| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 18:59
Mi pare si confonda il 'non mi piace' con il 'non lo capisco' |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 19:52
Per me e' la stessa cosa: se non lo capisco non mi piace. Ma qui siamo sempre nella trappola del soggettivo. |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 20:37
Bella presunzione. Ma contento tu… un minimo di sforzo di elevazione a capire no, eh? |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 20:41
No, capire non mi interessa: voglio solo quello che mi piace subito. |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 20:43
Ah, ok. Allora inutile starne a parlare. Parliamo di quelli che ti piacciono perché vuol dire che quelli li capisci. E allora ci si può capire |
user204233 | inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:08
Bellissime queste! La tre e la quattro soprattutto. |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:14
"E' come certi film di Aki Kaurismäki" Bel raffronto.. io vado matto per Kaurismäki, e in un certo senso c'è un rapporto tra la noia brutta e grigia di certi suoi film e tanti lavori di Ghirri. Forse anche per quello che mi piace. Nuvole in viaggio credo sia l'apoteosi della bruttezza noiosa ma è un capolavoro secondo me. L'avrò visto 10 volte |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:34
Di Ghirri mi piacciono molto l'essenzialità: il saper dire con poco, quasi niente. Ma soprattutto trovo le sue foto sempre molto ... baricentriche. Tu le guardi e immediatamente cogli il punto di equilibrio, il fuoco. Io lo trovo geniale. Essendo poi una persona fondamentalmente allegra, gioviale e istintiva sono molto affascinato dallo sguardo di persone come Ghirri che molto probabilmente era parecchio diverso da me caratterialmente. È qualcosa che mi affascina molto quello di sforzarmi di vedere il mondo con gli occhi di qualcuno completamente diverso da me. |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:42
Il problema è la superficialità di un simile approccio. Ghirri è stato un autore, nel senso che ha cercato di portare avanti un discorso, non necessariamente di immediata comprensione. Non uno che che fotografava perché "gli piaceva fare foto" o perché aveva comprato la macchina nuova e voleva provarla. Quindi, prima di liquidarlo con un "non mi piace", o "che foto noiose" uno potrebbe provare ad approfondire la materia e informarsi sulla sua poetica. Poi magari questo autore continuerà a non emozionarci, ma prima almeno si è cercato di capire cosa voleva esprimere. Altrimenti è come se io entrassi in un museo liquidando a caso pittori come Klee, Mondrian e compagnia bella.. |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:44
Altrimenti è come se io entrassi in un museo liquidando a caso pittori come Klee, Mondrian e compagnia bella..>>> Il che comunque è lecito, non è che ci deve piacere tutto per forza... |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:52
Non deve piacere per forza, ma non si parla solo di quel che piace e, se se ne parla, si fa uno sforzo per capirlo. Si può rimanere della propria idea, ma ci si sforza di capire, se se ne vuol parlare |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 21:53
“ Vi do pero' un consiglio : venite a Parma a vedere la mostra su Ghirri : è fatta veramente bene , ci sono raffronti con i suoi idoli ( Ewans ) , con Alinari e ci sono anche le famose Polaroid in grande formato. E' tra l'altro gratis. „ Da Brescia non è tanta strada, sono fortemente tentato. “ Il che comunque è lecito, non è che ci deve piacere tutto per forza... „ Hai perfettamente ragione, però trovo ingiusto che venga liquidato con superficialità, e non vale solo per lui. Ci sono autori che possono non piacere anche dopo averli approfonditi, però una possibilità dobbiamo darla, a loro e a noi. |
| inviato il 13 Gennaio 2023 ore 22:28
Letto tutto il thread (e anche l'altro da cui questo e' originato) con interesse. Onestamente ammetto di non avere ne' le conoscenze ne' la sensibilita' artistica per seguire tutto cio' che e' stato detto finora - significati, significanti, concettuale, graecum est. Detto cio', Ghirri e' uno dei pochissimi fotografi per una cui stampa originale mi indebiterei volentieri. Le sue foto di paesaggio* le trovo ipnotiche, nel loro minimalismo. Questa potrei restare a guardarla per ore. apollo.imgix.net/content/uploads/2018/09/LEAD-6.jpg?auto=compress,form Credo sia perche' sono cresciuto proprio in quei posti (tra bassa emiliana e Romagna) e in quegli anni, e ognuna di queste foto potrebbe essere un ricordo; e catturano benissimo l'atmosfera di quei luoghi - la nebbia, il cielo lattiginoso d'estate, le viste a perdita d'occhio, ma vuote ("l'angoscia che da' una pianura infinita", cantava Guccini), la noia e lo squallore confortevoli della provincia. *specifico quelle di paesaggio, perche' quelle piu' (ahem) "concettuali", pur ammirandone il rigore, mi scivolano sopra con poco effetto. |
| inviato il 14 Gennaio 2023 ore 4:26
“ Tu lo scrivi con la retorica populista che ci passano i giornali e la televisione „ No dai, spero davvero che questa tua uscita sia una boutade. Se invece le tue intenzioni dovessero essere serie, dovresti indicarmi a quali trasmissioni tv fai riferimento, dove divulgano simili pensieri o dove le avresti viste, mi accontenterei senza neanche chiederti dei giornali.... Perchè altrimenti il tuo sembra un abbassarsi ai luoghi comuni, con frasi che si ritengono buone per tutte le occasioni. Sic. Inoltre mi sembrava di avere scritto ben chiaro"“ , in quanto col tempo ho maturato una forte allergia verso gli "artisti" concettuali, ovviamente non tutti ma la stragrande maggioranza, per averne viste troppi in mostre ed esposizioni „ " ed il mio riferimento era verso i contemporanei, e dal momento che ho scritto ovviamente non tutti, trovo il tuo commento tutt'altro che pertinente, scomodando poi un mostro sacro con la genialità di Duchamp... Per poi concludere con il tuo: “ Insomma credo che l'avversione indiscriminata, persino violenta, per l'arte contemporanea e soprattutto quella 'concettuale' derivi dalla cecità al significato.. „ "Indiscriminata, e persino violenta" che sono tue gratuite e deformate interpretazioni che raggiungono l'apoteosi con "derivi dalla cecità al significato". In effetti a ben pensare, ci vuole un sacco di violenza nell'invitare sedicenti "artisti" a prendere penna e carta se vogliono esprimere concetti. E a tutti coloro che trincerandosi dietro impenetrabili concetti, almeno per i più, non riescono a coniugare e dare unitamente in esso una valenza anche estetica, e che sia anche accattivante, significativa e di rilievo in ciò che propongono, per evidente e conseguente incapacità in tal senso... La cecità al significato in ciò che scrivo, la troveresti posizionandoti esattamente davanti ad uno specchio. Le tue interpretazioni e conclusioni appaiono come pensieri in libertà, buttati lì per chissà quale tuo recondito motivo, dove traspare sostanzialmente di nuovo un certo caos nel tuo canto, e dove stai tendendo al grottesco. |
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