| inviato il 08 Gennaio 2023 ore 17:50
Si ma 37 senza spedizione Aggiungi 10 di spedizione e diciamo che in 6 mesi di sicuro non scatto 16 rulli. Ma probabilmente neanche 10…. Comunque diciamo che non è principalmente il costo il punto Mi interesserebbe più qualità e come al solito L indipendenza dal lab |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 14:12
considera anche che la chimica è fatta per lavorare a 38° (virgola qualcosa). Funziona anche a temperature inferiori aggiustando i tempi, ma più ti allontani e più avrai degli slittamenti di colore ogni tanto recuperabili in post e ogni tanto no. Io starei con i 38gradi (e infatti senza macchina mi arrendo e li mando al laboratorio, quei pochissimi che faccio) |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:07
io al momento rulli a colori non ne sto facendo perchè quei pochi che si trovano in giro costano una follia mi piacerebbe farne, ma se è troppo complicato lascio perdere e vado avanti con il digitale per il colore cmq per lo meno, ora mi sono fatto un idea di che cosa si tratta |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 15:52
Cambiando discorso, sul tema materiale BN, vi domando perché con la Ilford Delta 100 ottengo risultati penosi, grana intollerabile. Il processo è sempre lo stesso, sviluppo casalingo (Ilford DD-X) e scansione. Ottengo di gran lunga migliori risultati con la FP4 sempre Ilford ed ultimamente mi sta dando soddisfazione (prezzo a parte...) la Acros 100 esposta a 200 e sviluppata di conseguenza. Quale è il trucco con la Delta? |
| inviato il 09 Gennaio 2023 ore 17:40
puoi postare un immagine per capire com'è questa grana? |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 8:29
occhio però: la metà delle volte che si vedono commenti sulla grana della pellicola poi non si parla di grana ma di quello che lo scanner interpreta cercando di risolvere la grana, non riuscendoci. Se poi le foto sono esposte male, scatta il recupero che complica ancora di più la questione. Perché la acros esposta a 200? Non ho mai usato né la delta né il ddx, ma vedo che è simile al kodak tmax. Provato a usare il d76/id11? di solito con quelli viene bene tutto e hanno un effetto solvente che può mascherare un po' la grana. (oltre a costare una madonna di meno, mizzica vi lamentate del costo delle pellicole e usate sviluppi che costano più dell'oro ) |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 8:47
“ puoi postare un immagine per capire com'è questa grana? „ Si, appena posso. Qualcosa si vede già in galleria, ma sono quelle venute "meglio"... @Tykos: certo, grana intesa come quello che lo scanner prova ad interpretare, ma dato che il processo è sempre lo stesso, mi viene da pensare che il problema sia la pellicola (o meglio, il fotografo che non sa usare quella pellicola). Acros a 200: una prova per vedere se riuscivo ad ottenere un po' di contrasto in più. |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:05
ah il contrasto. Mai capito come mai si cerchi tutto questo contrasto nei negativi piallando completamente le ombre, quando si può ottenere in stampa o ancora più facilmente in photoshop con due curve, avendo un negativo comunque buono. Ma forse sono io. (motivo per cui, ad esempio, nel cinema si lavora con pellicole e sviluppi a bassissimo contrasto: portiamoci a casa tutto quello che si può, poi nei vari passaggi successivi decidiamo come fare e come ottenere il risultato finale) |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:16
Hai ragione ma... per mia personale "filosofia" cerco di non intervenire "troppo" sul file prodotto dal negativo. |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:41
oddio, io la post produzione la sopporto poco [anche perché ne ho zero voglia] , ma già produrre il file dal negativo è un intervento estremamente soggettivo e molto dipendente da cosa si utilizza e come lo si utilizza (vedi ad esempio software epson che ti taglia via metà istogramma per il gusto di farlo), mettere il punto filosofico dopo quello è sicuramente legittimo ma un po' pretestuoso, dai. Soprattutto considerando che il negativo non è mai stato il prodotto finale ma un supporto intermedio di lavorazione, perché il negativo di per sé non è fruibile in alcun modo. (diversi i positivi, che possono essere anche visionati tal quali. Poi in realtà commerciali venivano usati anche loro come intermedi per ottenere le immagini da rivista/catalogo/libro con le manipolazioni del caso per l'impaginazione, ma insomma, non sono negativi) |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:52
Già... Non ho mai capito il senso di "stringere" tanto i livelli di input (per poi cercare di recuperare sull'output) del software Epson... All'inizio ci combattevo regolando i livelli dei vari colori individualmente (ombre, luci e gamma media)... Ma poi mi sono rassegnato a lasciar fare di testa sua al software perché per passare allo scanner un rullino da 36 regolando ogni cosa mi ci voleva una settimana. Con VueScan va un po' meglio ma non troppo. |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 10:15
Io utilizzo Silverfast ed uno scanner Reflecta, impostato alla massima risoluzione ottica, tutti gli automatismi software disabilitati. Produce dei file tiff da circa 30mb, che poi importo su Lightroom, dove in pratica faccio solo un resize per impostare le giuste proporzioni ed elimino eventuali imperfezioni dovute a polvere o altro. |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 12:20
“ occhio però: la metà delle volte che si vedono commenti sulla grana della pellicola poi non si parla di grana ma di quello che lo scanner interpreta cercando di risolvere la grana, non riuscendoci. Se poi le foto sono esposte male, scatta il recupero che complica ancora di più la questione. „ ma scusa quanto ingrandisci la foto? e perchè mai la digitalizzazione dovrebbe "aumentare" la grana? al massimo può non risolverla e quindi vedi prima la grana digitale di quella analogica ma aumentare la grana analogica mi sembra molto strano magari spiega meglio cosa intendi “ Hai ragione ma... per mia personale "filosofia" cerco di non intervenire "troppo" sul file prodotto dal negativo. „ scelta condivisibile ma del tutto personale “ portiamoci a casa tutto quello che si può, poi nei vari passaggi successivi decidiamo come fare e come ottenere il risultato finale „ senza dubbio la scelta migliore. come dire raw vs jpeg. vince sempre il raw. ma a volte alcuni vogliono il jpeg per vari motivi |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 12:44
“ mettere il punto filosofico dopo quello è sicuramente legittimo ma un po' pretestuoso, dai. „ Sono d'accordo, incasso il pretestuoso Il punto filosofico dipende dal fatto che mi sono convinto (magari sbagliando, non so) che arrivare ad una decente consapevolezza di ciò che voglio ottenere e come ottenerlo in fase di scatto con il BN su pellicola sia in qualche modo "formativo" per il digitale. Poi - è chiaro - basterebbe guardare nel mirino di una mirrorless e bona... |
| inviato il 10 Gennaio 2023 ore 12:57
“ ma scusa quanto ingrandisci la foto? e perchè mai la digitalizzazione dovrebbe "aumentare" la grana? al massimo può non risolverla e quindi vedi prima la grana digitale di quella analogica ma aumentare la grana analogica mi sembra molto strano magari spiega meglio cosa intendi „ non è che ingrandisci la grana, è che molto spesso lo scanner non la risolve proprio, quindi quello che si ottiene è una via di mezzo tra la grana e l'interpretazione che ne fa. Ad esempio, come dicevo sopra, una tmax 400 120 su foglio 24x30 io faccio fatica a metterla a fuoco sotto l'ingranditore col focometro (che è una lente molto potente) e in stampa quasi non si vede, mentre il v850 mi tira fuori una grana notevole. Pensa a quanto è grande un "grano" e a quanta capacità dovrebbe avere lo scanner per metterla bene in evidenza. Non ho fatto grandi prove comparative o studi approfonditi perché dopo un paio di scansioni di solito voglio buttare tutto giù dalla finestra, ma l'esperienza empirica quella è. |
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