| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 22:51
“ Leggendo i vari commenti mi son chiesto quanti “pellicolari” di vecchia data, iniziando a fotografare in questo tempo digitale starebbe li a smaronarsi cercando l'analogico, pur conoscendone le varie problematiche per averle vissute in una vita precedente? „ Ho sviluppato e stampato per decenni (dai primi anni '70), pur avendone un bellissimo ricordo, non tornerei mai e poi mai indietro. Potrei farlo per una volta (ho ancora tutta la camera oscura) ma solo a scopo didattico, per far vedere ai miei nipotini la magia dell'immagine che si forma ed appare sulla carta nella bacinella  Credo che questo non abbia prezzo Ma finirebbe lì, poi insegnerei loro ad usare il digitale, cosa è il formato RAW, a fare postproduzione con DxO, Affinity Photo o altro valido software.... |
| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 23:10
“ @Teofilatto Ciao Perazzetta Ettore, è un OT provocatorio, immancabilmente salta sempre fuori nei post sulla pellicola. Ci sta per carità, ma spiega prima in cosa consiste lo 'smaronamento' per te. Penso che il 99% di chi frequenta il forum faccia foto per hobby, c'è chi si diverte a 'smaronarsi' con tank e ingranditori e chi ama postprodurre al PC o a ingrandire su monitor al 1000% per essere sicuro che la foto sia nitida agli angoli. C'è tanta differenza? È un HOBBY, e ognuno si diverte a modo proprio. Diverso è ovviamente il discorso per i professionisti o gli artisti, ma qui in giro non ne vedo molti. „ Ad esempio io stesso che sviluppo e stampo da molti anni e continuo a farlo, trovo "smaronante" effettuare provini a contatto per indicizzare i fogli portanegativi, oppure stampare foto in piccolo formato per avere un'idea degli scatti "papabili" ad ingrandimenti maggiori. Mi son quindi munito di scanner, ed effettuo provini e scelte al computer per poi passare alla stampa in C.O. 30x40 e/o 40x50 di ciò che per me veramente vale. Poi rimetter ordine, lavare bacinelle sistemare negativi, termometri, e cianfrusaglie varie se non avessi una stanza a disposizione per tutto l'ambaradam credo possa esser motivo di ulteriore rotta di ..... a prescindere. |
| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 23:15
Una camera oscura mobile è, oggettivamente, una gran rottura (purtroppo ne so qualcosa). |
| inviato il 26 Febbraio 2023 ore 23:27
Io rimpiango ancora il kit agfa per diapositive che permetteva lo sviluppo più o meno a temperatura ambiente: smaronamento minimo, risultati ottimi. |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 13:41
“ Ad esempio io stesso che sviluppo e stampo da molti anni e continuo a farlo, trovo "smaronante" effettuare provini a contatto per indicizzare i fogli portanegativi, oppure stampare foto in piccolo formato per avere un'idea degli scatti "papabili" ad ingrandimenti maggiori. Mi son quindi munito di scanner, ed effettuo provini e scelte al computer per poi passare alla stampa in C.O. 30x40 e/o 40x50 di ciò che per me veramente vale. Poi rimetter ordine, lavare bacinelle sistemare negativi, termometri, e cianfrusaglie varie se non avessi una stanza a disposizione per tutto l'ambaradam credo possa esser motivo di ulteriore rotta di ..... a prescindere. „ “ Ho sviluppato e stampato per decenni (dai primi anni '70), pur avendone un bellissimo ricordo, non tornerei mai e poi mai indietro. „ Grazie per la risposta Ettore, certo non posso darti torto. Mi rendo conto, confermato pure da quanto leggo da Gian Carlo F, che più spesso sono i "veterani" della camera oscura che tendono a non sentirne la mancanza. Al contrario vedo più entusiasmo ad approcciare la filiera analogica quelli che, come me, partiti dal digitale vanno ad esplorare qualcosa di diverso. |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 15:53
Parole sante! |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 16:51
Io rimpiango ancora il kit agfa per diapositive che permetteva lo sviluppo più o meno a temperatura ambiente: smaronamento minimo, risultati ottimi. Eh... e la durata nel tempo? |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 17:20
“ Eh... e la durata nel tempo? „ nota dolente per le Agfa. |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 17:36
"Eh... e la durata nel tempo?" Le mie, anni '80, sono in ottimo stato. Ho visto Kodachrome con meno anni rovinate. |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 17:45
Io usavo le Ektachrome e le Agfa Professional Le Agfa mi piacevano pr i colori. A distanza di 3 o 4 decenni le Kodak sono rimaste immutate le Agfa hanno virato un po', digitalizzandole però sono riuscito a correggerle |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 21:13
Le mie, anni '80, sono in ottimo stato. Ho visto Kodachrome con meno anni rovinate. Kodachrome mi pare strano Hardy, a meno che non siano proiettate spesso e a lungo sono praticamente infinite, sicuro che non fossero Ektachrome? Insolita invece la durata delle tue Agfa che personalmente non ho mai visto superare i venti o venticinque anni, cosa del resto normale in emulsioni che non spiccavano per saturazione cromatica. |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 22:26
“ Kodachrome mi pare strano Hardy „ Non erano mie, potrei sbagliare. Sicuramente erano kodak intelaiate su cartoncino. Poi credo dipenda anche da come fossero state conservate: c'erano zone del fotogramma dove il colore era letteralmente sparito. |
| inviato il 27 Febbraio 2023 ore 23:02
Le Kodak avevano quei brutti cartoncini, ma come stabilità erano forse le migliori |
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