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Yellowstone77 ascolta la BBC e poi ascolta un inglese di Londra, oppure uno di Manchester e senti che differenza. Avevo trovato un video dove mettevano a confronto i vari tipi di inglese presenti nel regno unito, un po' come da noi.
Qualcuno diceva che non e' l'inglese la lingua del mondo, ma il broken English
L'inglese della BBC e' (anzi ormai era) quello con la "received pronunciation", che poi e' quella su cui si basa l'insegnamento dell'inglese nelle scuole italiane. Dovrebbe avere un tono/suono medio alto ed essere al contempo comprensibile a tutti gli inglesi, indipendentemente dall'origine regionale e dalla classe sociale (quest'ultima influisce sull'accento e l'uso della lingua molto piu' che in Italia). Nel mondo reale - al di fuori della BBC e degli ambienti di classe alta - non la parla nessuno. Ricordo ancora lo shock quando visitai Londra la prima volta nel 2001, tutto gasato dalle mie letture di romanzi i visioni di film in lingua originale, convinto di parlare un buon inglese per lo meno... salvo poi naufragare miseramente nell'ordinare le sigarette dal tabacchino pachistano
Comunque l'accento quando si parla una lingua straniera e' cosa ben strana. Io adesso posso dire senza remore di conoscere l'inglese come un madrelingua (il mio lavoro lo richiede peraltro) e quando parlo NON percepisco per nulla di avere un accento - al mio orecchio interno mi sembra di suonare come un inglese medio, se mai con qualche inflessione americana.
Poi mi ascolto parlare in una registrazione ed esce Luca Brasi
Anche serie netflix in inglese, con i sottotitoli (senza sono perduto) Sono arrivato al punto che se c'e' un film o una serie che mi interessa ma esiste solo nella versione doppiata in italiana non lo guardo: mi suona finto, farlocco, riesco a vedere la mancanza di corrispondenza tra il movimento delle labbra e il parlato Il passo che provo ogni tanto a fare, poi mi c**o sotto e torno indietro, è eliminare i sottotitoli. Molto molto piu' facile, ad ogni modo, interloquire in inglese con persone non di madrelingua che con inglesi/americani.
“ Probabilmente, esaminando i dialetti, in particolare quelli alpini, si troverà però al riguardo una ricchezza che colma la povertà dell'italiano, cioè del toscano. „
Mario Rigoni Stern, nel suo "Sentieri sotto la neve", descrisse i vari nomi che le popolazioni dell'Altopiano, di origine tedesca, i cimbri, diedero alla neve. D'altra parte ogni popolo dà un nome, crea delle parole, dei vocaboli, relativamente a ciò che gli serve, per descriverlo, inquadrarlo, comprenderlo e, soprattutto, condividerlo. E' come per i toponimi: stessa identica cosa. Noi arricchiamo la lingua che usiamo in base al bisogno che abbiamo.
Mario Rigoni Stern identificò queste nevi... BRÜSKALAN, la prima neve dell'anno SNEEA, la neve seria, quella che copre HAAPAR, neve di fine inverno HAARNUST, neve vecchia, buona al mattino, marcia a metà giornata SWALBALASNEEA, la neve della rondine, quella marzolina, che dura dalla sera alla mattina! KUKSNEEA, la neve di aprile, la neve del cuculo BÀCHTALASNEEA, la neve di maggio, tardiva, occasionale KUASNEEA, la neve di giugno, tardivissima.
“ Molto molto piu' facile, ad ogni modo, interloquire in inglese con persone non di madrelingua che con inglesi/americani. „
Verissimo... Poi come scritto da altri, dipende molto dalla cadenza. Per esempio: se guardo "Inglourious basterds" in lingua originale, faccio una fatica a comprendere come parla Brad Pitt, per esempio. L'altro giorno, invece, ho assistito ad una conferenza di un professore newyorkese, che parlava solo inglese, ed era un piacere per la chiarezza che aveva e usava nella parlata.
“ Sono arrivato al punto che se c'e' un film o una serie che mi interessa ma esiste solo nella versione doppiata in italiana non lo guardo: mi suona finto, farlocco, riesco a vedere la mancanza di corrispondenza tra il movimento delle labbra e il parlato „
Questo e' un OT interessante. Ci sono una manciata di titoli per cui, alla faccia della filologia, tuttora preferisco la versione doppiata in italiano - tutti degli anni 80-90, comunque (Il grande Lebowski, Carlito's Way, i film con Woody Allen doppiati da Lionello); il doppiaggio italiano dal 2000 in poi e' inascoltabile, da dissenteria immediata, sempre.
@gianluca_m
“ se guardo "Inglourious basterds" in lingua originale, faccio una fatica a comprendere come parla Brad Pitt, per esempio. „
Ho avuto lo stesso problema con la prima stagione di True Detective; tra accenti southern e McConaughey che borbotta...
Mica vero: dagli inizi della tivù italica si è imposto un po' per volta un italiano con leggero accento romano nella pronuncia, che perdura tuttora. A furia di sentirlo lo consideriamo una parlata neutra, senza accento, ma a me le "e" spalancate, più vicine alla a che alla e di quella pronuncia fanno venire l'itterizia. Anche le varie parlate regionali del centro italia si fanno sentire, ogni tanto. Poi le tivù del cavaliere ci hanno invece assuefatti ad un accento più nordico, leggermente lombardo. L'italiano senza accento praticamente non esiste se non nell'ideale preconizzato dai puristi: "lingua fiorentina in bocca senese". Anche nella lingua siamo un popolo di bastard.i (absit iniuria...), c'è niente da fare, con al massimo qualche leggera fregola nel vagheggiare una purezza che non è mai esistita e mai esisterà.
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