| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 18:37
“ Il mio diesel prevede tagliandi ogni 30k km, io li ho fatti, fin da subito, ogni 20k km...questo per dire quanto ci sono stato (e ci sto) attento. Già fatto 2 volte la distribuzione, quando era prevista, ma zero interventi oltre a quelli programmati. Io sono SICURO che il motore arrivi bello sereno a 500'000 km, il problema è che inizio ad avere sentori che possa mollare la frizione. Anche sospensioni e ammortizzatori, ovviamente, non sono più quelli del day 1! Sorriso insomma il motore c'è, ma il resto potrebbe dare luogo a spese di una certa importanza. „ Di che auto si tratta? Diciamo che, con un utilizzo prettamente su strade extraurbane, un motore diesel lavora nelle condizioni ideali. Se il motore non ha difettosità progettuali e la manutenzione è regolare, si possono raggiungere chilometraggi molto elevati senza problemi di sorta. Lo scenario critico per un motore diesel (o meglio, per qualsiasi motore a combustione interna, ma sui diesel recenti è particolarmente rognoso) è l'utilizzo urbano per brevi percorsi: in tal caso il motore, le componenti dell'impianto di scarico (inclusi catalizzatori e filtri antiparticolato) e il cambio non riescono a raggiungere la temperatura di esercizio. Se l'uso è saltuario non vi sono problemi, ma se la cosa è frequente il discorso cambia, e possono sorgere inconvenienti di vario tipo. In termini economici, comunque, se l'auto non ha gravi problemi, conviene effettuare la manutenzione e andare avanti, rispetto all'acquisto di un veicolo nuovo (di pari segmento, beninteso: se, invece, si passa da un'auto del segmento d a un'utilitaria del segmento a, la cosa cambia). Poi, se l'acquisto è dettato da altri fattori, come le restrizioni alla circolazione o la semplice volontà di cambiare auto per passare ad un modello diverso, allora la questione è differente. Per quanto concerne i consumi, ovviamente le case si rifanno ai clicli di omologazione wltp, secondo la normativa vigente. Il problema è che, a seconda dello stile di guida e del tipo di percorsi, il divario può essere più o meno ampio, rispetto ai consumi reali del veicolo. Anche la durata del percorso può incidere in modo drammatico sui consumi, in particolare sugli ibridi in cui il motore a combustione interna viene utilizzato prevalentemente per la trazione: infatti, quando lavora solo il motore a benzina i consumi di carburante aumentano, rispetto alle modalità combinate o in cui lavora solo il motore elettrico, e sostanzialmente scompaiono i benefici del veicolo ibrido (è vero che utilizzano propulsori a ciclo Atkinson o Miller, rispetto al convenzionale ciclo Otto, ma i consumi specifici calano fino a un certo punto). A parte i consumi, valuterei anche la guidabilità del mezzo, dato che a seconda dell'implementazione dell'ibrido vi possono essere delle differenze sostanziali: conviene quindi provare le auto, dato che dalla lettura delle schede tecniche non si possono avere certe informazioni. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 18:44
Il veleggiamento non è quella roba postata da Angor. Quando lasci il pedale l' auto non veleggia ma rallenta. Per veleggiare si rilascia parzialmente il pedale fino a quando l' auto non avanza che per inerzia, senza l'intervento di nessuno dei motori ne alcun tipo di rigenerazione. È una tecnica usata dai cosiddetti hipermiller che riescono, nel caso di Yaris, a percorrere oltre 30kml di media. Rompendo l'es pelotas agli altri automobilisti. Il veleggiamento indicato in quel link in realtà è la guida che normalmente usano tutti gli altri possessori di ibride od elettriche. Cioè alzare il piede quando non serve e rigenerare la batteria. Spesso anche sfiorando il freno per aumentare la rigenerazione. Si sfrutta il potere frenante della rigenerazione senza che le pastiglie tocchino i dischi. Non è un caso che le pastiglie durano quasi il doppio di un endotermico. Io sto a 100 000km e credo che ne farò altrettanti prima di mettere mano ai freni. E vi garantisco che non rompo l'es pelotas a nessun automobilista che mi segue. Per esempio se mi trovo in superstrada a 130 e c'è una lunga discesa, semplicemente lascio il pedale o pigio leggermente il freno, mantenendo più o meno la velocità. La batteria si carica e nella salita successiva il motore elettrico aiuta il termico maggiormente, riducendone i consumi. Sembra complicato, ma in realtà è quanto di più naturale possa accadere se si guida in relax (che non vuol dire essere lumaconi). Si può anche essere sportivi, quello che conta è evitare le frenate brusche o come siamo soliti fare in Italia, frenare sempre all'ultimo momento anche con traffico intenso. Ci si guadagna anche in sicurezza e piacere di viaggiare. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 18:49
Opterei Toyota come brand poi vedi quello che più ti conviene. Diesel attualmente, anche se ne ho una, lo sconsiglio per il prezzodel carburante |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 18:54
Quanto al futuro del diesel, purtroppo è già stato segnato - negativamente - dalla vicenda del "dieselgate" di Vw, risalente al 2015. Da allora è iniziato un accanimento mediatico e legislativo verso i motori diesel, che in alcune città italiane ha raggiunto il grottesco. Infatti, già da diversi anni, alcune case hanno del tutto abbandonato lo sviluppo e la commercializzazione dei motori diesel. Alfa Romeo ha presentato la tonale 1.6 multijet nel luglio del 2022, ovvero pochi mesi fa. Il motore era omologato con la normativa antinquinamento più recente, ovvero la euro 6d: ecco, a Milano tale auto non potrà più circolare in area C a partire da ottobre 2030. Vista la draconiana decisione della UE, in merito al blocco delle vendite di auto con motore a combustione interna, dal 2035, ovviamente le case investiranno sempre meno risorse nello sviluppo di tale tipo di propulsori, con il passare degli anni. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 18:55
Tanta carne al fuoco…! Intanto mi correggo, intendevo dire che quella di tenermi il mio Diesel è un'opzione che NON scarto a priori. Il “non” era rimasto nell'iphone, pardon! @Hbd Si tratta di una Suzuki Vitara Allgrip, 1.6 turbo diesel. Tra l'altro correggo il dato che ho scritto precedentemente: il computer di bordo, per gli ultimi 10'000 km, mi segna un consumo medio di 23.4 km/L. Quando accendo l'auto, è molto raro che faccia meno di 30-40 km. È vero che ho una casa anche in pieno centro città (Bologna), ma appunto se sono in centro, l'auto la prendo solo per uscirne…altrimenti mi muovo green: a piedi. Forse è anche questo il “segreto” che sta dietro al fatto che, in 275'571 km, a parte le luci di posizione e la manutenzione regolare (tagliando), su questa macchina non ho mai fatto nulla… Ecco il discorso “durata del percorso che incide” è interessante, e non sempre ci si pensa… Si valuta il tipo di percorso, ma non la durata… |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 19:19
“ Da allora è iniziato un accanimento mediatico e legislativo verso i motori diesel, che in alcune città italiane ha raggiunto il grottesco. „ la cosa ancora più grottesco è che dalle stesse fonti di saccenza, quelle stesse auto, fino a pochissimi anni prima erano osannate come "non inquinanti", in virtù di qualche grammo in meno di CO2, rispetto alle "ciminiere" che erano le euro 4 a benzina. Basta cercare qualche pubblicità o articoli delle rivistone di auto del 2010 per farsi due risate. E questo nonostante gli studi sulla pericolosità del particolato dei diesel, allora, fossero già ben noti.. Ma purtroppo il vizio di estremizzare i concetti c'era allora come oggi. Un'auto che inquina qualcosa in meno, è presentata come non inquinante, quella che inquina qualcosina in più, una ciminiera. E' il naturale figlio dell'affrontare gli argomenti in maniera ideologica e non scientifica. E quindi di conseguenza anche i provvedimenti sono, parimenti, sempre ideologici, assurdi e inutilmente penalizzanti nei confronti di categorie di auto che, spesso, incidono pochissimo o nulla sull'inquinamento che si vuole combattere. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 19:51
Un'ideologia che non mi pare riguardi solo l'Europa. Davvero Potente! |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 19:51
Diciamo che anche la questione delle emissioni inquinanti è analoga a quella dei consumi: vengono valutate secondo un ciclo di omologazione, che prevede un certo tipo di utilizzo dell'auto. Le case possono quindi implementare delle strategie di controllo motore per contenere le emissioni degli inquinanti, in specifiche condizioni di utilizzo, ed è ciò che fanno. Cosa poi accada in altre condizioni di funzionamento, ad esempio quando si utilizza il motore ad elevato numero di giri e alti carichi, non è dato saperlo (il test di omologazione non prevede verifiche in tal senso). Insomma, le normative antinquinamento sono meglio di nulla, ma le "emissioni su strada" possono essere ben diverse da quelle del ciclo di omologazione, in quanto cambiano le condizioni d'uso. Comunque la CO2 non è un inquinante. Posso avere auto euro 2 con emissioni di CO2 molto più basse di un odierno veicolo euro 6d. Vedasi ad esempio la Vw lupo 3l euro 2: Vw dichiarava 87 g/km di CO2, mentre ad esempio la tonale 1.6 multijet 130cv arriva a 147g/km di CO2. Infatti le emissioni di CO2 sono legate ai consumi di carburante. |
user203495 | inviato il 09 Gennaio 2023 ore 20:12
“ di essere green non me ne importa una fava. „ Mi associo.Purtroppo io e te e tanti altri siamo:vox clamantix in deserto".Hanno già deciso,ed io che come te vorrebbe sostituire l'auto si trova in difficoltà.Ho visto i prezzi di una HR-V Honda ibrida.Mamma mia.E le Toyota?Mica le regalano. Io mi orienterei ancora su un diesel ma,ahimé,temo di ritrovarmi con gli stessi problemi di filtro antiparticolato. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 20:35
C'è anche gente che ha preso l'auto plug-in per godere degli incentivi e poi è talmente lazzarona da non caricare mai le batterie e consumare nonché inquinare più di chi possiede un'auto con motore solo termico perché spesso sulle auto metà e metà il motore termico è sottodimensionato o non votato alla massima efficienza. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 21:19
Non ho letto tutti gli interventi, ti porto la mia esperienza. A settembre stavo rimanendo a piedi con la mia focus station diesel. 210000km media consumi 18,5. Abito in Appennino. Per emergenza ho trovato con attesa di soli 15 giorni una hyundai tucson full hybrid, 1600 benzina 130cv 4x4, più i cavalli dell'elettrico. Arrivata circa a metà ottobre, ci ho fatto per ora 11000km, due volte autostrada, il resto Appennino e città. Il computer mi da una media dei 17,5. Cerco di guidare soft e farla veleggiare ma di più non fa. L'auto è godibile, ti dico cosa non mi piace. 1- al mattino parto con 5 gradi di temperatura, scendo per 40km in città, il motore termico praticamente non va mai, risultato il motore non si scalda e io ho freddo. Rimedio perché ho volante e sedili riscaldati, ma non è detto che tutti li abbiano come optional. Se attacchi il riscaldamento parte il motore termico e va a farsi benedire il risparmio. 2- il bollo è più caro, pensavo che i cavalli del motore elettrico non si pagassero, e invece spendo quasi 100euro in più rispetto ai 120cv della focus. 3 - in salita il cambio automatico fa schifo, tira le marce come i vecchi pensionati col Pandino negli anni 80, in seconda ai 70 all'ora. Per il resto la macchina va bene, ma se avessi trovato la versione diesel full hybrid avrei preso sicuramente quella. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 22:04
Non conosco la Tucson, ma so con certezza che il bollo si paga esclusivamente sui kW del termico e non sui kW combiinati termico+elettrico. Forse fai confusione tra CV e kW La Focus, se parliamo del 1.500 fa 120cv, la Tucson fa 230cv di cui 180cv solo col termico. Paghi di più perché hai molti CV in più anche solo col termico. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 22:44
Altra considerazione: come pretendi di scaldarti se non parte il termico? È normale che se accendi il riscaldamento parte il motore! Comunque consumerà sempre meno di un termico puro. Se è tutta discesa rimarrà acceso al minimo dei giri e si spegne da solo quando è sufficientemente caldo per scaldare l' abitacolo, per poi riaccendersi all'occorrenza. Almeno la mia Toyota fa così. Poi non so la Tucson come gestisce il riscaldamento interno. |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 23:48
“ C'è anche gente che ha preso l'auto plug-in per godere degli incentivi e poi è talmente lazzarona da non caricare mai le batterie e consumare nonché inquinare più di chi possiede un'auto con motore solo termico „ magari, spesso, è solo gente che è stata costretta a prendere l'auto ibrida per poter sperare di avere una certa sicurezza di circolare in città nei prossimi anni...perchè uno degli altri aspetti grotteschi è proprio che le città saranno le prime ad imporre il passaggio all'elettrico, ma sono appunto la situazione dove è più difficile poter fare la ricarica domestica e dove sono più scarse le colonnine pubbliche....e dove meno ne potranno essere messe in futuro. Ma, del resto, le persone che stanno organizzando questa "transizione" sono della stessa pasta di quelli che fermavano le auto a benzina e lasciavano girare camion e diesel per ridurre le PM10...perchè emettevano meno co2.... |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 0:43
Più vi leggo e più la voglia di tenermi il mio Diesel da quasi 24 km/L è forte! A me sembra che l'ibrido full abbia senso, tanto senso, su macchine piccole e leggere, da città. Lì si, è una genialata sia per i costi che per le emissioni… La yaris ibrida, per l'uso per cui è studiata, è un gioiellino. Però per percorsi meno cittadini, e per percorrenze da medie in su, mhhhh…più “studio” e più ho dubbi. Soprattutto su auto tipo SUV segmento B o C, che poi è quello che cerco. Dato che solo gli stupidi non cambiano idea, forse forse, se decidessi di sostituire la mia vitarona, un altro diesel, magari mild, che un aiutino lo dà, potrebbe non essere una cattiva idea… Il problema, come dicevamo, è che bisogna trovare chi li fa… Ci sono Hyundai e Kia, i cui modelli pensati con questa motorizzazione non mi fanno però impazzire… Se solo Suzuki avesse ancora a catalogo il diesel, probabilmente riprenderei lo stesso modello, come suggerito anche dal mio meccanico di fiducia (meccanico generico, non del brand). Sarà bruttina, sarà spartana, ma chissene… a me la Vitarona piace così, con quella linea un po' slava, elegante come Totò Schillaci alla prima della Scala, però efficace! Quando voglio fare il figo esco con la Leica |
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