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La psicologia della foto


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avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2023 ore 17:51




user213929
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inviato il 13 Aprile 2023 ore 17:57

Il mio preferito : Lee Jeffries



avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2023 ore 18:17

Spesso sento fare questa affermazione: "la cosa più difficile per un attore è impersonare se stesso".
E' una cosa che ho potuto osservare spesso; l'ultima volta durante uno pseudo-corso di "teatralizzazione" della comunicazione museale (una putt....ta colossale, ma è meglio non dirlo a chi tiene questi corsi o a chi ti obbliga a partecipare, altrimenti i secondi si inalberano e i primi cadono in disperazione).
Il ritratto fotografico non fa eccezione a questa regola perché la persona ritratta si trova esattamente nella condizione dell'attore di fronte al pubblico; i risultati possono essere di due tipi: o assumi un'espressione visibilmente "interpretativa" di qualcosa di diverso da te (come nella prima foto postata da Andrea), magari incoraggiato in questo dal fotografo stesso, o assumi la classica in-espressione da maschera "dell'individuo qualunque". Ovviamente il modello professionista ricade nel primo caso.
Fa eccezione la foto "rubata" ad un soggetto inconsapevole, ma in questo caso è il fotografo a non avere la certezza assoluta di quale sia la psicologia del soggetto stesso in quel momento (quindi avremo solo una sua interpretazione), a meno che la situazione complessiva non sia talmente forte da condizionarla, come nel reportage di guerra o di situazioni drammatiche.
I cinque punti elencati all'inizio da Ombra Grigia servono indubbiamente a ridurre la tensione emotiva del modello creando quel minimo di complicità col fotografo, ma non risolvono la questione.
Ne deriva che la quasi totalità dei ritratti "ben riusciti" è in realtà una vera e propria "recita teatralizzata" che, nel migliore dei casi, esprime un "progetto" del fotografo, non la reale psicologia del momento; ho lasciato il "quasi" nell'improbabile ipotesi che alcuni soggetti riescano effettivamente ad esprimere compiutamente se stessi quando si trovano di fronte ad un pubblico o ad una fotocamera.

avatarjunior
inviato il 14 Aprile 2023 ore 21:52

Perche la fotografia influenza la nostro umore, ed avvolte ci aiuta ad uscire da alcuni tipi di pensieri? I nostri occhi sono collegati al 3 chakra, nonché apparato digerente, quando facciamo le foto pensiamo di farle solo con lo sguardo, non e così in realtá, noi stiamo attigendo alla nostra anima nonche al nostro potere creativo, poi parlando dell'energia del sole che da la vita ad ogni cosa ed ai colori della natura che attivano una serie ti emozioni e sentimenti, attivano in noi non solo il benessere ma un potere creativo innato, in parole povere se la fotografia viene fatta con presenza può veramente cambiare la nostra vita senza che ce ne accorgiamo.

Un Po di anni fa circa nel 2016 aiutai un amico regalandogli una macchina fotografica ad uscire un periodo nero, era quasi depresso, dopo un anno lui cambiò vita, si trasferì in australia, un giorn mi chiamo e mi ringrazio per averlo spronato a dedicarsi alla fotografia lo porto a cambiare prospettiva di vita.

A mio modesto parere la fotografia non inteso come strumento come metodo per tirar furori il proprio potenziale e sublime.

Impariamo a conoscere il nostro potenziale

Grazie a tutti

https://www.amazon.it/dp/B0BZFNYNN6

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2023 ore 14:39

Perche la fotografia influenza la nostro umore, ed avvolte ci aiuta ad uscire da alcuni tipi di pensieri?
Per il medesimo motivo per cui qualunque "vero" hobby funziona allo stesso modo: perché concentrandoti su qualcosa che ti piace fare, dimentichi per un po' di pensare ai fattori di stress a cui sei normalmente sottoposto nella vita quotidiana e, se hai modo di far diventare continuativa la cosa, questo ti permette di prenderti il tempo per ripensare a te stesso e dare un valore più equilibrato a tutti i fattori in gioco.
Chakra e cristalloterapia lasciamole ai ciarlatani o alle autosuggestioni, che alla lunga sono sempre pericolose perché ti portano a vivere in una sorta di "mondo parallelo" e immaginario.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2023 ore 15:10

Chakra e cristalloterapia lasciamole ai ciarlatani o alle autosuggestioni, che alla lunga sono sempre pericolose perché ti portano a vivere in una sorta di "mondo parallelo" e immaginario.

Totalmente d'accordo.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 9:21

Dato che siamo in tema di psicologia della foto e che siamo in gran parte fotoamatori e non professionisti, credo che per quanto riguarda i risvolti psicologici che la fotografia ha rispetto al fotoamatore, non si discostino da quelli attivati da qualunque passione che riguarda anche altre forme espressive, come la musica (altra mia passione fino a circa 20 anni fa); potersi esprimere con linguaggi che ci fanno sentire più "liberi", ma forse sarebbe più corretto dire più disinibiti, ha spesso lo stesso effetto del famoso "pianto liberatorio" al culmine di una situazione di stress. Personalmente provo un po' di invidia per chi ancora riesce a piangere fregandosene della considerazione che il sistema sociale "moderno" ha nei confronti del pianto; pare che per gli antichi Romani fosse una cosa assolutamente naturale e che persino Giulio Cesare (mica un Pinco Pallo qualunque) piangesse senza doversene vergognare.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 10:26

ha spesso lo stesso effetto del famoso "pianto liberatorio" al culmine di una situazione di stress


uddio mi pare un po' eccessivo il paragone...
Dello stress avevo già parlato io, ma di fotografia e hobby vari come strategia di coping, cioè i modi in cui gestiamo lo stress quotidiano.

user213929
avatar
inviato il 16 Aprile 2023 ore 12:21

@Andrea.taiana sei discriminatorio definendo i chakra roba da ciarlatani , soprattutto nei confronti di come me è Taoista o verso @Arless . Se dicessi la stessa cosa su chi la pensa diversamente da me , affibbiandogli epiteti denigratori ed irrispettosi , mi comporterei esattamente come te Andrea , per fortuna per me puoi fare cosa vuoi e mi riservo dall'esprimere la mia opinione su di te , per rispetto , pace e amore .

user213929
avatar
inviato il 16 Aprile 2023 ore 13:40

Non rispondo all' odio con l'odio , ma con l'indifferenza prendendo le distanze e tutelando chi amo . Mi sono venuti a citofonare i testimoni di Geova e li ho accolti con il sorriso , ma con la premessa che rispetto la loro religione ma anche loro devono rispettare la mia , fondata su tre principi : rispetto che genera pace e pace che genera amore .

user213929
avatar
inviato il 16 Aprile 2023 ore 13:46

E poi quale fotografo con un minimo di intelletto , criticherebbe culture diverse ?

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 13:51

@Andrea.Taiana

«scherza coi fanti e lascia stare i santi» Cool MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 14:42

Ho cancellato alcuni miei precedenti interventi, non perché non sia convinto di quanto avevo scritto ma per il fatto che rappresentano un inutile battibecco fuori tema del quale nulla può interessare agli altri lettori-partecipanti.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2023 ore 19:01

Nin sono un fotografo professionista dunque non ho mai fatto ritratti in studio per due semplici ragioni: non ho uno studio e non sono pratico nell'usare l'illuminazione artificiale flash, modificatori, luci continue, fondali scenografie gelatine e l'armamentario che immagino si usi in studio.
Non posdo quindi esprimermi sull'approccio fra fotografo e soggetto ritratto in studio.
Eseguo invece ritratti in strada o comunque in luce naturale sia ad amici che a persone che conosco che a perfetti sconosciuti. Fermare persone perfettamente sconosciute per strada e scattare loro una foto non è così semplice, richiede un mix di faccia tosta tatto e rispetto, se non altro per il fatto che stiamo approfittando del tempo altrui.

user213929
avatar
inviato il 16 Aprile 2023 ore 19:11

Gli homeless che ho fotografato difatti sono miei amici

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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