| inviato il 28 Novembre 2022 ore 12:04
“ In DxO PL hai anche il Clear View Plus ma è molto aggressivo nell'impostazione di default (50). Idem chiarezza e rimuovi foschia, vanno usati q.b. (quanto basta) perché altrimenti fanno danni, purtroppo sempre più spesso mi imbatto su foto (qui sul forum raramente per fortuna) con eccessi di questi comandi! „ concordo, il Clear View Plus a me sembra un "moltiplicatore" degli strumenti rimuovi foschia e chiarezza, bisogna starci molto attenti Invece lo smart lighting si usa bene.... |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 13:02
@Gsabbio Apri i raw con RawTherapy disattivando tutte le correzioni sulla lente, oppure anche fastraw (che però richiede raw digger per demosaicizzare il file), confronta i file così aperti con quelli che hai sugli altri software di post produzione e ti rendi conto quanto incidono le correzioni software, esempi, che ho verificato: - Alcuni nikon af-d sono stati profilati in maniera blanda e viene applicato su il profilo colore macchina + lo stile del picture control se si usa il profilo del costruttore, in particolare l'85 1.4D e il 105 2DC non hanno correzioni importanti praticamente, 35 f2 e 50 1.4 non li ho verificati ma per come si comportano nemmeno, 24 af-d viene profilato sulle AC e maschera di Contrasto (e si nota che il risultato è diverso in base al software utilizzato), l'85 1.8D e il 180 2.8D hanno applicata correzioni evidenti riguardo aberrazioni cromatiche sui canali rosso/blu che denotano (sopratutto nel 180) una desaturazione corretta parzialmente da profilo: in generale queste ottiche recuperano tutte micro contrasto chiudendo di 1-2 stop, semplicemente ho notato che il coma nelle zone di alto contrasto si riduce (quindi non interviene una maschera di contrasto importante a correggere già ad TA) - il sigma 35 1.4 art aperto senza profilazione è decisamente meno croccante con colori leggermente desaturati e contrasto e micro contrasto flat, tutto comunque molto pulito e nitido senza ac importanti, quindi la lente è buona ma fa molto il profilo in base ai mpx della macchina - il sony 28 f2 è pesantemente corretto (come noto già in distorsione), ma con una maschera di contrasto, infatti a f2 con fast viewer si vedeva un coma imbarazzante tipico di lenti vintage, cosa che non si vede su C1 o LR dove i file sono molto croccanti sempre ma di fatti senza dettaglio. Altra osservazione è sul software/profili sopratutto sul controllo nitidezza, luminanza e maschera di contrasto sono tarati sui 24mpx in su, su 12mpx sopratutto capture 1 che è aggressivo di suo fa solo danni ora veniamo ad un aspetto interessante... uso pratico della lente: 1) in stampa si nota subito la diversa qualità della lente 2) in video su un formato full HD (che ancora è quello più comune, anche partendo dal 4k) fa molto il software e una buona profilazione. in buona sostanza a parte le prestazioni della lente prese a se, il risultato finale è un mix di altre aspetti che passa dalla scelta della lente/macchina, al software utilizzato fino al supporto (foto/video).... |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 14:28
Secondo me l'unico parametro oggettivo, misurabile, che riguarda solo l'obiettivo, è il contrasto restituito da questo alle varie frequenze. La nitidezza è dell'immagine, non esiste una definizione univoca ed è quindi un parametro soggettivo (c'è chi viene "colpito" più dal dettaglio fine e chi preferisce perderselo a favore di un'enfatizzazione di dettagli più grandi). L'acutanza non è definibile numericamente, è propria dello sharpening e può arrivare a produrre stacchi fra zone con due luminosità (o colori) diversi impossibili per un obiettivo (gli aloni da sharpening). Quindi a mio parere, se si vuole parlare di differenze fra obiettivi, bisognerebbe considerare solo il contrasto restituito (per l'aspetto generico della nitidezza, poi naturalmente ci sono tanti altri parametri, anche più importanti, per valutare un obiettivo). Riguardo alle varie declinazioni del contrasto (contrasto generale, macrocontrasto, microcontrasto, risolvenza), se è chiaro che riguardano frequenze sempre più piccole, non ho mai trovato una definizione esatta. Cioè che venisse definito il range di frequenze per cui si è nell'ambito del microcontrasto o del macrocontrasto. La mia impressione personale è che come sempre si adoperino termini diversi, e che quindi esprimono concetti diversi, come se fossero dei sinonimi! E questo ingenera una grande confusione. In realtà il Microcontrasto, il Macrocontrasto e la Risolvenza, lungi dall'essere tre declinazioni dell'idea stessa del Contrasto sono invece tre termini, diversi, che esprimono tre concetti diversi: - il Microcontrasto (altrimenti detta Acutanza o anche Nitidezza Apparente) è la differente nettezza con la quale vengono distinte fra loro le linee alternate, bianche e nere, in una mira a contrasto come, per esempio, le classiche USAF 1951; - il Macrocontrasto invece (che viene definito macro proprio per distinguerlo nettamente dal precedente) si riferisce alla diversa densità con la quale vengono ripodotte le differenze di luminosità fra le varie zone, chiare e scure, all'interno di una comune stampa fotografica; - la Risolvenza infine, che non c'entra nulla col contrasto... sia esso micro o macro, si riferisce alla capacità di un obiettivo di distinguere fra loro, non importa quanto nettamente (concetto che riguarda appunto il Microcontrasto ), le linee nere dalle linee bianche sempre all'interno di una mira a contrasto sul modello delle succitate USAF 1951. |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 14:48
Ripeto, thread interessante (e per me molto istruttivo) così come quello che l'ha preceduto, però, tradotto in soldoni, quanto di tutto quello detto fino ad ora si percepisce: A) nella visione a risoluzione monitor (senza ingrandire al 100% e oltre) B) in stampa e di quale formato Perché ho la percezione (che potrebbe essere totalmente errata, per carità) che gli strumenti di visione tendano a livellare tutto verso il basso e siano altri i parametri che tecnicamente ci fanno apprezzare di più o di meno una fotografia, escludendo aspetti estetici o di contenuto! |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 14:52
Sarebbe interessante passare sotto RawTherapee tutto flat lo stesso scatto, uno prodotto da un sensore debayerizzato e uno no, ovviamente a parita' d'ogni altra possibile condizione esterna. |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:04
"..la Risolvenza infine, che non c'entra nulla col contrasto... sia esso micro o macro, " Occhio che non è così. Risoluzione e microcontrasto sono la stessa cosa, alla fine si tratta di vedere delle variazioni luminose, righe bianche e righe nere. Però, per la natura fisica del vetro, se progettualmente alzi il microcontrasto (cambiando tipi di vetro, etc), si abbassa la risoluzione e viceversa: l'ottica veramente buona è quella che mantiene un elevato microcontrasto a livelli di risoluzione abbastanza elevata. Le ottiche ad altissima risoluzione, non da fotografia, sono ottiche che danno un microcontrasto basso, l'immagine è flebile. Per chi è interessato all'argomento, ci sono i due bellissimi trattati sulle MTF, che spiegano come si leggono le MTF e che cosa ci si ricava come informazione ottica, del compianto Dr. Hubert Nasse, della Zeiss: assieme ad altri interessanti trattati sono reperibili e scaricabili dal sito della Zeiss, Lenpire Photography: lenspire.zeiss.com/photo/en/article/overview-of-zeiss-camera-lenses-te |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:16
Azz... Alessandro... perdona l'ignoranza, ma trovo che quello che scrivi sia controintuitivo: “ Occhio che risoluzione e microcontrasto sono la stessa cosa, alla fine si tratta di vedere delle variazioni luminose, righe bianche e righe nere. Però, per la natura fisica del vetro, se progettualmente alzi il microcontrasto (cambiando tipi di vetro, etc), si abbassa la risoluzione e viceversa: l'ottica veramente buona è quella che mantiene un elevato microcontrasto a livelli di risoluzione abbastanza elevata. Le ottiche ad altissima risoluzione, non da fotografia, sono ottiche che danno un microcontrasto basso, l'immagine è flebile. „ io so che il mondo non è bianco e nero, ma fatto da infinite sfumature di grigio ed è su questo che fondo i miei dubbi ora... la domanda: quale lente è in grado di riprodurre più sfumature? (non più righe) quella con più macrocontrasto? con più risoluzione (microcontrasto)? quella con più...? |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:26
@Alessandro Pollastrini infatti come dicevo prima molti produttori hanno risolto il problema via software... come esempio posso portare il Sigma 35mm 1.4 Art su cui ho fatto qualche prova che flat ha dettaglio e non a caso sono lenti che rendono meglio su più mpx dove il profilo lente e i software stessi funzionano meglio senza creare sui bordi quell'effetto solid sparato tipico croccante e grossolano. |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:28
“ Risoluzione e microcontrasto sono la stessa cosa, alla fine si tratta di vedere delle variazioni luminose, righe bianche e righe nere. „ mi permetto di contraddire: - La risoluzione, o risolvenza, indica quanto riesce appunto a risolvere un'ottica, si misura in linee/mm, non ha importanza se queste linee sono bianche e nere, oppure grigio chiaro e grigio scuro, importa solo quante coppie distinguo e ne riesco a contare su una superficie di 1mm - il microcontrasto indica invece il livello di contrasto tra le coppie di linee (chiare e scure), insomma quanto mi appaiono contrastate (ma potrebbero essere 20 o 40 o 60, non importa quello) La sensazione di nitidezza deriva dal mix delle due caratteristiche |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:29
@Gasbbio beh guarda le fote fatte in giro di chi ha l'otus... ti rendi conto subito che perchè le lenti costose hanno un buon bilanciamento contro certe recensioni che le povevano al pari di lenti più commerciali solo per il micro contrasto.... |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:33
"quale lente è in grado di riprodurre più sfumature? " La "sfumatura" è legata alla trasmissione del colore, quindi ci vogliono vetri neutri come colore e ad alta trasparenza, privi il più possibile di Aberrazione Cromatica (vetri Apo o ED, fluorite, etc), vetri che di solito sono presenti in ottiche di rango, ad alta risoluzione, alla fine sono le ottiche Apo e capaci di riprodurre alte frequenze spaziali (alta risolvenza) a gestire meglio le sfumature. |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:36
Mi sembra che tutti stiano evitando come la peste la mia banalissima domanda, perché se faccio un giro sulle gallerie di Juza ne vedo delle belle! |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:42
"... La risoluzione, o risolvenza, indica quanto riesce appunto a risolvere un'ottica, si misura in linee/mm, non ha importanza se queste linee sono bianche e nere, oppure grigio chiaro e grigio scuro, importa solo quante coppie distinguo e ne riesco a contare su una superficie di 1mm.." Occhio che per vederle le linee della risoluzione queste devono essere dotate di un certo contrasto tra di loro, altrimenti non le vedi, non le puoi vedere: non ha senso parlare di righe bianche o nero, o grigie, la risolvenza si misura con coppie di linee di colore alternato, bianche e nere. Dunque la risolvenza in fondo non è altro che contrasto, se non c'è contrasto tra le righe, non le vedi, il limite della risoluzione di un'ottica si ha proprio quando il contrasto tra la linea bianca e la riga nera diviene troppo basso per vedere la separazione tra le due. Leggiti prego il primo trattato di H. Nasse, io non devo insegnare nulla a nessuno |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 15:54
"Mi sembra che tutti stiano evitando come la peste la mia banalissima domanda,.." L'alta nitidezza (elevato microcontrasto) si percepisce sempre, anche su stampe piccole e monitor piccoli. La grande risoluzione ovviamente la percepisci solo in stampe "grandi", e qui va definito il "grandi", secondo me si parte da minimo A2, 40 x 60 cm e più grandi. Occhio che le nitidezza si vede subito, a colpo d'occhio immediato, anche da lontano, mentre la grande risoluzione non la si percepisce bene, con 12 Mpx si stampano ottimi A2, anche di paesaggio, sono perfetti visti singolarmente, nessuno vede che però manca un po' di risoluzione, ma se li affianchi ad una stampa identica fatta con 36 mpx una qualche differenza, spulciando, qualche volta la vedi. Io sono fermamente convinto che con 24 Mpx in 35 mm ci si fa di tutto, anche stampe formato A1 ed A0 a 360 PPI coi moderni interpolatori |
| inviato il 28 Novembre 2022 ore 16:13
@ Gian Carlo F Ecco dove trovi in C1 il cursore per la nitidezza periferica. E' vero che non si sa esattamente dove agisca, ma nella maggioranza dei casi è efficace. E soprattutto è semplicissimo.
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