| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 21:34
Ottima osservazione. |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 21:35
Angus , tua opinione , diversa dalla mia , la necessità di foraggiare gli ultimi soppravissuti tra la fauna selvatica è ben più importante in una popolazione decimata dall'assenza di habitat che tra gli esemplari che hanno ampie possibilità di procurarsi il cibo autonomamente , soltanto questo cambia completamente il punto di vista , se riconosci e sei consapevole della distruzione operata sai anche che quegli individui che ti trovi di fronte sono l'ultima speranza di conservare quella specie , durante i miei annuali viaggi a Varenger ho visto personalmente diminuire il numero di migratori che raggiungevano quei lidi per riprodursi , ora potrebbe anche essere che una specie abbia subito un particolare danneggiamento , ( per esempio non son più riuscito a vedere un esemplare di piviere tortolino nei suoi luoghi di riproduzione da almeno 4 anni ) ma il numero globale di individui di tutte le specie è diminuito drasticamente da migliaia a decine , in questo contesto spargere camole e vari insetti per far sì che ogni pullo raggiunga la maturità sarebbe un distribuire cibo ai selvatici in maniera etica ed intelligente ( magari lo facessero). Questa pratica è stata utilizzata agli inizi del 2000 in Spagna per ricostruire la popolazione di Aquila del Bonelli fornendo piccioni selezionati ( sicuri rispetto alla epidemia di aviaria che era in piena espansione in quegli anni ) alle coppie nidificanti , eseguito proprio dal ministero delle foreste e dell'ambiente , che poi qualche furbetto ci abbia ricavato un qualche profitto facendo assistere alle " forniture" e facendo scattare qualche foto con il consenso del ministero ci sta e non è certo criticabile come chi invece organizza la stessa cosa in assenza di emergenza e di autorizzazione ministeriale , Racconto questo per mostrare come è sempre sbagliato generalizzare e affermare verità assolute . L'etica , poi , è molto personale , e , soprattutto , vale solo per il soggetto che si pone il quesito , non si possono applicare i miei valori etici ad un altro individuo che ha esperienze e conoscenze diverse dalle mie . I pallini ora sono in acciaio e non avvelenano i gipeti |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 21:43
Maurizio tu mi citi esempi estremamente specifici....situazioni avallate da chi si occupa di conservazione... Poiché la mia opinione conta zero, vai a chiedrre a queste stesse persone se è buona cosa che si creino carnai ad cazzum per attirare una poiana o affine.... |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 21:53
Anche la tua è una situazione specifica , se mi chiedi se una abbeverata in estate a cazzum fa danni , ti rispondo di no , perchè , molto probabilmente anzi quasi sicuramente una abbeverata a quei selvatici gliela abbiamo tombata noi umani , e può darsi che gli abbiamo negato anche l'accesso al cibo , ai granivori te lo affermo con certezza . Io mi sento , in quanto appartenente al genere umano , proprio come Maramaldo che uccideva con una coltellata alla gola Ettore Fieramosca già ferito a morte ed incapace di difendersi , non voglio infierire sui poveri animali sotto la bandiera dell'etica e se posso li aiuto in tutti i modi . |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 21:55
Chiedo ai partecipanti di parlare con rispetto delle opinioni altrui, proprio perché, come diceva Catti, ognuno ha la propria esperienza cultura e sensibilità. Non parliamo dei massimi sistemi, cerchiamo di restare in tema. Ora mi chiedo, dal punto di vista naturalistico, un set fotografico fornisce la stessa (o analoga) esperienza di una ripresa wild? |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 21:56
Cemento e mangiatoie….insettivori ed ecosistema….sono cresciuto in campagna gran parte del tempo, mio padre dava diserbante -edit antiparassitari - per preservare il roseto dai parassiti, a me adolescente toccavano il tagliaerba e il rastrello. Ora che lui non c'è più e mia mamma vive sola il taglio lo fanno due volte l'anno e le rose sono state distrutte. Mentre noi ci siamo ritirati altri hanno imperversato e rovinato il nostro operato. Ieri sono riuscito in serata a riprendere i colpevoli:
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| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:03
Fabrizio , nella mia ignoranza, vedo il vostro roseto come deturpazione e il ritorno dei caprioli come risanamento , vedi come cambia il punto di vista |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:04
Claudio se devo essere totalmente franco qui si sta facendo un gran casino... Io rispetto tutte le opinioni ma quando mi si mette sullo stesso piano la pozza e il carnaio abusivo...vabbè...per me non resta altro da fare che sospendere la discussione... Inoltre, il discorso del totalmente wild per me non ha alcun senso...se faccio una pozza tra le rocce su un pascolo d'altura e riprendo un codirossone non sto lavorando in una situazione wild? Io dico di sì.... Ripeto, è mi ri scuso per la franchezza, ma sta discussione sta diventando un minestrone in cui si confrontano pere con mele e si mescolano concetti che dovrebbero stare ben separati.... |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:09
Angus si può parlare avendo punti di vista e orientamenti diversi. Non cerchiamo la matematica quando si parla di fotografia. Che la grande rarefazione dell'avifauna motivi un progressivo e costante aumento dell'uso di capanni e dispositivi per attrarre gli animali è sicuro. Perciò l'osservazione di Maurizio è pertinente. Concordo con la conclusione di Maurizio. |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:11
Claudio , per rispondere alla tua domanda devo premetterne un altra , con quale scopo fai quella foto , se hai un desiderio divulgativo l'ambiente in cui fotografi può essere benissimo una riproduzione fedele di quello naturale , se vuoi affermare la tua bravura e crei un ambiente innaturale danneggiando anche la specie che vai a ritrarre è evidente che non va bene neanche il risultato , citavano prima volpi su alberi apparentemente portate da uno sparviere o un astore non ricordo , oltre che palesemente falso è anche ridicolo , perchè mostra la tua profonda ignoranza della materia . |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:13
Se non buttiam giù un principio di oggettività (e mica siam noi fotografi a poterlo fare), continuiamo a fare delle belle chiacchierate sull'aria fritta.... È giusto metter giù dei bei topolini per i rapaci sulle colline perché a Rozzano han costruito il centro commerciale? Se la risposta è si, molto educatamente credo sia meglio io tolga il disturbo.... |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:14
Banalmente hanno ragione i caprioli...il diserbante...e vabbè |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:14
Maurizio mi sa che non hai colto l'ironia (forse auto ironia venuta con gli anni) |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:17
Personalmente non userei esche vive per rispetto di quegli esseri viventi, che hanno il diritto di fuggire e sopravvivere. Legarle per aspettare che un rapace le divori mi fa venire la pelle d'oca. |
| inviato il 11 Dicembre 2022 ore 22:31
@Maurizio @Vito Provo più esplicitamente. Personalmente l'ho capito col tempo. E credo devo ancora capire molto. Ci muoviamo come elefanti anche quando pensiamo di andare in punta di piedi. Circa tre anni fa ad inizio pandemia abbiamo provato durante il lockdown ad allestire per il solo inverno un set in giardino (in città, altro contesto). Tutto con i sacri crismi. Cince, Regolo, Pettirosso. Poi Sparviere. Poi gatto del vicino. Con cosa credete che abbiano banchettato? Cito qui un intervento letto su Juza nei famosi thread capanni e ospiti che ho apprezzato e rende bene l'idea dello staging: “ Da ieri mattina ci sono degli evidenti segni di due predazioni, una nel mio giardino e una ai piedi della betulla del vicino. Tante piume di Tortora dal collare, anche se nessun segno di sangue. Ho immaginato che fosse stato un qualche rapace e che avesse anche consumato le sue prede in tali luoghi, almeno i parte, viste le tantissime piume di tutte le dimensioni, sparse in un paio di metri quadri per ogni predazione. Oggi durante la sessione di capanno nel mio giardino ho avuto la conferma. Stavo cambiando scheda fuori dal capanno (e anche fumando una sigaretta), posatoi e mangiatoie pieni di cinciallegre e cinciarelle e sul prato parecchi fringuelli (queste tre specie non badano quasi più alla mia presenza). È stato un attimo, ho percepito l'ombra e mi sono girato giusto in tempo per vedere un rapace cercare di ghermire un fringuello posato a terra. Non ci è riuscito e ha ripreso quota sbattendo le ali e involandosi dietro il pino. È molto probabile che non sia riuscito nella predazione perché si è spaventato quando mi ha visto….. Comunque mi sta venendo qualche senso di colpa… non è che sto pasturando con i passeriformi a causa della mie mangiatoie? La predazione nel mio giardino è avvenuta proprio nella porzione dove spargo il granturco spezzato per le tortore „ Non so se alcuni di noi sono meno capaci di altri o più coscienti col tempo, ma mi sento di suggerire soprattutto a chi si cimenta e intende fare esperienza: un passo indietro nell' attirare il soggetto, un passo avanti nel mimetizzarsi e appostarsi adeguatamente. Si spende anche meno in attrezzatura. |
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