| inviato il 16 Novembre 2022 ore 18:28
Personalmente mi trovo d'accordo con l'approccio “talebano” di Teofilatto Ho fatto lo stesso percorso di apprendimento suggerito, e posso dire che non c'è nulla di impossibile, basta acquisire un po' di esperienza e manualità. Per andare sul “sicuro” sui prodotti di sviluppo, stop, e fissaggio, ho usato quelli consigliati dal produttore della pellicola, nel mio caso Ilford, rispettando relative temperature, percentuali e tempi per i vari trattamenti. È andato tutto liscio sin dal primo sviluppo (2 rullini). |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 20:01
Segnalo questa discussione con un altro metodo di sviluppo in bn... www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4196885 Me lo ero salvato nella speranza di avere tempo...ma ho sbagliato anno! |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 20:03
Lorenzo Ma se uso la soluzione che contiene lo stop ? Quella 2 in 1 ? |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 21:44
Non c'entra niente lo stop... Lo stop serve a fermare lo sviluppo... è il fissaggio che impedisce alla pellicola di "bruciarsi" se prende luce... |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 21:59
Concordo con Teofilatto, lascia stare stand, monobath, tutto quanto può sembrarti comodo e facile, investi un pò di tempo prima per capire quello che fai, poi sarà tutto in discesa. La curiosità di vedere come procede lo sviluppo ti passerà dopo un paio di rulli, ce l'avevo anche io, è un errore da fare, capire, superare, poi sentirai l'esigenza opposta, ovvero di evitare che qualunque essere vivente si avvicini alla tank durante lo sviluppo. |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 22:50
Carlmon, ormai ti hanno detto tutto, provo a dire la mia... BN Compri: tank+spirale (io uso quelle di plastica, le inox le odio)+cilindro graduato+bottiglie per la conservazione dei chimici (te la cavi con 50e). Io uso paterson quella che va capovolta e mi trovo benissimo. Chimica: Sviluppo pellicola, io andrei sul D76 che "va bene per tutte le stagioni", dovresti stare sui 1-2e a sviluppo. Altrimenti Rodinal ma ha il problema che perdi uno stop di sensibilità con quasi tutte le pellicole. Io uso il Rodinal ma ho messo a punto il mio workflow, non è detto che vada bene per le tue esigenze. Arresto, compri quello della Adox che costa due soldi e dura tanto (io con un litro diluito faccio almeno 10 sessioni) Fissaggio, non è un gran problema, io uso quello della adox che dura una decina di cicli è costa una cifra ragionevole. Mi aspetto che un rullo (se ne fai almeno 20-30 l'anno) ti costi max 3e, stando abbondanti, con tutta la chimica. Non dimenticarti l'imbibente, soprattutto con le pellicole di piccolo formato, va diluto 1+100 e non ha scadenza (è in pratica come il sapone). Per le pellicole, fai come preferisci io partirei sul classico, per giornate assolate FP4, in questo periodo o se non ti serve la super nitidezza, vai di HP5. Prima prova la grana classica e poi se hai voglia le Tgrain (delta e Tmax). Io non uso Kodak perchè ritengo i loro prezzi troppo alti. Non è una cattiva idea, se ci prenderai gusto, di comprare una bobinatrice. Tanto alla fine userai in BN al massimo 2 pellicole, che puoi acquistare con un buon risparmio a bobine. Altro vantaggio della bobinatrice (considera un investimento da 50-70e) è quello di poter preparare i rullini della lunghezza che vuoi. Sembra inutile ma invece, soprattutto se stai imparando non è male l'idea di scattare 12 pose e vedere com'è andata. Anche le Foma non sono male, le uso spesso, costano vermente un prezzo ragionevole (soprattutto in bobina). Ad un principiante consiglio di provare i prodotti che hanno fatto la storia della fotografia quindi: FP4, HP4 e Trix. Io compro da Fotoimpex perchè ha i prodotti della Adox che sono ottimi e a prezzi convenienti. Il costo di spedizione non è irrisorio (credo che stia suio 10-15e) ma facendo spese almeno da 100 (magari....) ogni volta il totale è sempre conveniente rispetto agli altri negozi. |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 22:55
Per libri e strumenti di apprendimento, ti consiglio di fare un costo one-to-one con Gerardo Bonomo, è molto bravo come formatore e divulgatore. Organizza corsi individuali su misura, il prezzo è onesto. Lui si trova ad Appiano Gentile, magari a 1000 km da casa tua. I suoi contenuti, gratuiti su youtube, sono preziosi, ti consiglio di guardarli. altro fotografo e insegnante bravissimo è Davide Rossi di Polesella (Rovigo), lui organizza workshop con 6-8 persone a tema BN, prova a cercare Branco ottico su internet. Io ho la trilogia di Ansel Adams, che reputo molto interessante. Credo non siano più reperibili. La ilford ha delle dispense ben fatte che credo si possano scaricare da internet (io ho le versioni di mio padre cartacee). |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 8:10
“ Non c'entra niente lo stop... Lo stop serve a fermare lo sviluppo... è il fissaggio che impedisce alla pellicola di "bruciarsi" se prende luce...” Ok Quindi è un monobagno per modo di dire Non è un chimico solo e finito |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 8:12
Grazie a tutti per le risposte Luca sono di Como Appiano gentile e qui dietro L angolo Grazie per la dritta proverò a cercarlo appena ho un po' di tempo |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 9:03
funziona così: lo sviluppo annerisce l'argento [cioè gli fa fare una reazione che eccetera] che è stato esposto alla luce, lo stop blocca lo sviluppo, il fix rimuove l'argento non annerito. Finché non fai il fix c'è argento attivabile dalla luce, da qui la pratica di solarizzazione delle stampe (metti la carta nello sviluppo, accendi la luce a un certo punto, spegni, finisci lo sviluppo, hai un risultato a metà tra positivo e negativo (spiegata male). Il monobagno è un misto di sviluppo e fix, formulato per riuscire a sviluppare quel che basta prima che il fix agisca. Una roba che aveva utilità solo quando un giornalista arrivava in redazione col rullino della sera alle 10.15 e alle 11.00 doveva essere tutto sviluppato, selezionato, impaginato, mandato in tipografia. Se non hai pazienza di stare lì per i 20-30 minuti del processo ma preferiresti lasciare in stand una giornata, consiglio: non sviluppare. Per il bianco nero compra ilford xp2 da fare in c41 al lab e vivi sereno. |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 9:20
“ funziona così: lo sviluppo annerisce l'argento [cioè gli fa fare una reazione che eccetera] che è stato esposto alla luce, lo stop blocca lo sviluppo, il fix rimuove l'argento non annerito. Finché non fai il fix c'è argento attivabile dalla luce, da qui la pratica di solarizzazione delle stampe (metti la carta nello sviluppo, accendi la luce a un certo punto, spegni, finisci lo sviluppo, hai un risultato a metà tra positivo e negativo (spiegata male). „ grazie per la spiega sintentica questo è il motivo per cui chiedevo di un libro... va bene youtubber etc ma un bel manualino schematico chiarisce sempre le idee... (non serve scomodare ansel adams) “ Il monobagno è un misto di sviluppo e fix, formulato per riuscire a sviluppare quel che basta prima che il fix agisca. Una roba che aveva utilità solo quando un giornalista arrivava in redazione col rullino della sera alle 10.15 e alle 11.00 doveva essere tutto sviluppato, selezionato, impaginato, mandato in tipografia. „ sembra fatto per me “ Se non hai pazienza di stare lì per i 20-30 minuti del processo ma preferiresti lasciare in stand una giornata, consiglio: non sviluppare. Per il bianco nero compra ilford xp2 da fare in c41 al lab e vivi sereno. „ pazienza zero. finita da tempo uso solo pellicole economiche sotto 5 euro a pezzo. per ora le foma e qualche agfa apx quando sono in offerta mi rifiuto di spendere 10 euro a pellicola ma mi riservo il diritto di cambiare opinione cmq meglio fare qualcosa che non fare niente. in ogni caso non sono un maniaco dei dettagli, mi interessa l'esperienza, soprattutto quella di scatto più che lo sviluppo. lo sviluppo mi interessa solo per non aspettare lo sviluppatore e risparmiare qualche eurello... anche se a 6 euro a rullo non so quando vai in guadagno |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 9:37
“ Quindi è un monobagno per modo di dire Non è un chimico solo e finito „ Aspè... io non ti sto rispondendo riguardo il monobagno, che non conosco e che non ho mai usato (e penso mai userò) Ti sto dicendo che è il fissaggio quello che "mette al sicuro la pellicola"... Tykos ha ragione, tra caricare la spirale e l'ultimo risciacquo di solito passa una mezz'oretta... il "tutto subito" non è prerogativa della pellicola. E anche facendo uno "stand" hai soltanto evitato i 5-6-7 minuti di sviluppo... ma le fasi di stop-fissaggio-risciacquo vanno fatte lo stesso. (Nota : non credo si possa fare uno stand con il monobagno, non credo proprio... ma, ripeto, il monobagno non lo conosco) |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 9:49
aggiungo che il monobagno ti tira fuori quello che vuole lui: non hai alcun controllo sul risultato, sul contrasto, sulle tonalità, zero. Boh, non ci vedo molto il senso né dello stand né del monobagno: in un caso si fanno le esatte stesse cose con un'ora di tempo in mezzo, nell'altro si risparmiano 5-10 minuti su un processo di mezz'ora. (no, non lasciare lo stand più di un'ora, rischi che l'emulsione si stacchi dal supporto) |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 10:31
Anche perchè normalmente lo sviluppo dopo 40-45 minuti s'è già esaurito... |
| inviato il 17 Novembre 2022 ore 21:34
Cosa dite di questo kit ilford ? Il prezzo ? Va bene per le Fomapan100 ? Manca qualcosa ? ILFORD Kit de developpement Films Noir et Blanc SIMPLICITY amzn. eu/d/98kICuA |
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