| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:14
Parliamo di "aria fritta" ... Anche le foto delle agenzie viaggi di 30 anni fa, rappresentavano la sabbia di località esotiche di un giallo oro estremamente accattivante, quando nella realtà ....! - un dipinto di un panorama e' reale?, una scultura e' reale ...? - cercare la realtà in una rappresentazione e' una contraddizione --- la domanda iniziale invece ha senso ma e' mal posta! - che l' immagine sia creata nel suo risultato finale, digitalmente .... e' un dato di fatto ( il processo inizia in macchina ) - quanto sia pesante il successivo intervento in PP ... non lo puoi valutare se non confronti lo scatto RAW originale con l' immagine finale ... |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:16
“ ...da quando è uscito il fenomeno AI ...cerco di fare foto migliori „ Questo è lo spirito giusto! L'AI è una grande opportunità per sviluppare senso critico e capacità osservazione, ormai in via di estinzione entrambi, riducendo la vulnerabilità alle propagande, imparando la diferenza tra reale, realistico e irrealistico, e tenendo ben separato il risultato dalla sua procedura di produzione. Personalmente ritengo che, per l'immagine di apertura del topic, sia irrilevante farsi la domanda su come è stata prodotta/post prodotta. Non è una immagine che vuole documentare, ma affascinare. Invece, la domanda più interessante per un fotografo, nella prospettiva dell'evoluzione tecnologica attuale, è: se avessi un sistema capace di trasformare le mie idee in una immagine, sarei stato capace di ideare questa immagine? Sarei stato capace di pensare alla scena, alla sua illuminazione, ai suoi colori, alla composizione...? Questo è ciò che faranno i fotografi tra qualche anno: ideare l'immagine, in ogni minimo dettaglio. Si chiameranno ancora fotografi perché sanno pensare alla luce e alla sua interazione con la materia, che è la base per ottenere un risultato realistico. Anche i pittori ovviamente lo sanno fare. Da sempre. Questo non impedisce a nessuno di andare in giro a fare street con un'analogica e flash a bulbo. Ognuno usa il tempo come vuole e come lo fa stare bene. Basta capire che occupare il tempo e produrre un risultato sono due cose diverse. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:18
Motofoto Se inserita in un progetto, perché non potrebbe essere un'immagine che vuole documentare? Come ho scritto prima anche un progetto naturalistico a mio avviso trae benefici da un pochino (senza esagerare) di autorialità |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:28
In questo caso, non mi sembra proprio necessario scomodare l'AI, 3D studioMax, render etc. Ovviamente il pericolo di vedere oggi e/o in un un futuro molto prossimo immagini generate totalmente al computer e inesistenti, c'è. Ma non lo vedo per questa immagine. Mi sembra una foto già molto contrastata e sottoesposta in ripresa. Poi, forse, forse ( e ripeto, forse) ha subito quel minimo di post che anche il più inesperto di chi lavora il digitale e il più "puro" fanno con un jpeg: sono state un po' chiuse ulteriormente le ombre. Oggi si fa tanto soesdo il contrario! Non lo si faceva col BN e le pellicole utilizzando una carta di gradazione dura? Se proprio nulla si può fare, allora nemmeno scegliere una diapositiva specifica ( calda o fredda) o sottoesporre o sovraesporre è ammesso. Chi detta le regole del gioco? Perché dovrei sempre rappresentare la realtà e non interpretarla? |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:36
Paolo: se come dici ( e non ho motivo di dubitarne), l' immagine proposta e un Kodachrome 64 ... posso solo vergognarmi nel non averla riconosciuta, visto che x anni ho usato esclusivamente quella (anche quando l' unico laboratorio disponibile era in Germania) - resta il dubbio che, l' immagine proposta, non sia stata successivamente rielaborata digitalmente - mi sarebbe piaciuto vederla stampata su Oasis ( dove probabilmente e' passata) degli anni 80/90 |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:40
Mi sembra che serva un ritorno alla base: fare un distinguo fra immagine e fotografia o meglio tra immaginare e fotografare. Visto l'andazzo tendente alla massima apertura tecno-socio-cultural-artistica le risposte già le conosco ma vorrei sentirle con questi miei occhi. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:41
No Paolo, non è così, come dici sempre tu, una volta scannerizzata una diapositiva è a tutti gli effetti una immagine digitale e come tale può essere post-prodotta; Certo Diego, ma in questo caso la scansione, e tutto il resto, l'hanno fatta i tecnici della BBC e del Museo di Storia Naturale di Londra... che poi sono pure gli organizzatori del Wildlife Protographer of the Year. Vista la preparazione, l'autorevolezza e l'estrema competenza dei committenti io tendo a fidarmi del LORO OPERATO. Tu no? |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:45
“ Adopera una diapositiva e MAI avrai di questi problemi! ;-) „ Certo, perchè non esiste nessun metodo per passare un'immagine digitale su una diapositiva o un negativo. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:45
Senza contare che di immagini con contrasti anche maggiori di questo ne ha qualcuna nella mia galleria... e di queste sai che posso organizzarti la proiezione quando vuoi. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:47
Certo, perchè non esiste nessun metodo per passare un'immagine digitale su una diapositiva o un negativo.? E se ti proietto l'ORIGINALE? |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:49
Ti do l'originale e poi ti faccio scegliere il proiettore, l'obiettivo e pure lo schermo ma più di questo non posso |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:57
“ Se inserita in un progetto, perché non potrebbe essere un'immagine che vuole documentare? „ Concordo. Qui però non è presentata in un progetto, ma come immagine singola e la commentavo come tale. Inoltre, la postproduzione non mi sembra adatta ad un reportage, però non è detto. Se il tema fosse "luci del deserto" andrebbe bene così com'è. Ogni scelta in fase di produzione o post produzione dovrebbe avere uno scopo in funzione dell'uso previsto per l'immagine. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:57
Una prova di "avvenuto scatto" potrebbe essere il negativo fisico (positivo in caso di diapositiva), non digitale, da poter esibire su richiesta. Ma forse troveremo lo stesso un modo per aggirare l'ostacolo. Appunto Ettore. Infatti la Commissione Giudicante del WPY, dopo la proclamaziobe dei vincitori delle diverse sezioni chiedeva, questo all'epoca della pellicola, che l'Autore/Vincitore inviasse loro il Positivo (o il Negativo) Originale. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 11:58
Splendido scatto, sapientemente gestito, per quanto riguarda composizione, luce e post. Vi sono state chiuse solo le ombre per enfatizzare la silhouette dell'orice e dare forza alle dune. Un fotografo comune avrebbe aperto le ombre, hdr e cavolate varie. Un immagine artificiale si distingue ad un miglio, perché sarà banalissima. L'incompetente che gioca a fare l'imbroglione con questi software non svilupperà mai certi accorgimenti, sensibilità che sono invece presenti in questa foto. |
| inviato il 24 Marzo 2023 ore 12:03
Devo una spiegazione a tutti La foto di Brandenbrurg e solo @PaoloMcmlx se ne è accorto (maledetto :) mi ha anticipato, volevo scrivere questo post prima che qualcuno sgamasse la cosa) è analogica, è del 1988. Ho iniziato questa discussione per stimolare una discussione sulla nostra percezione della realtà e sulla paura che ci fanno le nuove tecnologie (vent'anni fa l'arrivo del digitale, oggi le capacità generative di foto "sintetiche" dell'AI). La discussione è stata stimolata. “ È già creata da un software: quello con cui è stata post-prodotta fino a stravolgere la ripresa iniziale, di cui è rimasto si è no il 10%. Quindi la risposta alla tua domanda è: NO, non te ne accorgeresti se non te ne sei già accorto così. „ “ Semplice: un contrasto così elevato, neri così neri da sembrare il vuoto assoluto! Condizioni così nella realtà non esistono, neanche all'alba con luce radente, che è quello che vorrebbe farci credere. „ Sull'immagine non è intervenuto nessun software se non quello di digitalizzazione/scannerizzazione. Sull'immagine la "post-produzione" c'è stata, in camera. Il tipo di pellicola e la sua composizione chimica ci garantivano comunque diverse interpretazioni della realtà. Una prece: non litigate... |
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