & mazzi! Unica concessione: una decina di secondi per una misurazione a luce incidente (se ho con me l'esposimetro esterno), oppure una misurazione a luce riflessa in modalità spot. Poi M (manual), e NON ci penso PIU'! GL |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:02
“ copri il display posteriore della fotocamera con nastro adesivo nero... „ ma perchè? se uno si trova bene con l'esposimetro fa bene ad usarlo, se uno è comodo senza fa bene senza. togliamo che gli Af e teniamo gli iso bloccati allora, già che ci siamo |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 16:19
Per chiarire: l'esposimetro per determinare l'esposizione corretta ve benissimo (si chiama "esposimetro" apposta) però non ti dirà mai quanto la luce è dura o morbida, non ti farà mai vedere esattamente cosa succede se la luce arriva da una posizione piuttosto che da una leggermente diversa (sto parlando di flash off camera, ovviamente) e non ti farà mai vedere come si integra la luce del flash con quella ambiente. Allora se uno fa reportage o anche cerimonie può anche affidarsi all'esperienza e a schemi di luci collaudati, e sa che mettendo le luci in un certo modo ed esponendo in un certo modo porterà a casa una foto accettabile, di buona qualità, e magari sarà pure una buona foto, che però sarà molto simile, come atmosfera, alle migliaia di foto scattate con quello schema di luci. Era quello che si faceva con la pellicola, perchè non era possibile osservare l'effetto dei (dei) flash prima di scattare. Ed è quello che fanno ancora oggi i reporter. Però oggi, col digitale, avendo dietro alla fotocamera un display, invece è semplicissimo fare qualche scatto di prova e aggiustare le luci (forza e posizione). Si fa in due minuti, e non è neppure necessario farlo col soggetto già in posa, si può fare mettendo nell'inquadratura il primo che passa. Questa veloce sistemazione delle luci secondo me fa una bella differenza rispetto al risultato finale, a meno che uno non abbia un'esperienza davvero grande e non ne abbia bisogno, ma non è il mio caso (e mi pare che su questo sito i di fotamatori non professionisti e bisognosi di imparare che ne siano). In questo modo si può passare da una foto correttamente esposta ed accettabile a una buona foto. Parere personale, ovviamente... |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 17:04
@Miopia. Si ... per carità ... comunque noto/ho sempre notato che i grandi fotografi hanno praticamente uno schema di luce sostanzialmente fisso, ricorrente. Con Giovanni Gastel avevo uno scambio di messaggi, ed il suo tipo di illuminazione era invariabilmente: due strip light ai due lati, ed un beauty-dish al centro. Anche altri grandi (lo si riscontra guardando le loro immagini) hanno una "luce" loro tipica! Negli esterni, invece, idem (sto pensando al back-stage del calendario Pirelli di Peter Lindbergh, per esempio, del 2017 ... mi pare) dal quale è evidente come egli ricostruisse uno studio-all'aperto, mercè l'opera di numerose maestranze che approntavano veri e propri "gazebo-paraluce" con drappi neri e flash da studio c/relativi generatori! "Roba grossa", insomma!). Quanto poi al controllare lo schema luci (e l'esposizione!!!) prima di effettuare gli scatti definitivi, si usavano i dorsi Polaroid. Io, nel mio piccolISSIMO, ne ho ancora un paio: uno per Hasselblad, ed uno per Mamiya Universal che, con due ottiche (il 75/5.6 ed il 127/4.7), copriva l'intero formato Pola (8.5 X 10.5). Ciao. GL |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 17:07
“ Ti consiglierei questo piccolo esperimento: copri il display posteriore della fotocamera con nastro adesivo nero, „ @Miopia, mi permetto di dirti che è un esercizio che si fa tranquillamente, se si conosce La Luce, il suo comportamento, se si conoscono i modellatori luce ed il grado di diffusione che restituiscono in base alla distanza dal soggetto, si ha già ben chiaro in mente come sarà la foto. Si ha ben chiaro su quale "zona della scala di Adams" posizionare l'incarnato del soggetto, in quale altra zona mettere lo sfondo, tutte cose che si possono progettare in anticipo e realizzare con 3 misurazioni. Sapremo perfettamente che differenza c'è fra un rapporto di illuminazione 1/8 e 1/16 (è solo uno stop ma di differenza ne passa parecchia soprattutto per l'atmosfera creata), sapremo come fondere il/i flash con la luce ambiente (ehh, sì, l'esposimetro ti consente di integrare perfettamente le due sorgenti ma BISOGNA conoscere la luce). @Giovanni Leoni, "le questioni tecniche" andrebbero sistemate in relazione alla posa scelta e non viceversa, quello che viene definito "schema luce" deve adattarsi al soggetto e alla sua posa proprio perchè i soggetti ritratti non sono tutti uguali, non hanno le stesse caratteristiche fisiognomiche Bravo @Franco Pastorino, ottimo esempio di fill-in... |
| inviato il 14 Giugno 2023 ore 17:32
@Metal. Faccio GENERALMENTE ritratti, e non fotografie di moda, calendari, beauty, ecc.. La mia prima preoccupazione è di identificare una location (e di conseguenza l'illuminazione della quale disporrò) PRIMA dello shooting, e con la preoccupazione PREVALENTE che il mio soggetto si senta a proprio agio. Di conseguenza, mi sarà (relativamente) facile prevedere in anticipo gli aspetti tecnici che mi troverò a gestire. Poi gli imprevisti ... possono sempre capitare (anni fa feci diversi scatti per l'intimo di Coveri -NON ritratti in quel caso!-. In una SOLA mattina mi si sganciò (a dx) il fondale in uso, ed un flash da studio mi aprì una vertenza sindacale! Dovetti "metterci una pezza" con un rotolo di spago, e correre a casa a prendere un'altro monotorcia ... mentre la mia modella, disponibile SOLTANTO quella mattina, provava slip ... Per dire! A volte un pò di esperienza e sangue freddo ... aiutano!)! GL |
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