| inviato il 28 Aprile 2023 ore 19:47
“ Per la cronaca non sta scritto da nessuna parte che il sensore mono sia identico a quello a colori dal punto di vista del drogaggio del silicio nel substrato, perché si possono ottenere infinite risposte diverse dal sensore a seconda di quello che vuole il committente (e di quanti soldi è disposto a spendere per comprare il sensore) „ Basta guardare le specifiche delle camere eh, per quelle astronomiche il modello è letteralmente lo stesso identico, così come sono identici tutti i parametri che dipendono dal sensore. 500€ di differenza di listino non sono giustificabili in alcun modo da un punto di vista TECNICO, un intero sensore APS-C non ha quel prezzo e come ho scritto (e come dovresti sapere se sei del campo) non ne fanno di certo 500 all'anno di quei sensori dato che i monocromatici vengono usati in ogni ambito. astronomy-imaging-camera.com/product/asi6200mc-pro-color/ astronomy-imaging-camera.com/product/asi6200mm-pro-mono/ Queste sono due ZWO FF, stesso sensore della Sony A7RIV, una mono e l'altra a colori, prezzo identico. Che poi di solito anche quelle astronomiche costano di più in versione mono, ma anche qui è in buona parte una "tassa" sull'esclusività del prodotto perché sanno che tanto chi è interessato a quel tipo di strumentazione non ha alternative e paga, mentre una camera a colori deve competere con le mirrorless/DSLR che avendo gli stessi sensori hanno prestazioni simili. Lo stesso sensore della Pentax è montato anche sulle Fuji con matrice X-Trans, quindi anche qui una matrice diversa da quella standard che dovrebbe richiedere una linea produttiva diversa, eppure una X-E4 si trova a meno di 1100€... dai su, non facciamoci prendere per i fondelli dal marketing. È esattamente come la Canon RA che facevano pagare un prezzo TOTALMENTE FOLLE rispetto alla Eos R normale nonostante a Canon costasse praticamente zero montare un filtro diverso davanti al sensore rispetto al normale UV-Ir Cut, e infatti l'hanno tolta dal mercato perché non se la filava nessuno. |
| inviato il 28 Aprile 2023 ore 20:08
Ma...dovrebbe essere chiaro che il prezzo di vendita di qualsiasi prodotto industriale non ha nessuna relazione con la somma dei costi dei singoli componenti. Cosa c'è di strano ? Ci sono costi da ammortizzare, costi per tenere in piedi una linea di produzione diversa... Nessun costo è "giustificato dal punto di vista tecnico", se vogliamo. |
| inviato il 28 Aprile 2023 ore 20:11
Il punto è che a loro fare un modello mono costa poco di più di uno a colori, ma te lo fanno pagare tanto di più semplicemente perché è un prodotto esclusivo, non perché ci siano effettivamente così tanti costi in più da ammortizzare. |
| inviato il 28 Aprile 2023 ore 22:10
ok, mi pare che ciascuno abbia espresso la propria opinione.. proseguendo non si arriverà sicuramente ad una posizione univoca. Peraltro a cosa servirebbe. Passerei oltre a meno che qualcuno non spieghi come 200 dollari di differenza negli usa diventino 500 euro.. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 12:29
... magari in U.S.A. sono meno avidi ... ? |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 13:46
“ ... magari in U.S.A. sono meno avidi ... ? MrGreen „ mah, io ho pensato fosse legato anche ad una differenza normativa per la garanzia per cui devi mettere in conto costi maggiori. Comunque ormai dovrebbero iniziare ad essere consegnate le prime in giro. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 14:11
“ Passerei oltre a meno che qualcuno non spieghi come 200 dollari di differenza negli usa diventino 500 euro.. „ Ah ecco, questa mi mancava, CVD... Comunque devo dire che le camere mono mi hanno sempre intrigato, quando tra le FF c'era solo la M se mi avessero obbligato a comprare una Leica avrei sicuramente scelto quella perché è l'unica che possa offrire risultati veramente diversi in certe situazioni, mi chiedo comunque in un mercato che per forza di cose dovrà rallentare un po' nei prossimi anni di camere mono non ne vedremo spuntare fuori anche da parte di altri marchi. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 14:16
Io ho le idee confuse sulle ottiche Pentax, mi pare ci siano molte sigle: mi pare di aver capito che quelle DA siano specifiche per il formato di questa K3, ma altre sono criptiche, almeno per me che non sono esperto del brand (anche se sono ad esso legato affettivamente essendo stata, nel 1969, la Asahi Pentax Spotmatic la mia prima macchina fotografica di qualità). Ad es. cosa indica PLM? Faccio un altro esempio: Pentax-DA* HD 11-18mm f/2.8 ED DC AW Non è semplice interpretare |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 14:48
DA sarebbe la linea apsc. Con alcune eccezioni. Alcune lenti DA sono compatibili anche per FF. FA è la serie full frame di derivazione epoca pellicola DFA indica gli obiettivi full frame moderni. SMC o HD indica il tipo di coating (HD più moderno). Alcune sigle come SDM, DC, PLM indicano il tipo di motore autofocus. Anche se non in modo univoco, non tutti gli SDM sono uguali. Esiste il nuovo 70-210 che è un Tamron rimarchiato etichettato come SDM ma non ha niente a che vedere con alcuni vecchi obiettivi SDM Pentax. PLM è la tipologia più moderna. Altre sigle messe in forno si riferiscono allo schema ottico tipo ED = extra low dispersion, ecc WR e AW sono due gradi di weather sealing. Le lenti professionali con l'asterisco (star) dopo DA, DFA sono solitamente AW (all weather), WR (weather resistant) è per la fascia consumer. In sostanza sì, è un casino assoluto |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 14:58
“ Io ho le idee confuse sulle ottiche Pentax, mi pare ci siano molte sigle: mi pare di aver capito che quelle DA siano specifiche per il formato di questa K3, ma altre sono criptiche, almeno per me che non sono esperto del brand „ La guida più semplice rimane questa per capire le differenze. www.pentaxiani.it/archivio_obiettivi Qui più nello specifico: www.pentaxforums.com/lensreviews/ Comunque su un sensore apsc puoi mettere tutte le ottiche senza problemi, semmai sono le ottiche per apsc (che in pentax sono numerose avendo uno dei corredi più completi) che su FF hanno problemi (ma non tutte ; e le lenti D-FA sono native proprio per FF, serie nata dopo la k1 e "prosecuzione" degli FA). Se trovi DA-L sono quelli che sono abbinati ai kit, uguali ai DA ma con la baionetta in plastica e senza quick focus (quick focus: www.pentaxforums.com/forums/116-pentax-k-r/148925-what-quick-shift-foc ). Otticamente sono uguali ai DA. Facile no! sulle sigle simone ha risposto. le lenti con la stella (star) sono le migliori lato qualità ottica (come rese con criteri moderni diciamo, con le migliori prestazioni dal centro ai bordi) e sono tutte tropicalizzate. Sono normalmente un po più grandi rispetto ai limited (che non vuol dire in edizione limitata) che sono un concentrato di lenti piccole, leggere ed in metallo, ma con qualche ovvio compromesso lato luminosità e qualità da bordo a bordo. In compenso molti di essi hanno una maggiore personalità e carattere, come suol dirsi. Comunque DA 11-18 star 2.8 è uno degli obiettivi più recenti per apsc (DA) è stellato, quindi tropicalizzato (AW) e con ottima qualità costruttiva, ed è senz'altro un obiettivo dalla resa molto buona e di ottima qualità. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 15:06
Grazie Simone e grazie Mirko per i vostri puntuali e celeri chiarimenti. Un saluto a voi. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 17:53
"Era la prima cosa da dire, secondo me. La seconda è il guadagno di uno stop di luminosità, perchè la matrice Bayer (filtri rgb davanti al sensore) proprio non c'è, ed i fotositi sono pertanto piú sensibili". Vado continuamente ripetendo una semplice constatazione della quale però sembra che nesduno tenga conto. Intendo dire che se si dice che un sensore mono ha un guadagno di luminosità e poi si dice che ha una risposta spettrale predefinita si dovrebbe giungere a fare due più due, e cioè a ricordarsi che quando si scatta in B/N (pellicola o sensore), non potendo decidere selettivamente la risposta alle diverse bande di colore, si è soliti anteporre alla lente dei filtri, filtri gialli arancioni rossi verdi. Orbene capita che questi filtri, eliminando parte della luce visibile, abbiano dunque un fattore filtro che specifica di quanto debba essere prolungata l'esposizione o in altri termini, quanti stop in più servono. Dunque i filtri usciti dalla porta della Bayer-array se ne tornano dentro dalla finestra di chi desidera regolare il contrasto in un certo modo, con assorbimento che può andare da uno ad anche tre stop. Questo a meno che uno poi voglia diventare pazzo in postproduzione a fare selezioni per intervenire a scurire e contrastare localmente. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 18:03
"Mano a mano però che la luce diminuisce e lo spazio colore si attenua, i toni si restringono anche per profili con ampio spettro che hanno egualmente poco spazio in cui muoversi. Inutile poter scegliere tra infinite opzioni quando i dati raccolti sono pochi e di pessima qualità. Al calar della luce vi saranno solo toni chiari e toni scuri, per cui anche partendo delle scelte dell'ingegnere del colore e dalle maggiori possibilità di scelta dei canali blu, rosso e verde, alla fine lo spettro non sarà molto diverso". Mirko, forse non ho capito esattamente cosa tu intenda. Ma, se ho inteso bene quel che intendevi, non mi sembra che le cose stiano così o, per meglio dire, le cose stanno così per l'occhio umano nel quale al diminuire della luce, la visione si fa sempre più monocromatica, per la questione del diverso comportamento di coni e bastoncelli sulla retina. Ma non mi pare così nei sensori Bayer: può essere che cali la "fedeltà" cromatica ed aumenti il rumore cromatico ma il sensore non si comporta cone l'occhio umano. Se poi uno può scattare su cavalletto, fare una lunga esposizione notturna produce immagine che dal punto di vista del colore è praticamente indistinguibile da quelle scattate di giorno. |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 19:05
Andrea, premesso che ho i filtri di contrasto ma che nella pratica non li ho usati in questi ultimi anni se non in rarissimi casi (anche perché in post produzione me la cavo piuttosto bene con maschere e selezioni) temo che tu confonda le conseguenze del fattore filtro (che incide solo sull'esposizione) con la caratteristica propria del sensore monocromatico di non necessitare di interpolazione e, inoltre, di poter sfruttare ogni pixel nella sua interezza. Ti segnalo questo studio dedicato alla fotografia degli astri ma in buona parte di interesse generale. Ti segnalo anche quanto ebbe a scrivere Raamiel nel 2014 (il quale pochi anni dopo ha acquistato la Leica M10 Monochrom). Ciao, Fabio. www.bluejourneyastro.com/strumentazione/camera-sensore-colore-mono-qua www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=959568 |
| inviato il 29 Aprile 2023 ore 19:21
Andrea condivido quello che sopra ha scritto Fabio per il primo topic. Sul secondo: “ le cose stanno così per l'occhio umano nel quale al diminuire della luce, la visione si fa sempre più monocromatica, per la questione del diverso comportamento di coni e bastoncelli sulla retina. „ Era proprio questo che intendevo. E se è vero come giustamente sottolinei che il sensore di una fotocamera funziona diversamente, confermo e sottolineo che una monocromatica ed una colore hanno proprio due spazi diversi. Puoi usare il cavalletto per vedere cose che l'occhio non vede, ma "normalmente" quello che non si vede si può solo immaginare, ed è qualcosa di particolare e diverso. Se fotografo in interni, a teatro, ad un concerto l'uso del cavalletto serve a poco. Nella vita comune sono molto più le situazioni a cui faccio riferimento io e che quelle che menzioni, e che in queste situazioni non c'è proprio partita. |
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